Bilancio Juventus, l’avvertimento dei revisori sugli stipendi ignorato dai bianconeri
Sono settimane concitate per la Juventus. Le indagini della Procura di Torino, le contestazioni della Consob, le dimissioni in blocco dei vertici. E la riapprovazione del bilancio con perdite da 239 milioni di euro. Proprio sul bilancio, la società di revisione Deloitte ha espresso alcuni rilievi, che ora il club bianconero contesta. Nella relazione pubblicata sul sito del club, i consulenti indipendenti scrivono che «il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo al 30 giugno 2022, del risultato economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data in conformità agli Ifrs – standard contabili – adottati dall’Unione europea». Promossi i conti quindi? No, perché dalla sua valutazione positiva Deloitte tiene fuori alcuni passaggi, in particolare il capitolo stipendi (e 3 milioni di euro di debito con l’Atalanta, scrive Calcio e Finanza). La rappresentazione è veritiera «ad eccezione degli effetti di quanto descritto nel paragrafo “Manovre sui compensi del personale tesserato relative alle stagioni sportive 2019-20 e 2020-2021” della sezione “Elementi alla base del giudizio con rilievi” della presente relazione», scrive la società di revisione, «e dei possibili effetti di quanto descritto nel paragrafo “Rapporti con altra squadra di calcio“».
La risposta del club
«I rilievi della società di revisione si basano su interpretazioni e applicazioni di regole contabili e giudizi e valutazioni che Juventus non condivide», replica il club bianconero, «anche tenuto conto degli ulteriori approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla società sulla base di pareri rilasciati da esperti indipendenti». La società ribadisce poi il suo impegno a collaborare con le autorità di vigilanza e a difendere la propria posizione. Nel documento pubblicato sul proprio sito però ci sono alcune righe che non fanno stare tranquilli i tifosi. La Juventus si dice convinta di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, ma non nega di rimanere comunque «esposta a potenziali impatti negativi, anche significativi, sulla reputazione nonché sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria». A questo si aggiunge che, pur avendo ottenuto la licenza Uefa per la prossima stagione, Il gruppo rimane esposto al rischio di «sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni sportive organizzate da Uefa in ragione degli sviluppi del contenzioso relativo al cosiddetto progetto SuperLega».
Foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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