Berlusconi, l’amarezza su Putin: «Da lui ipotesi assurde sul nucleare. Sulla Russia nell’Ue convinsi tutti, tranne Germania e Francia»
Torna a commentare l’invasione russa in Ucraina Silvio Berlusconi, ma stavolta con toni più distaccati nei confronti dello storico amico Vladimir Putin. Alla convention di Forza Italia a Milano in vista delle Regionali in Lombardia, l’ex premier ha detto che quella in Ucriana è «una guerra che non si sa quando finirà, una guerra che ha implicazioni in tutti i paesi europei e una guerra che troppo spesso paradossalmente suscita ipotesi assurde di utilizzo delle armi nucleari», proprio come da «Putin quattro giorni fa». Berlusconi resta comunque critico anche sul ruolo diplomatico dell’Europa che «oggi purtroppo non conta sul piano internazionale ma, cambiando il sistema di voto da quello all’unanimità a quello di maggioranza qualificata, come chiedo dal 2000, potrebbe darsi, come succede negli Stati Uniti con la libertà assoluta di tutti gli Stati, una politica di difesa comune con una voce sola di quel coordinamento delle forze militari dei singoli paesi europei».
La trattativa per la Russia nell’Ue
Berlusconi rimpiange l’occasione persa anni fa, quando si impegnò per avviare il processo di adesione della Russia all’Unione europea: «Speravamo di poter convincere la Russia, che è assolutamente un paese europeo per storia, per tradizione, per religione, per la sua letteratura, per la sua musica, per il suo stile di vita, ad entrare nella nostra Europa, mettendo così fine al pericolo che incombe su di noi di un’espansione del globalismo cinese anche sul nostro continente». All’epoca Berlusconi sostiene di aver ottenuto «da Putin il via su questa operazione, tutti i paesi europei furono d’accordo eccetto Germania e Francia, che si opposero temendo, bisogna dire a ragione, con l’ingresso della Russia nell’Unione Europea, di perdere la loro primazia in Europa. È stato un gran peccato e oggi purtroppo la situazione è tornata quella della guerra fredda».
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