Liliana Segre: «Il centrodestra? Ha tendenze nostalgiche»
«Il mio discorso era scritto con il cuore, sapendo che la nuova maggioranza parlamentare si ispira agli ideali della destra con qualche tendenza nostalgica». Liliana Segre rilascia un’intervista al Guardian e parla del suo intervento in Senato nel giorno dell’inaugurazione della legislatura. Nel colloquio con Angela Giuffrida la senatrice a vita rivela la sua più grande paura: «Che l’Olocausto possa ridursi ad appena un rigo nei libri di storia. Non si tratta di pessimismo, ma del frutto dell’osservazione. Osservo alcuni eventi con lo spirito di una scienziata: l’esperimento è tatuato sulla mia pelle. Qualcosa andò storto, e resta molto da fare». E dice che i sopravvissuti come lei hanno il dovere della testimonianza: «Storia e memoria vanno di pari passo e sono il patrimonio comune del genere umano. Se la memoria svanisce come la nebbia, il mondo sarà condannato, come nel girone dantesco dell’Inferno, a perpetuare quelle atrocità». Poi parla delle minacce contro di lei, che l’hanno portata a denunciare: «Vivere con la scorta a 92 anni è assurdo. Ho subito attacchi razzisti, cose inverosimili. Non si tratta mai di uno scontro faccia a faccia: si consuma tutto online e viene amplificato dal web, un luogo chiuso nel quale gli hater alla tastiera scatenano i peggiori istinti con autentica ferocia, nascondendo il viso e camuffando l’identità dietro nomignoli di animali. Temo che non esistano cure efficaci per il razzismo e l’intolleranza. Bisogna combatterli entrambi. Si tratta di una guerra, come ha sempre detto Primo Levi».
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