Putin: «Inevitabile un accordo sull’Ucraina. Price cap? Taglieremo la produzione di petrolio». Incontro tra funzionari Usa-Russia a Istanbul
L’«operazione speciale» in Ucraina, la fine delle ostilità e la crisi dei prezzi dell’energia. Mentre a Istanbul si incontrano i rappresentanti diplomatici di Stati Uniti e Russia, ufficialmente per discute del funzionamento delle rispettive missioni diplomatiche, Vladimir Putin interviene sulle questioni più urgenti di politica estera. Il presidente della Federazione russa, citato dalla Tass, quasi a voler dare una spiegazione al recente ripiegamento delle truppe al fronte, ha spiegato che avrebbe voluto avviare prima l’operazione contro l’Ucraina, ma di aver atteso nella speranza di siglare un accordo come parte del Protocollo di Minsk 2. Ora, dice, «un accordo con l’Ucraina è inevitabile», senza fornire ulteriori dettagli. A proposito poi del rischio di un’escalation con armi nucleari, il capo del Cremlino avvertito che chiunque attacchi la Russia con armi nucleari sarà «cancellato dalla faccia della terra».
Le posizioni dei due Paesi sono al momento diametralmente opposte, e seppur nelle ultime settimane entrambi gli schieramenti abbiano espresso a parole l’apertura a una risoluzione diplomatica del conflitto, ancora non è chiaro chi tra Russia e Ucraina voglia fare un passo indietro. Perché per Zelensky un accordo è possibile solo con il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, una condizione che Putin non sembra disposto ad accettare. Nel suo intervento, ha anche parlato della questione del price cap al petrolio russo. La scorsa settimana i 27 paesi dell’Ue hanno trovato l’accordo per unirsi al tetto del prezzo trasportato via mare, già fissato dal G7 a 60 dollari al barile. «Taglieremo la produzione di petrolio in caso di imposizione del price cap – ha detto il presidente russo – e non lo venderemo a quei Paesi che lo adotteranno: il decreto sarà pronto la prossima settimana».
Scambio di prigionieri e sentenza Yashin
Nelle dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa russa, Putin ha poi aperto a un possibile nuovo scambio di prigionieri con gli Stati Uniti, dopo quello che ha coinvolto il trafficante d’armi Viktor Bout e la cestista statunitense Brittney Griner. Sulla sentenza di condanna a otto anni e mezzo per l’oppositore Ilya Yashin, non ha invece espresso alcun commento. Nel frattempo, il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha confermato l’incontro a Istanbul tra rappresentanti di Russia e Stati Uniti a livello di direttori di dipartimenti, che starebbero discutendo delle missioni diplomatiche nei rispettivi Paesi.
Foto di copertina: EPA/Sergei Karpukhin
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