Tajani all’ambasciatore iraniano: «Basta condanne a morte per le proteste: uccidere 12enni che manifestano non è ordine pubblico»
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha protestato con l’ambasciatore iraniano in Italia, Mohammad Reza Sabouri, per le violenze della polizia durante le proteste in Iran e le condanne a morte decise dalla giustizia di Teheran per i manifestanti. Nel faccia a faccia avvenuto oggi 28 dicembre alle 12 alla Farnesina, Tajani ha chiesto «la sospensione delle condanne a morte, il blocco immediato delle esecuzioni, la sospensione della repressione violenta delle manifestazioni e ho chiesto anche che le autorità politiche aprano il dialogo con i manifestanti ricordando che non è questione di ordine pubblico uccidere bambini di 12, 14 e 17 anni». Era stato lo stesso Tajani a convocare il diplomatico iraniano per «manifestargli l’indignazione e la preoccupazione dell’Italia per quanto sta accadendo nel Paese», ha spiegato a margine dell’incontro. E ancora: «Ci auguriamo che questo ulteriore segnale della convocazione dell’ambasciatore designato iraniano venga recepito. L’Italia e l’Europa sono impegnate a difendere i valori della libertà e della democrazia. Cerchiamo il dialogo e il confronto, ma non si possono superare linee rosse e per noi italiani e per noi tutti europei la pena di morte è una linea di non ritorno».
December 28, 2022
Poi il riferimento al ritorno in Italia di Alessia Piperno: «Noi difendiamo i diritti umani, la libertà di stampa e la libertà di manifestare. Avevamo sperato che con la liberazione di Alessia Piperno ci fosse un’inversione di tendenza ma purtroppo così non è stato e quindi la posizione dell’Italia è stata ufficialmente riferita all’ambasciatore». Il ministro degli Esteri si è poi espresso sulla possibilità di nuove sanzioni internazionali contro l’Iran. «Ogni decisione deve essere presa a livello internazionale e di Nazioni Unite. Voglio augurarmi che l’Iran accolga la nostra richiesta di libertà, non è un’ingerenza». Poi l’appello: «Chiediamo che non vengano massacrate donne perché si tolgono il velo, che ragazzi non vengano condannati a morte per aver partecipato a delle manifestazioni e che le bambine non vengano uccise con violenza sessuale di massa, cose inaccettabili e indegne».
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