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No! Charlie Hebdo non ha pubblicato un’edizione speciale con Zelensky raffigurato come un ladro a Natale

26 Dicembre 2022 - 12:20 David Puente
Sul sito della rivista, così come sui relativi social, non esiste alcuna copertina del genere riguardo una fantomatica edizione speciale del 22 dicembre

Circola una fantomatica copertina della rivista satirica Charlie Hebdo dove verrebbe ritratto Volodymyr Zelensky mentre scappa con i doni dei Magi davanti agli occhi increduli del bambin Gesù. La vignetta riporta la seguente affermazione attribuita al presidente dell’Ucraina: «Smettere di pianguicolare, ne abbiamo bisogno». L’opera non viene soltanto attribuita alla rivista satirica francese, per un’inesistente edizione speciale del 22 dicembre 2022, ma anche al suo direttore. Di fatto, non vi è alcuna traccia e risulta diffusa dai canali russi.

Per chi ha fretta

  • La fantomatica copertina riguarderebbe una edizione speciale pubblicata il 22 dicembre 2022, ma non esiste.
  • Sul sito della rivista non è presente alcuna edizione speciale del 22 dicembre 2022 con quella copertina.
  • La falsa copertina è stata diffusa dai canali russi.

Analisi

Ecco uno dei post, pubblicato il 22 dicembre 2022, dove viene condivisa l’immagine falsa attribuita a Charlie Hebdo:

“Non lamentatevi, ne abbiamo più bisogno!”. A protestare sono i Re Magi . Charlie Hebdo ha dedicato una copertina natalizia a un attore ucraino. Dove Zelensky ruba i regali a Gesù.

Nessuna traccia su Charlie Hebdo

Nell’immagine troviamo due riferimenti, il numero 1588 associato alla rivista e la data di pubblicazione: 22 dicembre 2022.

Ciò che gli utenti non controllano è la galleria delle copertine della rivista, così come gli account social della stessa. La copertina della settimana del 22 dicembre 2022, data in cui è stata condivisa quella falsa, riporta l’Argentina vincitrice del Mondiale di calcio con sotto il terreno di gioco gli scheletri degli operai morti in Qatar.

La falsa copertina riporta la firma di Riss, nome d’arte del direttore della rivista Laurent Sourisseau. Ad oggi, 26 dicembre 2022, non vi è alcuna traccia della vignetta a lui attribuita e a una fantomatica edizione speciale del 22 dicembre 2022.

La diffusione russa

Tra i primi a diffonderla il 22 dicembre 2022 – come riscontrato dai colleghi di Mythdetector.ge – è stata la pagina Facebook del sito Ukraina.ru controllato dalle autorità russe.

Tra le copertine pubblicate dalle pagine social della rivista, troviamo diverse dove viene rappresentato Vladimir Putin (qui, qui e qui).

Conclusioni

A distanza di diversi giorni, non risulta in alcun modo una fantomatica copertina di Charlie Hebdo dove viene ritratto Zelensky come il ladro dei doni dei Magi al bambin Gesù.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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Giappone, 17 morti per le nevicate degli ultimi 10 giorni. 93 feriti – I video

26 Dicembre 2022 - 11:57 Redazione
In alcune zone, la neve ha raggiunto fino a un metro di profondità in sole 24 ore

Le pesanti nevicate che stanno travolgendo il Giappone hanno provocato la morte di almeno 17 persone negli ultimi 10 giorni. I feriti salgono, invece, a 93. Le aree più colpite riguardano la costa occidentale e l’isola settentrionale di Hokkaido dove migliaia di abitazioni sono rimaste al buio a causa di blackout elettrici. In alcune zone, la neve ha raggiunto fino a un metro di profondità in sole 24 ore, come nella cittadina di Oguni, nella regione nord-occidentale di Yamagata. Gli uffici comunali hanno mandato l’allerta ai residente delle aree colpite invitando la popolazione a restare in casa e a evitare tragitti in automobile, dopo che diversi veicoli sono rimasti impantanati. Alcuni sono morti mentre tentavano di rimuovere la neve dai tetti o sono rimasti sepolti a causa di grandi cumuli di neve caduti dagli stessi.

I danni all’energia elettrica e ai trasporti

L’agenzia per la gestione dei disastri, citata dal Guardian, ha riferito di una donna 70enne che è stata trovata sotto un cumulo di neve crollatole addosso all’improvviso nella città di Nagai nella prefettura di Yamagata, a circa 300 km (180 miglia) a nord di Tokyo. Molti i danni provocati all’energia elettrica. In un’isola del Giappone settentrionale la neve si è abbattuta in una torre di trasmissione energetica, lasciando all’incirca 20mila persone senza elettricità nella mattinata di Natale. Disagi anche sul fronte dei mezzi di trasporto: decine di treni e voli sono rimasti bloccati nel nord del Giappone, fino a ieri 25 dicembre.

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Don Rigoldi sugli evasi dal Beccaria: «Mi telefoneranno, li riporterò indietro». E uno si costituisce su consiglio dei genitori

26 Dicembre 2022 - 11:26 Redazione
L'ex cappellano storico: spero che la vicenda dia uno scossone al ministero

«Mi telefoneranno, li riporterò indietro». Questo dice Don Gino Rigoldi, ex cappellano storico dell’Istituto Minorile Cesare Beccaria, a proposito dei cinque evasi dal carcere ieri. Don Rigoldi si augura che questa vicenda «dia uno scossone al ministero: al carcere manca un direttore da 20 anni e ci sono lavori da sedici». Dal Beccaria, approfittando dei lavori in corso, sono scappati in sette: uno è stato catturato dalla polizia penitenziaria, un altro è stato riportato in carcere dalla suocera. Don Rigoldi dice all’Agi che «con il primo direttore Salvatore abbiamo fatto il carcere modello a Milano e in Europa del minorile. Via lui è stato un rotolare continuo di facenti funzioni che ha smontato un po’ il lavoro fatto. Serve che ci siano operatori in numero adeguato, competenti e soprattutto che sia capace di lavorare in équipe». Intanto, scrive l’agenzia di stampa Ansa, uno degli evasi dal carcere si è appena costituito. Il ragazzo sarebbe tornato a casa su consiglio dei genitori. La notizia è stata confermata dal sindacato di polizia Sappe.

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Sparatoria a Parigi, un filmato delle telecamere di sicurezza mostra il killer che entra armato in un parrucchiere – Il video

26 Dicembre 2022 - 10:36 Redazione
Pochi istanti prima, il 69enne avrebbe compiuto la strage al centro culturale curdo uccidendo 3 persone

Spunta il filmato di alcune telecamere di sorveglianza che mostra l’arrestato per la sparatoria di Parigi, avvenuta lo scorso 23 dicembre, mentre entra in un parrucchiere con la pistola in mano, prima di essere fermato da alcuni uomini sul retro del locale. Si tratta di un uomo francese di 69 anni, che è stato ricoverato nell’infermeria psichiatrica della questura, da cui è stato poi dimesso. Pochi istanti prima delle immagini riprese dalle telecamere del barbiere, riferisce Euronews, il francese avrebbe attuato la sparatoria che ha ucciso tre persone nei pressi del centro culturale curdo Ahmet-Kaya di Parigi. Il movente era di origine razziale. L’assalitore ha ammesso che il suo obiettivo era «assassinare i migranti» in una città a nord della capitale francese, caratterizzata dall’essere popolata da molte persone di origine straniere. Il 69enne ha anche aggiunto di provare un «odio patologico per gli stranieri». Il presidente Emmanuel Macron ha parlato di «un attacco odioso contro i curdi».

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26 Dicembre 2022 - 10:29 Redazione
Avvistati prima vicino al Tevere, successivamente sono ricomparsi a Piazzale Dunant

I social network hanno raccontato ieri la passeggiata di due cinghiali a Roma durante il Natale. Favoriti dal silenzio delle festività e scortati a un certo punto dalla polizia municipale, la coppia di ungulati è stata avvistata per la prima volta su Lungotevere Gianicolense. A filmare la giornalista del Tg1 Emma D’Aquino.

Qualche tempo dopo un altro avvistamento ha popolato i gruppi romani: quello segnalato dagli abitanti di Piazzale Dunant. I due cinghiali hanno passeggiato per la piazza, hanno attraversato sulle strisce e infine sono andati in via Folco Portinari, dove sono stati scortati da una pattuglia della polizia municipale.

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Tutti salvi gli sciatori travolti da una valanga in Austria: recuperati gli ultimi due dispersi – Il video

26 Dicembre 2022 - 09:51 Redazione
Quattro persone sono ferite e ricoverate in ospedale. Oggi ci sarà l'ultimo sopralluogo per escludere il coinvolgimento di altre persone

Gravemente feriti, ma salvi. In Austria sono stati trovati nella notte gli ultimi due dispersi della valanga che ieri, 25 dicembre, ha travolto e sepolto dieci sciatori nella località sciistica di Lech Zurz, a Vorarlberg. Tutti è dieci sono stati tratti in salvo, 4 di loro sono feriti e sono ricoverati all’ospedale di Innsbruck, in Tirolo, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa austriaca Apa. Tra loro, un uomo era rimasto sepolto per qualche ora dalle neve. «Secondo le ultime informazioni, possiamo concludere che non ci sono più dispersi», ha dichiarato la polizia del luogo, che ha preferito non rendere note le nazionalità degli sciatori coinvolti. Ma, per prudenza, fanno sapere che oggi verrà effettuato un ulteriore sopralluogo per escludere definitivamente il coinvolgimento di altre persone. A partecipare alle ricerche degli scomparsi sono state circa duecento persone, con l’aiuto di elicotteri e cani del settore.

Cos’è successo

La valanga che ha travolto dieci persone è avvenuta nel pomeriggio del giorno di Natale, il 25 dicembre, staccandosi dalle pendici del Trittkopf, una montagna alta 2.720 metri a Lech Zurz. Le autorità avevano avvertito che ci sarebbe stato un alto rischio valanghe in quella zona nel weekend di Natale. Otto delle dieci persone disperse sono state tratte in salvo ieri, nonostante il buio avesse rallentato le operazioni di ricerca e soccorso. Di queste, sei erano illese. Non si conosce la nazionalità e i dettagli delle persone coinvolte nella vicenda, ma si tratterebbe di appassionati di sport invernali. Non è chiaro se siano sciatori, scialpinisti o escursionisti. Negli ultimi anni, le valanghe in Austria hanno ucciso in media circa 20 persone all’anno.

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Foggia, tragedia a Natale: un bambino di 8 anni muore in un incidente stradale

26 Dicembre 2022 - 09:19 Redazione
A bordo dell'auto una donna. Lo scontro è avvenuto in periferia, nei pressi di Borgo Segezia

Un bambino di 8 anni, di origine albanese, è morto il giorno di Natale in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Borgo Segezia alla periferia di Foggia. Secondo le prime informazioni, a bordo dell’auto che l’ha travolto c’era un donna. Quando è successo lo scontro, il piccolo si trovava sul ciglio della strada statale 90, tra Foggia e Bovino. L’area è caratterizzata dall’assenza di illuminazione e dalla presenza di alcune masserie e poderi di campagna nei dintorni. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine e il personale medico del 118. Il bambino è stato così trasportato in ospedale, ma non c’è stato niente da fare: è deceduto poco dopo. Le autorità sono al lavoro nel tentativo di delineare l’esatta dinamica dell’incidente.

Foto di copertina: Foggia da archivio

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La storia di Sabrina e Michael, che hanno lasciato il loro figlio neonato in adozione a Natale: «Viviamo in strada, come farebbe a sopravvivere?»

26 Dicembre 2022 - 09:03 Redazione
Il piccolo è nato prematuro in un ospedale di Milano. È in buone condizioni

A pochi giorni dalle feste natalizie, Sabrina e Michael hanno deciso di non riconoscere il proprio figlio, nato lo scorso 2 dicembre nell’ospedale di Melegnano (Milano). Perché vivendo in strada non hanno la possibilità di farlo crescere in modo dignitoso. «Mi hanno dato dieci giorni di tempo per riconoscere mio figlio dopo il parto. Ma come farebbe a sopravvivere con me al gelo?», ha dichiarato la madre. Si tratta di una ragazza di 23 anni, originaria di Cagliari, mentre il padre è un 29enne. La coppia vive in strada. In passato avevano trascorso un periodo di vita in Germania per poi tornare in Italia, ma senza documenti. «Abbiamo dormito con meno 19 gradi in Germania, al gelo. Riusciremo a resistere a Milano», hanno sottolineato.

«Resta l’amarezza». Come sta il bambino

Lui, un tempo, aveva un lavoro come pizzaiolo, ma poi lo ha perso, riporta Il Messaggero. E sarebbe proprio quel momento l’inizio del loro calvario, che li ha portati a tentare di vivere in più città all’estero. Dopo la Germania, sono stati ad Amsterdam. Successivamente a Chiasso e, infine, ad aprile sono arrivati a Milano. Attualmente, vivono in una tenda vicino alla stazione di San Donato, nel milanese, e non ne vogliono sapere di dormitori perché hanno il timore di essere separati. «I genitori in queste condizioni disagiate non sarebbero stati in grado di tenere con sé il bambino dopo il parto e credo che la loro scelta sia stata in qualche maniera la più responsabile», ha spiegato il procuratore capo del Tribunale per i minorenni di Milano, Ciro Cascone, a Il Giorno. Sabrina ha, inoltre, problemi di salute. «Rimane l’amarezza – aggiunge Cascone – per la situazione di emarginazione dei giovani genitori. Non sarà purtroppo il primo né l’ultimo caso di ragazzi che si perdono, senza che nessuno faccia niente per accompagnarli verso un progetto di vita accettabile». Il piccolo è nato prematuro, e ora è stato affidato alle cure del personale sanitario dell’ospedale che se ne sta prendendo cura, dal quale riferiscono che il bambino si trova in buone condizioni di salute.

Foto di copertina da archivio

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Mosca, muore (all’improvviso) il capo di un cantiere navale russo: i dubbi sui sottomarini che produceva

26 Dicembre 2022 - 08:34 Redazione
Alexander Buzakov era a capo dell'Admiralty Shipyards, con sede a San Pietroburgo

Il direttore generale di un importante cantiere navale russo, specializzato nella costruzione di sottomarini non nucleari, è morto improvvisamente sabato 24 dicembre. Si tratta di Alexander Buzakov, 66 anni, il cui ruolo principale era quello di tutelare e rafforzare il portafoglio ordini del cantiere per sottomarini moderni non nucleari, navi di superficie e veicoli per acque profonde. Ad annunciarlo è la stata la compagnia di cui era a capo, l’Admiralty Shipyards, con sede nel porto occidentale di San Pietroburgo, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters. Nel 2019, Buzakov dichiarò in un’intervista a Interfax che Admiralty Shipyards aveva in programma di iniziare a produrre sottomarini diesel in grado di lanciare missili da crociera Kalibr, ovvero gli stessi che Mosca sta adottando da diversi mesi contro i civili in Ucraina. Tass aveva poi confermato che il cantiere Shipyards stava costruendo i sottomarini in questione.

Pluripremiato dal governo russo

Con oltre 40 anni di esperienza, Buzakov è stato premiato in più occasioni dal governo russo con grandi riconoscimenti tra cui due medaglie al merito della patria e l’Ordine al merito navale. Il governatore di San Pietroburgo, Alexander Beglov, ricordando il generale, ha sottolineato quanto fosse una figura cruciale per il settore della difesa del paese. «La sua responsabilità personale era grande nell’adempiere agli ordini governativi più importanti, principalmente quelli di difesa», ha detto. «Il fatto che il nostro Paese si sia rivelato preparato al confronto con l’Occidente è una parte significativa del suo lavoro. La Russia ha ora una potente flotta militare e civile», ha aggiunto.

Foto di copertina: REUTERS/Alexander Demianchuk

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Durante la tempesta artica che continua a imperversare sugli Stati Uniti sono stati segnalati alcuni episodi di saccheggio nella città di Buffalo. I media americani parlano anche di persone che hanno sparato durante i saccheggiamenti in Bailey Avenue. La polizia dello stato di New York ha confermato gli episodi di saccheggi. In un video pubblicato su Twitter si possono ascoltare gli spari.

Atlas News afferma che arrivano alcune segnalazioni su Facebook di spari contro i saccheggiatori. In alcuni post si racconta che alcune donne che hanno cercato di entrare in un negozio di vestiti sono state scacciate da colpi di arma da fuoco.

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Alcune esplosioni sono state segnalate nella base aerea russa di Engels a centinaia di chilometri dalla linea del fronte in Ucraina. La base aerea si trova vicino alla città di Saratov, a circa 730 chilometri da Mosca. È stata già colpita il 5 dicembre scorso in quelli che la Russia ha definito attacchi di droni ucraini. Quel giorno venne colpito anche l’aeroporto di Ryazan. L’Ucraina non ha mai rivendicato pubblicamente la responsabilità di questi attacchi. Il governo russo della regione di Saratov ha parlato in un comunicato di un incidente in una struttura militare. Segnalando che le infrastrutture civili non sono state danneggiate. Le agenzie di stampa russe hanno parlato di tre militari uccisi. «Il 26 dicembre, verso l’1:35 ora di Mosca, un velivolo senza pilota ucraino è stato abbattuto a bassa quota mentre si avvicinava all’aeroporto militare di Engels nella regione di Saratov», ha detto il ministero della Difesa russo. «A seguito della caduta del relitto del drone, tre militari russi dello staff tecnico che si trovavano all’aeroporto sono rimasti feriti a morte», ha fatto sapere il ministero, aggiungendo che le attrezzature aeronautiche non sono state danneggiate.

Video da: Nexta

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