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Pos obbligatorio, salta la norma: la marcia indietro dopo il confronto con Bruxelles

18 Dicembre 2022 - 20:02 Redazione
Secondo le indiscrezioni, l'esecutivo dovrebbe sostituire l'articolo in questione cambiandone l'impostazione e inserendo una previsione sui crediti d'imposta

Salta la norma che introduce la soglia di 60 euro sotto la quale i commercianti possono rifiutare i pagamenti elettronici. Lo ha confermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo in commissione Bilancio alla Camera dove ha annunciato tutti gli emendamenti definitivi presentati dal governo Meloni sulla legge di Bilancio. A quanto si apprende da fonti di governo, citate da Ansa, nel confronto delle ultime settimane con la Commissione Ue sarebbe emerso che con la misura prevista vi fosse il rischio che alcuni aspetti della norma contrastassero con milestone e target del Pnrr raggiunti dall’Italia lo scorso anno. Per questo motivo, il governo – con un emendamento – dovrebbe sostituire l’articolo in questione, cambiandone l’impostazione e inserendo una previsione sui crediti d’imposta. Si profila una seduta notturna domani, 19 dicembre, in commissione Camera per chiudere l’esame della manovra. In mattinata potrebbero però cominciare le votazioni sul resto degli emendamenti del governo, già depositati nella giornata di ieri, secondo quanto riportato dall’Ansa. Quel che emerge comunque è che la partita per Palazzo Chigi è tutt’altro che chiusa, almeno secondo la stessa premier Giorgia Meloni che, subito dopo il concerto di Natale in Senato, ha commentato le indiscrezioni emerse dai quotidiani: «L’obbligo del pos è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti».

Meloni: «La manovra non ha mai approvazione facile, daremo tempo al Parlamento per valutarla»

La presidente del Consiglio ha aggiunto: «La manovra non ha mai una approvazione facile: stiamo facendo tutti il nostro lavoro. Però penso che abbiamo fatto del nostro meglio nelle condizioni e nei tempi che avevamo, per dare al Parlamento la possibilità di avere i tempi di valutarla». E la premier Meloni ha aggiunto: «Ricordo che il governo che non nasceva nei mesi di ottobre, ma a febbraio (riferendosi al governo Draghi, ndr), presentò la manovra il 20 novembre». [Fact-checking: la legge di Bilancio del 2022 del governo Draghi venne presentata il 28 ottobre 2021 e venne approvata definitivamente grazie al via libera della Camera il 30 dicembre 2021, ndr]. E la premier Meloni ha dunque proseguito: «Noi siamo stati molto disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che arrivavano: se ne arrivano di buone nessun problema ad approfondirle. Se invece l’approccio è pregiudiziale il governo deve fare il governo e l’opposizione l’opposizione». In Commissione comunque la maggioranza non sarebbe intenzionata a fare passi in avanti sul nodo dei pagamenti elettronici, almeno finché non arrivi un via libera da Mef e Palazzo Chigi.

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