Ucraina, l’eccidio di Bucha ricostruito dal Nyt: «Piano spietato per aprirsi la strada verso Kiev» eseguito dal 234° reggimento di Mosca
Il massacro di Bucha sarebbe stato attuato dai paracadutisti russi del 234° reggimento d’assalto aereo con a capo Artyom Gorodilov. È quanto rivela un’inchiesta condotta per 8 mesi dai giornalisti del New York Times, e pubblicata oggi. Dalle prove raccolte dal team d’inchiesta emerga come la strage sulla strade della città ucraina «era parte di un deliberato e sistematico sforzo di assicurarsi spietatamente una rotta verso Kiev». L’articolo del Nyt ricostruisce soprattutto la strage sulla strada di Yablunska sulla quale sono state 36 vittime. L’inchiesta si è sviluppata anche grazie all’analisi di una serie di tabulati telefonici e segnali in codice usati dai comandanti sui canali radio russi. Ad aprile 2022, quando vennero scoperte le fosse comuni e le altre atrocità commesse da forze russe a Bucha, il mondo intero si strinse nella commozione e nell’indignazione all’Ucraina, ma Mosca ha sempre negato la responsabilità di quei crimini parlando di una presunta “trappola mediatica” dell’Occidente.
«Hanno ucciso chiunque incontrassero per strada»
I soldati, ricostruisce la testata statunitense, hanno «interrogato e giustiziato molti uomini disarmati e ucciso chiunque incontrassero per strada, indipendentemente dal fatto che si trattasse di bambini in fuga, gente del posto che in cerca di generi alimentari o persone che stavano rientrando in casa». E il principale colpevole sarebbe il 234esimo reggimento, considerato tra le migliori unità addestrate ed equipaggiate delle forze russe. Le prove a sostegno di questa accusa comprendono distintivi delle uniformi, conversazioni telefoniche e documenti di trasporto sulle casse di munizioni.
Le conversazioni che incastrano il battaglione
L’analisi prende in considerazione anche le testimonianze dei residenti, i quali hanno denunciato che quando venivano interrogati dai russi spesso gli veniva sequestrato il cellulare. Ma non solo. I soldati usavano abitualmente i telefoni delle vittime, spesso poche ore dopo la loro uccisione, per chiamare casa in Russia. Alcune di queste chiamate, è emerso, venivano effettuate proprio dai paracadutisti del 234esimo. A guidarli c’era il tenente colonnello e comandante Artyom Gorodilov. Gli investigatori sono riusciti a identificare e confermare il codice che usava quando comunicava via radio con i suoi soldati. Inoltre, ad aprile, poco dopo il ritiro delle truppe russe da Kiev, Gorodilov ha ricevuto la promozione a colonnello dall’allora capo delle forze aviotrasportate, il generale Andrey Serdyukov. Sollecitati dalla testata statunitense, il ministero della Difesa russo, l’ambasciata russa a Washington e il colonnello Gorodilov non hanno risposto alle richieste di commento.
Leggi anche:
- Russia, condannato a 8 anni e mezzo di carcere l’oppositore Ilya Yashin: aveva denunciato il massacro di Bucha in Ucraina
- «Putin è un pazzo… qui ci sono cadaveri dei civili dappertutto…». I soldati russi intercettati a Bucha: le confessioni sulle stragi e saccheggi
- Izjum, l’orrore come a Bucha. Esumati dalle fosse comuni 447 corpi: «Sui cadaveri corde al collo, arti spezzati e mani legate»
- Zelensky nella riconquistata Izjum, la conferma dei sospetti: «Qui orrori come a Bucha. Torneremo in Crimea: è nostra» – Il video
- Zelensky: «Bucha come un film di guerra, ma la realtà fa più paura della fiction»