Juve, il ruolo del fratello di Chiellini secondo la procura: «È lui il contabile delle plusvalenze»
Il ruolo di Claudio Chiellini, fratello del capitano della Juventus Giorgio, secondo la procura di Torino andava ben oltre quello previsto nell’organigramma del club. Per i bianconeri, Claudio Chiellini era On loan players manager, cioè responsabile dell’area prestiti. Anche se non indagato, per i pm avrebbe avuto un ruolo cruciale nello sfruttamento strategico del sistema di plusvalenze da parte del club bianconero, soprattutto per le compravendite dei giocatori più giovani. Come riporta La Gazzetta dello Sport, per la procura Claudio Chiellini sarebbe «l’autentico “contabile” delle plusvalenze». Negli atti si legge come il dirigente «con cadenza periodica (addirittura settimanale in prossimità della chiusura dell’esercizio) ha ricordato ai dirigenti, in particolare dell’area sportiva (Paratici e Cherubini) le previsioni di perdita e le conseguenti plusvalenze da conseguire (“to do” come si vedrà) entro la fine del bilancio di ogni anno per colmare il valore negativo di partenza».
L’incarico non ufficiale in capo a Claudio Chiellini sarebbe dimostrato da una serie di email sempre con oggetto «Manovre correttive» e scambiate con Cherubini e Paratici. Agli ispettori della Consob, Cherubini ha detto: «Redigeva tali analisi sulla base di valutazioni/decisioni che erano state discusse durante le nostre riunioni. A tali riunioni ognuno partecipava nello specifico delle proprie attribuzioni e lui aveva questa sorta di delega da parte di Paratici». Sempre all’inviati di Consob, Chiellini spiegava che «la finalità di questo tipo di operazioni era principalmente tecnica, da cui poi derivavano dei risultati economici ovviamente, sia in entrata che in uscita, quindi migliorativi o peggiorativi della situazione».
La relazione della Consob
La spiegazione di Chiellini però non avrebbe convinto gli ispettori della Consob, che nella relazione scrivono: «l messaggio di posta elettronica inviato dal sig. Chiellini, concernente le manovre correttive, riveste una particolare significatività. Difatti il documento, che costituisce una sintesi della riunione dell’Area Sportiva, fornisce un momento di raccordo tra la situazione economica della società a quella data, gli obiettivi societari delineati nel forecast al 30 giugno 2020 e le azioni correttive ipotizzate a quella data dalla stessa Area Sportiva. Alcune di dette ‘possibili tipologie di operazioni’, tra le quali le plusvalenze da scambi di calciatori, si sono poi realizzate. Si precisa che alla data del messaggio la Serie A non era stata ancora sospesa e, pertanto, non riflette considerazioni sulla perdita di ricavi caratteristici quali ad esempio quelli derivanti dalla chiusura degli stadi»
Le «manovre correttive»
Quelle definite come «manovre correttive» erano prospetti redatti in più situazioni da Chiellini, in cui definiva calciatori e squadre con cui avviare quel tipo di trattative. In un’email del 27 maggio 2020 fa un elenco di società: Pescara, Parma, Perugia, Empoli, Vicenza, Pisa) sia stranieri (Amiens, Anderlecht, Basilea. In una del 13 giugno si aggiungono anche i dettagli economici: Chiellini stima 50 milioni di plusvalenze, di cui 10 dalla cessione di alcuni giocatori, 30 attraverso gli affari da concludere con varie società (Basilea, Amiens, Pisa, Pescara, Atalanta) e 10 dal risparmio di agenti e premi. Nei puntuali aggiornamenti di Claudio Chiellini alla dirigenza, in particolare in un’email del 10 luglio 2020 si legge la voce “Plusvalenze/scambi prima squadra 90 M” ipotizzando Rugani, Bernardeschi o l’eventuale cessione di un altro giocatore di primo livello a fine stagione come successo con Pjanic 10 giorni prima, operazione contabilizzata nell’esercizio 2019-20. In quella stessa email c’è un punto chiamato “Plusvalenze/Scambi altri giocatori 30M“. È lì che indica l’obiettivo di monetizzare alcuni giocatori come Nicolussi, Portanova, Toure e provare a fare scambi con altri giocatori. Quel passaggio per gli inquirenti è importante, perché «emerge con chiarezza che gli “scambi” sono trattati separatamente rispetto ai “calciatori venduti”».
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