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Andrea Pellegrini, chi è il poliziotto accusato di tortura nel caso Omerovic: «Che ti frega se muore?»

Secondo l'accusa ha legato la vittima con il filo del ventilatore. Poi lo ha minacciato con un coltello da cucina. I segni sui polsi e i precedenti

Si chiama Andrea Pellegrini il poliziotto accusato dalla procura di Roma di aver torturato Hasib Omerovic. Secondo le carte di Piazzale Clodio quel 25 luglio 2022 in via Gerolamo Aleandro a Primavalle nel corso della perquisizione gli ha dato «due schiaffi nella zona compresa tra collo e viso». Poi lo ha obbligato a sedersi su una sedia. Lo ha legato con il filo del ventilatore. E poi gli ha brandito contro il coltello da cucina, minacciandolo e «urlando al suo indirizzo la seguente frase: “Se lo rifai te lo ficco nel c…“». Infine lo ha colpito nuovamente con uno schiaffo. Provocando nel disabile un «trauma psichico», in virtù del quale Hasib si è buttato dalla finestra. Poi, rivolgendosi a un collega dopo essere tornati in ufficio e riferendosi ad Omerovic gli ha detto: «Che te frega se mòre?».

«Se lo rifai te lo ficco nel c…»

Il racconto dei fatti si trova nell’ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari Enzo Damizia ha disposto gli arresti domiciliari per il poliziotto. Ma a cosa si riferiva Pellegrini quando ha detto ad Omerovic «se lo rifai te lo ficco nel c…»? Alla fine gli agenti del commissariato di Primavalle si sono presentati nella casa popolare della famiglia Omerovic proprio a causa della segnalazione sul gruppo Facebook di zona. Quella in cui si accusava Omerovic di aver molestato delle ragazze. Anzi: secondo gli agenti Hasib avrebbe scattato alcune foto a una giovane del quartiere il pomeriggio precedente. Per questo si poteva ritenere legittima la perquisizione in casa da parte degli agenti. Ma non le modalità, visto che, scrive il Gip, è stata svolta «con modalità del tutto anomale, e, quantomeno da un certo momento in poi, strumentalizzata con conseguente violazione dei doveri e abuso e travalicamento della funzione in particolare da parte dell’assistente capo Pellegrini».

La porta sfondata

Il quale, riepiloga oggi La Stampa, ha anche sfondato la porta della camera di Omerovic anche se lui aveva dato le chiavi agli agenti. «Pellegrini non ha avuto alcuna remora di fronte ad un ragazzo sordomuto e una ragazza con disabilità cognitiva (la sorella di Omerovic, ndr) compiendo ripetuti atti violenti, sia sulla persone che sulle cose e gravemente minatori, così da denotare pervicacia e incapacità di autocontrollo». E, come racconta il Corriere della Sera, una volta tornato in ufficio ha detto al collega Fabrizio Ferrari «che ti frega se muore?». Ferrari è presente anche durante la perquisizione. E cerca di fermare Pellegrini prima che quest’ultimo leghi Omerovic con il filo del ventilatore. Lo fa «mettendogli una mano sul braccio e rappresentandogli che non vi fosse bisogno di proseguire oltre nella sua condotta». Pellegrini risponde: «Tranquillo, non faccio niente».

I segni sui polsi di Omerovic

Ma subito dopo Ferrari vede che «si era avvicinato a Omerovic, gli aveva legato le mani col filo della corrente e aveva brandito il medesimo coltello che prima si trovava sul tavolo gridando: “Se lo rifai te lo ficco nel cu..”». Pellegrini è lo stesso poliziotto che sosteneva che il video girato durante la perquisizione lo avrebbe scagionato. Ha scritto lui la relazione firmata dagli altri poliziotti a cui oggi vengono contestate le accuse di falso e depistaggio. E in un messaggio Whatsapp a Ferrari ha scritto: «Tra poco vado in ufficio a fare una relazione al Dirigente e alla Squadra Mobile dove allego tutte le foto live, dove si evince che ogni cattiveria detta è un falso creato per qualche scopo politico». Proprio dalle foto e dai video la procura ha notato i segni sui polsi di Omerovic.

I precedenti di Pellegrini

La Stampa racconta anche che Pellegrini ha molti precedenti. Aveva ricevuto sanzioni e richiami scritti in diversi procedimenti disciplinari. Ed era stato trasferito dalla Squadra Mobile. «In uno dei procedimenti disciplinari aveva subito una sanzione pecuniaria dopo essere stato arrestato in Florida per furto in un supermercato e rilasciato dopo il pagamento di una cauzione». Dalle dichiarazioni di un collega inoltre, «risulta che Pellegrini è aduso a comportamenti aggressivi nell’espletamento delle attività di servizio e che, in alcuni episodi, si era persino vantato con il collega di aver “malmenato un pedofilo in occasione di un arresto”». Infine, ha “consigliato” a uno dei colleghi di non riferire nulla sullo sfondamento della porta di Omerovic.

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A sorpresa Zelensky andrà a Londra, Berlino e forse Parigi e Varsavia prima di rientrare a Kiev

22 Dicembre 2022 - 05:42 Redazione
A riportarlo è la Cbs. Il Natale lo festeggerà in Ucraina

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky non si ferma. E dopo il discorso al Congresso Usa potrebbe visitare anche Gran Bretagna, Francia e Germania. A riportarlo è la Cbs. Alle mete si potrebbe aggiungere anche Varsavia. Zelensky ha anche detto che festeggerà il Natale in Ucraina, dove i cittadini si stanno preparando nonostante le atrocità della guerra: «Anche se non c’è elettricità, la luce nella nostra fede non si spegnerà». Proprio come i «coraggiosi soldati americani» che hanno combattuto contro la Germania nazista di Hitler nel 1944, i soldati ucraini «stanno facendo lo stesso con le forze di Putin questo Natale», ha detto tra gli applausi del Congresso di Washington.

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Il clou di Zelensky al Congresso Usa: la bandiera ucraina firmata dai soldati al fronte donata a Harris e Pelosi – Il video

22 Dicembre 2022 - 05:23 Redazione
Pelosi ha consegnato in cambio al presidente ucraino la bandiera statunitense che svettava sul Campidoglio

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha concluso il suo discorso al Congresso Usa porgendo alla vicepresidente Usa Kamala Harris e alla presidente della Camera Nancy Pelosi una bandiera ucraina firmata da militari che combattono al fronte a Bakhmut. Pelosi ha consegnato in cambio al presidente ucraino la bandiera statunitense che svettava sul Campidoglio. Zelensky ha detto che sono stati i soldati al fronte a chiedergli di portare la bandiera firmata. A Bakhmut si trova attualmente il fronte più caldo della guerra in Ucraina. I russi difendono e gli ucraini cercano la riconquista della cittadina per poi puntare su Kramatorsk.

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Il discorso di Zelensky al Congresso Usa: «La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America» – Il video

22 Dicembre 2022 - 05:06 Redazione
Il presidente: «Le nostre nazioni sono alleate in questa battaglia. E il prossimo anno diventerà un punto di svolta»

«Questa battaglia non può essere congelata o rinviata. Non può essere ignorata, sperando che l’oceano o qualcos’altro ci garantisca protezione. I vostri soldi non sono beneficenza. È un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia, che gestiamo nel modo più responsabile». Il discorso di Volodymyr Zelensky al Congresso Usa è pragmatico. Il presidente dell’Ucraina non ignora il dibattito negli Stati Uniti sui rifornimenti a Kiev. E, insieme, il pericolo di un’escalation che porti a una guerra nucleare globale. Per questo Zelensky pone l’accento sull’uso “responsabile” degli armamenti. Ma non nasconde che «voi potete accelerare la nostra vittoria». Sottolineando i valori condivisi tra Usa e Ucraina: «Le nostre nazioni sono alleate in questa battaglia. E il prossimo anno diventerà un punto di svolta, il punto in cui il coraggio ucraino e la determinazione americana dovranno garantire il futuro della nostra comune libertà. La libertà del popolo che difende i propri valori».

La standing ovation

L’arrivo di Zelensky al Congresso viene accolto da una standing ovation. «È troppo per me», dice ringraziando i senatori repubblicani e democratici, la speaker della camera Nancy Pelosi e la vicepresidente Kamala Harris. Il presidente ucraino parla della Russia come uno «stato terrorista» responsabile per la guerra: Mosca potrebbe fermare l’aggressione «se volesse». E lancia un messaggio ai cittadini russi: saranno liberi «solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia», dice interrotto più volte dagli applausi. C’è spazio anche per qualche siparietto: «Abbiamo l’artiglieria, grazie. È abbastanza? Onestamente no», aggiunge fra qualche risata.

«Solo la vittoria»

Nel discorso cita la Seconda guerra mondiale, l’offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani. «La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America», osserva menzionando la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20. Infine, un accenno alle festività sotto le bombe: «Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale». Perché quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è «la vittoria, solo la vittoria».

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La tripla stretta sul reddito di cittadinanza: cosa cambia con la Legge di Bilancio e perché l’offerta di lavoro non si potrà più rifiutare

22 Dicembre 2022 - 04:30 Redazione
La stretta a 7 mesi. La quota per l'affitto direttamente ai proprietari. La decadenza per il titolo di studio e i percorsi formativi obbligatori: ecco la rivoluzione del sussidio voluta dal governo Meloni

La Legge di Bilancio porta una tripla stretta sul reddito di cittadinanza. La manovra aveva già ridotto da 12 a 8 mesi la durata del sussidio a partire dal 2023. La norma vale per i percettori cosiddetti “occupabili”. E cioè i circa 860 mila beneficiari senza minori o anziani a carico e che siano in grado di lavorare. Successivamente le mensilità sono state portate da 8 a 7. Ieri gli emendamenti della maggioranza di centrodestra hanno cancellato l’offerta “congrua“. E quindi dal momento in cui la stretta entrerà in vigore non sarà più possibile rifiutare le offerte di lavoro: altrimenti il reddito sarà cancellato. Infine, a decorrere dal primo gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell’obbligo.

Cosa succede al sussidio nel 2023

I giovani per riceverlo dovranno adesso iscriversi a percorsi formativi o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo. In più, la quota per l’alloggio prevista in caso di abitazione in affitto sarà trasferita direttamente ai proprietari delle case. La misura voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara serve a combattere l’abbandono scolastico. Che in Italia rimane un fenomeno ampio: secondo i dati Istat ricordati oggi da La Stampa riguarda il 12,7% degli iscritti nella fascia 18-24 anni. Le nuove norme in totale consentono di risparmiare oltre 200 milioni in più rispetto alle previsioni. Portando la dote dei tagli del reddito a quota un miliardo di euro. In compenso l’esecutivo ha varato, su proposta del Pd, il reddito alimentare. Servirà a distribuire i pacchi di prodotti invenduti nei supermercati e nella Gdo, riducendo gli sprechi. Ma per la misura l’esecutivo ha stanziato 1,5 milioni di euro nel 2023 e 2 nel 2024.

Perché l’offerta non è più “congrua”

La congruità dell’offerta di lavoro è stato uno dei temi più dibattuti all’epoca del varo della legge, voluta dal governo M5s-Lega. Finora per essere considerate “congrue” le offerte dovevano infatti riguardare posti di lavoro entro 80 chilometri dal domicilio del beneficiario. E raggiungibili in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici. Infine, doveva considerare le esperienze pregresse maturate dal lavoratore. La caduta del criterio renderà più stringente la norma e farà decadere il sussidio più facilmente in caso di rifiuto. Il lavoro sul reddito non è comunque concluso: la ministra Elvira Calderone assicura infatti che a gennaio il governo approverà un decreto per definire la seconda gamba essenziale per i beneficiari e “mettere i puntini sulle i” sulle politiche attive.

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No! Questa nella foto non è Olena Zelenska e non ci sono prove che abbia fatto shopping per 40 mila euro a Parigi

22 Dicembre 2022 - 01:32 David Puente
Oltre al fotomontaggio, la narrazione del presunto shopping è stata diffusa da un utente che non porta alcuna prova a sostegno

Circola la narrazione che vede la first lady dell’Ucraina Olena Zelenska, moglie di Volodymyr Zelensky, beccata a spendere 40.000 euro di prodotti di marca durante la sua recente visita a Parigi. A rendere credibile la storia è stato un account Twitter di una presunta testata inglese, senza però riportare alcunché all’interno del suo sito. A diffondere per primo la narrazione risulta però un altro account, il quale riporta come “fonte affidabile” un anonimo commesso di uno dei negozi di Avenue Montaigne (senza citare quale).

Per chi ha fretta:

  • A rendere virale la fantomatica notizia è stato l’account di una presunta testata giornalistica inglese, che però si limita a riportare il tutto in un tweet del 14 dicembre 2022 e non sul proprio sito web.
  • La prima diffusione della narrazione risale però al 12 dicembre 2022, il giorno dopo l’arrivo di Olena a Parigi.
  • Il primo a diffondere la storia è stato un account Twitter in lingua francese che dichiara di risiedere negli Stati Uniti.
  • L’account cita come unica “fonte affidabile” un commesso di uno dei negozi di Avenue Montaigne.
  • Mentre in passato eravamo abituati ad assistere alle polemiche contro Laura Boldrini o Cecile Kyenge mentre facevano shopping, come testimoniano foto e video, per una delle donne più famose e osservate nel mondo durante il 2022 non c’è alcuna prova che testimoni la vicenda.

Analisi

Ecco uno dei testi che circolano online, accompagnato nel post da un’immagine riportante informazioni false sulle due persone ritratte (Olena Zelenska e Brigitte Macron):

OLENA, LA MOGLIE DEL COCAINOMANE ZELENSKY VA A PARIGI E FA COMPERE PER 40.000 EURO!

Il circo continua e la gente ride e applaude i pagliaccetti che ogni tanto entrano nel tendone! Olena Zelensky, moglie del piccolo ashkenazita drogato messo dal Deep State a gestire l’Ucraina è andata a Parigi a trovare Brigitte Macron, il marito del presidente omosex francese. Scopo del viaggio? Ufficialmente racimolare ancora soldini per finanziare i nazisti nella guerra contro la Russia. Ma visto che era a Parigi poteva non fare un po’ di shopping? Ovvio che no. In fin dei conti sono in guerra!

Sembra che la gnocca ucraina, alla faccia dei morti di fame che stanno vivendo i disagi della guerra, abbia speso circa 40.000 euro! Chissà se avrà comperato ancora delle ridicole magliettine verde militare per quella nullità di attore che vive con lei! Lo ripeto: è tutto un circo!

Sveglia

Nell’immagine si afferma che Brigitte Macron sia un uomo, una falsità che circola da tempo, mentre Olena viene descritta come moglie di un cocainomane, una bufala datata che circola contro Zelensky (ne parliamo qui, qui e qui).

La presunta fonte

In un’immagine, condivisa insieme alle accuse contro Olena, è presente la fonte della fantomatica notizia: l’account Twitter SGM World News (@SGMWorldNews) associato al sito britannico Sunderlandglobalmedia.org. Ecco il contenuto del tweet pubblicato il 14 dicembre 2022 (alle 2:41 del mattino secondo il fuso orario italiano):

BREAKING: Olena Zelenska, wife of Ukrainian President Zelensky, reportedly spent €40000 on a shopping trip in Paris while visiting the country to plead for more support for Ukraine, store employees have claimed online.

La narrazione è stata diffusa anche dagli account americani, come quello di @ImMeme0 che riporta la spunta di Twitter Blue a pagamento:

I’m glad that we are sending billions of our tax money so Zelensky’s wife can go on $42,500 shopping spree in Paris. Fuck Zelensky and his corrupt regime and everyone who supports them.

Un fotomontaggio

In Italia la narrazione è circolata insieme a un’immagine che ritrae Olena all’interno di un volo privato con dei vestiti ritenuti di lusso, ma si tratta di un fotomontaggio:

La foto risulta quella di Richard Heart, come riportato in una galleria di Newsweek e dal suo stesso account Twitter.

L’origine della narrazione

Non c’è traccia di una storia del genere all’interno del sito Sunderlandglobalmedia.org. A dare la presunta notizia non è l’account SGM, troviamo la stessa narrazione in un tweet del 12 dicembre 2022 dell’account De Fabron Olivier (@DeFabron):

L’épouse de Mr Zelensky, Olena Zelenska, de passage à Paris aujourd’hui, aurait dépensé 40000€ lors d’un passage d’1h dans un magasin de l’Avenue Montaigne… (Source fiable : Employée du magasin en question en charge de l’encaissement des clients).

Nessuna prova

La presunta fonte, citata nel tweet di De Fabron, sarebbe un impiegato di uno dei negozi (si ipotizza che il riferimento sia a uno che lavora presso le casse), dopo una permanenza all’interno di almeno un’ora da parte di Olena. L’utente condivide lo screenshot di un articolo, molto probabilmente una copia di quello pubblicato nel sito Ladepeche.fr dove non vi è alcuna informazione a riguardo del presunto “shopping sfrenato” di Olena a Parigi presso una delle zone, Avenue Montaigne, dove sono presenti negozi di aziende famose come Louis Vuitton, Prada e Chanel.

Parliamo di una zona ben nota e descritta come la via dello shopping più costosa di Parigi. Se si fosse presentata la moglie del Presidente dell’Ucraina, qualcuno dei presenti l’avrebbe quantomeno notata e fotografata soprattutto visto il personale di scorta al seguito. Una visita in Francia tutt’altro che nascosta, considerando il fatto che l’arrivo di Olena Zelenska, atterrata a Parigi domenica 11 dicembre, era noto al pubblico da tempo e raccontato dagli account istituzionali come quello di France Diplomatie (nel tweet taggano due account sbagliati).

L’account dell’utente “di St. Petersburg”

L’account che ha diffuso per primo la narrazione, oltre a non fornire alcuna prova a sostegno nonostante le richieste da parte degli utenti. C’è chi ha insinuato che «secondo una fonte affidabile» De Fabron avrebbe ricevuto 6482 euro per supportare la campagna militare russa, ottenendo il blocco.

L’account @DeFabron dichiara nella sua biografia Twitter di risiedere a St. Petersburg (Florida, Stati Uniti), una geolocalizzazione che conferma in altre occasioni.

L’account @DeFabron riporta diversi contenuti controversi contro l’Ucraina e tipici della propaganda russsa, come quelli dove insinua che Zelenky e sua moglie siano dei cocainomani.

I tweet dell’account riportano, inoltre, diversi contenuti in chiave omofobica e razziale (ad esempio contro Macron e in particolare Brigitte).

Il “seguitissimo” sito inglese

L’account Twitter SGM World News (@SGMWorldNews), ossia quello che ha dato maggior slancio alla narrazione, risulterebbe collegato al sito del Sunderland Global Media (registrato nel 2021), il quale si presenta come «una delle testate giornalistiche più diffuse nel nord-est dell’Inghilterra». Non risulta alcuna pagina “About us” che riporti quantomeno chi siano gli editori, mentre nella pagina “Commercial” afferma di ottenere milioni di visualizzazioni tramite la sola pagina Facebook (22 mila fan, aperta nel 2017) dove si rende disponibile a pubblicare post pubblicitari a partire da 10 sterline l’uno. In un annuncio sul sito, pubblicato nell’agosto 2022, viene quantificato un pubblico di 80 milioni di utenti durante l’estate al fine di trovare un Pub di Sunderland disponibile ad avviare una partnership di «promozione reciproca» con le seguenti modalità: contenuti pubblicitari all’interno delle piattaforme social, organizzazione di eventi e invio di materiale pubblicitario per promuovere SGM all’interno del locale.

Il sito ospita un Forum dove risultano presenti alcuni interventi da parte di un singolo utente che risulta esserne anche moderatore, un tal Jamie Smith che risulta essere anche autore degli articoli del sito .

Una curiosità sul numero 40.000

Il numero 40.000 risulta curiosamente identico a quello pronunciato dalla stessa Olena Zelenska alcune settimane prima durante un evento della Fondazione Victor Pinchuk: «More than 40,000 war crimes have been registered in Ukraine». Cercando attraverso i motori di ricerca nome e numero, risulta facile scovare articoli di siti come il bufalaro NewsPunch, affossando la notizia precedente.

Conclusioni

Non risulta alcuna prova a sostegno della narrazione diffusa dall’account franco-americano @DeFabron. La presunta esistenza di un “commesso che racconta cose” non trova riscontro con foto o video che riportino la presenza di Olena Zelenska in una delle vie dello shopping note di Parigi, dove i frequentatori avrebbero notato anche la relativa scorta della donna tra le più note e importanti del 2022. La foto diffusa per sostenere gli acquisti folli risulta un fotomontaggio.

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Zelensky a Capitol Hill. Pelosi: «Grazie per essere qui. È un onore per il Congresso». Il leader di Kiev: «Gli Usa sono amici dell’Ucraina»

22 Dicembre 2022 - 00:55 Redazione
La speaker della Camera Usa ha ringraziato il presidente ucraino per aver «accettato l'invito a rivolgersi a una riunione congiunta del Congresso»

Dopo la conferenza stampa con il presidente degli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky è arrivato a Capitol Hill per incontrare Nancy Pelosi prima di rivolgersi ai senatori e deputati americani. «Riceviamo il coraggioso Volodymyr Zelensky. Negli ultimi 10 mesi Zelensky e il tuo popolo hanno affrontato la brutalità di Vladimir Putin. Voglio lodare l’intenzione di Joe Biden di concedere i Patriot all’Ucraina. Mio padre era in Congresso quando Winston Churchill venne al Capitol Hill, ed è mio onore ricevere Zelensky», ha detto la speaker uscente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ringraziando il presidente ucraino per l’onore concesso al Congresso. Nel breve incontro a Capitol Hill con Pelosi, il leader di Kiev ha ribadito l’amicizia che lega il suo Paese agli Stati Uniti. «Gli Usa sono amici dell’Ucraina. Ed è un onore per me essere qui». Ieri mattina, mercoledì 21 dicembre, la presidente della Camera Usa aveva pubblicato una lettera aperta al presidente ucraino invitandolo a parlare personalmente al Congresso. «È con immenso rispetto e ammirazione – si legge nella missiva – per la Sua straordinaria leadership che Le rivolgo, a nome della leadership bipartisan del Congresso, l’invito a rivolgersi a una riunione congiunta del Congresso». E poi ancora: «L’America e il mondo intero sono in soggezione per l’eroismo del popolo ucraino. Di fronte alle orribili atrocità di Putin, i combattenti per la libertà ucraini hanno ispirato il mondo con una volontà di ferro e uno spirito infrangibile, combattendo contro l’invasione brutale e ingiustificata della Russia». Per Pelosi la battaglia per l’Ucraina «è la lotta per la democrazia stessa». «Siamo ansiosi di ascoltare il suo messaggio ispiratore di unità, resilienza e determinazione. Grazie per la sua leadership e per aver preso in considerazione questa richiesta».

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Francia, sciopero dei treni fino a Capodanno: Natale a rischio per 200 mila viaggiatori

21 Dicembre 2022 - 23:59 Redazione
I controllori della compagnia pubblica d'Oltralpe Sncf hanno indetto uno sciopero che colpirà i treni ad alta velocità

Natale a rischio per circa 200 mila francesi che devono viaggiare in treno. I controllori della compagnia pubblica d’Oltralpe Sncf hanno infatti indetto uno sciopero durante le feste natalizie che colpirà i treni ad alta velocità Tgv. Secondo il preavviso di sciopero diramato dalla società, su 800 mila viaggiatori che hanno già acquistato un biglietto per il fine settimana di Natale, in 200 mila rimarranno a piedi poiché i treni che circoleranno in questo periodo – fa sapere Sncf – saranno «appena due su tre». Per il portavoce del governo, Olivier Véran, «a Natale non si sciopera». «Non rimetto ovviamente in discussione il diritto di sciopero, né il diritto dei dipendenti di manifestare o di mobilitarsi ma francamente, è proprio indispensabile farlo durante un week-end di Natale? La risposta è no», ha aggiunto. Una posizione, quella del funzionario francese, ammorbidita durante un’intervista ai microfoni di France Inter. «Non voglio gettare benzina sul fuoco, ma in poco meno di due anni – ha puntualizzato – c’è stato all’incirca il 12% di aumento salariale per le persone che oggi fanno lo sciopero». Il movimento di protesta dei controllori, lanciato inizialmente dal «Collectif national ASCT» – un collettivo formatosi al di fuori dell’ambito sindacale – chiede ormai da mesi un migliore riconoscimento delle loro specificità professionali. Motivazione che ha spinto il personale delle compagnie ferroviarie a scioperare da venerdì 23 dicembre fino all’inizio del nuovo anno. «Posso capire che ci siano delle richieste, ma per le vacanze di Natale non è il momento. Eppure abbiamo fatto di tutto per evitare questo sciopero, abbiamo dato ogni possibilità al dialogo sociale» ha ribadito Christophe Fanichet, ceo di Sncf che ha promesso un rimborso del 200% sul prezzo del biglietto cancellato. Tuttavia, per il portavoce del governo francese questa decisione non può compensare il fatto che le persone siano costrette a non festeggiare coi propri cari il giorno di Natale. «Se c’è gente che verrà per davvero privata del Natale in famiglia, non sono sicuro che il rimborso possa compensare. La vita non è facile per i francesi: con la guerra alle porte dell’Europa, abbiamo bisogno di poterci ritrovare insieme, di respirare», ha proseguito. Quindi l’appello agli scioperanti: «Rivedete la vostra posizione».

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Zelensky-Biden, la conferenza stampa. Il presidente americano: «Gli Usa resteranno con voi». Il leader ucraino: «Siamo partner»

21 Dicembre 2022 - 23:26 Redazione
Per Zelensky l'investimento degli Stati Uniti in Ucraina, con i miliardi di aiuti concessi, rafforzerà la sicurezza globale

«Per me come presidente una pace giusta è nessun compromesso sulla sovranità, sulla libertà e sull’integrità territoriale del mio Paese». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in conferenza stampa alla Casa Bianca con l’omologo americano Joe Biden dopo il bilaterale nello Studio Ovale. Il capo di Stato ucraino ha ribadito di «essere venuto negli Stati Uniti per ringraziare le cittadine e i cittadini americani che hanno fatto e fanno ancora tanto per l’Ucraina. Questa è una visita storica che rafforzerà i rapporti tra i nostri Paesi». E poi ancora: «Siamo diventati partner ancora più forti, più vicini». Il tema principale per Zelensky è «rafforzare il Paese e far crescere l’Ucraina. Voglio – continua – tornare nel mio Paese con buone notizie: come questi 2 miliardi che serviranno per la nostra sicurezza. Dobbiamo evitare che questi terroristi continuino ad attaccare i nostri confini, le nostre città, la nostra rete elettrica». E per questo: «servono passi strategici che ci porteranno al 2023». L’investimento degli Stati Uniti in termini di aiuti concessi, per Zelensky «rafforzerà la sicurezza globale». Il nuovo pacchetto di armi all’Ucraina «di quasi due miliardi» di dollari, per la prima volta conterrà Patriot Air Defense System che per il presidente ucraino saranno necessari a «rafforzare significativamente la difesa aerea» e «per la difesa dell’Ucraina dall’aggressione russa». E una volta che i Patriot saranno installati, per il presidente Zelensky sarà necessario «inviare un altro segnale al presidente Biden sul fatto che ne vorremmo di altri. Siamo in guerra, scusate», conclude.

Biden: «Gli Usa non esiteranno a dare supporto all’Ucraina»

«Presidente dopo tanto tempo al telefono finalmente ci possiamo incontrare. Dobbiamo risolvere questa terribile crisi». Inizia così la conferenza stampa del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. «Siamo a fianco del suo Paese già dal mese di febbraio. È importante che gli americani possano ascoltare le sue parole per combattere insieme», ha detto il presidente Usa aggiungendo – inoltre – che gli Stati Uniti «non esiteranno a dare supporto all’Ucraina. Perché – continua – abbiamo le risorse per fornire tutto l’aiuto che vi serve. Gli americani si oppongono ai bulli e lottano per la libertà». E poi ancora: «Siamo arrivati al trecentesimo giorno di un attacco brutale e ingiustificato che la Russia ha lanciato contro l’Ucraina». Il presidente americano ha poi voluto assicurare Zelensky: «Non sarete mai soli», ha ribadito. «La lotta dell’Ucraina fa parte di qualcosa di più grande». Per Biden «l’Ucraina ha infranto le aspettative della Russia in ogni modo possibile» e «gli Stati Uniti vi sosterranno per tutto il tempo necessario – aggiunge. Gli americani rimarranno con voi per tutto il tempo necessario». Per Biden inoltre Nato e Ue «non sono mai state così unite». «Tutti sappiamo cosa è in gioco qui, era dalla Seconda Guerra Mondiale che un Paese europeo non veniva attaccato». Gli Stati Uniti, afferma Biden, «vogliono che questa guerra finisca» e per il presidente Usa il conflitto potrebbe finire «anche oggi se Putin facesse la cosa giusta. Ma questo non succederà». Tuttavia, Biden è convinto: «Putin perderà, ha già perso. Non riuscirà ma ad occupare tutta l’Ucraina».

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Apprensione per Pelé, i medici: «Condizioni peggiorate, il cancro sta progredendo»

21 Dicembre 2022 - 22:26 Redazione
Ricoverato dallo scorso 30 novembre all’ospedale di San Paolo, la leggenda del calcio lotta contro un tumore al colon

Peggiorano le condizioni di salute di Pelé. A riferirlo sono stati i medici dell’ospedale Albert Einstein di San Paolo dove il campione è ricoverato dal 30 novembre per un tumore al colon. Il cancro – secondo il bollettino medico diffuso dai sanitari- «sta progredendo con disfunzioni a reni e cuore». Per questo, la leggenda del calcio «ha bisogno di maggiori cure per trattare l’insufficienza renale e cardiaca». A inizio dicembre in occasione dei Mondiali in Qatar, Pelé aveva mandato un messaggio su Instagram, invitando i brasiliani, impegnati il 5 dicembre scorso nell’ottavo di finale contro la Corea del Sud, non a preoccuparsi per lui, ma a lasciarsi «ispirare» da lui. «Guarderò la partita da qui all’ospedale e tiferò per ciascuno di voi. Siamo uniti in questo viaggio. Buona fortuna al nostro Brasile», aveva scritto dal letto d’ospedale. Nei giorni precedenti al messaggio postato sui social, le condizioni di salute del campione brasiliano avevano tenuto tutto il mondo in apprensione. Sabato 3 dicembre, infatti, si era diffusa la notizia secondo cui O Rei non stava rispondendo più alla chemioterapia. Annuncio poi smentito dallo stesso Pelé che su Instagram il giorno dopo era tornato ad aggiornare i suoi fan sulle sue condizioni di salute, pubblicando – inoltre – il bollettino medico dell’ospedale in cui si leggeva che il suo stato di salute era «stabile» e che la risposta all’infezione respiratoria delle scorse ore era «buona».

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Caso Omerovic, agli arresti un poliziotto con l’accusa di tortura: «Urla e schiaffi, poi le minacce con un coltello». Altri quattro agenti indagati

21 Dicembre 2022 - 22:09 Redazione
Hasib Omerovic precipitò dalla finestra del suo appartamento a luglio: è tuttora ricoverato per le ferite

Svolta nelle indagini sul caso di Hasib Omerovic, il ragazzo precipitato dalla finestra del suo appartamento di Roma nel corso di una perquisizione delle forze dell’ordine, alla fine dello scorso luglio. Il ragazzo, affetto da sordomutismo, è ancora ricoverato in ospedale a causa della caduta. Oggi, 21 dicembre, un agente di polizia del commissariato di Primavalle della capitale è stato raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare di arresti domiciliari per l’accusa di tortura in relazione alla vicenda. Nei confronti dell’agente la Procura contesta anche il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo l’ordinanza, l’agente, Andrea Pellegrini, avrebbe causato al ragazzo «un verificabile trauma psichico, in virtù del quale precipitava nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della stanza da letto nel tentativo di darsi alla fuga per sottrarsi alle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti», con «abuso dei poteri e in violazione della funzione, nel corso dell’attività volta all’identificazione» e con «il compimento di plurime e gravi condotte di violenza e minaccia».

La ricostruzione

Gli inquietanti contorni di quanto accaduto nell’appartamento lo scorso 25 luglio vengono tracciati nei dettagli nell’ordinanza del gip. L’agente avrebbe fatto irruzione nella casa di Omerovic urlando: «Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina». Nel mentre avrebbe tirato al ragazzo «due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso», per poi «impugnare un coltello da cucina e brandirlo all’indirizzo» dell’uomo. Avrebbe poi sfondato la porta della stanza da letto di Omerovic, e una volta dentro avrebbe costretto il ragazzo a sedersi, legando i suoi polsi alla sedia con un filo della corrente del ventilatore precedentemente strappato. Da quella posizione avrebbe continuato a minacciare il ragazzo con la lama, «urlando al suo indirizzo la seguente frase ‘se lo rifai, te lo ficco nel c…’» e colpendolo ripetutamente con degli schiaffi mentre intimava: «Non lo fare più». Il gip di Roma, Ezio Damizia, nell’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari definisce gli accadimenti «indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta, nonché violando fondamentali regole di rispetto della dignità umana. I ripetuti atti di violenza e minaccia appaiono del tutto gratuiti». La misura è stata notificata dalla Squadra Mobile. Contestualmente, altri quattro avvisi di garanzia sono stati notificati ad altrettanti poliziotti indagati. Le accuse sono, a vario titolo, di falso ideologico commesso da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e depistaggio. Nei loro confronti sono inoltre in corso attività di perquisizione.

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In un nuovo show, l'anchorman pro-Cremlino ha lanciato invettive contro tutti i Paesi europei che sostengono l'Ucraina

Vladimir Rudolfovich Solovyov, tra i più popolari anchorman e propagandisti russi, torna a dare spettacolo in diretta televisiva, tra minacce all’Europa e inquietanti riferimenti storici. In una delle tirate ormai diventate quotidiane contro l’Occidente e a favore di Vladimir Putin, infatti, Solovyov si è lanciato contro il «nazismo dell’Europa e dei suoi più illustri rappresentanti»: a cominciare dai Paesi Baltici, passando per l’arcinemica Polonia, per finire con la Germania, dove a suo dire il nazismo sarebbe più in forma che mai. In piena trance propagandistica, Solovyov annuncia la presunta intenzione da parte russa di chiedere «ai Poli da che parte si schierano nel conflitto con l’Ucraina». E rincara la dose, proseguendo il “tour virtuale” dei nemici europei: «Lo chiederemo a tutti, lo chiederemo a Macron e ai francesi che offrono armi per uccidere i russi, lo chiederemo agli abitanti dei Paesi scandinavi, non ci dimenticheremo degli olandesi». Nella sua furia indiscriminata, Solovyov chiama in causa anche la Corte penale internazionale: «Volete un processo all’Aja? Vi giudicheremo all’Aja», urla. Spingendosi anche in un paragone azzardato: «Arriveremo all’Aja come arrivammo a Norimberga per giudicare voi bastardi». Da lì, prende il via una grottesca rassegna storica dei successi militari russi, dalla battaglia di Parigi del 1814 a quella di Berlino nel 1945. E la minaccia di replicare l’impresa. «Se nel 21esimo secolo è nuovamente necessario ricordare ai bastardi europei di trattarci con rispetto… lo faremo», è la chiosa teatrale. Il video è stato condiviso su Twitter, tra gli altri, dal consigliere del ministro degli Affari interni ucraino, Anton Gerashchenko. Che ha commentato: «Europa – attenzione! Dure minacce contro gli Stati europei e i loro leader!».

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