Gragnano, finisce in comunità la baby gang che per anni ha bullizzato un 14enne spingendolo sull’orlo del suicidio
Un quattordicenne bullizzato da una baby gang, al punto di aver confessato alla madre di volerla «fare finita» e «non volere tornare a scuola». La situazione è andata avanti per anni a Gragnano, dove nove ragazzini, tutti tra i 15 e i 17 anni (uno è maggiorenne da pochi giorni) vessavano la vittima all’uscita della scuola media Roncalli, accerchiandola, spintonandola, insultandola, sputandole addosso. La situazione non è migliorata con il passaggio da media a superiori, alcuni degli aggressori infatti, erano nella stessa classe, altri in quella di fronte. Il 20 settembre scorso è arrivato il pestaggio, all’uscita dall’istituto Ferrari. Cinque dei carnefici hanno ridotto il ragazzino a una maschera di sangue. Un amico di famiglia ha filmato la scena con il cellulare, ottenendo finalmente le prove dell’identità dei bulli e di un macabro dettaglio: due di loro erano già indagati per istigazione al suicidio. Le loro vessazioni, infatti, avrebbero spinto il 13enne Alessandro Cascone a togliersi la vita lanciandosi dalla finestra di casa sua, lo scorso settembre.
La fine dell’incubo
L’incubo è finito ieri per il quattordicenne, si legge sul Mattino di Napoli. I carabinieri di Gragnano e Castellamare di Stabia sono intervenuti dopo la denuncia della madre, che ha ricevuto il video dall’amico di famiglia. Le indagini sono risultate in un’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale per minori di Napoli. Gli aggressori si trovano ora in comunità. Ma a preoccupare più di tutto è l’omertà incontrata dagli inquirenti e in generale da chiunque volesse fare chiarezza intorno alla vicenda. Tutti sapevano quello che succedeva. Avveniva alla luce del sole. All’uscita da scuola. Un elemento che rende il caso particolarmente preoccupante. Il secondo in pochi mesi. Per fortuna questa volta si è evitato il suicidio.
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