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Vent’anni, accento straniero, capelli lunghi e ricci. Ecco l’identikit dell’uomo autore della violenza nel Milanese

24 Dicembre 2022 - 16:18 Redazione
La vittima sarebbe stata assalita e trascinata in un boschetto mentre faceva jogging

La donna che ieri ha denunciato uno stupro nel Milanese, a Locate di Triulzi, ha fornito ai carabinieri una dettagliata descrizione dell’uomo che, secondo quanto raccontato, l’avrebbe assalita mentre correva lungo una strada di campagna, nella zona di Cascina Nesporedo. Si tratterebbe di un ragazzo sulla ventina, alto circa un metro e 70, che parlava con inflessione straniera, probabilmente nordafricana. Indossava un pile a collo alto con cerniera e decorazioni blu, e aveva carnagione olivastra, capelli ricci corti sulla nuca e sulle tempie e più lunghi sul resto della testa. La denunciante, una donna di 40 anni, ha raccontato ai carabinieri di essere stata bloccata per le spalle intorno alle 15 e di essere stata trascinata in un boschetto dove ha subito la violenza. Ancora sotto shock, ha allertato il 112 appena l’uomo si è allontanato. Sopraggiunti i soccorsi la donna è stata trasportata in codice giallo all’ospedale Mangiagalli di Milano. Proseguono le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della Compagnia di San Donato Milanese, al lavoro per rintracciare l’autore della violenza. L’inchiesta è coordinata dalla procura di Lodi. Gli investigatori, oltre ad aver eseguito i rilievi tecnico-scientifici, stanno verificando se la donna possa essere stata seguita nel percorso.

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Isernia, ucciso 70enne in casa: fermata la moglie. Si cerca l’arma del delitto

24 Dicembre 2022 - 15:57 Redazione
Dopo essere stata visitata al Pronto soccorso, la donna 66enne è stata accompagnata in caserma per essere ascoltata. Avrebbe colpito il marito alla testa con un corpo contundente

È stata fermata la moglie di Carlo Giancola, l’uomo trovato morto in casa sua questa mattina 24 dicembre a Santa Maria del Molise, in provincia di Isernia. Il cadavere della vittima, ultrasettantenne coetaneo della coniuge, è stato ritrovato dagli inquirenti con una ferita alla testa provocata da un corpo contundente. La Procura di Isernia sta indagando per omicidio volontario, per ora l’unica accusata è la donna 66enne, che dopo essere stata visitata al Pronto soccorso di Isernia, è stata accompagnata in caserma per essere ascoltata. Nel frattempo gli inquirenti stanno anche effettuando i rilievi necessari per ricostruire la vicenda: il corpo contundente con cui l’uomo è stato colpito alla testa non è stato ancora ritrovato. Sul luogo è arrivato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Isernia, Vincenzo Maresca. «Stiamo lavorando per ricostruire i fatti». ha assicurato, «a breve arriverà anche una nota del Procuratore di Isernia, Carlo Fucci». A chiamare i carabinieri sarebbero stati i vicini della coppia.

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Brescia, vestiti da sceicchi davanti alla sede del Pd: la protesta degli estremisti di destra per il Qatargate – Le foto

24 Dicembre 2022 - 15:02 Redazione
Si sono presentati nel centro città tenendo in mano sacchi con il simbolo dell'euro e bandiere qatarine con quello del Partito democratico

Si sono presentati vestiti da sceicchi, con lunghe vesti bianche e il capo coperto, tenendo in mano sacchi pieni di (finto) denaro. Così a Brescia il gruppo di estrema destra «Brescia ai bresciani» ha inscenato una protesta davanti a un comitato elettorale del Partito democratico sull’onda del Qatargate. I manifestanti hanno portato anche delle bandiere artigianali, bianche e granata come quella qatarina ma con il simbolo del Pd. «È veramente indegno che dei rappresentanti dell’Europa e dell’Italia possano avere preso dei soldi da uno Stato estero», scrivono sui social mostrando i sacchi di iuta con il simbolo dell’euro, «se lo scopo fosse stato quello di promuovere la politica internazionale-economica aggressiva del Qatar e la penetrazione invasiva della religiosa islamica in Occidente, lo scandalo diventerebbe veramente insostenibile».

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«Solo qui 500mila contagi al giorno», i numeri sul Covid del funzionario di Qingdao corretti in corsa da Pechino

24 Dicembre 2022 - 14:52 Redazione
Secondo la Commissione Sanitaria Nazionale cinese, venerdì scorso nella provincia sono stati registrati solo 31 casi

Un alto funzionario della Sanità nella città di Qingdao ha rivelato che in quella singola metropoli cinese, ogni giorno, vengono registrati circa mezzo milione di contagi da Covid. I numeri erano stati condivisi, ma poi «corretti» nel giro di poche ore. Un raro e rapidamente censurato riconoscimento dell’ondata di infezioni, che non sembra trovare riscontro nei bollettini ufficiali. Eppure ai microfoni di un notiziario gestito dal partito comunista a Qingdao, il capo della sanità locale ha affermato che nella città orientale, dove vivono circa 10 milioni di persone, si registrano «tra 490.000 e 530.000» nuovi contagi al giorno. Il funzionario Bo Tao, secondo quanto riporta il Guardian, venerdì ha descritto l’andamento del virus come «in rapida trasmissione». Ha parlato inoltre di un «picco in avvicinamento», aggiungendo che il tasso di infezione dovrebbe accelerare di un altro 10% durante il fine settimana.

Le incongruenze dei report ufficiali

Il rapporto è stato condiviso da diversi altri organi di stampa, ma sembra essere stato modificato sabato mattina per rimuovere le cifre preoccupanti. Lo scenario che dipinge la National Health Commission cinese, infatti, è decisamente più rassicurante: a detta loro solo 4.103 nuove infezioni, e nessun nuovo decesso, sono stati registrati venerdì in tutto il Paese. Nello Shandong, la provincia in cui si trova Qingdao, le autorità hanno registrato ufficialmente solo 31 nuovi casi. Il Financial Times, citando i dati forniti nel corso di un incontro a porte chiuse da Sun Yang, vice direttore del centro per il controllo e la prevenzione cinese, parla di circa 250 milioni di persone che avrebbero contratto il Coronavirus in Cina nei primi 20 giorni di dicembre, ovvero quando Pechino ha deciso di abbandonare la politica «zero Covid». Si tratta del 18% della popolazione. Nello stesso arco di tempo, la National Health Commission ha registrato nei suoi report ufficiali 62.592 casi.

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Paura a Genova, una frana travolge due palazzine: evacuate 40 famiglie – I video e le foto

24 Dicembre 2022 - 14:08 Redazione
Non ci sono stati feriti dopo la caduta di pietre e fango contro i due edifici, rimasti comunque danneggiati

Una frana di fango e sassi ha travolto due palazzine del quartiere popolare Borgoratti a Genova oggi 24 dicembre. Grossi massi misti a terra sono scivolati addosso agli edifici poggiandosi sui terrazzi di uno dei condomini, che ne è rimasto danneggiato. Uno dei muri di un appartamento, infatti, è stato sfondato dalle rocce. Al momento non si registrano morti o feriti a causa degli smottamenti, che non sono i primi di questi giorni di pioggia che hanno inzuppato il terreno, riporta Genova Today. I vigili del fuoco sono intervenuti sul luogo e hanno provveduto a evacuare un’intera palazzina di 37 appartamenti assieme a tre unità del condominio adiacente. Ad essere coinvolti sono i civici 46 e 46a di via Posalunga, che sono stati raggiunti dalla frana intorno alle 7.30 di questa mattina. Oltre ai vigili del fuoco, sul posto sono accorsi anche i Carabinieri, la Polizia Locale e la Croce Rossa. Al lavoro ci sono anche i geologi, che esaminano le immagini raccolte dai droni dei pompieri del nucleo Sapr (Sistemi aerei pilotaggio remoto) intenti ad creare una mappatura completa del fronte delle palazzine colpito dalla frana.

TWITTER / Vigili del Fuoco | Scatti della frana del 24 dicembre in via Posalunga, a Genova
TWITTER / Vigili del Fuoco | Scatti della frana del 24 dicembre in via Posalunga, a Genova

Si valuta la necessità di ulteriori evacuazioni

La regione Liguria ha rilasciato un comunicato per rendere noto che la situazione viene monitorata dalla sala operativa unificata permanente, nel quale è presente personale dei vigili del fuoco assieme ad altri esperti per le emergenze idrogeologiche. Inoltre, si apprende dal testo che il presidente della Regione Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone sono in contatto con il sindaco di Genova Marco Bucci per valutare la necessita di ulteriori evacuazioni.

Immagini nell’articolo: TWITTER / Vigili del Fuoco | Scatti della frana del 24 dicembre in via Posalunga, a Genova

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Dal presunto attacco al Natale di Laura Boldrini alle accuse di massoneria a Macron: i fact-check

24 Dicembre 2022 - 13:50 Fact-checking Team
La sintesi delle verifiche dei fatti contro le falsità diffuse durante gli ultimi giorni

Riportiamo in questa speciale galleria la sintesi dei fact-check più interessanti degli ultimi giorni. Questa settimana si è fatto sentire il clima natalizio, facendo tornare in circolazione alcuni meme che vedono protagonista l’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e i presunti divieti che vorrebbe mettere ai festeggiamenti. Sono poi tornati alcuni grandi classici, dalle teorie del complotto sul Forum di Davos alle accuse di Nazismo rivolte agli ucraini (e ai presunti francobolli che sarebbero stati stampati dalle Poste nazionali – in realtà prodotti da privati). Non sono mancate nemmeno le bufale attorno a Elon Musk, sia da lui diffuse che da lui subìte, e le accuse di massoneria al presidente francese Emmanuel Macron scatenate da un suo insolito gesto con le dita.

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Cherif Traoré torna sulla banana regalata per razzismo: «Bisogna reagire per dare l’esempio»

24 Dicembre 2022 - 13:18 Redazione
Il rugbista azzurro ha ricevuto il dono da un compagno che voleva fare dell'ironia di cattivo gusto sul colore della pelle del pilone originario della Guinea

Per Cherif Traoré, è una questione di esempio, più che di principio, quella della banana che ha ricevuto come regalo da uno dei suoi compagni di squadra del Benetton Rugby che voleva fare dell’ironia di cattivo gusto sul colore della pelle del pilone azzurro originario della Guinea. «Quando ho aperto il regalo sono rimasto scioccato, non riuscivo nemmeno a parlare. Non riuscivo a comunicare cosa c’era dentro la busta, non volevo farlo. Perché c’erano tantissime persone, tantissimi stranieri, tanti giovani, e non volevo dare questo brutto esempio a loro», ha dichiarato in un’intervista a Fanpage il giocatore, che ha assicurato di aver deciso di lasciare la squadra trevigiana. «Sono qua da otto stagioni e mi è dispiaciuto tantissimo quello che è successo. Non volevo arrivare a questo punto. Queste cose non devono più accadere o capitare a un ragazzo che gioca a rugby, a calcio, a basket, o qualsiasi altro sport. Lo sport è una cosa di famiglia. Per stare insieme, per giocare, e per vincere» ha continuato Traoré.

Il responsabile

Il club ha aperto un’investigazione interna per individuare il responsabile e uno dei membri dello staff è stato sospeso fino al termine delle indagini. L’autore del regalo, infatti, non si è palesato, dato che l’involucro è stato consegnato a Traoré nell’ambito di un Secret Santa. In questa pratica natalizia, normalmente, i partecipanti vengono assegnati casualmente a un altro membro del gruppo, a cui devono fare un regalo anonimo. Il pilone ha ricevuto in dono «una banana marcia in un sacchetto dell’umido», come racconta lui stesso. Alcuni dei suoi compagni hanno trovato il gesto divertente, mentre altri, soprattutto gli stranieri, hanno dato supporto a Traoré, che si è sentito offeso dallo scherzo e dalle risate dei suoi compagni.

Bisogna dare l’esempio per cambiare questo mondo

«Lo sport deve lasciare ricordi di momenti indimenticabili di tutto quello che si è vissuto assieme. Questa storia del razzismo deve finire perché siamo tutti umani: nero, bianco, giallo… Siamo tutti uguali. Io ho reagito perché non voglio che capiti ad un altro giovane, volevo dare questo esempio», ha dichiarato il gicoatore, specificando: «Se ci avessi riso sopra, o non avessi reagito, domani, tra un mese, tra un anno, sarebbe successo ancora, o avrebbero continuato a riderci sopra. Non mi piace far vedere il mio lato cattivo alla gente. Quando mi succedono cose così cerco sempre di avvicinarmi e chiarire. Bisogna farlo capire ai giovani, perché se non lo facciamo questo mondo non si fermerà più. Purtroppo, ogni giorno, ogni anno, succedono sempre le stesse cose».

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Fidanzati siciliani uccisi in Inghilterra, chi è Andrea Cardinale: il 21enne collega e coinquilino accusato degli omicidi

24 Dicembre 2022 - 13:18 Redazione
Ancora da chiarire per gli inquirenti i motivi che avrebbero spinto il ragazzo di Palermo a uccidere la coppia messinese

Il ragazzo fermato per l’omicidio dei due fidanzati siciliani uccisi mercoledì 21 dicembre in un casa in Inghilterra è un 21enne palermitano. Andrea Cardinale, questo il suo nome, non era solo il coinquilino di Nico Calabrò – una delle due vittime -, ma anche il suo collega: come lui, lavorava in qualità di croupier al Grosvenor G Casinò di Stockton-on-Tees, una città di 80 mila abitanti a nordovest di Thornaby, nello Yorkshire. Stando alle indagini, avrebbe colpito Calabrò (25 anni) e la sua fidanzata, Francesca Di Dio (20 anni), con un martello. Rimangono ignote le ragioni che avrebbero scatenato la furia omicida, mentre si è appreso che il presunto assassino avrebbe problemi psichici. Il giovane è in stato di fermo dal 22 dicembre, ma al momento non sono trapelati dettagli su quanto dichiarato agli inquirenti durante l’interrogatorio.

L’ipotesi della lite per la casa

È stato proprio suo padre a far trovare agli investigatori i corpi delle vittime. L’uomo, palermitano ma in Inghilterra per visitare suo figlio, avrebbe provato a chiamare il giovane senza ricevere risposta. A quel punto sarebbe andato a cercarlo proprio nella casa che condivideva con Nino. Una volta entrato avrebbe trovato i corpi delle vittime. Spaventato avrebbe dunque contattato un amico che lavora presso la Questura di Milano: da lì è scattato l’allarme, che in breve tempo ha raggiunto i colleghi della seconda divisione Interpol del Servizio Cooperazione internazionale di Polizia, intervenuti insieme ai colleghi inglesi. La polizia inglese sta provando a ricostruire la dinamica di un delitto apparentemente inspiegabile, forse il tragico epilogo di una lite. Gli amici nel Messinese, secondo quanto riporta Il Mattino, sostengono che «Francesca voleva trasferirsi in Inghilterra e magari Nino avrà detto al coinquilino che doveva lasciare la casa. Questo potrebbe aver scatenato la sua ira». Calabrò, infatti, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, si era stabilmente trasferito nel Regno Unito. La sua fidanzata andava spesso a trovarlo, ma viveva a Montagnareale, in provincia di Messina. Aveva lasciato gli studi all’Istituto d’arte, e alcuni mesi fa era volata in Inghilterra dove aveva trovato un lavoro stagionale in un ristorante. Al momento del delitto, tuttavia, si trovava a casa del fidanzato perché era andata a trovarlo per le vacanze natalizie. Un viaggio dal quale non avrebbe più fatto ritorno.

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Twitter, Elon Musk chiede e ottiene la rimozione dell’hashtag #ThereIsHelp che rimandava ad associazioni per prevenire il suicidio

24 Dicembre 2022 - 12:59 Antonio Di Noto
Link ad enti di aiuto apparivano quando gli utenti cercavano contenuti legati all'autolesionismo, agli abusi sessuali, all'Hiv e ad altri temi sensibili

Nei giorni scorsi una funzione è scomparsa da Twitter. Si tratta del messaggio #ThereIsHelp che appariva agli utenti che ricercavano contenuti a rischio, per promuovere la prevenzione del suicidio. L’abbandono della funzione non è stato comunicato da Twitter e, secondo alcune fonti interne all’azienda, citate dal Guardian, a chiederne la rimozione sarebbe stato il nuovo proprietario e Ceo della compagnia, Elon Musk. L’hashtag appariva in collegamento ai contatti di associazioni di supporto quando gli utenti cercavano argomenti relativi alla salute mentale, all’Hiv, ai vaccini, agli abusi sessuali sui minori, al Covid, alla violenza di genere, ai disastri naturali e alla libertà d’espressione. L’assenza di questo tipo di feauture all’interno del social si somma alle preoccupazioni delle associazioni e degli analisti che hanno rilevato un incremento dei discorso d’odio fino al 300%, nonostante il patron di Tesla sostenga il contrario. Inoltre, la decisione arriva dopo la dissoluzione del consiglio di fiducia e sicurezza interno all’azienda.

La denuncia dell’associazione

L’associazione Aids United, che si occupa di limitare ed eradicare la diffusione del virus dell’Hiv negli Usa, ha reso noto che la propria pagina a cui Twitter rimandava prima del 18 dicembre è passata dall’avere circa 70 visite al giorno, alle 14 attuali. Il tutto avviene mentre uno studio del Network Contagion Research Institute evidenzia come gli hashtag legati all’autolesionismo abbiano visto un incremento del 500% nella loro frequenza d’uso tra ottobre 2021 e agosto 2022, rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

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Pelè, il post della figlia dopo una notte in ospedale che preoccupa i fan: «Ancora qui, nella lotta e con fede» – La foto

24 Dicembre 2022 - 12:13 Redazione
Il campione brasiliano è ricoverato all'ospedale Albert Einstein di San Paolo dallo scorso 30 novembre per l'aggravarsi delle sue condizioni

Nonostante le rassicurazioni dei giorni passati, la preoccupazione del Mondo per le condizioni di salute di Pelé continua a crescere. Il campione brasiliano 82enne si trova ricoverato nell’ospedale Albert Einstein di San Paolo dal 29 novembre, ufficialmente per un’infezione respiratoria e per rivalutare le cure da adottare contro il tumore al colon rilevato lo scorso settembre. Una foto pubblicata da una delle sue figlie, Kely Cristina Nascimento, ha risvegliato l’apprensione dei tifosi: nell’immagine postata su Instagram, infatti, padre e figlia si abbracciano nel letto d’ospedale. «Siamo ancora qui, nella lotta e con fede. Un’altra notte insieme», si legge nella didascalia che accompagna la pubblicazione. Che costituisce la prima foto di Pelè da quando i suoi medici hanno riferito, tre giorni fa, che la sua malattia era in stato avanzato, causando «disfunzioni a reni e cuore». Per questo, la leggenda del calcio avrà «bisogno di maggiori cure per trattare l’insufficienza renale e cardiaca». A inizio dicembre in occasione dei Mondiali di calcio in Qatar, Pelé aveva mandato un messaggio su Instagram ai giocatori brasiliani, impegnati il 5 dicembre scorso nell’ottavo di finale contro la Corea del Sud, non a preoccuparsi per lui, ma a lasciarsi «ispirare» da lui.

Instagram | La foto della figlia di Pelé in ospedale

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Spunta il nome di Madame nell’inchiesta sui falsi vaccini per avere Green pass: l’indagine partita dal suo medico No vax

24 Dicembre 2022 - 11:46 Giovanni Ruggiero
Indagata per falso ideologico anche la tennista Camila Giorgi

Spuntano anche i nomi della cantante Madame e della tennista Camila Giorgi nell’inchiesta della procura di Vicenza sulle finte vaccinazioni anti Covid per ottenere il Green pass. Come riporta il Giornale di Vicenza, lo scorso febbraio la procura aveva arrestato i medici Daniela Grillone Tecioiu ed Erich Volker Goepel, oltre al compagno della dottoressa, Andrea Giacoppo. L’indagine ipotizzava a vario titolo i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato. L’inchiesta nel corso degli ultimi mesi si è allargata, setacciando i nomi dei pazienti in cura dai medici arrestati. Tra questi la cantante di 20 anni Madame, nome d’arte di Francesca Calearo, paziente di Grillone da tempo. E poi Giorgi, che è nata e vive a Macerata, nelle Marche, e per la quale non sarebbero ancora stati chiariti i legami con la provincia di Vicenza. Gli inquirenti ipotizzano che la cantante e la tennista si sarebbero procurate il Green pass quando era indispensabile per gli spostamenti e lo svolgimento di diverse attività professionali in Italia e all’estero. Per entrambe si ipotizza il reato di falso ideologico.

L’indagine sui falsi vaccini

L’indagine era partita dopo le segnalazioni dell’azienda sanitaria locale, la Usl 8, dopo i sospetti dei funzionari sul consistente numero di vaccini richiesti dallo studio della dottoressa Grillone Tecioiu. Vaccinazioni che sarebbero risultate anche nello studio del collega Goepel in provincia. Per quest’ultimo, il tribunale del Riesame aveva annullato l’arresto perché per i giudici non ci poteva essere reiterazione del reato. Scarcerata e reintegrata anche la dottoressa Grillone Tecioiu, considerata dagli inquirenti la figura chiave attorno a cui ruota l’intera indagine.

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Il caso in Serie A degli sponsor “occulti”: l’ombra di Mosca sugli affari milionari dei club

24 Dicembre 2022 - 11:13 Redazione
Le società del massimo campionato italiano continuerebbero a fare affari con un'agenzia di scommesse sportive con legami opachi con la Russia. Unico club ad aver rescisso il contratto per la guerra in Ucraina sarebbe stato solo l'Atalanta, secondo le anticipazioni su un servizio di Report che andrà in onda lunedì 26 su Rai3

Nonostante il Decreto Dignità vieti gli spot su società del settore del gioco d’azzardo durante le partite di Serie A, i club sarebbero riusciti ad aggirare la norma per chi guarda i mach all’estero. Sul il Fatto Quotidiano, Lorenzo Vendemmiale anticipa alcuni dettagli della puntata di Report che andrà in onda su Rai3 il prossimo 26 dicembre, citando per esempio il caso del bookmaker online 1XBet. Si tratta di un colosso delle scommesse sportive da un milione di clienti in tutto il mondo, il cui logo sarà visibile dagli spettatori che guarderanno, dall’estero, il match tra Inter e Napoli che avrà luogo il prossimo 4 gennaio. Non è tuttavia chiaro chi vi sia a capo: un’inchiesta giudiziaria ha infatti rintracciato tre imprenditori russi a Cipro come beneficiari, ma si configurerebbe come «una specie di franchise», dato in gestione in Paesi diversi ad aziende diverse.

Dubbi sui legami con Mosca

La sua genesi non risulta priva di ombre. La società detentrice di una delle licenze per esempio è stata colpita da una sentenza di bancarotta. Un’altra controversia ha avuto luogo a Kiev, dove il bookmaker avrebbe provato ad aprire un business ottenendo una licenza attraverso una società locale, poi revocata dal governo. Anche in Italia non sarebbe riuscita a ottenere le dovute autorizzazioni, almeno fino a qualche settimana fa. A gestire il sito italiano, con regolare licenza dei Monopoli, è la Cmobet Srl, azienda oggi di proprietà spagnola, ma fino a pochi mesi fa cipriota. Nel Cda era presente un manager della stessa cittadina dei tre imprenditori russi. Altrettanto opachi risultano i rapporti con la Lega calcio. 1XBet, infatti, sarebbe partner della Serie A dal 2018, attraverso l’advisor Interregional Sports Group, a cui la Lega Calcio ha venduto uno spazio commerciale poi appaltato al bookmaker. Oggi l’accordo vale circa 12 milioni l’anno. Difficile, tuttavia, capire i legami che legano il colosso al governo russo: sebbene siano stati negati i rapporti con Mosca, e anzi 1XBet sarebbe perseguito in Russia, sul posto continuerebbe ad agire indisturbato il suo clone legale 1XStavka.

Il caso Liga Stavok

Assieme a un altro sponsor, Liga Stavok, un bookmaker ufficiale di Mosca che appare all’estero sui campi della Serie A, rispetto a cui la Federcalcio ucraina ha scritto una lettera di protesta. Ma in questo caso tutto ruoterebbe attorno a rapporti individuali di sponsorizzazione di alcuni club, attraverso un altro intermediario, Infront. Le squadre nel contratto, citate da il Fatto Quotidiano, risultano essere: Lazio, Torino, Udinese, Sampdoria, Empoli, Verona, Lecce, Spezia, e Salernitana. Solo una, l’Atalanta, quando è scoppiata la guerra ha chiesto di essere esclusa dai ricavi. Da gennaio, la trasmissione sarà circoscritta al territorio russo. Ciononostante, anche se attraverso una triangolazione, la sponsorizzazione russa continua. Questo in violazione del divieto, imposto con il Decreto Dignità del 2018, di qualsiasi forma di pubblicità relativa al gioco d’azzardo. Non unicamente per tutelare i consumatori, ma anche perché, fatte le dovute eccezioni, il settore non brilla per trasparenza.

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