Migranti, la stretta del governo nel decreto Ong: le novità su domande di asilo a bordo e trasferimenti
Come anticipato nelle scorse ore dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il governo è al lavoro su una «traccia normativa per rendere più efficace la non rassegnazione che l’Italia sia l’unico punto di sbarco: ci sarà un quadro di regole sulle Ong come navi private, che ora sono senza regole e ci impongono le loro azioni». La nuove linee guida sarebbero arrivate nelle «prossime settimane, o nei prossimi giorni», secondo quanto riferito dal titolare del Viminale. E sono emersi nuovi dettagli relativi al nuovo codice di condotta per le Ong, che sarà contenuto in un apposito decreto del governo Meloni che verrà licenziato nelle prossime settimane. Secondo quanto riferito da fonti vicine al dossier, i soccorritori dovranno chiedere subito alle persone messe in salvo dalle navi Ong la manifestazione di interesse sull’eventuale domanda di protezione internazionale dei migranti. In questo modo, dopo lo sbarco, i migranti verranno trasferiti nei diversi Stati, a seconda del Paese di bandiera della nave Ong che li ha soccorsi. Secondo le nuove linee guida, inoltre, nel caso di intervento nell’area del Sar mediterraneo, i soccorritori dovranno chiedere subito un porto di sbarco, verso il quale la nave sarà tenuta a dirigersi immediatamente dopo aver tratto in salvo le persone in mare, senza restare giorni al largo delle coste in mare in attesa di soccorsi.
Il sottosegretario Molteni: «Chi non rispetta le nuove norme rischia sanzioni, fermi e confische»
Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha dichiarato che «la norma è pronta», spiegando di sperare che «entro fine anno il decreto sul codice per le ong possa essere pronto». L’esponente leghista ha spiegato che «con questo decreto verranno penalizzate quelle Ong che non rispetteranno norme comportamentali che verranno inserite nel provvedimento», perché ad avviso dell’esecutivo «bisogna definitivamente distinguere tra le missioni di salvataggio e le attività di ricerca sistematica». Quanto al contenuto complessivo del nuovo decreto, Molteni ha spiegato che «si tratta di una serie di regole comportamentali che si desumono da convenzioni internazionali e prevedono l’obbligo del coordinamento di salvataggi non autonomi e sistematici: non si possono tenere i migranti in mare per settimane». Chi non rispetterà le nuove linee guida del governo «incorrerà prima in sanzioni amministrative e poi, se reitera, anche in fermi amministrativi, fino alle confische delle navi da parte dei prefetti», ha proseguito il sottosegretario. «Il codice di condotta è stato stilato mutuando il codice Minniti del 2017, ripristinando quindi le sanzioni: anche per questo mi auguro che su questo ci sia un largo consenso del Parlamento».
Le assegnazioni di porti in Italia alle navi Ong nelle ultime 24 ore
Le autorità italiane hanno autorizzato nella mattinata di oggi, 18 dicembre, lo sbarco della nave della Ong Sea-Eye 4 nel porto di Livorno, in Toscana. A bordo sono presenti 63 migranti soccorsi in mare nelle scorse ore. Nella serata di ieri, invece, le autorità italiane hanno assegnato il porto di Gioia Tauro per far sbarcare le persone che erano state soccorse a bordo della nave Rise Above nella notte tra il 16 e il 17 dicembre. Sulla nave della Ong di Mission Lifeline, associazione di Dresda, si trovavano 27 persone provenienti dalla Siria, tra cui 9 donne, 2 bambini, 3 anziani e 1 minore non accompagnato.
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