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Zelensky-Biden, il bilaterale alla Casa Bianca. Il presidente Usa: «Vogliamo una pace giusta»

21 Dicembre 2022 - 21:10 Redazione
Il presidente ucraino a Washington nel primo viaggio all'estero dall'inizio dell'invasione russa. Dopo il colloquio con Biden, terrà un discorso al Congresso

«La guerra non è finita». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Joe Biden durante il colloquio nello Studio Ovale alla Casa Bianca. Dopo aver ribadito il pieno sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, il presidente Usa, dal canto suo, ha sottolineato la necessità di arrivare a una «pace giusta». E poi ancora: «Gli ucraini sono un’ispirazione per il mondo», ha detto Biden al leader ucraino che onora definendolo «l’uomo dell’anno negli Usa», dopo il prestigioso premio conferitogli dalla rivista Time a inizio dicembre. All’incontro tra i due presidenti è presente anche il ministro della giustizia Merrick Garland. Il dipartimento di Giustizia ha, infatti, un ruolo cruciale nell’attuazione di alcune sanzioni americane contro la Russia. Nel frattempo, Zelensky ha consegnato a Joe Biden una medaglia, ovvero «l’Hero Award» che – spiega – gli è stata data da un soldato ucraino. «Un uomo, un vero eroe, mi ha detto di passarti questo riconoscimento. È un uomo coraggioso e mi ha detto di darla a un presidente coraggioso. È una croce per il merito militare», ha spiegato Zelensky al presidente Usa che ha affermato di non meritarsela: «Non meritata, ma grazie. Un onore».

L’arrivo di Zelensky alla Casa Bianca

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato alla Casa Bianca nella sua consueta uniforme militare per il colloquio nello Studio Ovale con Joe Biden. I due capi di Stato si sono stretti la mano e abbracciati, prima di posare per la foto ufficiale. Appena atterrato a Washington, Zelensky aveva ribadito di «essere negli Stati Uniti per ringraziare il popolo americano, il Presidente e il Congresso per il loro indispensabile sostegno. E anche per continuare la cooperazione per avvicinare la nostra vittoria», ha scritto il presidente ucraino che in un messaggio su Telegram ha confermato il suo arrivo negli Stati Uniti e sottolineato la necessità di «una cooperazione bilaterale» tra i due Paesi. L’obiettivo per Zelensky – si legge sul servizio di messaggistica – «è restituire la bandiera ucraina e la libertà a tutta la nostra terra, a tutto il nostro popolo», ha scritto Zelensky pubblicando le foto del suo arrivo negli Stati Uniti. Nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 21 dicembre, il presidente ucraino è atterrato alla base militare di Joint Base Andrew, non lontano da Washington. A riportarlo era stata Cbs secondo cui dopo aver raggiunto Przmyl – cittadina polacca a ridosso del confine ucraino – in treno, Zelensky è salito su un suv 4×4 che l’ha portato all’aeroporto di Rzeszow, dove si è imbarcato a bordo di un aereo militare americano in compagnia dell’ambasciatrice Usa a Kiev, Bridget Ann Brink. Il suo primo viaggio all’estero dall’inizio dell’invasione russa è stato organizzato dagli Stati Uniti in stretta collaborazione con Kiev per assicurare la massima sicurezza al presidente ucraino.

A Washington bandiere ucraine issate accanto a quelle americane

Intanto, a Washington è tutto pronto per il suo arrivo. Bandiere ucraine sono state issate accanto a quelle a stelle e strisce in diversi luoghi iconici della capitale: lungo i viali di fronte a Capitol Hill, dove il leader di Kiev interverrà intorno alle 19:30 ora locali, e nei pressi della Casa Bianca, sulla Pennsylvania Avenue, dove invece tra poche ore avverrà lo storico incontro con il presidente americano Joe Biden. «Spero che il volo sia andato bene, Volodymyr. Sono entusiasta di riceverla. C’è molto da discutere», ha sottolineato Biden rispondendo al messaggio postato sul social media dal presidente ucraino con cui aveva annunciato il suo viaggio negli Stati Uniti. Zelensky sarà infatti accolto da Biden alle 14 ora locale, le 20 in Italia, nel South Lawn della residenza del presidente. A seguire, l’incontro tra i due leader nello Studio Ovale e poi alle 16.30 ora locale, le 22.30 in Italia, la conferenza stampa congiunta. In seguito il presidente ucraino si sposterà al Congresso Usa. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, in attesa del leader ucraino, ha twittato: «La leadership coraggiosa, patriottica e instancabile del presidente Zelensky ha radunato non solo il suo popolo, ma il mondo intero, affinché si unisca in prima linea nella lotta per la libertà. Non vediamo l’ora di ascoltare il suo messaggio ispiratore di unità, resilienza e determinazione». Il presidente ucraino si tratterrà negli Stati Uniti soltanto qualche ora e ripartirà da Washington in serata, dopo essere intervenuto al Congresso attorno alle 19.30 ora locale, l’1.30 in Italia.

Nuovo pacchetto di armi

Durante la visita del capo di Stato ucraino, Biden annuncerà l’invio di un nuovo pacchetto di armi all’Ucraina «di quasi due miliardi» di dollari che per la prima volta conterrà «missili Patriot», ha riferito una fonte citata da Cnn, sottolineando inoltre che «la visita di Zelensky a Washington è un messaggio degli Stati Uniti a Putin e al mondo che aiuteremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario». «Gli aiuti militari che annunciamo oggi includono per la prima volta Patriot Air Defense System, in grado di abbattere missili cruise, missili balistici a corto raggio e aerei a un tetto significativamente più alto rispetto ai sistemi di difesa aerea forniti in precedenza», ha confermato in una nota il segretario di Stato Usa Antony Blinken, annunciando i dettagli del nuovo pacchetto di aiuti militari da 1,85 miliardi.

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«Welcome back, Mr. President». Biden accoglie Zelensky alla Casa Bianca – Il video

21 Dicembre 2022 - 20:51 Redazione
«Un onore essere al tuo fianco», ha detto il presidente Usa all'omologo ucraino prima dell'inizio dei colloqui bilaterali nello Studio Ovale

«Presidente, bentornato». Sono le parole di Joe Biden al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, prima di accompagnarlo all’intero della Casa Bianca per i colloqui bilaterali nello Studio Ovale. Ad accogliere Zelensky, il suo omologo americano e la first lady, Jill Biden, nel South Lawn della residenza presidenziale, davanti al quale è stato allestito un tappeto rosso delle grande occasioni. Arrivato nella sua consueta uniforme militare, Zelensky – riferisce Bloomberg – ha affermato di «controllare la situazione grazie al sostegno degli Stati Uniti». Davanti alla Casa Bianca i due capi di Stato si sono stretti la mano e abbracciati, per poi posare per la foto ufficiale. Prima di arrivare alla residenza ufficiale a Washington, il presidente ucraino ha effettuato una sosta alla Blair House, la dimora spesso utilizzata dai leader stranieri in visita alla Casa Bianca. «Un onore essere al tuo fianco», ha detto Biden a Zelensky. E poi ancora: «Siamo con voi, al vostro fianco. Gli ucraini con il loro coraggio sono un’ispirazione per il mondo».

Video: Ansa / AFP

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Tour de France, partenza italiana nel 2024: il via alla corsa da Firenze – Il video

21 Dicembre 2022 - 20:42 Redazione
L'annuncio del direttore della Grande Boucle, che svela il retroscena: a lanciargli l'idea fu in piena pandemia l'ex premier ed ex sindaco Matteo Renzi

Per la prima volta nella sua storia centenaria, il Tour de France partirà dall’Italia. La 111esima edizione, quella in programma a luglio 2024, inizierà infatti da Firenze, e includerà le tre tappe italiane di Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino. Il percorso si concluderà a Nizza. «Il Tour è partito da tutti i Paesi confinanti con la Francia. È partito addirittura sei volte dall’Olanda, che non ha un confine comune con la Francia. Ma non è ancora mai partito dall’Italia. C’è una sorta di incongruenza che scomparirà», ha dichiarato all’agenzia di stampa francese Afp Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, ricordando poi come a lanciargli l’idea nel 2020 fu l’ex premier Matteo Renzi. «Alla fine di marzo del 2020, in piena pandemia, Renzi mi inviò una foto della sua città con questa didascalia: “Firenze vuota, deserta, ma così bella. Non ho dimenticato il sogno della grande partenza. Dopo la pandemia, riparliamone”. Da lì è nato tutto», racconta Prudhomme, oggi a Firenze insieme al sindaco Dario Nardella e al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini per formalizzare l’annuncio del Grand départ.

«Con Nardella abbiamo inseguito un sogno e grazie a Prudhomme siamo riusciti a realizzarlo», ha commentato Bonaccini a margine dell’annuncio. Che definisce l’occasione «formidabile», in quanto «attraverso il Tour e i campioni ci sarà la possibilità di mostrare il nostro paese, le nostre bellezze e le nostre eccellenze». Il Tour in Italia, ha aggiunto il governatore, «sarà una grande festa popolare. Insieme alle Olimpiadi e ai Mondiali di calcio il Tour è una delle tre manifestazioni sportive più seguite al mondo». Gli ha fatto eco il primo cittadino del capoluogo toscano: «La bici ci ha portato fortuna, perché quando abbiamo fatto la presentazione del tandem per il congresso non pensavamo che avremmo raggiunto questo risultato». «Speriamo che sia una bella pedalata – ha concluso Nardella -: ovviamente quella del congresso è difficile perché siamo noi a dover pedalare, nel Tour de France toccherà ai ciclisti veri». Il direttore della Grande Boucle ha infine sottolineato che «l’Italia è un grande Paese di ciclismo, un Paese appassionato, un Paese magnifico, un Paese che ci offrirà la bellezza dei propri paesaggi (…) Tutti i tipi di corridori sono interessati a questa prima grande partenza nella storia del Tour de France in Italia».

Video: Twitter / Dario Nardella

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Calcio sospeso in Ucraina, lo Shakhtar Donetsk chiede i danni alla Fifa: 40 milioni per i giocatori fuggiti all’estero

21 Dicembre 2022 - 20:15 Redazione
La federazione internazionale aveva consentito ai calciatori di svincolarsi dal club a parametro zero. Ora il club chiede il rimborso del denaro perso

40 milioni di euro: questo è l’importo del risarcimento che lo Shakhtar Donetsk chiederà alla Fifa domani, 22 dicembre, davanti al Tribunale arbitrale sportivo (Tas) di Losanna (Svizzera). La ragione risiede nel danneggiamento economico che la squadra ritiene di aver subito dopo l’addio di alcuni giocatori a causa della guerra in Ucraina. Diversi calciatori hanno infatti lasciato lo Shaktar negli ultimi mesi per continuare a giocare lontano dalla guerra e al sicuro, come consentito di fatto dalla Fifa. Dopo l’invasione russa iniziata lo scorso febbraio, la federazione internazionale del calcio aveva diramato una circolare dispondendo, in considerazione del conflitto, che «i giocatori e gli allenatori stranieri (tesserati in Ucraina) avranno il diritto di sospendere il proprio contratto di lavoro fino al 30 giugno 2023», se non troveranno un accordo preventivo d’altro tipo con le rispettive società. Una decisione dalle enormi ripercussioni finanziarie, lamenta ora lo Shaktar. Il direttore generale del club, Sergei Palkin, ha detto che le decisioni della Fifa hanno fatto sì che molti giocatori di livello internazionale lasciassero il club ucraino «con trasferimenti a costo zero». Che hanno finito per causare «una perdita di introiti per le cessioni dei giocatori e a una diminuzione del reddito base del club di circa 40 milioni». Soldi che adesso sta cercando di recuperare: «La Fifa dovrebbe rimborsare i danni di cui è responsabile», aggiunge Palkin. In un’altra circolare risalente a luglio, la Fifa riconosceva che i club ucraini avrebbero potuto «dover affrontare un gran numero di esodi», ma riteneva che questa fosse «una conseguenza inevitabile della situazione in Ucraina», promettendo di garantire la «protezione» dei club ucraini. L’udienza è fissata per domani, 22 dicembre, alle ore 9.30.

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Regionali, in Lombardia effetto domino nel centrosinistra: Majorino incassa l’ok di Conte, ma +Europa se ne va

21 Dicembre 2022 - 18:49 Giovanni Ruggiero
Primo effetto del patto confermato tra M5s e Pd per le prossime Regionali è l'uscita del partito di Benedetto Della Vedova che tuona: «Con i populisti in Lombardia non si vince e non si governa»

Nei giorni scorsi era arrivato l’accordo di massima tra Giuseppe Conte e Pierfrancesco Majorino, con un’intesa incassata dal candidato del centrosinistra in Lombardia per le prossime Regionali almeno sul programma. Oggi 21 dicembre, il leader del M5s ha sciolto le ultime riserve dando l’ok definitivo all’appoggio dei Cinque Stelle all’europarlamentare Pd per la corsa al Pirellone. Ma per Majorino non c’è stato neanche il tempo di esultare, che da +Europa è arrivata la doccia fredda: con l’ingresso del M5s, il partito di Benedetto Della Vedova ha lasciato il centrosinistra, togliendo il sostegno a Majorino. Una mossa non del tutto a sorpresa, anzi che lo stesso Della Vedova aveva più volte minacciato negli ultimi giorni. E che oggi torna a rivendicare: «La scelta del Pd e del candidato Majorino di cambiare la coalizione che lo aveva inizialmente scelto e di stringere un’alleanza con il M5s è un errore politico ed elettorale a cui +Europa non parteciperà, come avevamo chiarito dal primo minuto. Con i populisti in Lombardia non si vince e non si governa».

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ATTUALITÀCampaniaCarcereInchiesteNapoliViolenza sessuale

Napoli, la storia di Ahmed a processo per abusi che si è svegliato dopo aver dormito un anno

21 Dicembre 2022 - 18:28 Redazione
I giudici hanno sempre sospettato che il giovane stesse fingendo e non hanno mai interrotto le udienze. Ma secondo i medici, il 28enne arrestato per violenza sessuale su una minore è affetto dalla sindrome di Ganser

Ha smesso di nutrirsi, poi non si è alzato più dal letto, cadendo in un sonno profondo lungo un anno. È la storia di Ahmed, un 28enne pakistano arrestato per una presunta violenza sessuale ai danni di una minorenne, e risvegliatosi pochi giorni fa nell’ospedale Cardarelli di Napoli dove era stato ricoverato. A dare la notizia del risveglio è il legale del giovane, l’avvocato Donato Vertone, difensore nel procedimento giudiziario a suo carico. Procedimento che nell’ultimo anno è andato avanti senza che l’imputato potesse essere ascoltato. Ahmed era stato bloccato a Fiumicino lo scorso luglio 2021, davanti al gip di Civitavecchia si era dichiarato innocente. Da quel momento in poi la sua voce non si è più sentita. Immediatamente il sospetto avanzato è che il giovane stesse fingendo: i giudici lo hanno ritenuto capace di intendere e di volere e di conseguenza di sostenere il processo che però è andato avanti senza di lui, sempre nella convinzione di una scena architettata ad arte. Gli esami svolti dai periti nominati dal giudice hanno parlato di una «simulazione riferibile a sindrome di Ganser» che inizia appunto con una simulazione ma che porta poi il soggetto ad ammalarsi veramente. Arrivato all’ospedale Cardarelli il 23 novembre scorso, Ahmed è stato dimesso il 9 dicembre. Il giovane dimostrava segni di una storia psichiatrica personale molto pesante. I medici hanno diagnosticato anche diverse infezioni trattate con una terapia antibiotica e guarite. Attualmente si trova nel carcere di Secondigliano dove si riferiscono condizioni giudicate buone.

«Com’è possibile pensare a una simulazione durata un anno?»

«Ho incontrato il 1° giugno scorso il giovane Ahmed nel centro clinico del carcere di Regina Coeli, era addormentato ed era in quello stato da vari mesi: mi sono chinata sulla sua faccia, gli ho urlato e non si è minimamente mosso», racconta Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone, la prima ad aver fatto luce sulla vicenda. «Era in uno stato di profondo addormentamento; ho parlato con il compagno di cella e mi ha detto che non aveva mai fatto un movimento, né di giorno né di notte». Marietti riferisce che ad occuparsi del giovane era un infermiere «che gli dava del cibo liquido imboccandolo», il ragazzo aveva anche un catetere e un pannolone «che gli veniva cambiato ogni giorno». Alle udienze Ahmed veniva condotto mentre continuava a dormire. «Ho fatto passare vari mesi», spiega la responsabile di Antigone, «poi ho visto che non si muoveva nulla e ho scritto un articolo che è stato pubblicato su un quotidiano». A quel punto Ahmed viene trasferito a Secondigliano in un centro clinico più attrezzato. «Lì ho visto una grande attenzione al caso dai dirigenti e dai sanitari dell’Istituto. Il ragazzo è stato quindi ricoverato all’ospedale Cardarelli dove, dopo una decina di giorni, si è svegliato. Come si può pensare che una persona stia oltre un anno in una situazione di addormentamento simulato? C’è una incapacità del sistema carcerario a farsi carico delle singole storie», conclude Marietti.

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Dietrofront del governo sullo Spid, Butti grazia l’identità digitale: «Ma vogliamo migliorarla»

21 Dicembre 2022 - 18:24 Redazione
Il sottosegretario aveva precedentemente parlato di «spegnere» il Sistema Pubblico di Identità Digitale

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti fa un sostanziale dietrofront sul Sistema Pubblico di Identità Digitale: «Non c’è nessuna intenzione di disperdere l’esperienza e il patrimonio innovativo dello Spid, ma la volontà di migliorarlo e farlo evolvere per creare un modello italiano di identità digitale» ha spiegato. Questo perché, a suo dire, «l’identità digitale è il perno della cittadinanza digitale e deve essere gestita direttamente dallo Stato, come richiesto dalla disciplina europea». Lo definisce un cambiamento necessario «nel segno della modernità e della semplificazione della vita dei cittadini», e puntualizza che il «processo di razionalizzazione delle identità digitali proseguirà in maniera aperta e condivisa, dialogando con tutti gli attori coinvolti». Il chiarimento arriva dopo quanto dichiarato dallo stesso Butti alla festa per il decennale di Fratelli d’Italia: «Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato». Una dichiarazione che aveva riacceso il dibattito attorno al sistema che ormai rappresenta la chiave di accesso ai servizi online della Pubblica amministrazione. A cominciare dalle polemiche di Matteo Renzi e Marianna Madia, rispettivamente premier e ministra per la Pa quando fu introdotto lo Spid. «Dopo l’indecoroso balletto sul Pos e la scelta miope di cancellare 18app, ora il governo Meloni prova a spegnere anche Spid. Ma perché la Meloni ha così paura dell’innovazione?», commentarono. Per poi aggiungere: «Si tratta di una innovazione del nostro governo, che ci invidiano anche da altri paesi europei, su cui siamo arrivati per una volta primi. Il governo torni indietro, si fermi prima di fare un’altra brutta figura: diciamo basta alle scelte contro i cittadini. Viva la modernità e l’innovazione».

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Qatargate, Eva Kaili scarica il compagno: «Mi fidavo di Giorgi, mi ha tradita»

21 Dicembre 2022 - 18:20 Simone Disegni
L'ex vicepresidente del Parlamento europeo si dichiara innocente alla vigilia della nuova udienza di fronte ai giudici belgi, che all'Italia chiedono di congelare i conti di Panzeri e della figlia

Eva Kaili, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo agli arresti per il presunto ruolo nel Qatargate, aggiorna di nuovo la sua versione dei fatti, e scarica ora il suo compagno Francesco Giorgi. «Si fidava di lui, ma Giorgi l’ha tradita», ha detto l’avvocato di Kaili, Mihalis Dimitrakopoulos, dopo aver incontrato per quattro ore la sua assistita nel carcere di Haren (Bruxelles). L’esponente eletta con i social-democratici in Grecia si professa innocente, ha chiarito il legale, secondo il quale le ricostruzioni circolate negli ultimi giorni sulla stampa di sue presunte confessioni «non corrispondono a verità». Dimitrakopoulos si è poi detto «ottimista» sulle possibilità che Kaili venga rilasciata dal carcere, quanto meno con la concessione temporanea degli arresti domiciliari. «Certamente le cose sono difficili, ma abbiamo argomenti legali molto forti perché venga messa in libertà», ha detto il legale. Domani l’ex vicepresidente del Parlamento europeo comparirà davanti ai giudici della camera di consiglio del Tribunale di Bruxelles chiamari a decidere sul suo possibile rilascio o a confermare la sua carcerazione.

I magistrati belgi che indagano sulla presunta rete di corruzione ordita da Qatar e Marocco nelle istituzioni Ue, nel frattempo, hanno chiesto all’Italia il congelamento dei conti correnti intestati ad Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato di centrosinistra sospettato di essere al centro dei traffici, e a sua figlia Silvia.

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Il governo accelera sulla cessione di Ita Airways, l’ad: «Dopo 20 anni, i ricavi superano i costi». Lufthansa pronta a comprare

21 Dicembre 2022 - 17:56 Redazione
Il ministro dell'Economia Giorgetti: «Cerchiamo un partner che faccia funzionare il nostro vettore»

Via libera dal Consiglio dei ministri a un nuovo Dpcm che sostituisce quello dello scorso marzo. L’esecutivo aveva bisogno di cambiare le norme per accelerare sulla procedura di cessione di Ita Airways: se la norma precedente prevedeva che la compagnia aerea potesse essere venduta con una gara – avviata dal governo Draghi – o con una trattativa diretta, adesso è contemplata la possibilità di un aumento di capitale riservato all’acquirente prescelto. Non solo. Il governo Meloni, con questo aggiornamento del Dpcm, include la possibilità che lo Stato conservi una quota di maggioranza del capitale, mentre con la versione di marzo il Tesoro sarebbe dovuto passare subito in minoranza. Il vettore tedesco Lufthansa, dunque, è sempre più prossimo all’acquisto di Ita Airways, grazie all’aumento di capitale riservatogli dal governo italiano. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti commenta: «Cerchiamo un partner che faccia funzionare il nostro vettore».

Fonti dell’esecutivo fanno sapere che, ai fini della vendita, assume una certa importanza il piano industriale del candidato acquirente. Inoltre, dicono, il Dpcm ha lo scopo primario di accelerare la compravendita, «nel migliore interesse della compagnia». Ora il decreto deve passare all’esame della Corte dei conti. Intanto, da Trieste, l’amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, sottolinea che i tedeschi non entreranno in una compagnia in crisi. Anzi: «Per la prima volta, negli ultimi venti anni della compagnia di bandiera italiana, i ricavi superano i costi. C’è stata molta attenzione ai costi. L’aumento di carburante, del 107%, ha impattato solo per il 55-60% dei conti, il resto è stato compensato da maggiori ricavi e dal risparmio dei costi. Siamo una startup nata nell’ottobre 2021 – ha chiosa -, poco dopo c’è stato Omicron, poi guerra, poi il caro carburante. Eppure, nonostante questo, la compagnia sta avendo performance decisamente superiori alle aspettative».

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Via libera alla caccia in città e nei parchi per abbattere i cinghiali: «Si potranno mangiare»

21 Dicembre 2022 - 17:43 Redazione
La misura ha scatenato le ire del mondo animalista e le critiche dell'opposizione. Bonelli (Alleanza Sinistra-Verdi) ha annunciato di aver già pronto l'esposto all'Ue

Nonostante i litigi in commissione Bilancio e le polemiche, la versione finale dell’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra sugli abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città è stato approvato in commissione Bilancio. I cinghiali che saranno abbattuti nelle aree urbane saranno dunque sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo potranno essere mangiati. La proposta include anche l’adozione di un Piano straordinario quinquennale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica attuabile «mediante abbattimento e cattura». L’emendamento, proposto dal deputato Tommaso Foti (FdI), era stato inizialmente ritenuto inaccettabile, ma poi era stato riammesso tra i “segnalati”. Il «contenimento» è attuato dunque anche nelle zone vietate alla caccia, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri è preposto a coordinare le operazioni. Nell’ambito delle quali potrà avvalersi dei cacciatori riconosciuti, delle guardie venatorie e degli agenti delle Polizie locali e provinciali munite di licenza.

Le polemiche

Tra le voci discordanti si è alzata quella di Angelo Bonelli (Alleanza Sinistra-Verdi), che in una nota diffusa oggi ha commentato: «Alle 6.45 di questa mattina la maggioranza di destra, violando regole e intese sui lavori tra maggioranza e opposizione, ha approvato l’emendamento che introduce nella manovra economica la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città ad ogni ora ed in ogni periodo». Ha poi aggiunto: «La norma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla UE, non riguarda solo i cinghiali, come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell’art.9 della costituzione. Hanno deciso l’abbattimento di animali protetti in aree vietate alla caccia per fare un favore alla lobby venatoria e delle armi». Bonelli promette «battaglia in Parlamento», e puntualizza: «Il nostro esposto all’Unione Europea è già pronto perché siamo convinti che l’Italia sarà messa in mora con l’avvio di una procedura d’infrazione contro il governo italiano».

L’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, ha già annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia ambientale europea con quello che definisce «l’emendamento Far West». «Con ogni probabilità sarà presentato con il maxi-emendamento in Aula e, se sarà approvato, siamo pronti a segnalarlo alla Corte di Giustizia ambientale europea poiché un emendamento del genere modifica la legge nazionale sulla caccia n. 157/92, che richiama una direttiva europea», ha dichiarato il presidente dell’Organizzazione, Massimo Comparotto. Fa eco Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani: «La norma non riguarda solo i cinghiali, ma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla Ue come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell’articolo 9 della Costituzione. Ricorrere alle doppiette dei cacciatori per gestire il contenimento della fauna selvatica non risolve il problema, tanto più che ampliando le concessioni ai cacciatori, non solo si aumenta l’inquinamento ambientale, ma anche i pericoli per l’incolumità pubblica».

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La campagna d’inverno di Putin: «Fratelli ucraini, lo scontro era inevitabile. In arrivo missili balistici e ipersonici»

21 Dicembre 2022 - 17:42 Redazione
Il discorso del leader del Cremlino al Consiglio di Difesa russo: «Gli obiettivi dell'operazione speciale saranno raggiunti, senza limiti di spesa»

«La Russia considera ancora gli ucraini un popolo fratello». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso di un lungo discorso al Consiglio di Difesa, a quasi dieci mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. Un’operazione sulla quale Putin non ha, comunque, alcun rimorso: «Non abbiamo nulla da rimproverarci. Lo dico in modo abbastanza responsabile. Abbiamo sempre considerato il popolo ucraino come una nazione fraterna e lo penso ancora, ma lo scontro con le forze ostili in Ucraina è inevitabile: meglio oggi che domani». Secondo il presidente russo, d’altra parte, la responsabilità del conflitto è da cercare altrove: «L’attuale situazione in Ucraina è una tragedia ma non è il risultato della politica russa, ma della politica di altri Paesi. Paesi terzi che hanno sempre lottato per questo: fino alla disintegrazione del mondo russo, ci sono riusciti e ci hanno spinto dove siamo». Putin ha quindi fatto riferimento esplicito a un rapporto con l’Occidente più incrinato che mai, a sua detta per responsabilità d’altri: «Ho provato a riparare le relazioni dell’Occidente con la Russia, ma l’Occidente inseguiva obiettivi differenti».

«Nessun limite di spesa per finanziare l’esercito»

Nonostante le difficoltà delle forze russe nell’autunno appena conclusosi, il presidente russo sembra non avere dubbi: «Gli obiettivi dell’operazione speciale saranno raggiunti», chiarisce, «e la sicurezza sarà garantita su tutti i territori russi». Al fine di raggiungere l’obiettivo il capo del Cremlino ha annunciato il dispiegamento di missili balistici intercontinentali Sarmat, considerati il fiore all’occhiello dei nuovi programmi militari russi. Una dichiarazione che arriva dopo poche ore dall’annuncio del presidente Usa Joe Biden sul via libera di Washington all’invio dei missili Patriot a Kiev. «Nel mese di gennaio il nuovo missile da crociera ipersonico Zircon sarà incluso nella flotta russa», ha aggiunto il presidente russo. La minaccia per il 2023 è anche quella di «un miglioramento della preparazione al combattimento delle forze nucleari» in risposta all’utilizzo del potenziale militare di quasi tutti i Paesi membri della Nato, «impiegato attivamente contro la Russia». Per questo il Cremlino dichiara di non porsi alcun limite sul finanziamento delle forze armate, «il Paese sta dando all’esercito tutto ciò che richiede», preoccupandosi dall’altra parte di rassicurare i cittadini sull’economia, «non ripeteremo gli errori del passato, quando abbiamo rovinato la nostra economia nell’interesse di migliorare la capacità di difesa, sia dov’era necessario, sia dove non era realmente necessario».

Il ministro della Difesa Shoigu: «Basi navali a Mariupol e Berdiansk»

Nel frattempo il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha fornito al presidente il suo rapporto sul conflitto ucraino annunciando le mosse previste per i prossimi mesi. «La Russia stabilirà delle basi navali a Mariupol e a Berdiansk, entrambe città dell’Ucraina occupata», ha fatto sapere, «i porti di Berdiansk e di Mariupol sono pienamente funzionanti. Noi prevediamo di stabilirci delle basi per le navi di appoggio, i servizi di soccorso d’emergenza e le unità per la riparazione delle navi della marina». Secondo il ministro attualmente «oltre 500 satelliti statunitensi e della Nato operano nell’interesse delle forze armate ucraine, oltre 70 dei quali militari, mentre il resto è a duplice scopo. Senza contare gli artiglieri e altri specialisti ufficiali della Nato presenti nell’area delle ostilità». E’ per questo che l’esercito guidato da Shoigu «ritiene ora necessario incrementare i suoi membri a un milione e mezzo».

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21 Dicembre 2022 - 17:07 Redazione
Dopo la classifica sulle ricercatrici all'Università di Palermo, scoppia un altro caso stavolta nella scuola di Medicina in Emilia

Un altro caso di sessismo in un ateneo è emerso dalla scuola di Medicina d’Urgenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dove sarebbe stata scoperta la chat creata da alcuni specializzandi in cui venivano classificate le colleghe donne sulla base dell’avvenenza, anche con foto rubate dai loro profili social. Gli scambi sarebbero avvenuti su Whatsapp, in un gruppo creato appositamente con questo obiettivo. Come riporta la Gazzetta di Modena, il rettore Carlo Adolfo Porro ha deciso di avviare un’indagine interna, con una commissione disciplinare che dovrà fare chiarezza sulla vicenda. Il caso sarebbe scoppiato quando il direttore della scuola di Medicina d’Urgenza, Luca Roncucci, ha ricevuto diverse segnalazioni da parte delle specializzande. Il professore avrebbe dunque organizzato un incontro tra i membri della chat e le donne prese di mira dai commenti sessisti in essa contenuti. In quella sede sono state fatte e accettate delle scuse, e nonostante – secondo quanto riporta la Gazzetta di Modena – Roncucci avesse invitato le studentesse a procedere con un provvedimento più duro, queste ultime avrebbe deciso di desistere. Il direttore della scuola di Medicina d’Urgenza avrebbe ciononostante mandato una mail a tutti gli specializzandi per mettere al corrente gli altri studenti dell’accaduto e, soprattutto, assicurarsi che episodi del genere non succedano più. L’episodio interviene in un momento già teso in Unimore. La Gazzetta ricostruisce infatti che recentemente era stato segnalato un problema in merito agli spogliatoi del Policlinico, che donne e uomini sarebbero costretti a condividere per carenza di spazi. Un’altra questione che la direzione avrebbe preso in carico, promettendo di «verificare la situazione al più presto». La vicenda emiliana arriva inoltre dopo quella già esplosa a Palermo, dove era stata scoperta un caso simile in cui un dottorando di ricerca di scienze economiche aveva stilato una vera e propria classifica delle colleghe «in base alla bellezza fisica» e alle presunte prestazioni sessuali.

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