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Ecco cos’ha detto davvero il capitano della Nazionale svizzera riguardo le proteste per i diritti civili in Qatar

07 Dicembre 2022 - 16:05 Ludovica Di Ridolfi
Le parole in realtà pronunciate da Granit Xhaka sono simili ma significativamente diverse: l'esatta trascrizione ribalta il messaggio che viene fatto passare di mancato appoggio alle proteste per i diritti civili

I Mondiali 2022 che stanno avendo luogo in Qatar non sono rimasti immuni dalle polemiche. Tra l’ambasciatore dell’evento Khalid Salman che ha definito l’omosessualità «un danno mentale» e le proteste dei giocatori in difesa dei diritti civili, l’evento è diventato il palcoscenico di dibattiti e provocazioni, oltre che di semplici partite di calcio. E non appena il dibattito inizia a polarizzarsi, arriva puntualmente la disinformazione: sotto il suo ombrello rientrano anche le presunte dichiarazioni che avrebbe fatto il capitano della Nazionale svizzera in merito alla questione Lgbtq+.

Per chi ha fretta:

  • Sta circolando su Facebook una citazione attribuita al capitano della nazionale svizzera.
  • La frase riportata è la seguente: «Non credo che dovremmo fare come la Germania. Dobbiamo rispettare le leggi e i regolamenti qui in Qatar. Siamo qui per giocare a calcio, non per dare lezioni agli altri».
  • Le parole in realtà pronunciate da Granit Xhaka sono simili, ma significativamente diverse: l’esatta trascrizione ribalta il messaggio che viene fatto passare di mancato appoggio alle proteste per i diritti civili.

Analisi

«Non credo che dovremmo fare come la Germania. Dobbiamo rispettare le leggi e i regolamenti qui in Qatar. Siamo qui per giocare a calcio, non per dare lezioni agli altri»: queste sono le parole che secondo diversi utenti avrebbe pronunciato il capitano della nazionale Svizzera, Granit Xhaka. Il riferimento alla Germania è alla protesta in campo dei giocatori della nazionale tedesca messa in scena lo scorso 23 novembre: mano davanti alla bocca durante la foto di gruppo per mostrare solidarietà con la comunità Lgbt+ del Qatar. Una scelta che, secondo la notizia in circolazione online, avrebbe suscitato la disapprovazione di Xhaka.

Sono in molti ad aver condiviso questa presunta notizia. Ma cos’ha detto davvero il capitano svizzero?

La conferenza stampa

La citazione deriva da una conferenza stampa in cui il calciatore ha parlato, lo scorso 23 novembre, prima della prima partita della squadra svizzera. Andiamo dunque a sentire quali parole ha pronunciato Xhaka. A un giornalista britannico che aveva chiesto se la squadra tedesca non fosse isolata dalle altre a causa delle proteste che aveva scelto di mettere in scena, Xhaka aveva risposto:

Personalmente, non ho visto la foto che hanno scattato ai tedeschi. Ho visto solo quello che hanno fatto. Un gesto che ora la Germania ha deciso, ma non credo che noi come Svizzera dobbiamo fare nulla. Dobbiamo accettarlo così come ce l’hanno dato e basta. Non dobbiamo discuterne a lungo, ora vogliamo concentrarci sul calcio, come ha detto anche l’allenatore ad Adrian [Arnold]

Questa risposta ondivaga non corrisponde del tutto a un’ignavia da parte del capitano, al di là dei luoghi comuni sulla Svizzera. Sebbene avesse puntualizzato, quando chiamato in causa, che preferisse concentrarsi sulle partite, secondo diversi media era infatti intenzionato a indossare la fascia con scritto “One Love“. Ma poi, ricostruisce Correctiv, la federazione svizzera avrebbe deciso di non correre questo rischio proprio per proteggere il giocatore. Che in precedenza aveva mostrato la benda alle partite della Nations League.

«Ci dispiace di non poter indossare questa fascia. Al nostro capitano sarebbe piaciuto indossarla. Ma a fronte delle sanzioni sportive minacciate dalla Fifa, abbiamo voluto proteggere i nostri giocatori», aveva risposto, nella stessa conferenza stampa, il direttore delle comunicazioni Adrian Arnold. In ogni caso l’intenzione laica del capitano era stata ribadita a più riprese nel corso dell’incontro con i giornalisti. «Siamo qui per giocare a calcio, non per educare o fare la storia», aveva affermato Xhaka rispondendo a un’altra domanda. Non è chiaro, tuttavia, se si riferisse alle usanze in Qatar o a un incidente durante una partita di calcio contro la Serbia quattro anni prima, che era stato menzionato dagli interlocutori. In nessun momento, comunque, ha sostenuto di «non voler fare come la squadra tedesca», e non si è nemmeno espresso sul rispetto degli usi e costumi del Qatar.

Conclusioni

L’affermazione virale sui social non è una citazione letterale di quanto affermato dal capitano della nazionale svizzera Granit Xhaka, ma un misto di frasi reali, riassunte e in parte inventate, assemblate insieme per far passare una sua presunta avversione alle proteste in difesa dei diritti civili.

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