Il ministro Schillaci e la “fase nuova” della lotta al Covid: «Non più obblighi ma persuasione»
Oggi l’epidemia di Coronavirus è cambiata. La situazione negli ospedali è sotto controllo. Ed è il momento di una fase nuova nella lotta. Lo dice oggi il ministro della Salute Orazio Schillaci in un’intervista a Libero: «Negli ultimi tre anni si è parlato solo di Covid, perché il virus ha sconvolto il mondo. Oggi però l’epidemia è cambiata. Si dovrebbe iniziare a parlare di Covid-23 anziché di Covid 19, per far capire a tutti che ormai la malattia è profondamente diversa da quella originaria. La forma attuale è meno aggressiva e sappiamo curare meglio», dice il ministro nel colloquio con Pietro senaldi. Per Schillaci le epidemie durano due-tre anni. È sempre andata così nella storia, con o senza vaccini, come avvenuto cento anni fa per l’influenza spagnola. Spero che con la prossima primavera ce la lasceremo alle spalle. La situazione negli ospedali e nelle terapie intensive è sotto controllo». Ma il ministro annuncia anche «un messaggio di discontinuità rispetto al passato». Perché «la popolazione è esasperata, perfino in Cina ormai si ribellano a chiusure e divieti. Siamo entrati in un’altra fase, non più degli obblighi ma della persuasione. Responsabilizzare i cittadini, non obbligarli. Oggi in Italia ci sono temi sanitari più importanti e impellenti del virus». Perché secondo il responsabile della Sanità «uno degli effetti collaterali più dannosi della lotta al Covid-19 è stato aver costretto la maggior parte delle strutture ospedaliere a concentrarsi sul contrasto al contagio, con la conseguenza di un forte rallentamento o addirittura della sospensione delle altre attività sanitarie, per cui sono risultate compromesse le iniziative di prevenzione, soprattutto in ambito oncologico».
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