Reddito di cittadinanza, Montaruli contro i 5 Stelle: «Durante i governi Conte non c’erano controlli»
Nuove scintille tra governo Meloni e M5s sul reddito di cittadinanza. Dopo le minacce ricevute dalla premier Meloni da parte di un 27enne della provincia di Siracusa per le decisioni dell’esecutivo relative alla misura di sostegno economico, e la «ferma condanna» e la solidarietà espressa dal leader pentastellato Giuseppe Conte alla presidente del Consiglio, quest’oggi dall’esecutivo sono partite nuove accuse contro l’ex premier. Augusta Montaruli, sottosegretaria di Stato al al Ministero dell’università e della ricerca del governo Meloni, eletta in quota Fratelli d’Italia, ha dichiarato: «A chi afferma che il rischio di truffe sul reddito di cittadinanza rappresenti una percentuale irrisoria è sufficiente rispondere con i numeri. Su un 1 milione e 290 mila domande per il reddito presentate nei primi 10 mesi di quest’anno, l’Inps ne ha respinte 240 mila, ossia un quinto, in via preventiva. Sono dati che i paladini di questa misura, quelli che ci costruiscono tournée in sua difesa, nelle piazze e in tv si guardano bene dal ricordare».
La deputata piemontese di FdI ha proseguito osservando che «i controlli preventivi dell’Inps sono partiti solo quest’anno: sia durante il governo Conte I sia durante il governo Conte II non venivano effettuati e dunque non sapremo mai quante truffe o domande inidonee non sono state respinte». Montaruli, dopo aver osservato che «oggi, come ogni giorno, c’è stato un nuovo caso di denuncia delle forze dell’ordine nei confronti di 19 persone, a Prato, per aver percepito il reddito di cittadinanza indebitamente», ha ribadito che l’esecutivo intende «superare la misura che ha innescato la stagnazione del mondo del lavoro», assicurando che l’esecutivo intende comunque «sostenere i più fragili». «Si tratta di un approccio politico e serio – ha proseguito Montaruli -, diametralmente all’opposto rispetto a chi aizza le piazze facendo ricorso alla mera propaganda». Già nei giorni scorsi l’onorevole Montaruli aveva dichiarato che Conte e il M5s avessero «uno strano modo di intendere il senso di responsabilità: richiamare le persone a scendere nelle piazze affermando che questo ha l’obiettivo di stemperare le tensioni è come dire che per spegnere un incendio si getta benzina sul fuoco».
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