Marco Pannone in coma a Londra dopo un pestaggio: Scotland Yard diffonde la foto di un indiziato e chiede aiuto per trovarlo
Era stato massacrato di botte e lasciato a terra nel retro di un pub di Londra. Marco Pannone, 25 anni, originario della provincia di Latina si trova ora in coma nel reparto di terapia intensiva del King’s College Hospital e la polizia metropolitana londinese sta cercando di individuare il suo aggressore con l’aiuto dei cittadini. «Gli investigatori che indagano sull’aggressione chiedono l’aiuto dei cittadini per identificare un uomo con cui vorrebbero parlare», si legge sul sito della polizia. Oltre all’appello, lo Scotland Yard ha diffuso anche il fotogramma di una telecamera di sorveglianza che mostra un uomo, sospettato di aver preso parte al pestaggio avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nella zona di Brixton, dove Pannone lavorava come cameriere. Sul sito della polizia si legge che la sera di venerdì 2 dicembre il 25enne stava lavorando in un ristorante in Ferndale Road. Verso le 23:10 è stato avvicinato da due uomini che avrebbero parlato con Pannone per qualche minuto, poi uno dei due ha colpito l’italiano con un pugno in faccia facendolo cadere a terra, dove ha battuto violentemente la testa sul marciapiede. I due aggressori – spiega lo Scotland Yard – sono poi scappati verso Nursery Road. «Gli investigatori della squadra di polizia locale di Londra – continua il comunicato – hanno svolto diverse indagini, inclusa una revisione delle telecamere a circuito chiuso della zona». La sera dell’aggressione la famiglia di Pannone, che vive a Londra da sei anni, aveva raccontato di essere venuta a conoscenza dell’accaduto attraverso un messaggio su Facebook inviato da un amico del ragazzo. Lo zio Massimiliano aveva infatti detto di essere partito da Roma per andare a vedere come stava: «Appena atterrato sono andato in ospedale. Una dottoressa gentile mi ha spiegato che le condizioni di Marco sono molto gravi. Che è arrivato in condizioni disperate e hanno dovuto asportare una parte di calotta cranica per cercare di ridurre la pressione e salvargli la vita». Dalle prime indagini effettuate dalla polizia di Londra risulta che Pannone non abbia provocato in alcun modo chi lo ha aggredito.