La corruzione dal Qatar e le Ong che servono «a far girare i soldi»: cosa c’è nelle carte dell’inchiesta
È Francesco Giorgi l’indagato nel Qatargate che sta parlando con i magistrati. E l’inchiesta sulla corruzione dal Qatar arriva a una possibile svolta. L’assistente parlamentare dell’eurodeputato del Partito Democratico Andrea Cozzolino (non indagato) ha risposto per ore alle domande degli inquirenti belgi. Fornendo dettagli sulla rete dell’ex deputato Antonio Panzeri e della sua compagna, la parlamentare greca Eva Kaili. Sono state le sue rivelazioni a consentire di estendere le indagini a Marc Tarabella. Ieri la polizia belga ha sequestrato 20 mila euro nell’abitazione di Giorgi ad Abbiategrasso. In tutto a Giorgi e Kaili sono stati sequestrati quasi un milione di euro in contanti. Sommati ai 600 mila ritrovati a Panzeri fanno arrivare a un milione e mezzo di euro il totale della corruzione dal Qatar.
Le carte dell’interrogatorio
Nelle carte dell’interrogatorio di Giorgi ci sono ammissioni deflagranti. Secondo le accuse di Michel Claise il gruppo formato da lui, Panzeri, Niccolò Figà-Talamanca e Luca Visentini (che si dice però estraneo all’indagine) si muoveva intorno alla Ong “Fight Impunity”. Che aveva l’obiettivo di favorire due paesi: Qatar e Marocco. Perché le organizzazioni non governative, scrive Repubblica, «ci servono per far girare i soldi», secondo l’ammissione dello stesso Giorgi davanti ai magistrati. Il gruppo sarebbe attivo dal 2021. I magistrati vogliono contestare l’associazione a delinquere. Giorgi è stato inchiodato anche da alcune intercettazioni in cui faceva riferimenti molto espliciti. Il ministro del Lavoro del Qatar Ali Bin Samikh Al Marri è il contatto. Con Kaili si è incontrato il primo novembre in Qatar. Grazie proprio alla mediazione del gruppo, secondo gli inquirenti.
L’udienza preliminare
Kaili, Giorgi, Panzeri e Niccolò Figà-Talamanca comunque si presenteranno oggi in tarda mattinata in tribunale per l’udienza preliminare. La polizia federale ha diffuso la prima foto dei contanti trovati all’ellenica, a suo padre e a casa di Panzeri. Molte le banconote di piccolo taglio, anche da dieci e venti euro. A parlare in via ufficiale con la stampa, finora, è stato solo il legale dell’eurodeputata di Salonicco. «La sua posizione è di innocenza. Non ha nulla a che fare con le tangenti del Qatar», ha dichiarato l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos.
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