Roberto Speranza dice di essere «inca**ato nero» per il Qatargate: «Ma D’Alema non c’entra niente»
L’ex ministro Roberto Speranza, deputato e leader di Articolo 1, dice di essere «incazzato nero» per la corruzione dal Qatar. Ed esclude che ci siano altri suoi esponenti coinvolti nella vicenda oltre ad Antonio Panzeri. Che è stato espulso dal piccolo partito nato dalla scissione del Pd all’epoca di Renzi. Mentre difende Massimo D’Alema, attaccato nei giorni scorsi dall’ex ministro Provenzano: «Non c’entra nulla con questa vicenda giudiziaria. Chiamarlo in causa è del tutto improprio». Speranza parla in un’intervista rilasciata a La Stampa. Nella quale difende anche il partito: «Panzeri era un parlamentare europeo autorevole con una storia sindacale importante alle spalle. È uscito dal Pd per partecipare alla fondazione di Articolo1. Lo abbiamo seguito nella sua attività istituzionale a Bruxelles. Quando ha smesso, ha confermato la tessera di Articolo 1, senza incarichi gestionali».
Il caso Panzeri
Oggi non è un dirigente, anche se è «una personalità rilevante della sinistra milanese e lombarda, non è l’ultimo arrivato. Si tratta di una persona che ha fatto per otto anni il capo della Camera del lavoro di Milano, poi dodici anni europarlamentare, presidente della commissione Diritti umani di Strasburgo. Come potevamo immaginare? Le attività che ha condotto dopo non hanno mai avuto a che fare con noi», spiega ad Annalisa Cuzzocrea. E le sue responsabilità dovranno essere accertate «al di là di qualsiasi garantismo», secondo il leader. Mentre riguardo Davide Zoggia, bersaniano e collaboratore di due europarlamentari, Speranza dice che «non è più in Articolo 1 da molto tempo. A differenza di quello che emerge per Panzeri non ho elementi per valutare eventuali responsabilità. Personalmente sono per usare la massima fermezza dinanzi alle responsabilità che emergeranno. Spero che la magistratura vada avanti con determinazione perché qui è in gioco la credibilità delle istituzioni europee e delle forze politiche coinvolte. Voglio più di tutti che si faccia chiarezza. Noi in questa vicenda siamo parte lesa». Infine, Speranza replica a Matteo Renzi, che nei giorni scorsi aveva parlato della doppia morale della sinistra: «Non credo sia una differenza da poco se sei tuttora un rappresentante delle istituzioni della Repubblica. Io sono per la netta separazione delle funzioni politiche e istituzionali con quelle che hanno a che fare con la gestione di interessi particolari».
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