Milano, aggredito a colpi di machete un medico del pronto soccorso: la lite degenerata dopo un tamponamento
I Carabinieri hanno fermato l’uomo sospettato di aver aggredito questa mattina a colpi di machete un medico del Policlinico di San Donato Milanese: il presunto responsabile è un 62enne pregiudicato. I militari lo hanno identificato e bloccato a Rozzano, in provincia di Milano, mentre stava per salire a bordo della sua auto. Dopo aver aggredito il medico 76enne Giorgio Falcetto, l’uomo si è dato subito alla fuga, ma i testimoni sono riusciti a individuare la targa e a riferirla alle forze dell’ordine. Nel frattempo la vittima, colpita più volte alla testa con un machete, è stata sottoposta a una delicata operazione neurochirurgica: è ora in terapia intensiva, in prognosi riservata, all’ospedale San Raffaele di Milano. Nella mattinata di oggi Falcetto era uscito dal pronto soccorso, con cui ha mantenuto un rapporto di consulenza, per spostare la macchina che aveva lasciato nell’area delle ambulanze. Arrivato in piazza Malan, Falcetto ha visto un’auto che stava tamponando la sua. A quel punto sarebbe cominciato il diverbio con l’uomo che di lì a poco avrebbe colpito il medico con un machete più e più volte.
Le prime ricostruzioni raccontano che, al culmine della discussione, l’aggressore si è diretto verso la sua macchina per prendere l’arma. Tornato indietro si sarebbe poi scagliato contro il medico ferendolo gravemente. Da anni il dottor Giorgio Falcetto lavora nel pronto soccorso dell’ospedale milanese. Nato e residente a Biella, dove nel 2009 è stato eletto anche consigliere comunale, dopo la laurea in Medicina nel 1970, ottiene la specializzazione in chirurgia troncopolmonare e vascolare. L’aggressione che lo ha ridotto in fin di vita è avvenuto a poche decine di metri dopo piazza Malan, vicino al punto di transito anche degli studenti del campus universitario di San Donato Milanese. «Un mio compagno ha visto tutto», dice una studentessa ad Ansa, «era sconvolto, ha detto che ha visto tanto sangue». E ancora: «Falcetto lo conoscevo solo di vista ma sono molto turbato. Stavo arrivando a lavoro e ho visto diverse persone che lo cercavano di alzare. La macchina dell’aggressore era già andata via», racconta un impiegato del polo sanitario.
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