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Superbonus 110%, c’è la proroga fino al 31 dicembre: il nodo Cilas e l’assemblea condominiale

16 Dicembre 2022 - 08:20 Redazione
Superbonus 110%
Superbonus 110%
Il problema dei crediti e la garanzia Sace estesa. Le limitazioni per le aziende

La proroga al 110% per il Superbonus sarà tra gli emendamenti del governo alla Legge di Bilancio. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Spiegando che bisogna fare presto perché mancano una decina di giorni alla scadenza che porterebbe all’esercizio provvisorio. Ma la Cilas, ovvero la comunicazione di inizio lavori, dovrà essere arrivata entro il 25 novembre. Le delibere condominiali dovranno essere fatte quindi «entro l’11 novembre», ha aggiunto. Per i crediti invece la proposta del governo è quella delle 3 cessioni e Sace, ha detto, specificando che il possibile intervento di Cassa Depositi e Prestiti per il Superbonus «non è contemplato in norma».

Il problema dei crediti

La proposta non piace alle opposizioni. Sono migliaia le aziende rimaste senza liquidità a causa dei crediti bloccati, ha detto ieri Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio al Senato, «Ma la garanzia Sace porta nuovo debito alle aziende che rischiano di non farcela, si sta bloccando tutto. Per lavori già eseguiti i crediti fiscali ammontano a quasi 6 miliardi di euro. Era meglio utilizzare gli F24 con i cassetti fiscali». Ma la Sace può concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito. Per finanziamenti sotto qualsiasi forma, «strumentali a sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese», replica il governo. Il Sole 24 Ore aggiunge che ci sarà una limitazione per le aziende che hanno sfruttato incentivi diversi rispetto al Superbonus. La limitazione dipende dai requisiti che la nuova norma fissa per l’accesso alle garanzie. Le imprese devono avere sede in Italia, devono rientrare nei codici Ateco 41 (costruzione di edifici) e 43 (lavori di costruzione specializzati) e devono realizzare interventi «di cui all’articolo 119» del decreto Rilancio. Così, chi avrà effettuato solo lavori legati a sconti fiscali diversi non avrà accesso alla garanzia di Stato.

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