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No! Il World Economic Forum non vuole “sterminare i gattini”

20 Dicembre 2022 - 09:49 Ludovica Di Ridolfi
La fonte della supposizione è un articolo pieno di inesattezze, e il collegamento con il Forum di Davos appare del tutto peregrino

Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga delle presunte malvagità architettate dal Forum di Davos. Secondo diversi complottisti online, infatti, la fondazione senza fini di lucro con sede in Svizzera, che ha l’obiettivo di «coinvolgere i principali leader politici, economici, culturali e di altro tipo della società per dare forma alle agende globali, regionali e del settore», vorrebbe sterminare gli animali domestici per ridurre la CO2. Vediamo perché non esiste alcun piano dietro le quinte volto a “uccidere i gattini”.

Per chi ha fretta:

  • Circolano alcuni articoli che sostengono che il Wef voglia abbattere gli animali domestici per ridurre il loro impatto ambientale.
  • La fonte della supposizione è un articolo pieno di inesattezze, e il collegamento con il Forum di Davos appare del tutto peregrino.

Analisi

«Il WEF vuole massacrare milioni di cani e gatti domestici per combattere il cambiamento climatico»: è il grido di allarme che riecheggia in moltissimi post condivisi su Facebook. Che spiegano: «Il World Economic Forum, ha recentemente lanciato una nuova controversa iniziativa che metterà in armi gli attivisti per i diritti degli animali..come abbiamo letto in altri articoli, vogliono sopprimere circa 3 milioni di animali domestici, per ridurre l’impronta di carbonio..Il WEF, che ha ordinato ai media mainstream di iniziare a spingere la narrazione, vuole introdurre una politica internazionale, che richiederebbe alla maggior parte dei proprietari di animali domestici di sopprimere i propri anima-lì..sono curioso di sapere cosa ne pensano i vaccinati che possiedono cani e gatti..».

La fonte citata è un articolo di NewsPunch pubblicato lo scorso 9 dicembre che, appunto, titola: «Il WEF vuole massacrare milioni di cani e gatti domestici per combattere il cambiamento climatico». Nel pezzo si dice che il World Economic Forum ha intenzione di introdurre una «politica internazionale» che richiederebbe «alla maggior parte dei proprietari di animali domestici di addormentare i propri animali». Per conseguire il malvagio obiettivo, avrebbe chiesto i rinforzi rivolgendosi ai media. Trovando complicità nella CNN, che avrebbe incoraggiato a «far morire di fame i propri animali» per combattere il cambiamento climatico.

Ma il contenuto dell’articolo della CNN in questione è molto più innocente di quanto Newspunch vorrebbe far credere ai suoi lettori. Si intitola «I nostri animali domestici fanno parte del problema climatico. Questi suggerimenti possono aiutarti a ridurre al minimo il loro impatto ambientale». Illustra uno studio che ha dimostrato come la produzione del cibo per gli animali domestici abbia un impatto sul cambiamento climatico: «Secondo uno studio del 2017, l’alimentazione di cani e gatti crea l’equivalente di circa 64 milioni di tonnellate di anidride carbonica negli Stati Uniti ogni anno». E, a questo proposito, fornisce alcuni suggerimenti per ridurre tale impatto, come un cambiamento nella dieta dei nostri amici a quattro zampe. Si specificava, proprio per evitare equivoci: «Dire addio ai tuoi migliori amici non è la risposta». 

Gregory Okin, professore di geografia presso l’Università della California, a Los Angeles, e autore dello studio citato dalla Cnn, ha inoltre specificato di non aver mai sostenuto, né personalmente né nello studio, che la macellazione di animali fosse una soluzione per contrastare il cambiamento climatico. I fact-checker di USA Today hanno inoltre contattato Pim Martens, professore di salute planetaria all’Università di Maastricht, citato nell’articolo della CNN. “Il fatto che gli animali, compresi gli animali domestici, abbiano un’impronta ambientale non è mai un motivo per ucciderli”, dice a USA Today.

Cosa dice il Wef

Vi chiederete, a questo punto, cosa c’entri il World Economic Forum. Bella domanda, visto che non vi è alcuna indizio in merito alle loro presunte intenzioni di una “politica internazionale” che porterebbe alla morte di molti animali domestici. E anche se volessero, non potrebbero, visto che il WEF non è un organo amministrativo e non può fare politica. Per quanto vediamo, le volte in cui si è occupato del tema l’ha fatto per promuovere alimenti per animali ecologicamente sani, a base di insetti. In un’altra occasione ha messo in evidenza l’impatto positivo degli animali per la salute mentale delle persone. Benefici divenuti evidenti soprattutto durante la pandemia

Sul sito del WEF sono stati pubblicati nel 20172019 e 2020 gli articoli più recenti riguardanti l’impatto ambientale degli animali da compagnia. In essi viene spiegato che la consapevolezza dell’impatto climatico della produzione di carne può portare alcune aziende e proprietari a rivedere la dieta dei propri cani e gatti, riducendone le porzioni o favorendo alternative vegetariane a determinati pasti. Nessuno di questi articoli menziona l’idea di “abbattimento” di questi animali. A quanto ci risulta, dunque, non esiste da nessuna parte un piano malefico volto all’abolizione degli animali domestici.

Conclusioni

Non ci sono prove da nessuna parte che il World Economic Forum sostenga l’abolizione degli animali domestici, per non parlare della loro uccisione. Newspunch trae una serie di conclusioni errate da un articolo della CNN.

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