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Genitori massacrati a Padova, resta in carcere Diletta Miatello. L’avvocato: «È in uno stato mentale drammatico»

30 Dicembre 2022 - 18:52 Redazione
La 51enne è ritenuta responsabile dell'omicidio della madre, Maria Angela Sarto, e del ferimento del padre Giorgio Miatello, ricoverato in gravissime condizioni

Confermato l’arresto con l’ipotesi di reato di omicidio e lesioni aggravate nei confronti di Diletta Miatello, la 51enne ritenuta responsabile dell’omicidio della madre, Maria Angela Sarto, e del ferimento del padre Giorgio Miatello, ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Padova. Fermata il 28 dicembre scorso dopo i fatti avvenuti il giorno prima nella casa dei due anziani a San Martino di Lupari, la donna si è avvalsa oggi, 30 dicembre, della facoltà di non rispondere davanti al Gip. Da quando è stata rintracciata a Romano d’Ezzelino, a pochi chilometri dall’abitazione dove viveva con i genitori, Diletta Miatello, infatti, si è chiusa in un completo silenzio. Era stata la sorella più piccola, Chiara, a ritrovare i corpi dei genitori e a riferire ai carabinieri le parole pronunciate dal padre, riverso in soggiorno e ferito gravemente al volto e alla testa: «È stata tua sorella», avrebbe rivelato l’uomo alla figlia. Tuttavia, non è l’unico elemento che hanno in mano gli investigatori. La sorella più piccola ha anche riferito agli inquirenti che quel giorno Diletta ha allontanato con una scusa la badante, che come ogni mattina si era recata nell’abitazione. Poi ha spento il cellulare ed è sparita per alcune ore. Ora la 51enne si troverebbe «in uno stato mentale drammatico – ha detto la sua legale Costa – a me del tutto sconosciuto rispetto alla persona che era tempo fa. Una situazione umanamente difficile, perché è quasi impossibile stabilire un rapporto con la mia assistita». Nel frattempo l’esame autoptico eseguito oggi, 30 dicembre, non sarebbe risultato definitivo. «Ulteriori accertamenti – continua l’avvocata che ha rinunciato ad un perito di parte – saranno effettuati per approfondire in modo dettagliato modalità e causa del decesso dell’84enne mentre la situazione clinica del padre di Diletta resta grave e potrebbe influenzare, in futuro, l’ipotesi di reato». 

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POLITICALegaLombardiaUmberto BossiUnione europea

I bossiani depositano il simbolo di Comitato Nord all’ufficio brevetti Ue: lo useranno per «organizzare manifestazioni politiche»

30 Dicembre 2022 - 18:16 Redazione
La richiesta di registrazione è del 23 dicembre

Ora il simbolo è depositato presso l’Ufficio marchi e brevetti europeo. La corrente nordista della Lega, Comitato Nord, fondata ad ottobre da Umberto Bossi e recentemente costituitasi in associazione, ha “blindato” il proprio marchio il 23 dicembre. Spiega tutti i particolari l’Adnkronos che riassume anche come il logo, si legge nella domanda all’Ufficio brevetti, consista «in due campi sovrapposti, rispettivamente verde e blu, su cui sono apposte le due parole ‘Comitato’ e ‘Nord’ rispettivamente». I due campi formano una freccia, come già si vedeva nella pagina Facebook del movimento coordinato da Angelo Ciocca, eurodeputato del partito e da Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega Lombarda. I “vecchi” leghisti annunciano di voler utilizzare il simbolo per l’«organizzazione di manifestazioni politiche, consulenza politica, servizi nell’ambito della politica, servizi d’informazione politica, servizi di comunicazione politica, servizi personali e sociali resi a terzi da un partito politico, organizzazione di riunioni politiche», ovvero tutte le attività di un partito politico, non escludendo poi l’inserimento del simbolo ‘nordista’ in gadget di vario tipo, come «portachiavi, fermasoldi, fermacravatta, gagliardetti e spille metallici, bandiere, striscioni in tessuto, gagliardetti in stoffa, foulard e fazzolettini in tela, ombrelli, borse, sacche e zaini». E spendibile pure in «giornali, volantini e poster». Ma anche per «ricerche di mercato, reclutamento di lavoratori e volontari in ambito politico e sondaggi di opinione in ambito politico».

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ESTERIDonald TrumpTasseUSA

Stati Uniti, la Camera pubblica le dichiarazioni dei redditi di Donald Trump che attacca: «Accadranno cose orribili»

30 Dicembre 2022 - 18:04 Redazione
Dopo anni di battaglie, sono stati resi pubblici i documenti sulle tasse dell'ex presidente Usa dal 2015 al 2020

La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, dopo anni di battaglie, ha dato il via libera alla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi di Donald Trump, dal 2015 al 2020. Migliaia di pagine, tutta la documentazione che riguarda la complessa e variegata galassia di affari, proprietà e partecipazioni in società dell’ex presidente statunitense. Appena dieci giorni fa, il Comitato Ways and means della Camera aveva rilasciato due dossier sulle tasse dell’ex inquilino della Casa Bianca, dai quali sono uscite numerose informazioni sul rapporto tra Trump e il fisco nei suoi anni alla presidenza. Non solo. Nel report viene anche messo in discussione l’operato dell’Irs, la società di riscossione tributi degli Stati Uniti, per non aver approfondito e controllato a dovere la situazione reddituale e patrimoniale di Trump durante il suo mandato e fino al 2019. Dai documenti già visionati, è emerso che durante i primi tre anni della sua presidenza Trump ha pagato 1,1 milioni di dollari in tasse federali sul reddito, ma non ha pagato tasse nel 2020 poiché il suo reddito è diminuito e le perdite sono aumentate. Durante il suo primo anno da presidente, Trump ha addirittura pagato 750 dollari di imposta federale, registrando perdite per circa 13 milioni di dollari. Uno dei quesiti ai quali i documenti resi pubblici potranno ora rispondere è se – e quanto – Donald Trump abbia beneficiato dalle politiche fiscali che lui stesso ha firmato. A partire proprio da Tax Cuts and Jobs Act del 2017, che prevedeva una serie di agevolazioni e tagli fiscali per le imprese e le persone benestanti.

L’ira dell’ex presidente e i conti in Cina

«I democratici non avrebbero dovuto farlo, la Corte Suprema non avrebbe dovuto approvarla», ha dichiarato Donald Trump, furioso per la pubblicazione delle sue dichiarazioni dei redditi. “«Potrebbe portare a cose orribili per molte persone», ha aggiunto l’ex presidente, «i democratici radicali di sinistra usano come arma qualsiasi cosa». Secondo Trump, che si è ricandidato alla Casa Bianca per le elezioni del 2024, i documenti gli daranno ragione: «Provano che ho avuto successo e sono stato in grado di usare alcune deduzioni fiscali per creare migliaia di posti di lavoro». Dalle carte intanto, emerge che ha avuto conti correnti bancari all’estero fra il 2015 e il 2020, incluso uno in Cina dal 2015 al 2017.

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Meloni torna con gli “Appunti di Giorgia” su rave e ong, stretta sulla sicurezza: «L’Italia non è la repubblica delle banane» – Il video

30 Dicembre 2022 - 18:02 Felice Florio
L'ultimo appuntamento del 2022 della rubrica lanciata sui social dalla presidente del Consiglio

Dopo le tre ore di conferenza stampa di ieri, 30 dicembre, Giorgia Meloni cambia pubblico ma ripete, più o meno, gli stessi concetti. Dai giornalisti ai follower sui social, la presidente del Consiglio manda in onda l’ultima puntata del 2022 della sua rubrica, Gli appunti di Giorgia. Fa un augurio per il nuovo anno, «che sia un anno di vittorie, di ripresa, costruito dall’orgoglio e dall’ottimismo degli italiani», e poi ripercorre alcune punti salienti dell’attività di governo. «Abbiamo approvato una Manovra dedicata al futuro, penso al pacchetto famiglia, alle tasse piatte, che può dare una prima idea di come si muove questo governo, dal diverso rapporto tra cittadini e Stato, tra Stato e imprese. Averla approvata in anticipo è la prova che abbiamo un governo stabile», dice. Ad onor del vero, la legge di Bilancio 2023 è stata partorita dopo diversi attriti nella maggioranza: Forza Italia, ad esempio, ha tenuto in scacco gli altri partiti di coalizione pretendendo più sforzi sul tema pensioni.

Ciò detto, Meloni prova a guardare oltre: «Ci sono grandi riforme da fare – afferma nel video – fisco, burocrazia, giustizia, presidenzialismo. Siamo già al lavoro su tutte queste materie. E non perderemo tempo per dare a questa Nazione quello che merita». La leader di Fratelli d’Italia non cita l’autonomia regionale, argomento caro alla Lega e sul quale il partito di Matteo Salvini pone la priorità rispetto, appunto, al presidenzialismo. Il 2023, per la presidente del Consiglio, sarà anche l’anno in cui l’esecutivo lavorerà ad altri interventi nel campo della sicurezza: «Nelle prime settimane del nuovo anno, ci occuperemo delle altre materie sulla sicurezza, per difendere il principio di legalità di uno Stato che non è la repubblica delle banane».

Il Consiglio dei ministri del 28 dicembre ha approvato un decreto che impone un codice di condotta più stringente da applicare alle organizzazioni non governative che si occupano di salvataggio in mare dei migranti. Meloni lo sottolinea: «Con il decreto sulle ong facciamo rispettare il diritto internazionale. Se salvi delle persone, devi portarle al sicuro. Se non vengono rispettate le norme abbiamo previsto delle azioni: il nostro obiettivo è fermare le partenze, far restare solo chi ha diritto e redistribuire equamente i migranti tra i 27 Paesi europei. Il diritto internazionale – conclude – non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo e fare la spola con gli scafisti per trasferire la gente da una Nazione a un’altra».

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Ventimiglia, il bimbo picchiato dal compagno della nonna ha riconosciuto il padre: «Migliora, ma rischia ancora la vita»

30 Dicembre 2022 - 17:39 Redazione
Il piccolo di 6 anni è ricoverato dal 19 dicembre scorso in prognosi riservata all’ospedale Gaslini di Genova dopo essere stato picchiato dal compagno della nonna per avergli disobbedito

Migliorano le condizioni di salute di Ryan, il bambino di sei anni ricoverato dal 19 dicembre scorso in prognosi riservata all’ospedale Gaslini di Genova dopo essere stato picchiato con violenza dal compagno della nonna per aver disobbedito a un suo ordine. A confermarlo è la legale dei genitori del piccolo, Maria Gioffré, secondo la quale «il bambino resta in prognosi riservata e in pericolo di vita, ma è stata diminuita la sedazione». La notizia positiva, però, – continua l’avvocata – è che Ryan «ha riconosciuto il padre che gli ha chiesto se volesse una carezza e lui ha annuito». Sul risvolto giudiziario della vicenda, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Al momento ad essere accusato è il 75enne Luigi C., compagno della nonna, ovvero la madre del padre del bambino, accusata anch’ella di concorso perché avrebbe caricato il bambino in auto per portarlo al papà. L’intera dinamica è ancora in fase di ricostruzione da parte del commissariato di polizia di Ventimiglia: gli agenti, infatti, hanno sentito a lungo i due indagati. Resta da comprendere la motivazione del gesto da parte del compagno della nonna che fino a quel giorno – come riporta Ansa – non aveva mai dato segni di squilibrio. La svolta della vicenda era arrivata il 28 novembre scorso, quando Luigi C. confessò di aver perso la testa dopo aver visto il bambino entrare nella stanza dove l’uomo stava sistemando dei mobili. «Spostavo dei mobili, non mi lasciava lavorare», avrebbe detto il 75enne agli inquirenti. Confessione, però, che secondo gli investigatori non può giustificare un’aggressione così violenta. Nel frattempo, a Ventimiglia tanti cittadini hanno organizzato una raccolta fondi promossa da un amico della famiglia per aiutare i genitori a coprire le spese del soggiorno.

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Caso Madame a Sanremo, Amadeus e la Rai cauti sull’indagine dei falsi Green pass: «Bisogna aspettare»

30 Dicembre 2022 - 17:26 Redazione
Stefano Coletta, direttore Intrattenimento prime time: «C'è la presunzione di innocenza, la giustizia deve fare prima il suo corso»

Non cambia la posizione di Amadeus sul caso Madame. La cantante, che già nel 2021 aveva partecipato al Festival di Sanremo con il brano Voce, è coinvolta nell’inchiesta della procura di Vicenza su presunte finte vaccinazioni anti Coronavirus, atte a ottenere il Green pass. «La vicenda Madame al momento non è un problema e potete fare copia e incolla di quanto ho detto due giorni fa, perché da allora non è cambiato niente», ha dichiarato Amadeus a Perugia oggi, 30 dicembre, durante la conferenza stampa di presentazione de L’anno che verrà. Anche Stefano Coletta, direttore dell’area Intrattenimento prime time del servizio pubblico, è intervenuto sulla questione: «La Rai, da sempre, quando ci sono situazioni come questa, attende che la giustizia faccia il suo corso. L’artista – ha concluso – ora è solo indagata, c’è quindi presunzione di innocenza e bisogna aspettare». Posizione immutata per il momento da parte dell’organizzazione del Festival rispetto allo scorso 27 dicembre, quando già il direttore artistico di Sanremo aveva provato ad allontanare l’ipotesi che la cantante potesse essere esclusa dalla gara per l’inchiesta in corso: «Ad oggi Madame è in gara a Sanremo – aveva detto Amadeus – poi vediamo cosa accade da qui al festival». Sul caso della cantante vicentina non verrebbe applicato automaticamente il codice etico che devono rispettare i dipendenti e collaboratori di viale Mazzini, visto che non è sotto diretto contratto con la Rai. Ma le polemiche crescono di giorno in giorno, così come sta già accadendo per la partecipazione di Madame al concerto di Capodanno a Roma da parte dell’Ordine dei medici locale.

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Addio allo sconto benzina: dall’1 gennaio scattano gli aumenti su diesel e verde

30 Dicembre 2022 - 17:10 Redazione
Non verrà prorogata la misura che prevede uno sconto sui carburanti di circa 18 centesimi fino al 31 dicembre

Non sono previste proroghe allo sconto su benzina e diesel, introdotto dal governo Draghi prima e rinnovato poi fino a fine anno dal governo Meloni. La riduzione di circa 18 centesimi – inizialmente di 30 centesimi – sul prezzo dei carburanti, pensata per mitigare gli affetti del caro energia, scadrà il 31 dicembre. Stando alle ultime rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, il prezzo medio nazionale della verde è di 1,625 euro al litro, ai minimi da giugno del 2021. Il diesel è invece a 1,689 euro, cioè al minimo dal 31 gennaio 2022. I prezzi dovrebbero quindi risalire di circa 18 centesimi già dall’1 gennaio per via della fine della misura di calmieramento. Il disincentivo fiscale è stato prorogato dal decreto carburanti lo scorso 23 novembre, che ha però dimezzato lo sconto. Dai 25 centesimi, che con la misura sull’Iva salivano oltre i 30, si è passati a un taglio di 15 centesimi, salito fino a 18,3 con l’Iva.

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Covid, Schillaci avverte: «Con più contagi tornano le mascherine. Ma per ora nessun allarme sui positivi dalla Cina»

30 Dicembre 2022 - 17:03 Redazione
«I dati sono in discesa, siamo quindi in una situazione di tranquillità ma continuiamo a essere vigili», ha continuato il ministro in diretta su Rai Uno

A poche ore dalla decisione del tamponamento obbligatorio per tutti i passeggeri che dalla Cina atterrano in Italia, il ministro della Salute Orazio Schillaci frena sulle preoccupazione di una nuova ondata Covid in Italia. «Finora siamo assolutamente tranquilli perché tutti i casi campionati dimostrano che sono tutte varianti di Omicron già presenti sul territorio nazionale». Nulla dunque che la rete italiana di contrasto al virus non sia in grado di fronteggiare. «Nei primi voli arrivati da Malpensa dalla Cina era positivo un passeggero su due, mentre nei voli arrivati a Fiumicino è scesa tra il 10 e il 20%». Ospite della trasmissione di Oggi è un altro giorno su Rai Uno, Schillaci ha poi ribadito quanto comunicato dalla circolare diffusa poche ore fa dal dipartimento generale della prevenzione del ministero della Salute: «Se ci sarà un aumento dei casi potremmo consigliare nuovamente l’impiego delle mascherine al chiuso», spiega, rassicurando anche sul fatto che «la situazione attuale non lo richiede». Il ministro ha poi fatto riferimento ai dati settimanali diffusi poco fa dal bollettino sulla situazione epidemiologica in Italia: «I dati sono in discesa, siamo quindi in una situazione di tranquillità ma continuiamo a essere vigili. Ora puntiamo sulla responsabilità dei cittadini».

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Gli auguri di Putin a pochi amici selezionati: niente Biden e Macron, ma c’è Berlusconi

30 Dicembre 2022 - 16:32 Redazione
Il messaggio del presidente russo di buon auspicio per il 2023, in Europa, è arrivato solo al serbo Vucic e all'ungherese Orban

La diplomazia corre anche su filo degli auguri di buon anno. Lo dimostra la lista di capi di Stato e di governo, presenti e passati, ai quali Vladimir Putin ha deciso di mandare un messaggio di buon auspicio per il 2023. Due le cose che saltano subito agli occhi: la lista – diffusa dall’agenzia di stampa Tass – non è molto lunga, anzi, sintomo della posizione di semi isolamento in cui si trova il presidente russo, e tra i nomi presenti non c’è nessun leader occidentale, eccezion fatta per il serbo Vucic e l’ungherese Orban. Né Biden, né Macron, né Rishi Sunak, né Olaf Scholz. Non c’è neanche Angela Merkel, mentre gli auguri di buon anno e di buon Natale sono arrivati all’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder. E, in nome della loro vecchia e ben nota amicizia, Putin gli auguri li ha fatti anche a Silvio Berlusconi. Appena due mesi fa, il leader di Forza Italia era finito al centro di una polemica dopo la diffusione di alcuni audio in cui ammetteva di «aver riallacciato i rapporti, un po’ tanto» con il presidente russo e dava qualche personale commento sulla guerra in Ucraina, che aveva provocato non pochi imbarazzi con i compagni di coalizione. Nell’elenco di politici e rappresentanti di Stato che hanno ricevuto gli auguri di Putin infine, ci sono ovviamente i paesi che orbitano intorno all’area ex sovietica e gli alleati della Comunità di stati indipendenti, Lukashenko in testa. Un pensiero per il 2023 Putin lo ha avuto anche per Xi Jinping, congratulandosi per il rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi, e per il Vietnam, l’India, il Brasile – a Jair Bolsonaro -, il Venezuela, Cuba e il Nicaragua.

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Roma, l’allerta dell’Ordine dei medici sui rifiuti: «Massima attenzione per la salute»

30 Dicembre 2022 - 16:24 Redazione
«Bisogna evitare di tornare all’emergenza del passato», ha detto il presidente Antonio Magi

«A macchia di leopardo, l’immondizia di alcuni quartieri della Capitale ci ricorda molto gli eventi passati», così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi parla di una nuova possibile emergenza sanitaria legata ai rifiuti della Capitale. «Stiamo monitorando attentamente la situazione dei rifiuti a Roma. Era già stato annunciato che ci sarebbe stato un problema in questo periodo», continua il medico parlando con l’agenzia di stampa Ansa. «Siamo verso l’inverno, le temperature sono più basse, questo porta meno rischi per la nostra salute, ma a livello sanitario c’è massima attenzione, proprio per evitare di tornare all’emergenza del passato». A poche ore dal Capodanno il timore è che le strade della Capitale si riempiano per giorni di sacchi maleodoranti e pericolosi anche per la salute: «Una prova nella quale i romani, loro malgrado, sono diventati esperti, ma che non deve ripetersi ancora», commenta il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori a proposito dei disservizi nella raccolta dei rifiuti durante le festività natalizie. «Ama e il suo impegno nella raccolta dei rifiuti rientrano nei servizi essenziali; dunque, il lavoro deve essere fatto ogni giorno, 24 ore su 24, e se è vero che il personale deve essere adeguatamente retribuito e ha diritto al riposo, il degrado deve essere eliminato». E sulla notte di San Silvestro: «L’ultimo dell’anno non si riveli un altro flop di incontri tra azienda, amministrazione e sindacati appesantiti da iniziative inutili, da prospettive di ulteriori appuntamenti che non risolvono nulla e rischiano solo di impoverire le casse della società». Poco dopo il giorno di Natale, l’attacco all’amministrazione Gualtieri era arrivato dai consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia, Federico Rocca e Rachele Mussolini, che parlavano di una città «trasformata in una pattumiera a cielo aperto». In quel caso fu l’Ama a difendersi: «Le operazioni di pulizia e raccolta dei rifiuti si stanno svolgendo regolarmente nei diversi quadranti della città. Il piano operativo procede come da programma, assicurando in questi giorni a cavallo delle festività i servizi di igiene urbana con uno sforzo supplementare rispetto agli anni precedenti».

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SPORTCalcioPeléSocial media

Lo scherzo macabro a Graziano Pellé, il suo profilo bombardato di «Rip» dopo la morte di Pelé

30 Dicembre 2022 - 16:13 Redazione
L'attaccante classe 1985 si è ritrovato sommerso di condoglianze tra i commenti del suo ultimo post su Instagram. Una raffica partita dopo la morte del campione brasiliano Pelé

Poco dopo la morte del campione brasiliano Pelé, l’attaccante con un passato in Azzurro Graziano Pellé si è ritrovato il profilo Instagram tempestato di commenti di cordoglio. Se per i primi «Rip» poteva esserci il dubbio che qualcuno avesse erroneamente scambiato il giocatore salentino con il O Rei, per tutti gli altri è chiaro che quello messo in moto è ormai uno sfottò di dubbio gusto. Classe 1985, svincolato dopo l’esperienza a Parma in serie B, Pellé aveva pubblicato alcuni giorni fa una foto con la sua compagna per fare gli auguri di buone feste ai suoi follower. Ed è proprio su quell’ultimo post che l’ironia macabra di diversi utenti si è scatenata con le condoglianze fake, e non poche prese ignoro. Come chi ricorda il rigore sbagliato da Pellé con la Nazionale contro la Germania agli ultimi Europei: «Insegna agli angeli a calciare i rigori». E c’è anche chi non si spiega il motivo di così tanti messaggi di cordoglio e si prende la briga di spiegare agli altri: «Ma perché state scrivendo Rip sotto la foto di Graziano Pellé se è morto Pelé? Non vedete che ha 37 anni, ma ce la fate?». Da parte del giocatore nessuna reazione dopo alcune ore di bombardamento.

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Dl rave, Fontana impone la “ghigliottina”: testo approvato con 183 sì

30 Dicembre 2022 - 15:19 Redazione
La decisione del presidente della Camera ha interrotto il dibattito parlamentare: il decreto andava convertito entro oggi

Alla fine, dopo giorni di tira e molla tra maggioranza e opposizione, la ghigliottina sulla discussione del dl rave è arrivata. In poco tempo, a metà pomeriggio, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha convocato la capigruppo e deciso di tagliare il dibattito, mentre era ancora in corso la lunghissima discussione “ad oltranza” sui 157 ordini del giorno presentati. Il dl rave doveva essere convertito entro oggi, pena la decadenza dell’intero provvedimento che contiene sia norme sui raduni musicali abusivi sia le decisioni che hanno consentito il reintegro anticipato dei sanitari “no vax”. Dopo la decisione comunicata ai capigruppo, è arrivato un voto finale senza sorprese: 183 sì, 116 no e un astenuto. Durante il voto i dem hanno alzato la costituzione per protesta sul merito del decreto.

Pagano di Forza Italia non partecipa al voto: «No al reintegro dei medici no vax»

«Non ho partecipato al voto sul dl rave non perché non condividessi tutti i contenuti del decreto ma perché al suo interno, all’articolo 7, c’è una norma che non condivido e cioè la revoca della sospensione dell’attività professionale per i cosiddetti medici no vax». Così, in un video pubblicato sui propri canali social, il presidente della commissione Affari costituzionali, Nazario Pagano, deputato di Forza Italia. «Per profonda convinzione, e per storia personale, nella scorsa legislatura mi sono battuto per l’obbligo vaccinale per i sanitari. La mia lealtà e responsabilità nei confronti della maggioranza e del governo non è minimamente in discussione e ringrazio il mio gruppo per aver compreso una decisione presa in coerenza con valori e principi nei quali credo fermamente».

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