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Nuovo blackout nella regione di Kiev: «Durerà 3 giorni». Musk in soccorso di Kiev: promesse 10mila antenne Starlink

20 Dicembre 2022 - 13:10 Redazione
Il miliardario americano e il governo ucraino rinnovano l'accordo per la copertura della rete internet per le forze di Kiev

Torna critica la situazione della fornitura elettrica in Ucraina, dove l’80% della regione di Kiev sarebbe rimasta senza corrente dopo i bombardamenti russi con droni iraniani delle ultime ore, come riferisce il governatore Oleksii Kuleba su Telegram citato da Unian. Per i danni riportati alla rete elettrica, Kuleba ha spiegato che concludere i lavori «ci vorranno 2-3 giorni». Nel frattempo, a causa della situazione di emergenza le stazioni di pompaggio dell’acqua della compagnia di distribuzione idrica Kyivvodokanal sono state disconnesse dalla rete elettrica. Per questo motivo, sottolinea l’operatore, «a Kiev non c’è acqua». «Entro un’ora – scrive – verrà ripristinata la corrente alle stazioni di pompaggio, quindi ci vorrà del tempo prima che il sistema di approvvigionamento idrico si avvii. I tecnici stanno facendo tutto il possibile per restituire l’acqua ai rubinetti dei consumatori il prima possibile». Nelle ultime 24 ore il comando militare ucraino, citato da Unian, ha respinto diversi attacchi in 10 villaggi vicino a Stelmakhivka, Chervonopopivka, Serebrianske nella regione di Lugansk e Verkhniokamyanske, Pidhorodne, Bakhmut, Opytne, Kurdiumivka, Krasnohorivka, Marinka nella regione di Donetsk. Solo nella regione di Sumy, al confine con la Russia a Nord-Est della capitale, da ieri 19 dicembre i russi hanno lanciato 83 attacchi secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytskyi. I raid hanno colpito i villaggi di Velyka Pysarivka, Krasnopillia, Myropillia, Yunakivka, Khotin e Shalyhyne, ma non ci sarebbero ancora informazioni su vittime o feriti.

La visita di Zelensky sul fronte caldo

Questa mattina 20 dicembre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto visita a Bakhmut, dove i combattimenti si sono fatti sempre più intensi nelle ultime ore. Si tratta della città del Donetsk che le forze russe cercano di conquistare da mesi. Qui Zelensky ha incontrato i soldati ucraini, a cui ha consegnato decorazioni ai militari che si sono distinti nella resistenza dell’ultimo periodo.

L’accordo con Musk

Kiev ha rinnovato l’accordo con la Space Exploration Technologies Corp di Elon Musk che garantirà più di 10mila antenne Starlink nei prossimi mesi, fornendo quindi la copertura di internet alle forze ucraine. In un’intervista a Espreso Tv, il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov ha ringraziato Musk che «risponde rapidamente e ci aiuta», ricordando poi come «quando abbiamo avuto interruzioni di corrente, gli ho scritto un messaggio e lui mi ha risposto all’istante, ha già preso alcune misure. Capisce la situazione. Starlink ha svolto un ruolo importante all’inizio della guerra in Ucraina, quando l’esercito russo si è concentrato sulla distruzione delle comunicazioni, le antenne Starlink hanno permesso alle forze ucraine di operare mentre respingevano l’assalto russo iniziale». Kiev ha rinnovato l’accordo con la Space Exploration Technologies Corp di Elon Musk che garantirà più di 10mila antenne Starlink nei prossimi mesi, fornendo quindi la copertura di internet alle forze ucraine.

Attacco a Belgorod

Da parte russa arrivano segnalazioni di attacchi nella regione di Bolgorod, al confine con l’Ucraina. In particolare nella città di Shebekino, dove colonne di fumo nero sono state riprese da alcuni video diffusi sui social dai residenti. L’attacco ha provocato anche qui l’interruzione delle forniture elettriche e idriche che, secondo il governatore locale Vyacheslav Gladkov, ha colpito un terzo della popolazione. Nel raid sarebbe morta almeno una persona, spiega Gladkov citato dai media ucraini che riportano come il governatore attribuisca la responsabilità degli attacchi alle forze di Kiev.

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Londra, il debutto di Re Carlo (senza corona) sulle banconote britanniche – Le immagini

20 Dicembre 2022 - 12:37 Redazione
I nuovi contanti saranno in circolazione da metà del 2024, a fianco delle "vecchie" banconote raffiguranti Elisabetta II

La Bank of England ha svelato oggi 20 dicembre il design delle nuove banconote britanniche raffiguranti il nuovo Re, Carlo III. L’effigie che apparirà sui tagli in polimero da 5, 10, 20 e 50 sterline ha una particolarità: il re ha optato volutamente per un ritratto fotografico senza corona, scegliendolo tra i tanti a disposizione negli archivi di Buckingham Palace. L’immagine – come riporta la Bank of England – appare solo sulla parte frontale delle banconote, oltre che nella parte trasparente. Sul retro, invece, rimarranno varie figure storiche. Bisognerà però aspettare la metà del 2024 per il “debutto in società” delle nuove banconote, quando affiancheranno gli attuali contanti raffiguranti la madre Elisabetta II scomparsa lo scorso 8 settembre 2022. La Banca d’Inghilterra ha infatti precisato che, seguendo le indicazioni della famiglia reale, le nuove banconote non rimpiazzeranno le precedenti, ma saranno utilizzato «per sostituire le banconote usurate o per soddisfare eventuali aumenti della domanda di denaro, così da ridurre al minimo l’impatto ambientale e finanziario del cambiamento». Il governatore della banca centrale del Regno Unito, Andrew Bailey, – citato dalla Bbc – si è detto «orgoglioso» per questo «momento significativo». 

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Argentina, il delirio dei tifosi per la Coppa visto dal pullman dei giocatori – Il video

20 Dicembre 2022 - 12:24 Redazione
L'abbraccio collettivo dei tifosi all'arrivo della Selecciòn all'aeroporto di Ezeiza. Nel pomeriggio la sfilata nel centro di Buenos Aires

Una notte indimenticabile. Così la Federazione calcistica argentina riassume sul suo profilo Twitter il senso del primo abbraccio collettivo che i tifosi biancocelesti hanno tributato alla squadra nazionale, rientrata in patria dal Qatar con il trofeo inseguito da 36 anni, la Coppa del Mondo di calcio. Nonostante il programma ufficiale delle celebrazioni preveda la sfilata nel centro di Buenos Aires per le 12 di oggi (le 16 in Italia), già all’arrivo all’aeroporto di Ezeiza la Selecciòn è stata travolta dall’entusiasmo dei concittadini: migliaia di persone hanno invaso la strada che collega l’aeroporto con la capitale Buenos Aires per intercettare il pullman scoperto della squadra al completo, in un tripudio di clacson, fuochi d’artificio e colori bianco-azzurri. Un antipasto della festa colossale che si prepara per il pomeriggio. Una notte indimenticabile per Messi e compagni, che hanno diffuso sui loro canali social immagini uniche del popolo in festa: come in questo video ripreso dal telefonino di Rodrigo De Paul, centrocampista dell’Ateltico Madrid e dell’Albiceleste.

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Soumahoro, la moglie si smarca dalla madre: «Era incinta, non gestiva la coop». Scomparsi i 640mila euro dai conti

20 Dicembre 2022 - 12:19 Redazione
Ci sarebbero screenshot di messaggi e certificati medici che dimostrerebbero l'estraneità di Liliane Murekatete dalla gestione delle coop, scaricando così tutte le eventuali colpe sulla madre Maria Therese Mukamitsindo

Sui conti della coop Karibu non sarebbe rimasto praticamente nulla, così come su quelli della suocera, della moglie e del cognato del deputato Aboubakar Soumahoro. Così la Guardia di Finanza ha potuto sequestrare ben poco, secondo quanto riporta Repubblica, dopo la decisione del gip Giuseppe Molfese di sequestrare 640mila euro nell’inchiesta in cui i vertici della cooperativa sono indagati per evasione fiscale. Tra i diversi filoni di indagine aperti, gli inquirenti starebbero verificando anche le donazioni che gli indagati avrebbero fatto in Ruanda, loro Paese di origine, finiti anche a società che si occupano di safari.

«Non poteva gestire la coop»

Sul decreto di sequestro, così come sulle misura interdittiva, Liliane Murekatete avrebbe già presentato ricorso al Tribunale del Riesame, come anticipato dall’avvocato della moglie di Soumahoro, Lorenzo Borrè. E mentre la madre Maria Therese Mukamitsindo e suo fratello Michel Rukundo starebbero ancora valutando se impugnare l’ordinanza del giudice, la strategia di Murekatete pare tutta concentrata all’attacco. La moglie di Soumahoro attraverso il suo avvocato si dice infatti del tutto estranea alle accuse che le vengono mosse. Insomma di quel denaro ora sparito e dei presunti affari illeciti delle coop lei non avrebbe mai potuto sapere niente. Per dimostrarlo, l’avvocato Borrè dice di aver già presentato documenti che ne confermerebbero la totale estraneità ai fatti, cioè i certificati medici che dimostrano come lei fosse incinta durante il periodo sotto indagine. Non sarebbe stata quindi nelle condizioni di gestire la cooperativa, quindi, così come dimostrerebbero anche screenshot di messaggi dell’epoca.

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Manovra, l’ira di Renzi: «Il governo toglie i soldi ai 18enni per darli ai presidenti incapaci della Serie A» – Il video

20 Dicembre 2022 - 11:52 Redazione
Il leader di Italia Viva attacca su Twitter: «È uno dei più grandi scandali cui abbia mai assistito. Meloni regala emendamenti a presidenti incapaci»

«È uno scandalo che il governo Meloni abbia scelto di azzerare i 230 milioni di euro destinati alla 18App per darli alle società di Serie A». È un fiume in piena Matteo Renzi, in un video pubblicato su Twitter nel quale critica la decisione dell’esecutivo di smontare il bonus messo a disposizione dallo Stato per i ragazzi appena diventati maggiorenni per la fruizione di prodotti culturali come cinema, teatro, libri, abbonamenti a quotidiani e riviste. «Quello che sta accadendo è tecnicamente uno dei più grandi scandali a cui ho assistito da quando sono in Parlamento», ha ribadito. «Non ci sarà un centesimo per questa App – continua il leader di Iv -. Cancellano i soldi per i giovani e la cultura e dove li mettono? Nelle società di Serie A, per i presidenti indebitati e spesso incapaci di queste società. Per chiarezza, 230 milioni di euro che erano dei giovani vengono azzerati e nello stesso bilancio mettono 890 milioni di euro per i presidenti della Serie A». E poi: «Nel resto del mondo il calcio funziona con i diritti televisivi, con gli investimenti stranieri e nazionali. Qui in Italia invece non è il calcio a regalare emozioni, ma è Giorgia Meloni che regala emendamenti ai presidenti incapaci». Per Renzi la decisione del governo è «uno schiaffo ai giovani, alla cultura e una marchetta indecente alla Serie A», ha concluso.

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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Torino, 18enne morto carbonizzato nella sua auto dopo lo schianto contro un muro: guidava senza patente

20 Dicembre 2022 - 11:44 Redazione
Salvi gli altri tre ragazzi a bordo, che sono riusciti a uscire dall'auto prima che prendesse fuoco

Si era iscritto alla scuola guida, ma non aveva neanche il foglio rosa Blendi Halili, il 18enne morto questa notte in un incidente stradale a Caselle, nel Torinese. Il ragazzo è morto carbonizzato nella sua Ford Ka che aveva preso fuoco, dopo che era uscita di strada e si era schiantata contro un muro. Salvi i tre amici che erano a bordo con Hallili e sono ricoverati all’ospedale di Ciriè. L’incidente sarebbe avvenuto alle 3 di questa notte, quando i quattro ragazzi stavano tornando a casa dopo una serata insieme.

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FACT-CHECKINGBufaleLaura BoldriniNatalePD

No! Laura Boldrini non ha detto che «Festeggiare il Natale nelle scuole è sbagliato»

20 Dicembre 2022 - 11:28 David Puente
Si tratta di una falsa citazione diffusa tramite un meme di un noto bufalaro

Circola un meme in cui viene raffigurata l’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini con la seguente citazione: «Festeggiare il Natale nelle scuole è sbagliato». Nell’immagine viene riportata come fonte il portale Tzetze.it, in passato gestito dalla Casaleggio Associati. In realtà, si tratta di una falsa citazione che circola dal 2014 e che venne generata da un noto bufalaro.

Per chi ha fretta

  • Il meme riporta un virgolettato attribuito a Laura Boldrini.
  • La presunta fonte è il portale TzeTze.it.
  • La citazione è falsa, in quanto il meme è stato creato da un noto bufalaro nel 2014.

Analisi

Ecco un esempio della condivisione del meme tramite Facebook (circolava già a novembre):

L’immagine sta circolando anche via Twitter. Ecco il tweet presente nello screenshot sopra riportato:

La falsa citazione circola anche in un’altra versione:

Bufala del 2014

Del caso se ne erano occupati i colleghi di Butac in un articolo del 2014, nel quale viene indicato l’autore del meme:

Mi avete fatto notare che la storia del Natale cancellato di cui avevo parlato oggi a pranzo è ritornata a circolare dopo che il nostro eroico Ultra Bufalaro Ermes Maiolica aveva postato uno dei suoi soliti meme fittizi, meme che ha fatto il giro della rete, preso per buono da tanti, fino ad arrivare quasi in Vaticano:

La grafica è identica a quella di altri meme diffusi sempre da Ermes Maiolica, una sorta di “firma d’autore”. Ecco quella attribuita a Matteo Renzi nel 2017, dove potete notare i font utilizzati (sempre gli stessi, lo notate di più nella firma) ma soprattutto come è stata utilizzata da alcuni siti per attirare click:

Esmes è noto per diffondere bufale di questo genere, nel 2018 ci riprovò sempre con Laura Boldrini con un’altra falsa citazione: «Gli immigrati senza reddito dovrebbero avere i sacchetti per la frutta e verdura gratis».

Conclusioni

Il meme in questione riporta una citazione falsa, dunque riportante un’affermazione mai detta da parte della ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. L’opera dell’immagine, che circola almeno dal 2014, è di un noto bufalaro di nome Ermes Maiolica. Il sito di TzeTze.it, in questo caso, non ha nulla a che fare con il meme.

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Un tribunale in Germania condanna una 97enne per complicità in 11 mila omicidi all’epoca del Nazismo

20 Dicembre 2022 - 10:49 Redazione
Irmgard Furchner ha ricevuto una pena (sospesa) di due anni. Avrebbe collaborato all'uccisione di 11 mila persone

Un tribunale in Germania ha condannato una donna di 97 anni per aver contribuito all’omicidio di oltre 11 mila persone quando lavorava come dattilografa in un campo di concentramento. Il tribunale distrettuale della città di Itzehoe ha inflitto a Irmgard Furchner la pena di due anni di reclusione, sospendendola. La donna aveva 18 anni durante la seconda guerra mondiale e ha lavorato nel campo di concentramento di Stutthof tra il 1943 e il 1945. La donna a settembre 2021 era fuggita e si era data alla latitanza. Circa 65 mila persone morirono di fame e malattie o nella camera a gas di Stutthof vicino a Danzica in Polonia. Tra questi prigionieri di guerra ed ebrei.

Foto copertina da: The Independent

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POLITICAGiuseppe ValditaraGoverno MeloniLega

Arriva la circolare del ministro dell’Istruzione Valditara: «Stop ai cellulari in classe»

20 Dicembre 2022 - 10:26 Redazione
Nel testo le indicazioni sui rischi per la salute, ma nessuna sanzione

Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara ha diffuso oggi la circolare che contiene le indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi. Si conferma il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, «trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, a cui è prioritario restituire autorevolezza», afferma il ministro. Con la circolare non si introducono sanzioni disciplinari. E si precisa che l’uso dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere consentito per finalità didattiche. I rischi per la salute dei ragazzi che possono derivare dall’uso perdurante dei cellulari sono evidenziati dalla relazione finale, diffusa in allegato alla circolare, dell’indagine conoscitiva realizzata nella scorsa legislatura dalla VII Commissione del Senato «sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento». «L’interesse comune che intendo perseguire – spiega il ministro nel testo – è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno. Una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi». La scuola, sottolinea Valditara, «deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini».

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No! Le Poste ucraine non hanno prodotto francobolli ufficiali dedicati ai nazisti

20 Dicembre 2022 - 09:50 Ludovica Di Ridolfi
Le stampe sono state prodotte nel 2018, da un gruppo di privati

È tornata in circolazione la bufala secondo cui in Ucraina verrebbero prodotti francobolli che omaggerebbero i «criminali di guerra della Seconda Guerra mondiale». Una fake news che avevamo già debunkato quasi 4 anni fa, ma che adesso è tornata a far discutere in quanto aderente alla narrazione che dipinge il popolo ucraino come indistintamente devoto a ideologie neonaziste, tornata in voga dopo l’invasione russa dello scorso febbraio.

Per chi ha fretta:

  • Dal 2018 circola l’immagine di diversi francobolli raffiguranti ufficiali nazisti, che secondo alcuni utenti sarebbero stati prodotti e diffusi dalle Poste ucraine.
  • La notizia è una bufala in quanto le Poste ucraine non li hanno stampati.
  • Non solo i francobolli in questione sono privi dei requisiti normalmente richiesti alle stampe ufficiali, ma violano alcune delle norme fissate per tutti coloro che vogliano produrli in maniera personalizzata.

Analisi

«Solo alcuni francobolli commemorativi dell’Ucraina con il volto di criminali di guerra della Seconda Guerra Mondiale e collaboratori dell’Olocausto»: questo è il testo che accompagna un collage di diverse immagini raffiguranti presunti francobolli celebrativi di ufficiali nazisti. Condiviso con il commento: «NON CI SONO NAZISTI IN UCRAINA….. VERO????». 3 anni fa… «L’Ucraina festeggiava la caduta del muro di Berlino con una bella serie di francobolli dedicata agli eroi ucraini delle SS… Così… Per affetto..», fa eco quest’altro utente.

Il 5 gennaio 2018, cadde nella rete della disinformazione anche l’ex deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano, che condivise la stessa foto su Twitter scrivendo:

«L’#Ucraina celebra con francobolli membri delle Waffen SS. Il mondo va al contrario, pericolosamente. Chiederò al Ministro #Moavero di esprimere la nostra condanna di un fatto così grave. Purtroppo non il primo caso in #Ucraina, patria, allora della Divisione #Galizia delle #SS».

Il falso, infatti, ha origine in un tweet del 27 aprile 2018 diffuso dall’ambasciata russa in Sudafrica.

Il post in questione ha contribuito alla diffusione ampia del contenuto. La ricostruzione della fonte originaria è un po’ più complessa.

La stampa, infatti, fu mostrata per la prima volta durante la tanto contestata marcia in onore del gruppo militare Waffen-SS “Galizien”, tenutasi nel 2018 a Leopoli. A esibire i francobolli fu un signore di nome Yurii Datsko, padre dell’ideatrice dei falsi francobolli (altri sostengono sia opera di Oleg Kinal). Poi le immagini approdarono su Facebook in seguito al post di un utente di nome Ihor Arkusha.

I paletti delle poste ucraine

Come spiegammo in quell’occasione, il sito ufficiale delle poste ucraine Ukrposhta.ua non riportava all’epoca e non riporta tutt’oggi alcun riferimento a questi francobolli o ad altri dedicati al gruppo nazista. Inoltre, l’aspetto dei francobolli incriminati risultava diverso da quello di altri prodotti analoghi, come per esempio le stampe celebrative dedicate ai fratelli Klyčko, due famosi pugili ucraini. In esse vediamo il numero di serie, l’anno e il valore del francobollo stesso: tutti elementi che mancano alle immagini condivise dall’ambasciata ucraina.

Sebbene sul sito delle poste ucraine sia effettivamente possibile produrre francobolli personalizzati, ci sono alcuni criteri da rispettare. Sono, infatti, categoricamente proibiti riferimenti politici e che rappresentano una potenziale minaccia per la sovranità del Paese.

A smentire che si sia trattato di una stampa ufficiale, inoltre, intervenne lo stesso «diffusore 0», Ihor Arkusha, che tra i commenti al suo post Facebook spiegò che si trattava di una produzione privata e che mai le Poste ucraine lo avrebbero stampato. 

Conclusioni

I francobolli celebrativi dei criminali di guerra nazisti sono stati falsamente attribuiti alle poste ucraine. Non solo sono privi dei requisiti normalmente richiesti alle stampe ufficiali, ma violano alcune delle norme fissate per tutti coloro che vogliano produrli in maniera personalizzata. Si tratta, come spiegano gli stessi diffusori iniziali, di una stampa privata.

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No! Il World Economic Forum non vuole “sterminare i gattini”

20 Dicembre 2022 - 09:49 Ludovica Di Ridolfi
La fonte della supposizione è un articolo pieno di inesattezze, e il collegamento con il Forum di Davos appare del tutto peregrino

Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga delle presunte malvagità architettate dal Forum di Davos. Secondo diversi complottisti online, infatti, la fondazione senza fini di lucro con sede in Svizzera, che ha l’obiettivo di «coinvolgere i principali leader politici, economici, culturali e di altro tipo della società per dare forma alle agende globali, regionali e del settore», vorrebbe sterminare gli animali domestici per ridurre la CO2. Vediamo perché non esiste alcun piano dietro le quinte volto a “uccidere i gattini”.

Per chi ha fretta:

  • Circolano alcuni articoli che sostengono che il Wef voglia abbattere gli animali domestici per ridurre il loro impatto ambientale.
  • La fonte della supposizione è un articolo pieno di inesattezze, e il collegamento con il Forum di Davos appare del tutto peregrino.

Analisi

«Il WEF vuole massacrare milioni di cani e gatti domestici per combattere il cambiamento climatico»: è il grido di allarme che riecheggia in moltissimi post condivisi su Facebook. Che spiegano: «Il World Economic Forum, ha recentemente lanciato una nuova controversa iniziativa che metterà in armi gli attivisti per i diritti degli animali..come abbiamo letto in altri articoli, vogliono sopprimere circa 3 milioni di animali domestici, per ridurre l’impronta di carbonio..Il WEF, che ha ordinato ai media mainstream di iniziare a spingere la narrazione, vuole introdurre una politica internazionale, che richiederebbe alla maggior parte dei proprietari di animali domestici di sopprimere i propri anima-lì..sono curioso di sapere cosa ne pensano i vaccinati che possiedono cani e gatti..».

La fonte citata è un articolo di NewsPunch pubblicato lo scorso 9 dicembre che, appunto, titola: «Il WEF vuole massacrare milioni di cani e gatti domestici per combattere il cambiamento climatico». Nel pezzo si dice che il World Economic Forum ha intenzione di introdurre una «politica internazionale» che richiederebbe «alla maggior parte dei proprietari di animali domestici di addormentare i propri animali». Per conseguire il malvagio obiettivo, avrebbe chiesto i rinforzi rivolgendosi ai media. Trovando complicità nella CNN, che avrebbe incoraggiato a «far morire di fame i propri animali» per combattere il cambiamento climatico.

Ma il contenuto dell’articolo della CNN in questione è molto più innocente di quanto Newspunch vorrebbe far credere ai suoi lettori. Si intitola «I nostri animali domestici fanno parte del problema climatico. Questi suggerimenti possono aiutarti a ridurre al minimo il loro impatto ambientale». Illustra uno studio che ha dimostrato come la produzione del cibo per gli animali domestici abbia un impatto sul cambiamento climatico: «Secondo uno studio del 2017, l’alimentazione di cani e gatti crea l’equivalente di circa 64 milioni di tonnellate di anidride carbonica negli Stati Uniti ogni anno». E, a questo proposito, fornisce alcuni suggerimenti per ridurre tale impatto, come un cambiamento nella dieta dei nostri amici a quattro zampe. Si specificava, proprio per evitare equivoci: «Dire addio ai tuoi migliori amici non è la risposta». 

Gregory Okin, professore di geografia presso l’Università della California, a Los Angeles, e autore dello studio citato dalla Cnn, ha inoltre specificato di non aver mai sostenuto, né personalmente né nello studio, che la macellazione di animali fosse una soluzione per contrastare il cambiamento climatico. I fact-checker di USA Today hanno inoltre contattato Pim Martens, professore di salute planetaria all’Università di Maastricht, citato nell’articolo della CNN. “Il fatto che gli animali, compresi gli animali domestici, abbiano un’impronta ambientale non è mai un motivo per ucciderli”, dice a USA Today.

Cosa dice il Wef

Vi chiederete, a questo punto, cosa c’entri il World Economic Forum. Bella domanda, visto che non vi è alcuna indizio in merito alle loro presunte intenzioni di una “politica internazionale” che porterebbe alla morte di molti animali domestici. E anche se volessero, non potrebbero, visto che il WEF non è un organo amministrativo e non può fare politica. Per quanto vediamo, le volte in cui si è occupato del tema l’ha fatto per promuovere alimenti per animali ecologicamente sani, a base di insetti. In un’altra occasione ha messo in evidenza l’impatto positivo degli animali per la salute mentale delle persone. Benefici divenuti evidenti soprattutto durante la pandemia

Sul sito del WEF sono stati pubblicati nel 20172019 e 2020 gli articoli più recenti riguardanti l’impatto ambientale degli animali da compagnia. In essi viene spiegato che la consapevolezza dell’impatto climatico della produzione di carne può portare alcune aziende e proprietari a rivedere la dieta dei propri cani e gatti, riducendone le porzioni o favorendo alternative vegetariane a determinati pasti. Nessuno di questi articoli menziona l’idea di “abbattimento” di questi animali. A quanto ci risulta, dunque, non esiste da nessuna parte un piano malefico volto all’abolizione degli animali domestici.

Conclusioni

Non ci sono prove da nessuna parte che il World Economic Forum sostenga l’abolizione degli animali domestici, per non parlare della loro uccisione. Newspunch trae una serie di conclusioni errate da un articolo della CNN.

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Un 14enne accusato di aver piazzato un ordigno davanti a un bar nel Napoletano

20 Dicembre 2022 - 09:41 Redazione
Il giovane è stato ripreso dalle immagini di videosorveglianza del locale ed è stato identificato

Litiga con il titolare e piazza un ordigno davanti al bar. Sarebbe questa la motivazione – ancora da verificare – che avrebbe spinto un giovane di 14 anni a lasciare vicino alla vetrata di un locale a Camposano, piccolo centro del Napoletano, l’esplosivo di fabbricazione artigianale. Ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del locale, il giovane è stato identificato e rintracciato nel rione Gescal di Cicciano dai carabinieri della stazione di Cimitile. Dopo una perquisizione, inoltre, nella sua cameretta è stato trovato un pugnale da combattimento con una lama di ben 26 centimetri. Secondo una prima ricostruzione, il gesto del minorenne – denunciato per detenzione di esplosivi e armi – sarebbe conseguenza di una banale lite con il titolare del bar.

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