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Germania, i complottisti accusati di progettare un golpe: 130 perquisizioni e 25 arresti, tra cui una ex deputata di Afd

07 Dicembre 2022 - 09:10 Redazione
Altri due mandati di cattura sono stati eseguiti rispettivamente in Italia e Austria

Una maxi-operazione della polizia tedesca si è attivata contro complottisti e sostenitori dell’estrema destra. Su mandato della Procura generale federale (Gba), sono state finora compiute perquisizioni in 130 luoghi in 11 Stati federali, tra abitazioni e locali commerciali, e sono stati effettuati 25 arresti su 52 sospettati. Tra i 25 figurano il principe Enrico XIII di Reuss, un soldato del commando delle forze speciali del cosiddetto KSK della Bundeswher dal passato no vax e Birgit Malsack-Winkemann, ex deputata di Alternativa per la Germania (AfD) al Bundestag. E una donna con cittadinanza russa, Vitaliya B., secondo quanto riportano i mezzi d’informazione di Mosca. «La procura tedesca – ha puntualizzato Ria novosti – ha sottolineato di non avere motivi per ritenere che funzionari russi abbiano sostenuto i cospiratori». La Tass ha aggiunto che secondo la Procura tedesca «i sospetti golpisti hanno contattato rappresentanti russi ma non hanno trovato sostegno». L’accusa rivolta ai destinatari delle misure riguarda l’istituzione di un’organizzazione terroristica, nota come “Unione patriottica” o “Il Consiglio”.

La scena del Reichsbürger

L’obiettivo ultimo sarebbe stato un colpo di Stato: nel frattempo, l’organizzazione si sarebbe dotata di un proprio governo e di un apparato militare. Non riconoscendo la Costituzione tedesca, né le leggi federali, avrebbero addirittura iniziato ad autoprodurre i propri documenti di identità e patenti di guida. Lo ha riferito la procura federale, precisando che esponenti del gruppo sono sospettati di «aver portato avanti preparativi concreti per fare irruzione con la violenza nel Parlamento con un piccolo gruppo armato». Intanto il ministro della Giustizia Marco Buschmann ha affermato che la rete faceva parte della “scena del Reichsbürger” (letteralmente “Cittadini del Reich“), ovvero un gruppo di estrema destra che nega l’esistenza del governo tedesco moderno.

L’identikit dei suoi membri è preciso: antisemiti e pangermanici, in prima linea contro le misure anti Covid e contrari allo Stato federale tedesco. Sebbene la leader del movimento sia una donna, Heike Verding, il “militante tipo” è raffigurabile come un uomo di mezza età, socialmente e finanziariamente svantaggiato. Il loro nostalgico sogno, secondo gli esperti, consiste nel ripristino dei confini tedeschi come si configuravano ai tempi «dell’Impero del 1871 o del 1937». Questo perché l’attuale governo non sarebbe altro che un «burattino» nelle mani di oscure potenze straniere impegnato a «cospirare contro il suo stesso popolo». Una rabbia che si converte in quotidiane azioni di ribellione da parte dei suoi ideologi, come nel rifiuto di pagare tasse e multe. Il movimento, nato negli anni Ottanta, secondo l’intelligence tedesca conta oggi circa 20 mila sostenitori. Di questi, circa 950 sono stati identificati come militanti di estrema destra e almeno un migliaio risulta in possesso di un porto d’armi.

Un arresto in Italia

Uno dei mandati di cattura nell’ambito dell’operazione «anti-terrorismo» di oggi è stato eseguito anche in Italia. Lo scrive da Die Zeit citando proprie fonti. Un altro arresto fuori dalla Germania sarebbe stato effettuato in Austria. Gli altri arresti sarebbero stati condotti nel Baden-Württemberg, in Baviera, a Berlino, in Assia, nella Bassa Sassonia, in Sassonia e in Turingia. Sono state effettuate ricerche anche nel Brandeburgo, nella Renania settentrionale-Vestfalia, nella Renania-Palatinato e nella Saarland. L’interrogatorio del primo arrestato, secondo quanto spiegato dalle testate locali, dovrebbe iniziare oggi.

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