Nordio: «Vogliamo sospendere il reato di abuso d’ufficio»
«Velocizzare i tempi del processo» e «dare uno slancio all’economia». Con questi due obiettivi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio lavora per stralciare dal codice il reato di abuso d’ufficio. «A gennaio faremo una proposta per la sua sospensione tout court», annuncia a La7. L’impatto, dal punto di vista economico, per il guardasigilli si avrebbe «perché gran parte dell’attività amministrativa è paralizzata dalla cosiddetta “paura della firma”». Nordio non teme che l’esecutivo o parte di esso possa ostacolarlo nell’azione riformatrice: «Il governo appoggerà le mie riforme, anche perché mi hanno chiamato per questo. Queste cose le scrivo da 25 anni, si sorprende solo l’Associazione nazionale magistrati». Poi, da ospite della trasmissione L’aria che tira, riprende anche un altro suo cavallo di battaglia: l’utilizzo spropositato delle intercettazioni. «Non ho mai detto che sarei intervenuto sulle intercettazioni di mafia e terrorismo, per tutti gli altri c’è la possibilità di conciliare diritto cronaca con il diritto alla segretezza delle conversazioni. Un mafioso vero non parla al telefono perché sa che c’è un trojan. Il trojan deve essere tolto, è un’arma incivile». Infine, il successore di Marta Cartabia a via Arenula, fa un passaggio anche sull’inchiesta Qatargate: «Sono un garantista anche in Europa e non conosco l’indagine. Certo la presunzione di innocenza si affievolisce quando trovi in una valigia di una persona alcune centinaia di migliaia di euro – e conclude -. Davanti al reato in flagranza il garantismo crolla».
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