Il presidente del Senato La Russa a Catania: «Renzi era un parvenu della sinistra, Salvini fischiava l’inno nazionale»
Renzi era un parvenu della sinistra. E Salvini fischiava l’inno nazionale. Il presidente del Senato Ignazio La Russa parla di politica senza peli sulla lingua alla Festa Tricolore di Catania. Nelle frasi riportate dall’AdnKronos La Russa ha parlato della legge di bilancio del governo Meloni: «Le critiche di Confindustria? Beh, ricordo che non c’è stata una sola manovra che Confindustria non ha criticato, e meno male, aggiungo io, perché siamo stati criticati sia dal capo di Confindustria che dal capo dei sindacati e questo vuol dire che siamo nel giusto. Noi non siamo al servizio di nessuno, se non del popolo italiano e questo vuol dire equilibrio». Poi ha virato sul Ponte sullo Stretto di Messina: «Io ci credo. Stavolta, se duriamo cinque anni, lo faremo davvero. Diceva mio padre che suo padre, che era nato nell’Ottocento gli diceva che da ragazzo già si parlava del Ponte sullo Stretto. La Sicilia non più isola ma legata stabilmente al resto d’Italia significa che è giunto il momento di badare di più alla nostra isola e cominciare una rimonta». Infine, le stoccate: «Renzi era un parvenu della sinistra, non c’entrava nulla con la sinistra, come Salvini non c’entrava niente con un progetto italiano, perché il suo era un progetto localistico. Noi, a differenza loro, abbiamo punti di riferimenti precisi, siamo un partito al quale teniamo molto e abbiamo una leader che è figlia delle nostre idee. Se Renzi va a comandare il partito ex comunista e Salvini va a formare un partito nazionale che fischiava l’inno nazionale, noi abbiamo una leader figlia delle nostre idee e sono idee chiare, uno zoccolo duro fatto di cuore che non morirà».
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