Corruzione al Tar del Lazio: due avvocati e un giudice nei guai per cause vendute e comprate
Due avvocati amministrativi ai domiciliari e un magistrato sospeso per un anno. Con le gravissime accuse di corruzione in atti giudiziari e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Questi i risultati dell’indagine della procura di Roma sul Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Il giudice finito nell’inchiesta e sospeso è Silvestro Maria Russo, presidente della III sezione del Tar. I due avvocati sono Federico Tedeschini e Pierfrancesco Sicco. Un’altra misura interdittiva della durata di un anno è stata disposta per Gaia Checcucci, commissario ad acta presso la provincia di Imperia per le funzioni di Ente di governo dell’Ato Ovest per il servizio idrico integrato. Oltre alla sospensione dalla professione di avvocato per un anno per Gianmaria Covino.
Le carte dell’inchiesta
Le carte dell’inchiesta raccontano di un rapporto «di reciproco soccorso e di reciproca messa a disposizione delle funzioni rivestite e favori» tra Tedeschini e Russo. Il quale, «in un momento di delusione e frustrazione per il mancato avanzamento di carriera all’interno della Giustizia Amministrativa», si rivolge e chiede soccorso, non in termini di assistenza legale ma di raccomandazioni e potere di influenza, al noto avvocato. Che aveva plurimi contenziosi di interesse pendenti davanti al Consiglio di Stato. Il legale «accoglie senza alcuna esitazione la richiesta di raccomandazione e di intervento. Ben consapevole che l’utilità assicurata ad un importante Consigliere di Stato si sarebbe trasformata per lui in un passepartout per i contenziosi di interesse».
Le tre cause
Russo vuole far carriera all’interno del Consiglio di Stato. Ma vuole anche accusare, senza esporsi, il presidente del Consiglio di Stato di nomine illecite a ruoli apicali . Proprio quelle a cui Russo aspirava, «affinché il Presidente possa mettere mano alla vicenda e intervenire in favore di Russo». Quest’ultimo, come ricostruito dai carabinieri di via In Selci, ha favorito l’avvocato Tedeschini in almeno tre cause al Tar. In uno dei casi il magistrato avrebbe aiutato lo studio legale in un provvedimento che riguardava un suo cliente escluso in un appalto per la riqualificazione di piazza dei Cinquecento. Nell’intercettazione dello scorso gennaio si sente Tedeschini dire a Sicco: «No, ma è tutto regolare, pulito. In questa maniera perché vale il principio dell’irrilevanza dei motivi. Tu mi devi andare a dimostrare che io ho fatto questo perché avevamo fatto un ‘pactum sceleris‘. E come c… me lo dimostri?».
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