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Qatargate, Eva Kaili resta in carcere: respinta la richiesta della difesa
Convalidata dalla Procura federale belga la misura cautelare per almeno un altro mese per l'ex vicepresidente del Parlamento europeo. Kaili non presenterà ricorso
L’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, detenuta nel carcere di Haren (Bruxelles) dal 9 dicembre scorso per il presunto ruolo nel cosiddetto Qatargate, resterà in cella, almeno per un altro mese. Lo ha stabilito la procura federale belga al termine dell’udienza svoltasi oggi che han respinto la richiesta di libertà con braccialetto elettronico. I legali dell’ex giornalista greca avevano 24 ore di tempo per presentare eventuale ricorso contro la decisione presa dai giudici di Bruxelles. Ma uno dei suoi avvocati, il greco Mihalis Dimitrakopoulos, ha fatto sapere che non ricorrerà in appello. I giudici hanno respinto la richiesta di libertà con braccialetto elettronico.
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