Giovani italiani uccisi in Germania: «L’arrestato è lo zio della 20enne Sandra Quarta»
È stato arrestato in Germania il 52enne sospettato di aver ucciso il 23enne messinese Christian Zoda. Si tratterebbe di Michele Q, zio di Sandra Quarta, la 20enne scomparsa tra il 18 e il 19 dicembre, amica stretta di Zoda, e il cui cadavere è stato trovato nel giardino dello stesso Michele. A darne notizia è il quotidiano tedesco Bild. I due italiani sono stati trovati morti ad Albstadt, cittadina tedesca a sud di Stoccarda. Il 23enne è stato ferito a colpi di pistola mercoledì, 21 dicembre, davanti la pizzeria del padre in Germania. Verso mezzogiorno è stato portato in ospedale dove è morto poi nel pomeriggio. Il corpo della ragazza è stato trovato nel giardino del 52enne a seguito delle dichiarazioni che ha rilasciato sotto interrogatorio. Gli inquirenti sono al lavoro nel tentativo di individuare il movente e l’esatta dinamica dei fatti. Il giallo si aggiunge a quello dei due fidanzati della provincia di Messina uccisi nella contea del North Yorkshire, in Inghilterra: la 20enne Francesca di Dio e Nino Calabrò.
Il post su Facebook di Zoda sulla scomparsa di Quarta
Solo due giorni fa, il 23enne messinese aveva condiviso sul proprio profilo Facebook un annuncio con le foto di Sandra Quarta in cui veniva denunciata la scomparsa della giovane. Nel post veniva denunciata la scomparsa della ragazza, la quale aveva lasciato «borsa, scarpe, giacca, occhiali, e cellulare a casa». Sandra – si legge – «non ha contattato nessuno non è andata al lavoro». Su Facebook nel profilo della ventenne si vedono solo alcune foto di lei con gli occhiali e diverse acconciature.
La cugina: «Non era il fidanzato, ma erano molto amici»
«Christian lavorava nel ristorante di suo padre. Viveva in Germania dall’età di 12 anni e stava col padre, perché i suoi sono separati. Non era il fidanzato ma a quanto ne so era un amico molto stretto di Sandra. Ancora sappiamo molto poco sulla dinamica dell’omicidio». A parlare è la cugina di Christian, Lizzy Cannarozzo che riferisce come il giovane non tornasse a Messina dal 2018. I due erano, però, soliti sentirsi. «Era un giovane molto perbene – commenta – e un gran lavoratore. Sappiamo solo che nell’omicidio c’entra lo zio di Sandra. Non sappiamo altro. Le indagini sono ancora in corso spero sia fatta giustizia»
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