Salvini al vertice Ue: «Via lo stop per le auto a benzina e diesel nel 2035, Pnrr i costi sono aumentati»
Il ponte sullo stretto di Messina rimane una priorità per il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini. E l’obiettivo, ormai da qualche tempo, è aprire i cantieri in due anni: «In manovra abbiamo ripristinato la società. Io mi assumo l’onore e l’onere di dare indicazioni poi ci sono ingegneri che lavorano, hanno lavorato e lavoreranno sul progetto. Penso che sia un’opera fondamentale per unire la Sicilia al resto d’Italia e l’Italia al resto d’Europa, crea lavoro vero. Spero che non ci siano i professionisti del no per bloccare queste e altre opere. Se tutto va come mi auguro e come l’Italia si augura, entro due anni partiremo con i lavori», ha dichiarato a margine del Consiglio europeo sui Trasporti, a Bruxelles. Se su questo argomento il vicepremier dice di aver raccolto consenso in Ue, più spigoloso potrebbe essere il nuovo fronte che sta aprendo già da qualche tempo. Quello sulle auto a benzina e disel. «Abbiamo parlato anche di rivedere modi e tempi dell’attuazione di alcune politiche, penso all’integralismo pseudo-ambientalista che rischia di non servire all’ambiente ma di lasciare in mezzo alla strada decine di migliaia di operai. Mettere fuori legge le auto a benzina e diesel dal 2035 chiedendo nel contempo di passare all’Euro7 dal 2025 non ha nessun senso economico, ambientale e sociale», ha detto. «Ne ho parlato con la commissaria Ue e con i colleghi francese e tedesco, noto nei confronti dell’Italia estremo calore». Altro fronte è il Pnrr, lo stesso su cui ha riaperto la discussione anche la premier, Giorgia Meloni: «Ho parlato con diversi colleghi, l’aumento del costo delle materie prime dell’energia non è un problema solo italiano, è un problema francese, tedesco, spagnolo, rumeno. Quindi sui tempi e sui costi dovremo ragionare e lavorare tutti insieme. Se qualcosa costava 10 e costa 15 adesso è chiaro che è un problema europeo. Ho sentito tanta disponibilità a ridiscutere tempi e modi».
Leggi anche:
- Meloni: «Il Pnrr non basta più. L’Ue faccia di più: a partire dal caro energia» – Il video
- Cosa c’è dietro il mezzo passo indietro di Giorgia Meloni sul Pos a 60 euro: i ritardi del Pnrr, le accuse a Draghi e il nodo coperture
- Da Meloni altra frecciata a Draghi sul Pnrr: «Ci ha lasciato 30 obiettivi su 55 da centrare: dal 2023 si deve cambiare»
- L’allarme di Pichetto Fratin sul Pnrr: «Ci mancano 5 miliardi, dobbiamo tagliare le opere»
- Il richiamo di Mattarella al governo: «La lotta all’evasione fiscale resti centrale nel Pnrr»