L’Antitrust contro 7 società dell’elettricità e del gas: «Hanno aumentato i prezzi senza avvertire 2 milioni e mezzo di clienti»
L’Antitrust ancora contro le utilities. Stavolta sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato finiscono sette aziende fornitrici di elettricità e gas, che insieme rappresentano circa l’80% del mercato. Secondo il presidente Roberto Rustichelli le società hanno mandato proposte di modifica del prezzo di fornitura e proposte di rinnovo in contrasto con la legge che sospendeva l’efficacia delle clausole contrattuali. Il decreto 8 agosto 2022 n. 115 (Aiuti Bis) sospendeva fino al 30 aprile 2023 le modifiche e i relativi preavvisi. Gli interventi di oggi sono il seguito di quelli nei confronti di Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola. Le società interessate sono Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. L’Autorità ha aperto un’istruttoria nei confronti di 25 imprese. Circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche oppure revocando gli aumenti illecitamente applicati. Le sette sotto accusa invece non hanno sospeso le comunicazioni di modifica unilaterale dei contratti. Giustificando il tutto con la scadenza delle offerte a prezzo fisso. Ad Acea viene anche contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura. Perché la società le ha inviate prima dell’entrata in vigore del decreto. Senza perfezionarle prima della stessa data. Le utenze interessate sono 7 milioni e mezzo, mentre 2,6 milioni avrebbero subito un aumento del prezzo ingiustificato. Adesso le sette società dovranno sospendere od annullare tutti. Entro 7 giorni potranno inviare una memoria difensiva all’Antitrust. Che a quel punto potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.
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