Cosa succede con l’influenza: «A Natale 10 milioni di contagiati, vaccinatevi»
L’influenza potrebbe portare dieci milioni di contagiati entro Natale. E quindi bisogna vaccinarsi il prima possibile. Il professor Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’Università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, spiega che il virus H3N2 in Australia ha contagiato più persone rispetto agli ultimi cinque anni: «Negli ultimi anni di virus ne è circolato poco per via di mascherine e distanziamento. Per questo abbiamo una quota maggiore di popolazione predisposta al contagio. Soprattutto nella fascia da zero a 5 anni, dove l’incidenza settimanale è di 40,8 casi ogni mille abitanti. Contro la media generale di 12,9». Pregliasco spiega che i più piccoli sono i maggiori diffusori del virus in ambiente familiare. Perché ci si contagia attraverso il droplet, ovvero le goccioline che finiscono nell’aria quando si tossisce o si starnutisce. Oppure se si toccano oggetti contaminati. I sintomi sono: «Febbre improvvisa oltre 38 che dura circa tre giorni, accompagnata da sintomi respiratori come naso chiuso o che cola, mal di gola e tosse, insieme a dolori articolari e muscolari. Se la febbre è bassa e si ha solo un po’ di raffreddore non è influenza ma potrebbe essere Covid o uno dei virus similinfluenzali che circolano in questo periodo». Ed è indistinguibile da Covid-19 perché i sintomi sono sovrapponibili. Se ci si ammala, conclude Pregliasco, «non bisogna fare gli eroi e restare a letto al caldo. Poi per proteggere eventuali familiari indossare la mascherina. Quanto ai medicinali, basta prendere un Oki o un Brufen, ma anche in questo caso se la febbre persiste meglio consultare il medico». E gli antibiotici? «Mai, nemmeno a scopo protettivo per i più anziani, come qualche volta erroneamente sento dire. Unica eccezione la fanno le persone che soffrono di bronchite cronica o nel caso ci sia una contemporanea infezione batterica. Ma in tutti questi casi spetta al medico prescrivere gli antibiotici. Mentre è assolutamente sconsigliato fare da sè, attingendo agli avanzi del nostro armadietto dei medicinali». Il vaccino si può ancora fare, ma prima dell’immunizzazione dovrebbero passare 10 giorni.
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