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Plusvalenze, la Figc riapre il caso dopo il terremoto alla Juve: nel mirino anche altri 10 club di Serie A

22 Dicembre 2022 - 20:00 Redazione
La procura federale ha chiesto la revocazione della sentenza di assoluzione dei bianconeri e delle altre società calcistiche

La procura della Federcalcio punta a rimettere in discussione l’assoluzione della Juventus nel processo sportivo sulle plusvalenze. Gli inquirenti hanno chiesto per questo la revocazione della sentenza con cui la Corte d’appello della Figc aveva assolto il club bianconero e altre 10 società. Guidati da Giuseppe Chiné e dopo aver letto i documenti forniti dalla procura di Torino, gli investigatori hanno rilevato nuovi elementi in grado di riaprire il caso. Da quello che riferisce l’agenzia di stampa Ansa è proprio in queste ore che la procura sta notificando alle parti interessate la richiesta di revocazione per la sentenza definitiva emessa: la riapertura dell’indagine riguarderebbe la Juventus e anche altre squadre. Nell’estate 2021 prima la Consob e poi la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche, organo federale della Figc, hanno messo sotto la lente di ingrandimento 62 operazioni di calciomercato della Serie A di cui 42 riguardanti la Juventus. La voce «plusvalenza» comparsa sugli ultimi bilanci di tutte le società di Serie A ha fatto scattare il campanello d’allarme: si trattava del 20% dei fatturati pari a 700 milioni di euro. Nel 2022 il tribunale federale respinge le accuse della procura federale prosciogliendo tutti gli indagati. A quel punto però è la Procura di Torino a volerci vedere chiaro decidendo di aprire un’indagine su quelle stesse operazioni. Da lì l’invio di 16 avvisi di garanzia che hanno coinvolto anche nomi come Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, con l’accusa di falso in bilancio, false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Nel caso specifico della Juventus, secondo le indagini, il club avrebbe prodotto 155 milioni di plusvalenze fittizie e cioè guadagni che non coinciderebbero con il reale valore dei calciatori in questione, ma messi in bilancio per ammortizzare le perdite. Quando la procura della Figc ha portato al vaglio della giustizia sportiva gli atti dell’inchiesta, il tribunale federale ha assolto tutti, comprese le altre 10 società di Serie A coinvolte nelle indagini. Dopo l’assoluzione dello scorso aprile da parte della Corte d’appello federale, gli inquirenti hanno però visionato quanto raccolto dalla procura di Torino, chiedendo ora di riaprire il caso.

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