Ratzinger, problemi respiratori da prima di Natale. L’aggiornamento dal Vaticano: «Peggiorato nelle ultime ore»
Le condizioni di salute del Papa emerito Joseph Ratzinger si sarebbero aggravate già nei giorni precedenti al Natale. Secondo fonti qualificate del Vaticano, riportate dall’agenzia Ansa, Benedetto XVI aveva iniziato a soffrire di «problemi respiratori». Il 25 dicembre Ratzinger sarebbe rimasto all’ex monastero Mater Ecclesiea, dove ha potuto assistere alla messa officiata in casa nella cappellina. L’appello di Papa Francesco perché i fedeli preghino per la salute di Ratzinger ha riacceso le preoccupazioni per la salute di Ratzinger. Condizioni che «si sarebbero aggravate nelle ultime ore per l’avanzare dell’età», ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni, che ha precisato che «la situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici».
Cosa sappiamo delle sue condizioni di salute
L’ultima visita a Benedetto XVI risale al primo dicembre di quest’anno da parte dei due vincitori del Premio Ratzinger, il riconoscimento che ogni anno la fondazione a lui intitolata conferisce a studiosi di teologia. Poi nessuna notizia ulteriore su di lui, fino a stamattina. Le sue condizioni di salute, in realtà, si sarebbero aggravate nei giorni sotto Natale. La situazione sembrava grave ma stabile tanto che Gaenswein si è allontanato momentaneamente per un viaggio di quattro giorni per salutare i familiari. Ma ieri, un ulteriore peggioramento, il rientro frettoloso di Gaenswein e oggi la visita di Papa Francesco. Di recente, è stato lo scrittore e matematico Giorgio Odifreddi a rivelare che Ratzinger è da diverso tempo ormai afono, non potendo più articolare suoni per una grave compromissione delle corde vocali.
Le reazioni delle personalità ecclesiali di tutto il mondo
Intanto, l’invito di papa Francesco alla preghiera è stato raccolto dai fedeli e dalle personalità ecclesiali in Italia, in Germania e non solo. «In questo momento di sofferenza e di prova, ci stringiamo attorno al Papa emerito», ha dichiarato il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, secondo cui «il suo restare costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società». Anche sui social diversi cardinali partecipano al coro di invocazioni, come il porporato guineano Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, molto vicino a Ratzinger. Ma anche il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. E il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn, che aveva conosciuto Ratzinger negli anni degli studi e fu un suo stretto collaboratore.
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