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«Siamo un luogo per famiglie»: Gardaland non rinnova il contratto a una creator di OnlyFans

13 Dicembre 2022 - 12:41 Redazione
Ilaria, 25 anni, avrebbe lavorato presso il parco divertimenti di Castelnuovo del Garda fino allo scorso 27 novembre

Da hostess a Gardaland a star di Onlyfans. È la storia di Ilaria Rimoldi, 25 anni, che per avere un’entrata in più ha iniziato a pubblicare foto osè sul celebre social che consente di scaricare contenuti visibili a chi paga un abbonamento. Una scelta che, secondo quanto racconta al Corriere del Veneto, le avrebbe impedito di ottenere il rinnovo del contratto presso il parco divertimenti di Castelnuovo del Garda. Lì, infatti, avrebbe lavorato per due stagioni. Da luglio 2021 a gennaio 2022, e da marzo di quest’anno fino al 27 novembre.

Una «struttura per famiglie»

Inizialmente la sua scelta di arrotondare con «immagini sexy, in lingerie» non sembrava aver disturbato i suoi datori di lavoro. Tanto che lei stessa, in un’intervista risalente allo scorso luglio, li definiva «molto aperti». E aggiungeva: «La vita privata di una persona resta comunque la vita privata di una persona e a lavoro nessuno mi ha mai giudicata o mi ha fatto notare niente». Ma poi, racconta oggi Ilaria, «la voce si è sparsa, è capitato che alcuni visitatori mi riconoscessero. E quest’estate sono stata convocata dalla direttrice del parco divertimenti e dal capo del personale». La ragazza racconta che in quella sede le sarebbe stato fatto presente che «quella è una struttura per famiglie». E che le sue foto su Onlyfans «non si addicono all’immagine che il parco vuole dare all’esterno». A quel punto Ilaria avrebbe rivendicato la sua libertà di fare ciò che preferiva nel tempo libero. Aggiungendo che «se volevano potevano alzarmi lo stipendio permettendomi di guadagnare la stessa cifra che mi garantisce quella mia seconda attività. Ovviamente hanno rifiutato». Il suo stipendio era, allora, di circa mille euro: «Tra affitto, auto, spesa e bollette, facevo fatica ad arrivare a fine-mese». Poi, la decisione di sbarcare sulla piattaforma, proponendo un abbonamento da dieci dollari mensili: «Il primo mese ho guadagnato 600 euro, ma poi il numero delle persone che mi seguono è aumentato e a novembre sono arrivata a guadagnare 5mila euro».

La replica

Nel frattempo dall’azienda avrebbero iniziato, racconta, a usare «ogni pretesto che serviva per mettermi in difficoltà. Ad esempio mi sono ritrovata con l’orario di lavoro che, all’improvviso, è stato quasi dimezzato». Fino a che, alla fine dello scorso mese, il contratto è scaduto e non è stato rinnovato. La società dal canto suo ci tiene ad assicurare che «Gardaland riconosce e promuove l’importanza delle risorse umane all’interno dell’ambiente lavorativo e incentiva la creazione di rapporti di rispetto e collaborazione con e tra i propri dipendenti». Ciononostante, prosegue in una nota, «nell’ambito delle politiche aziendali si invitano i collaboratori, per le proprie attività digital, a evitare l’utilizzo improprio dei loghi o delle immagini di Gardaland non in linea con la vocazione familiare del Parco divertimenti». Patrizia Gobat, coordinatrice regionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, al Corriere ha commentato: «Ci sono sentenze della Cassazione che legittimano il procedimento disciplinare nei confronti del lavoratore che, nel tempo libero, mette in atto condotte che si ripercuotono negativamente sull’immagine dell’azienda». Questo non significa, conclude, che «la persona non può utilizzare il proprio corpo come meglio crede. Ma deve sempre tenere a mente che le proprie attività private non devono mai, neppure indirettamente, essere associate all’azienda con la quale collabora. Nè devono compromettere il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e dipendente».

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