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Il regalo di Natale del Telescopio Webb: un album di immagini dell’Universo come non si era mai visto – Foto e video

25 Dicembre 2022 - 10:35 Redazione
Trent'anni di progettazione e solo 12 mesi per donare al mondo scatti preziosissimi. Dalle cavità dove nascono le stelle alle galassie nascoste, il viaggio oggi compie un anno

Dopo trent’anni di progettazione, un anno fa veniva lanciato nello spazio dopo trent’anni di progettazione, oggi il James Webb Space Telescope è in grado di regalare al mondo immagini dell’Universo mai viste prima. Un regalo sotto l’albero che migliaia di appassionati si godono, sfogliando le foto straordinarie che dopo i primissimi scatti a colori dello scorso luglio, si sono succedute di mese in mese, regalando per Natale un album spaziale da togliere il fiato. James Webb è un telescopio a infrarossi capace di vedere il cielo a lunghezze d’onda della luce che vanno oltre ciò che i nostri occhi sono in grado di discernere. Gli astronomi continuano a usare le sue diverse fotocamere per esplorare regioni del cosmo, dalle grandi torri di gas e polvere alle cavità piene di stelle, zone che per essere esplorate insieme richiederebbero anni e anni di viaggio.

Le immagini

NASA/Nebulosa Tarantola

A settembre scorso gli scatti di Webb avevano immortalato il «gigante di ghiaccio», Nettuno e i suoi anelli. Ancora prima la “Nebulosa Tarantola” a 161 mila anni luce dalla Terra è stata fotografata da Webb, permettendo agli scienziati di osservare l’interno di una nube di polvere e gas, i luoghi dove si formano le stelle. Dopo la messa in posa Giove, Webb ha catturato la  Galassia Fantasma M794, una spirale di sistemi solari posizionata proprio di fronte alla Terra nella costellazione dei Pesci. Uno strumento eccezionale che oggi compie un anno e che in poco tempo è riuscito a regalare contenuti preziosissimi alla scienza. Il 2022 per la Nasa è stato un anno più che impegnativo: dalla missione Artemis sulla Luna con lo scopo di riportare l’uomo sul satellite naturale tanto ambìto, allo svelamento dell’Universo grazie al telescopio Webb e ancora alla sperimentazione della difesa dagli asteroidi.

NASA/Eagle Nebula
NASA/ Galassia Fantasma
NASA/ Cavità gassosa Carena
NASA/Orione

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Frattini, il cordoglio di Mattarella per la morte. Che cos’è il Consiglio di Stato di cui era presidente

25 Dicembre 2022 - 10:22 Redazione
L'addio del capo dello Stato all'ex ministro

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime il suo cordoglio per la morte di Franco Fattini: «La morte del presidente Franco Frattini mi addolora profondamente. La sua scomparsa priva la Repubblica di un protagonista di alto profilo che in questi anni ha recato un importante contributo alla vita delle nostre istituzioni». E ancora: «In Parlamento, alla guida di importanti ministeri, come componente della commissione della Unione europea, nella autorevole presidenza del Consiglio di Stato e nell’impegno politico, culturale, amministrativo la sua presenza è sempre stata da tutti apprezzata in grande misura». Infine: «Esprimo ai familiari il più partecipe cordoglio della Repubblica e mio personale, ricordandone le tante occasioni di incontro e di collaborazione».

Che cos’è il Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato, di cui Frattini era presidente, è organo giurisdizionale e di appello della giustizia amministrativa. Previsto dall’articolo 100 della Costituzione, è un organo giurisdizionale che si pone in posizione di terzietà tra la pubblica amministrazione e il cittadino. L’ente ha operato come tribunale di primo grado fino alla formazione dei tribunali amministrativi regionali (Tar) nel 1971. Tutela gli interessi legittimi dei cittadini che si appellano contro le decisioni della pubblica amministrazione. Ad occuparsi della giurisdizione amministrativa sono le sezioni IV, V e VI del Consiglio, che ha sede a Palazzo Spada a Roma. Nella sua funzione amministrativa il Consiglio fornisce una consulenza ai governi, alle Camere e alle Regioni. Il Consiglio è composto è composto dal presidente, dal presidente aggiunto, dai presidenti di Sezione e dai consiglieri di Stato. Il Consiglio di presidenza elegge il presidente, che poi viene nominato con decreto del presidente della Repubblica.

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La faida per lo spaccio, il racket delle case popolari e un debito per droga: cosa c’è dietro il sequestro-lampo del 20enne Danilo Valeri

25 Dicembre 2022 - 09:38 Redazione
Il giovane è stato prelevato con la forza nella notte del 23 dicembre da un commando di sette persone che hanno fatto irruzione nel ristorante di sushi "Moku" a Ponte Milvio

Rapito intorno alle due di notte del 23 dicembre scorso davanti al ristorante di sushi di Tor di Quinto Moku, dove era andato a mangiare con gli amici, Danilo Valeri è stato poi liberato qualche ora dopo. Lasciando agli investigatori un puzzle ancora difficile da ricostruire. Le indagini sul commando di sette persone che con il volto coperto dalla mascherina ha fatto irruzione nel locale, accerchiando e portando con via con la forza il 20enne su una Peugeot 208 fuggita via a tutta velocità, continuano soprattutto con l’aiuto dei testimoni oculari. «Sono fuggiti su due auto, una Peugeot e una Punto. Erano in sette. Cinque probabilmente nordafricani, altri due sudamericani, cileni o colombiani», ha raccontato Oscar Benedetti, uno dei due buttafuori che quella notte lavoravano nel locale e che ha tentato di sventare il sequestro.

La ricostruzione

Alla guida della Peugeot 208 su cui Danilo Valeri è stato costretto a salire, infilato a forza sui sedili posteriori, «c’era uno dei latinos, con la tuta e lo smanicato. Aveva anche lui la mascherina e lo zuccotto in testa, era smilzo e bassetto». Sia Oscar che Matteo, un cameriere che l’altra sera serviva all’interno in sala, hanno bene in mente quel «ragazzo di colore con le treccine rasta» che prima aveva tentato di entrare nel locale. Ma era stato respinto perché «erano le due meno un quarto e stavamo per chiudere, e inoltre non aveva nemmeno prenotato», e che poi approfittando di una distrazione della security era riuscito a infilarsi dentro alla ricerca della preda. Ma l’ombra più urgente su cui fare luce sono le ragioni che hanno spinto il commando a rapirlo.

«Ce deve da’ i sordi»

«A zi’, levate, fatte i ca**i tua che questo ce deve da’ i sordi». Questa una delle frasi che sarebbero state pronunciate da uno dei sequestratori nei confronti del buttafuori del locale. Una questione di soldi dunque che assume i contorni di una guerra tra clan quando gli inquirenti chiariscono l’identità del rapito. Danilo Valeri è il figlio di Maurizio detto “il sorcio“, gambizzato nel maggio 2022. Secondo gli inquirenti a causa di una ritorsione nell’ambito dello spaccio di droga del quartiere periferico di Roma, San Basilio.

Il precedente

Mentre il sequestro di Valeri ha riportato la memoria degli inquirenti nel 2013, quando gli uomini del clan calabrese Marando avevano rapito allo stesso identico mondo il figlio di un esponente della cosca rivale. Proprio come Danilo Valeri, il ragazzo fu rilasciato dai sequestratori alcune ore dopo e agli inquirenti non aveva raccontato nulla. Gli arresti scattarono due anni dopo. Anche in questo caso Valeri si è presentato insieme alla madre in Questura alle 4 del pomeriggio. Interrogato fino a sera dal pm Mario Palazzi, non ha fornito alcun elemento utile, mostrandosi poco collaborativo.

La faida per le aree di spaccio a San Basilio

Nonostante il silenzio che aleggia sul sequestro, gli inquirenti vanno avanti a capire quale obiettivo volesse raggiungere quello che sembra essere stato una mossa di avvertimento: tra le ipotesi più accreditate quella della spartizione delle aree di spaccio a San Basilio, dove proprio il clan Marando è operativo e dove anni fa fu arrestato Maurizio Valeri, il padre del 20 enne rilasciato. L’altra possibilità è quella di un debito da saldare, confermata dalla frase sui soldi sentita pronunciare dal buttafuori. Nel caso del 2013 i Marando avevano deciso di rapire il ragazzo perché la cosca dei Coluccio aveva investito nella costa jonica anche i capitali illeciti del clan ma i profitti non erano stati restituiti.

Il racket delle case popolari

Quello che è chiaro è che Danilo Valeri non sia stato il reale destinatario dell’avvertimento. Il messaggio è per il padre Maurizio, già vittima di un agguato mesi fa quando qualcuno gli sparò alle gambe. Anche in quel caso il silenzio della vittima complicò non poco le cose agli investigatori, che tentarono invano di capire di più dal 47enne. Ora l’avvertimento tramite il figlio: per gli inquirenti al centro della disputa ci sarebbero almeno due piazze di spaccio a San Basilio riconducibili a Maurizio Valeri. Nel quartiere nord-orientale della capitale i clan hanno messo su una fiorente attività illegale h24. Ma non solo. Lì i Valeri avrebbero anche interessi nel racket delle case popolari.

I debiti per droga e i piedi pestati a qualche boss

Riguardo alla questione del debito, tra le ipotesi investigative non ancora confermate è che la famiglia di Danilo avesse accumulato debiti per droga. Magari pestando i piedi a qualche boss di rango. Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda per sequestro di persona a scopo di estorsione. Ed è proprio la piaga delle estorsioni a risultare in continua crescita nella capitale. La relazione delle procure del distretto di Roma a inizio 2022, quando i fascicoli aperti nell’anno precedente e iscritti a “noti” risultavano essere ben 111, 48 a ‘ignoti’. In netto aumento ogni anno dal 2011 quando erano 67 i fascicoli con indagati e 22 quelli senza alcuna iscrizione. Gli episodi mai denunciati sono molti di più. Ma la grande difficoltà è quella di far parlare le vittime che, molto spesso, preferiscono non esporsi per evitare ripercussioni, soprattutto nel caso della criminalità organizzata.

I Marando: «Non c’entriamo nulla»

Il clan al momento più sospettato intanto si sarebbe fatto sentire dal carcere. «Mi ha chiamato il mio assistito dicendo che gli dispiace molto per il ragazzo, lo conosce anche di vista, ma che non c’è nessun bisogno di accostare il loro nome alla vicenda. Anche perché i Marando di San Basilio sono tre. Due sono in carcere e uno ai domiciliari. Stanno già avendo molti problemi e con questa storia non hanno nulla a che vedere». A parlare è stato il legale dei Marando, Alessandro Bavaro, dichiarando la totale estraneità del clan ai fatti accaduti.

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Allarme aereo in tutta l’Ucraina: le sirene suonano a Natale

25 Dicembre 2022 - 08:43 Redazione
Diramato nella regione di Kiev e nel resto del paese

Un allarme aereo è stato diramato nella regione di Kiev e in tutta l’Ucraina oggi, 25 dicembre. Le sirene hanno cominciato a suonare mentre alcuni report citati dall’agenzia di stampa Reuters parlano della partenza di alcuni jet russi dalla Bielorussia. L’informazione non è stata confermata dalle fonti ufficiali. Il sito bielorusso d’opposizione Nexta segnala esplosioni nella regione di Kursk. L’amministrazione comunale della capitale ucraina ha esortato le persone a recarsi nei rifugi dopo l’annuncio dell’allerta aerea. Anche il sindaco di Mykolaiv, nel sud del paese, ha avvertito dell’allarme aereo.

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Gli auguri di Natale della Russia agli europei, tra criceti che alimentano dinamo e candele per risparmiare elettricità – Il video

25 Dicembre 2022 - 08:03 Redazione
La tv Rt augura buone feste "anti russe" con uno spot di propaganda

La tv Rt ha trasmesso un video in cui fa all’Europa i suoi auguri di un «buon Natale anti russo». Lo spot comincia con una scena datata 2021: una famiglia si riunisce sotto l’albero e alla bambina viene regalato un criceto. Nella scena successiva, ambientata un anno dopo, la stanza è illuminata solo da candele e il criceto gira sulla sua ruota per alimentare una dinamo. L’ultima scena è del Natale 2023: i tre sono riuniti di nuovo attorno a una tavola e mangiano una zuppa. Quando il padre si accorge che è stata fatta proprio con il criceto, si alza e se ne va. «Buon Natale ‘anti-russo’», è la scritta in inglese con cui si chiude lo spot. Con un invito: «Se i vostri media non vi dicono dove tutto questo sta portando, RT è disponibile via Vpn». La tv è una di quelle sanzionate dall’Unione Europea.

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Liverpool, sparatoria in un pub a Natale: muore una donna, è caccia al responsabile

25 Dicembre 2022 - 07:34 Redazione
Altri tre uomini sono rimasti feriti

Una donna è morta in una sparatoria nel pub Lighthouse a Wallasey vicino a Liverpool alla vigilia di Natale. Altri tre uomini sono rimasti feriti. La polizia ha fatto sapere che è arrivata verso l’una di notte. I feriti sono stati trasportati in ospedale con ferite da arma da fuoco. La polizia ha invitato eventuali testimoni a farsi avanti. «Questa indagine è nelle primissime fasi e comprendiamo che si tratta di un incidente davvero scioccante e devastante accaduto poco prima del giorno di Natale», hanno fatto sapere le forze dell’ordine. «Abbiamo un certo numero di agenti al villaggio di Wallasey che stanno conducendo indagini approfondite per capire esattamente cosa è successo e agire immediatamente. Una donna ha tragicamente perso la vita a Natale mentre diverse persone sono ricoverate in ospedale e i nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno alla famiglia della vittima».

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La famiglia di Pelè trascorre la notte di Natale con lui in ospedale: la salute di O Rey preoccupa il Brasile – La foto

25 Dicembre 2022 - 07:00 Redazione
Al capezzale arriva anche il figlio Edinho. Il cancro è in progressione

La famiglia di Pelè ha trascorso la notte al capezzale della leggenda del calcio nell’ospedale Albert Einstein nella città di San Paolo in Brasile. Kely Nascimento, una delle figlie di O Rey, ha pubblicato una foto su Instagram con tutti i parenti riuniti. «Vi ringraziamo tutti per tutto l’amore e la luce che inviate», è la frase che ha scelto Kelly per accompagnare lo scatto. Ieri Kely ha pubblicato una foto di Edson Arantes Do Nascimento sul suo letto in ospedale. Pelè, 82 anni, è affetto da un cancro al colon scoperto nel settembre 2021. Ed è ricoverato a San Paolo dalla fine di novembre. I suoi medici avevano segnalato mercoledì una progressione del suo cancro oltre a una insufficienza renale e cardiaca. Nella foto con Kely ci sono Flavia ed Edinho, anche loro figli di Pelè, e le loro nipoti Sophia e Stephany. Edinho, recentemente nominato allenatore del club Londrina, è arrivato sabato a San Paolo, dove ha raggiunto le sorelle al’ capezzale dell’82enne vincitore di tre Mondiali. Edinho in precedenza aveva dichiarato che non sarebbe andato a trovare il padre in ospedale. «Non sono un medico, non potrei aiutare molto», aveva detto in un’intervista. Adesso, di fronte al peggioramento delle condizioni del padre, ha cambiato idea. L’agenzia di stampa Afp ricorda che Pelè è stato ricoverato in ospedale per un’infezione respiratoria in seguito al contagio da Covid, e per una rivalutazione delle sue cure oncologiche. La chemioterapia a cui si stava sottoponendo è stata apparentemente inefficace. Intanto il Santos si sta preparando a celebrare il campione sulle sue maglie con una corona sopra lo stemma.

La foto di Kely Nascimento su Instagram

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È morto Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato ed ex ministro degli Esteri

24 Dicembre 2022 - 22:57 Redazione
Aveva 65 anni: eletto deputato per la prima volta nel 1996, ha ricoperto più volte la carica di Ministro. Il ricordo di Silvio Berlusconi

Franco Frattini è morto a Roma all’età 65 anni. Nato nella capitale il 14 maggio del 1957, si è laureato in giurisprudenza e ha cominciato la carriera di avvocato di stato nel 1984 per poi diventare magistrato del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte. È stato eletto per la prima volta deputato nel 1996, ma già nel 1994 fu nominato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri durante il primo governo Berlusconi, per poi essere nominato ministro per la Funzione pubblica e gli affari regionali del governo Dini. Dal 1996 al 2001 è stato anche presidente del Comitato di Controllo dei servizi segreti. Ha ricoperto nuovamente il ruolo di ministro per la Funzione pubblica tra il 2001 e 2002, per poi passare alla Farnesina fino al 2004 e nuovamente tra il 2008 e il 2011. Da ministro degli Esteri lavorò per l’appoggio logistico all’invasione dell’Iraq da parte degli Usa, e fu autore della legge sul conflitto d’interessi licenziata nel 2004. In Europa, è stato vicepresidente della Commissione Ue e commissario europeo per la Giustizia, la libertà e la sicurezza. Lasciò il Popolo della libertà per sostenere Scelta Civica di Mario Monti tra il 2012 e il 2013. Dal 29 gennaio 2022 era presidente del Consiglio di Stato.

Le reazioni

Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social, condivisi da tutti gli schieramenti, da Enrico Letta a Renato Brunetta. Tra i primi, su Twitter, ad annunciare la sua scomparsa, è stato Giancarlo Innocenzi Botti, ex presidente di Invitalia e sottosegretario di Stato alle Comunicazioni nel governo Berlusconi II.

Il ricordo di Berlusconi

Sui social lo ha voluto ricordare anche Silvio Berlusconi, con il quale Frattini ha condiviso a lungo la sua carriera politica, venendo eletto alla Camera tra le fila di Forza Italia prima e del Popolo della libertà poi. «Di lui ricorderò sempre la grande capacità di affrontare col sorriso problemi complessi, di trovarsi a suo agio in ogni ruolo e la stima che ha seminato – ha scritto sui social il leader di Forza Italia – mancherà a me come a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di poter collaborare con lui».

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«Ius soli, Ong libere e libertà di critica»: i buoni propositi di Giorgia Meloni nella provocazione di Tvboy

24 Dicembre 2022 - 21:47 Redazione
«A Natale siamo tutti più buoni. Anche il Presidente», ha scritto lo street artist accanto all'immagine dell'opera pubblicata sui social

«A Natale siamo tutti più buoni. Anche il Presidente». Così lo street artist Tvboy festeggia il Natale regalando alla città di Roma un’altra delle sue opere dedicate alla premier. Cappello di Babbo Natale in testa, Giorgia Meloni viene ritratta con il suo quadernino degli appunti, ormai noto protagonista della rubrica social inaugurata dalla premier poche settimane fa. Tra i buoni propositi per l’anno 2023, avrebbe appuntato: «Ius Soli, Ong, Libertà di critica». Non è la prima volta che l’artista affronta in modo ironico o sarcastico alcuni dei temi politici più caldi delle ultime settimane. Appena un mese fa, Meloni è comparsa su un muro della capitale nelle vesti di una suora con in braccio un bambino dalla pelle scura. «Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questo», aveva scritto nella didascalia dell’immagine pubblicata sui social, citando un versetto del Vangelo di Marco. E ancora: «Suor Giorgia, Centro Storico di Roma». Subito dopo la proposta di decreto anti rave, la premier Giorgia Meloni è comparsa a Bologna nell’opera di Tvboy The Rave is not over. L’attuale presidente del Consiglio è stata dipinta nelle vesti di una giovane raver con occhiali da sole e spille techno. «Il presidente è accompagnata dal cartello con la frase The rave is not over volutamente inserito per ironizzare sul fatto che per il nostro paese la festa è appena cominciata», aveva scritto in quel caso lo street artist.

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«La gente dovrebbe tirarle addosso escrementi». Meghan Markle non accetta le scuse del Sun

24 Dicembre 2022 - 21:20 Redazione
Dopo il criticatissimo articolo contro la duchessa il tabloid si è scusato, ma secondo i duchi del Sussex il mea culpa è solo «una trovata pubblicitaria»

«Scuse non accettate». Così il duca e la duchessa del Sussex respingono il mea culpa della rivista The Sun, responsabile della pubblicazione di un articolo di Jeremy Clarkson in cui affermava di «odiare» Meghan Markle. La colonna della scorsa settimana è diventata l’articolo più criticato dell’Independent Press Standards Organisation, con più di 17.500 persone che l’hanno contattata per protestare. Ben 60 parlamentari hanno scritto all’editrice Victoria Newton, per chiedere delle scuse ufficiale e delle azioni contro il giornalista, soprattutto per la parte in cui affermava «Meghan avrebbe dovuto sfilare per le strade nuda». A seguito delle polemiche, il Sun ha deciso di rimuovere l’articolo sotto richiesta dello stesso autore, accompagnando il gesto con delle scuse ufficiali: «Le opinioni degli editorialisti sono le loro, ma come editore, ci rendiamo conto che dalla libertà di espressione deriva la responsabilità. Noi del Sun ci rammarichiamo per la pubblicazione di questo articolo e siamo sinceramente dispiaciuti. L’articolo è stato rimosso dal nostro sito web e dai nostri archivi». A rispondere alle scuse tramite il portavoce ora è la coppia di duchi: «Nient’altro che una trovata pubblicitaria», hanno detto. Una delle parti dell’articolo di Clarkson che ha destato più scandalo è quella sull’odio contro Meghan: «Sogno il giorno in cui lei sarà costretta a sfilare nuda per le strade di ogni città della Gran Bretagna mentre la folla canterà: “Vergogna!” mentre le gettano addosso grumi di escrementi». Il portavoce dei Sussex racconta che Meghan non è stata contatta di persona per delle scuse dirette. «Il fatto che il Sun non abbia contattato la Duchessa del Sussex per scusarsi mostra le loro intenzioni. Questa non è altro che una trovata pubblicitaria», ha detto. «Il pubblico merita assolutamente le scuse della pubblicazione per i commenti pericolosi, non saremmo in questa situazione se il Sun non continuasse a trarre profitto e sfruttare l’odio, la violenza e la misoginia. Una scusa sincera sarebbe un cambiamento dei loro standard etici per tutti».

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Sparatoria a Parigi, revocata la custodia cautelare del sospettato: «Ricoverato in infermeria psichiatrica»

24 Dicembre 2022 - 20:36 Redazione
Il 69enne è stato fermato per la sparatoria in cui sono morte tre persone nel quartiere curdo della capitale francese

Sospettato di essere il responsabile dell’assassinio di tre curdi nell’attentato di Parigi, il 69enne in custodia cautelare è stato ricoverato nell’infermeria psichiatrica della questura. «Il medico che ha visitato l’uomo oggi a fine pomeriggio ha dichiarato che lo stato di salute dell’interessato non era compatibile con il provvedimento di custodia cautelare», ha spiegato la procura parigina. Nella mattinata del 23 dicembre l’uomo si è recato nel quartiere curdo della capitale francese uccidendo tre persone. Per il governo francese l’assalitore ha «deliberatamente preso di mira stranieri», confermando lo stampo razziale del gesto. Ora la procura comunica la revoca della custodia cautelare dell’attentatore: «Il provvedimento è stato revocato in attesa della sua presentazione davanti a un giudice istruttore quando il suo stato di salute lo consentirà. Le indagini stanno proseguendo». Dopo la morte delle tre persone all’ingresso del centro culturale curdo Ahmet-Kaya, Parigi intanto è al secondo giorno di proteste. In Place de la République diverse centinaia di manifestanti hanno sventolato le bandiere della nazione curda e del Pkk, rendendo omaggio alle vittime dell’aggressione.

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Comunicazioni sulla manovra via fax, Renzi ironizza: «A quando i gettoni telefonici?» – Il video

24 Dicembre 2022 - 20:21 Redazione
Dopo lo scontro in Aula tra Marattin e Mulè sulle modalità di comunicazione del termine per la presentazione dei subemendamenti, interviene anche il senatore toscano

Durante la lunga notte elettorale che ha portato all’approvazione della manovra alla Camera, non sono mancate le tensioni e i momenti di scontro tra maggioranza e opposizione. In un passaggio, subito prima delle votazioni sui 200 ordini del giorno che hanno impegnato i parlamentari fino al 24 dicembre mattina, c’è stato un botta e risposta tra Luigi Marattin di Italia Viva, il suo collega dell’Alleanza Verdi-Sinistra Marco Grimaldi e il presidente di turno, Giorgio Mulè. Quest’ultimo spiega che i termini per la presentazione dei subemendamenti sono stati comunicati ai gruppi parlamentari, ma Marattin lo incalza perché non sembra essere a conoscenza della procedura. Così Mulè spiega che il messaggio è stato inviato nel pomeriggio «via fax e via mail», scatenando la reazione dell’opposizione. Intervenendo su quanto accaduto ieri notte, anche Matteo Renzi ironizza sulle modalità scelte per la comunicazione. «Ecco perché volevano abolire lo Spid, stanno tornando al fax – scrive su Twitter il senatore – A quando il ritorno ai gettoni telefonici?».

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