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Via patente a vita se alla guida ubriaco, casco obbligatorio sul monopattino: le ipotesi del governo sulla sicurezza stradale

22 Dicembre 2022 - 14:58 Redazione
Sul tavolo per la riforma del Codice della strada previsti anche crediti scolastici per chi segue corsi di sicurezza stradale e più controlli di notte

Controlli nelle fasce notturne, sanzioni severe per chi provoca incidenti sotto l’effetto di alcol e droga, prevenzione in tema di Codice della strada nelle scuole e obbligo di casco e targhe per i monopattini. Sono alcune delle ipotesi affrontate oggi, 22 dicembre nel vertice al Mit sulla sicurezza stradale dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nonché da quello dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara e il capo della polizia, Lamberto Giannini. Per il momento si tratterebbe soltanto di un pacchetto di proposte, ma a gennaio 2023 i tecnici del Mit si riuniranno nuovamente per formalizzare le ipotesi e riformare, così, il Codice della strada.

Le ipotesi sul tavolo

La riunione, si legge nella nota del Mit, «è stata l’occasione per fare il punto della situazione su incidenti, funzionamento della patente a punti», ma anche «sulla necessità di coinvolgere maggiormente le scuole in attività di informazione e prevenzione, anche con la possibilità di attribuire crediti scolastici». I ministri del governo Meloni hanno poi deciso di aumentare «i controlli anche nelle fasce notturne» al fine di garantire maggiore sicurezza sulle strade. Come riporta Il Sole 24 Ore infatti, nel 2022 si sono registrate in media otto vittime, molte delle quali giovani. Tra i temi discussi, continua il ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, anche «la necessità di un ulteriore giro di vite nei confronti di chi provoca incidenti stradali sotto l’effetto di alcol o droga». Giro di vite annunciato una settimana fa dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini secondo il quale uno degli obiettivi su cui lavorare in tempi brevi riguarderebbe la «revoca a vita della possibilità di guidare» per chi «si mette consapevolmente alla guida drogato o ubriaco provocando incidenti, morti e feriti». E infine un focus particolare su monopattini e sulle strategie per la tutela dei ciclisti. Nel primo caso, – spiega il Mit – è sul tavolo l’idea di rendere obbligatorie targhe e casco. A gennaio verrà convocato un tavolo con i tecnici per stilare le proposte normative e regolamentari. Il tavolo sarà allargato, poi, ad altri soggetti come il ministero della Giustizia», conclude la nota.

L’allarme delle associazioni

A fare i conti delle ripercussioni legate alle proposte di riformulazione del nuovo Codice della strada e in particolare alle possibili strategie per la tutela dei ciclisti ci pensa Assosharing. L’associazione di categoria degli operatori di sharing mobility in Italia si è detta favorevole a «valutare l’introduzione dell’obbligo di targa» per i monopattini. Tuttavia, per quanto riguarda l’obbligo di casco per i maggiorenni per Assosharing «la misura renderebbe l’Italia un’anomalia su scala europea, disincentivando gli investimenti in un settore che sta contribuendo a diversificare l’offerta di mobilità urbana in un’ottica sempre più sostenibile». In merito alla sicurezza, inoltre, l’associazione ribadisce l’assenza di un’emergenza specifica in termini di incidenti provocati dall’utilizzo dei monopattini. «Da uno studio dell’Osservatorio Sharing Mobility emerge come vi siano 2,07 incidenti ogni 100 mila km percorsi con monopattini in sharing e 5,01 ogni 100 mila spostamenti. Si tratta di valori di un ordine di grandezza simile rispetto a quelli verificati in altri servizi di sharing con scooter e biciclette, numeri – secondo Assosharing – che indicano come in Italia non esista alcuna emergenza specifica per questa soluzione di mobilità». Per l’associazione è necessario anche ricordare come la quasi totalità degli incidenti gravi abbia coinvolto i monopattini privati, «in media qualitativamente meno performanti e sicuri di quelli in sharing e con meno tutele, non avendo ad esempio nessun obbligo di tipo assicurativo».

Foto copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA MIT | Il vertice sulla sicurezza stradale in corso al Mit con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, dell’Interno Matteo Piantedosi e dell’istruzione Giuseppe Valditara e il capo della Polizia Lamberto Giannini

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