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Mihajlovic, il fiume di ricordi sui social dal mondo del calcio e la politica. Meloni: «Hai lottato come un leone in campo e nella vita»

16 Dicembre 2022 - 16:27 Redazione
Messaggi di cordoglio unanimi senza differenze di appartenenza tra club e schieramenti politici per l'allenatore serbo scomparso dopo aver combattuto negli ultimi anni a testa alta contro la malattia

Sono tantissimi i ricordi e gli addii dedicati a Sinisa Mihajlovic dal mondo del calcio, dalla politica e da quello dello spettacolo, che sottolineano il coraggio e la determinazione con cui l’allenatore serbo ha affrontato la malattia che lo aveva colpito negli ultimi anni. A cominciare dalla premier Giorgia Meloni che su Twitter scrive: «Hai lottato come un leone in campo e nella vita. Sei stato un esempio e hai dato coraggio a molti che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un gran cuore. Sei e resterai sempre un vincente. A Dio Sinisa Mihajlovic». Il leader del M5s Giuseppe Conte lo ricorda come «un ottimo atleta e un grande uomo di sport, mancherà ad ogni amante del calcio». «Non ci voglio credere – scrive il vicepremier Matteo Salvini – stramaledetta bastarda malattia. Buon viaggio Sinisa, campione dentro e fuori dal campo. Ci mancherai, tanto». Un messaggio arriva anche dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha ricordato Mihajlovic come «un grande sportivo, un tenace combattente ma soprattutto un uomo vero che ha affrontato la malattia sempre a testa alta. I calci di punizione – ricorda La Russa – la grinta in campo e la schiettezza tagliente e divertente davanti alle telecamere: di lui conserveremo tanti bei ricordi». Mentre il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha ringraziato su Twitter il «mister» per «il coraggio che ci hai insegnato e per la forza che hai trasmesso. Un pensiero commosso alla tua famiglia, un pensiero a chi combatte contro la leucemia. E una preghiera». Per Pierferdinando Casini, l’ex allenatore del Bologna «rimarrà sempre nel cuore dei bolognesi. I nostri cuori rossoblù durante la loro storia gloriosa – continua Casini – hanno vinto e perso, ma tu li hai onorati con una testimonianza di vita che non ha eguali!!Riposa in pace, condottiero».

Il cantante Samuele Bersani ricorda Mihajilovic con una sua fotografia accompagnata da un cuore spezzato e la scritta «ciao guerriero». Ed è poi il calcio italiano a piangere l’allenatore serbo, a cominciare da una delle sue ex squadre vissute da giocatore, con il presidente della Lazio Claudio Lotito: «Di questo combattente dal grande cuore resterà una traccia indelebile nella storia della Lazio, non solo per essere stato Campione d’Italia, ma per il messaggio di speranza di fronte alle difficoltà che ha saputo rappresentare fino all’ultimo momento della sua vita. Lo ricorderemo come merita con l’abbraccio infinito della sua squadra e della sua gente. Alla famiglia le nostre commosse condoglianze». L’addio arriva anche dalla Fiorentina, squadra allenata dal tecnico nella stagione 2010/2011, che sui social dedica un pensiero a Mihajlovic: «RIP Sinisa. La Fiorentina piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e si stringe attorno alla famiglia e ai suoi cari». Mentre per i nerazzurri «non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio. Ciao Sinisa». L’addio a Siniša Mihajlović «icona di calcio e di vita» è arrivato anche dall’account twitter di Lega Seria A. «La sua classe purissima come calciatore e allenatore la sua forza e la sua umanità – si legge – sono un esempio che lascia un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale»

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L’addio della famiglia a Mihajlovic: «Morte ingiusta di un uomo unico: vivrà sempre con noi»

16 Dicembre 2022 - 15:54 Redazione
Il messaggio dei famigliari che ha confermato la scomparsa dell'ex allenatore del Bologna

È stata la famiglia di Sinisa Mihajlovic ad annunciare la scomparsa dell’allenatore serbo, morto a 53 anni dopo una lunga lotta contro la leucemia. Una morte che la famiglia ha definito «ingiusta e prematura» di colui che «i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen» ricorderanno sempre come un «marito, padre, figlio e fratello esemplare». Nel comunicato i famigliari ricordano l’ex calciatore come «uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia». E poi il ringraziamento a quanti in ospedale hanno aiutato l’ex allenatore del Bologna ad affrontare gli ultimi anni, cioè i medici e le infermiere «che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti». E infine il saluto dei famigliari, certi che «Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato».

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Cdm, Salvini in conferenza stampa sul Codice appalti: «È l’iniziativa più importante di questo governo»

16 Dicembre 2022 - 15:38 Felice Florio
La presidente del Consiglio non ha partecipato all'incontro con la stampa: è andata al funerale della sua amica uccisa nella strage di Fidene

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Codice degli appalti, testo sul quale il ministro delle Infrastrutture ha investito buona parte della sua attività comunicativa nelle ultime settimane. «Grande soddisfazione», è il messaggio veicolato dallo staff di Matteo Salvini nelle chat, appena terminata la riunione a Palazzo Chigi. Sciolto l’incontro con i membri dell’esecutivo, Giorgia Meloni si è allontanata da Roma per partecipare al funera di Nicoletta Golisano nella cattedrale di Civitavecchia: una delle vittime della strage di Fidene era un’amica personale della presidente del Consiglio. Così, alla tradizionale conferenza stampa post Cdm, hanno partecipato il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. L’attuazione preliminare del Codice degli appalti era uno dei tre obiettivi del Pnrr previsti per la seconda metà del 2022 all’ordine del giorno del Cdm. Gli altri due punti esaminati dal governo sono stati il decreto legislativo attuativo della legge sulla concorrenza sui servizi pubblici locali e quello del riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

«È stato un passaggio importante, l’iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte da quando abbiamo giurato – ha esordito Salvini nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio -. Questo nuovo Codice degli appalti dovrà tagliare burocrazia, sprechi, dovrà offrire più lavoro, viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro». Il leader della Lega ha parlato di una giornata «importante per le imprese, i Comuni e i lavoratori» in quanto ogni cantiere sbloccato, a suo dire, «corrisponde a circa 17 mila posti di lavoro». Dopo il via libera del Cdm al nuovo Codice degli appalti, il vicepremier ha sottolineato l’importanza di «rivedere – il reato – di abuso d’ufficio, ma non voglio sostituirmi ai ministri competenti». Salvini ha anche identificato nella velocità dell’assegnazione degli appalti «la migliore battaglia alla corruzione e al malaffare che ci possa essere». Ha spiegato: «Più breve è l’iter, meno uffici devi girare, più rapido è l’appalto, più difficile per il corrotto incontrare il corruttore». Nel nuovo Codice degli appalti «c’è l’innalzamento della soglia dell’affidamento dei lavori su indicazione del Consiglio di Stato sotto la quale i Comuni possono procedere con l’appalto in maniera diretta senza fare ulteriori passaggi, si tratta di più dell’80% degli appalti», ha rimarcato Salvini, in chiusura di conferenza stampa.

Nessun automatismo, poi per le concessioni autostradali, ha detto il ministro: «Sulle concessioni scadute, con riferimento a quelle autostradali, si pone fine alla proroga automatica».

Il video della conferenza stampa

La nota dello staff di Salvini e le novità introdotte dal nuovo Codice

Approvato in Consiglio dei ministri il nuovo Codice degli appalti. Il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha espresso la propria soddisfazione. Rispettato l’obiettivo di semplificare, velocizzare, sburocratizzare, con grande attenzione per i Comuni, soprattutto quelli più piccoli. È stata innalzata la soglia dell’affidamento di lavori, su indicazione del Consiglio di Stato, per aiutare le piccole e medie stazioni appaltanti. Con la nuova norma – secondo le previsioni del governo – più dell’80% degli appalti oggi in essere avrebbe potuto essere più veloce. «È una vittoria – ha detto Salvini – perché significa più lavoro per le aziende e tempi più brevi per la realizzazione di opere a favore dei cittadini e delle piccole comunità locali». Altra importante novità un sistema di programmazione per le opere strategiche con il coinvolgimento diretto delle Regioni. Le opere con indici di concreta realizzabilità e sostenibilità finanziaria saranno inserite direttamente nel Def. Ridotti anche i termini del procedimento amministrativo in particolare per la resa dei pareri di competenza: da 45 a 30 giorni per il Consiglio superiore dei lavori pubblici e da 60 a 45 per la Conferenza dei servizi; inoltre le verifiche preventive per le aree di interesse archeologico vedranno un procedimento parallelo che non andrà ad allungare i tempi di realizzazione dell’opera. È prevista infine una ulteriore liberalizzazione dell’appalto integrato: in questo modo i Comuni piccoli e medi potranno avvalersi di uno strumento che consente la redazione dei progetti da parte dell’impresa, unica eccezione i lavori di manutenzione ordinaria.

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Coronavirus, 719 morti e 174.652 contagi nell’ultima settimana. Aumentano i ricoveri, tasso di positività al 16%

16 Dicembre 2022 - 15:29 Redazione
Il tasso di positività è in calo dell' 1,6% rispetto al periodo che va dal 2 all'8 dicembre

Salgono i decessi settimanali da Coronavirus: secondo quanto riporta l’ultimo bollettino settimanale della Protezione Civile e del ministero della Salute, i deceduti sono 719, con un aumento del 4,8% rispetto alla settimana precedente, quando la somma si attestava a 686. Scendono invece i nuovi contagi, che negli ultimi sette giorni risultano pari a 174.652: un calo del 21% rispetto a quanto registrato nel periodo dal 2 all’8 dicembre, quando il numero risultava pari a 221.154. Scende anche il numero dei tamponi effettuati, questa settimana pari a 1.093.207, dunque il 13% in meno rispetto alla precedente (1.256.722). Tra il 9 e il 15 dicembre, inoltre, sono aumentati i ricoveri nei reparti di area non critica degli ospedali d’Italia: +224. Quelli nei reparti di terapia intensiva, invece, risultano in calo, seppur lieve (-14). Segno negativo anche per la variazione del tasso di positività, che scende del -1.6% rispetto alla scorsa settimana e si attesta al 16,0%. Tocca quota 143.166.226 la quantità di dosi di vaccini somministrate finora.

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È morto Sinisa Mihajlovic, addio al campione che combatteva contro la leucemia

16 Dicembre 2022 - 15:12 Redazione
L'ex difensore di Stella Rossa, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter e allenatore da ultimo del Bologna si è spento all'età di 53 anni. Combatteva da tre anni con la leucemia

È morto all’età di 53 anni Sinisa Mihajlovic, l’ex calciatore di Sampdoria, Lazio e Inter e allenatore, dopo altre esperienze, del Bologna, che aveva guidato fino a pochi mesi fa. Dal 2019 combatteva contro una forma acuta di leucemia: una battaglia che aveva reso pubblica, con coraggio, determinazione e ironia, divenendo un testimone amatissimo – ben oltre i confini di Bologna – della lotta contro questa malattia che colpisce circa 8mila nuove persone ogni anno solo in Italia. La situazione dell’ex tecnico del Bologna si era aggravata negli ultimi giorni, con la voce che si era sparsa sui social in particolare tra i tifosi rossoblù: molti tra loro avevano aggiornato i loro profili con una foto di Mihajlovic e scritto messaggi di vicinanza all’ex allenatore. La conferma del decesso dell’allenatore serbo è arrivata dalla famiglia: «La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic».

Il mancino indimenticabile al centro della difesa

Nato a Vukovar, in Croazia, nel 1969, Mihajlovic aveva trascorso quasi tutta la sua vita adulta e carriera sportiva in Italia. Prima di approdare alla sua prima squadra italiana, il difensore aveva fatto in tempo però, giovanissimo, ad alzare la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa, la gloriosa squadra di Belgrado in cui era approdato proprio pochi mesi prima, nel 1990. Dal 1992, il trasferimento in Italia: alla Roma prima, per due stagioni, quindi nella squadra di cui si sarebbe imposto come leader, la Sampdoria. Indimenticabili, negli anni in maglia blucerchiata, oltre alle qualità di arcigno difensore, le sue punizioni di mancino capaci di trafiggere una lunga serie di portieri. Nel 1998, divenuto uno dei migliori difensori della Serie A, il ritorno a Roma, sponda Lazio. Sei stagioni in cui Mihajlovic si regalava finalmente nuovi titoli, e la consacrazione europea: lo storico scudetto nel 2000, due Supercoppe italiane (1998 e 2000) e due Coppe Italia (2000 e 2004), ma anche una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea (1999). Le ultime due stagioni da protagonista in campo Mihajlovic le vive all‘Inter, dove gioca dal 2004 al 2006, collezionando altre due Coppe Italia e uno scudetto, assegnato a tavolino ai nerazzurri dopo lo scandalo di Calciopoli.

Dal campo alla panchina

Di temperamento caldo, Mihajlovic è stato da giocatore al centro di numerosi scontri in campo e controversie. Tra le più note, quella che lo oppose nel novembre 2003 all’attaccante rumeno Adrian Mutu, che gli costò una maxi-squalifica dall’Uefa di otto giornate oltre a una multa da oltre 12mila euro. Un “sangue caldo”, mescolato a un temperamento da leader e a una innata intelligenza tattica, che il difensore slavo mise a frutto per passare dal campo alla panchina. Dopo il ritiro Mihajlovic intraprende subito la carriera di allenatore, chiamato a fianco a sé nel ruolo di vice da Roberto Mancini all’Inter. Nel novembre 2008 la prima nomina a tecnico del Bologna: un’avventura durata pochi mesi, ma che vale alla squadra rossoblu la salvezza dalla retrocessione. Miha riparte per altre esperienze. Nel dicembre 2009 è chiamato a guidare il Catania, riuscendo a portare gli etnei a battere l’Inter di Mourinho e la Juventus, e concludendo il campionato al 13esimo posto. A giugno 2010 lascia il club siciliano e approda sulla panchina della Fiorentina, che allena per un anno e mezzo. Esonerato dai viola a novembre 2011, nel 2012 2012 Mihajlovic passa alla guida della nazionale serba. Non riesce a centerare però la qualificazione ai Mondiali del 2014, e il rapporto con la Federazione di Belgrado s’interrompe.

A novembre 2013, torna a Genova sulla panchina della squadra che lo ha lanciato e consacrato, la Sampdoria, che guida per due stagioni. Nel 2015 il salto a una grande squadra, con l’approdo sulla panchina del Milan. Non basta una finale di Coppa Italia, persa contro la Juventus: l’avventura rossonera dura una sola stagione. L’anno successivo Miha ricomicia dal Torino: il feeling con giocatori e tifosi funziona, il club centra il nono posto in classifica. Ma la stagione seguente è meno brillante, e a gennaio 2018 Sinisa subisce ancora un esonero. Dopo una brevissima parentesi allo Sporting Lisbona, dove rimane l’estate seguente per soli nove giorni, a gennaio 2019 Mihajlovic viene richiamato a Bologna dopo l’esonero di Filippo Inzaghi, riuscendo ancora una volta non solo a salvare i rossoblù dalla retrocessione, ma a risollevarli fino alla decima posizione.

La lotta contro la leucemia

Alla fine di quella stagione, nel luglio 2019, Mihajlovic annuncia pubblicamente di soffrire di leucemia mieloide acuta. Da quel giorno, e per lunghi mesi, Bologna, il calcio italiano e non solo si stringono accanto a lui, lo incoraggiano e lo sostengono – anche nei giorni più difficili del lungo ricovero in ospedale. E lui risponde alla sua maniera: col sorriso sulla bocca, tiene tutti informati, ringrazia, e di fatto non smette mai di allenare – anche se per lunghi mesi da lontano dal campo. Dopo i trattamenti e le cure, torna a sedersi in panchina finalmente nel maggio 2022. Il Bologna resta sempre in Serie A, e lui alla guida. Fino all’inizio di settembre, quando dopo una serie di risultati non soddisfacenti e qualche malinteso con la società il club decide di sollevarlo dall’incarico. Storia di pochi mesi fa. La battaglia di Sinisa è finita, il suo coraggio e la sua testimonianza restano negli occhi e nel cuore di tutti. Miha lascia una moglie – Arianna Rapaccioni, sposata nel 2005 -, cinque figli – Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas – ed una nipotina, nata nel 2021 da nata dalla relazione tra la figlia Virginia e il calciatore Alessandro Vogliacco.

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Qatar 2022, la Cnn: «La Fifa ha detto no al videomessaggio di Zelensky alla finale»

16 Dicembre 2022 - 15:05 Redazione
La proposta di Kiev di un messaggio di pace trasmesso prima della partita sarebbe stata declinata dall'organo di governo del calcio mondiale

A 48 ore dall’atto finale della Coppa del Mondo, l’attesissima finale tra Francia e Argentina in programma domenica 18 dicembre, non tutti i preparativi sono ancora ultimati. Specialmente sul piano istituzionale. In vista dell’evento, sportivo e non solo, che si prevede vedranno milioni di persone in tutto il mondo, il governo di Kiev ha proposto alla Fifa di trasmettere un video-messaggio «di pace» del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ma l’organo di governo del calcio mondiale – secondo quanto riporta la Cnn – avrebbe declinato la proposta. Una risposta che avrebbe sorpreso Kiev: «Pensavamo che la Fifa volesse usare la sua piattaforma per il bene comune», ha commentato al sito della tv americana una fonte del governo ucraino. L’interlocuzione tra esso e la Fifa, comunque, sarebbe ancora in corso.

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Sciopero dei trasporti, scontro al veleno Landini-Salvini: «Il ministro non capisce perché non ha mai lavorato». «La Cgil lascia a piedi gli operai» – Il video

16 Dicembre 2022 - 14:39 Redazione
Lo scontro a distanza aperto dal leader della Lega: «Grazie a qiuei sindacati che non hanno aderito a uno sciopero immotivato e ideologico contro il governo»

Lo sciopero del settore dei trasporti indetto per la giornata di oggi, venerdì 16 dicembre, da Cgil e Uil fa scoppiare un duro scontro a distanza tra il leader della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il segretario della Cgil Maurizio Landini. «Grazie al buonsenso di Cisl, Ugl e dei loro iscritti. Non sostenendo uno sciopero immotivato e ideologico contro il governo, non complicheranno la giornata a milioni di lavoratrici e lavoratori. Col dialogo si affrontano e risolvono i problemi, con lo scontro ideologico no», aveva affondato il colpo il leader del Carroccio stamattina, infilandosi il dito nella piaga delle divisioni tra i principali sindacati. Non meno graffiante la risposta poche ore dopo di Landini dalla manifestazione in piazza a Roma: «Non avendo mai lavorato forse Salvini non ha mai avuto il problema di scioperare», ha contrattaccato il sindacalista, difendendo le ragioni dello sciopero. «Le persone che ci rimettono il salario non scendono in piazza per ragioni politiche, lo fanno quando vedono che la loro condizione peggiora e il governo va da un’altra parte. Salvini dovrebbe interrogarsi sul fatto che questa manovra non aumenta il salario dei lavoratori, peggiora la precarietà, non interviene sulle pensioni. E Quota 103 è un’ulteriore presa in giro», ha detto Landini, certificando lo scontro totale tra i due, che pure negli anni passati avevano intrattenuto rapporti politici non ostili, con la Lega tra i partiti piu’ votati secondo le rilevazioni dagli iscritti Cgil. Una fase forse che i due leader paiono oggi mettersi alle spalle. A Landini ha replicato ancora Salvini: «Io sono in Consiglio dei ministri a lavorare per appalti più veloci, che daranno lavoro a migliaia di operai, mentre la Cgil, con scioperi inutili, gli operai li lascia a piedi, senza treno e senza bus».

Fonte video: Ansa

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Sanremo 2023, dentro Fiorello (con incursioni), fuori Lady Gaga. Amadeus: «Basta chiedermi delle donne». Ecco i giovani in gara

16 Dicembre 2022 - 14:24 Redazione
Oggi, 16 dicembre, il direttore artistico condurrà su Rai 1 la gara che permetterà a sei giovani artisti emergenti l’accesso al Festival di Sanremo che andrà in scena dal 7 all’11 febbraio

«Solo due donne su 12 artisti in gara a Sanremo Giovani? Non ho mai scelto il cast in base alle quote rosa, lo trovo offensivo». A dirlo è il direttore artistico di Sanremo Amadeus, rispondendo alla domanda che «mi fate dal primo anno» sulla partecipazione femminile alla kermesse che andrà in scena dal 7 all’11 febbraio 2023. «Va in gara il meglio che ho potuto ascoltare tra i Giovani – continua-. E non ho mai pensato di mettere due donne in più, solo per farci dire che siamo bravi». Il conduttore – durante la conferenza stampa di Sanremo Giovani, in onda stasera 16 dicembre su Rai 1 – ha, inoltre, smentito la notizia circolata qualche mese fa di una possibile partecipazione di Lady Gaga e Britney Spears al Festival. «Lady Gaga e Britney Spears non ci saranno. Non ci sarà neanche nessuna co-conduttrice internazionale». E poi ancora: «Ci saranno alcuni ospiti stranieri, ma come ho sempre detto i miei super ospiti sono i cantanti in gara – ha aggiunto il direttore artistico e conduttore del festival -. Gli ospiti italiani saranno alcuni over70 che appartengono alla storia della musica e che Sanremo deve omaggiare. Li voglio abbracciare e non ricordare: sono un patrimonio presente e li voglio portare sul palco». Confermata invece, seppure sotto forma di «incursione» da Rai2, la presenza di Fiorello. «Fiorello ci sarà con le sue incursioni da Viva Rai2! E io farò di tutto per essere con lui, come cercherò di essere presente su tutto, su tutte le radio. In quella settimana so che devo essere presente dappertutto», ha concluso. Questa sera si alzerà, infatti, il sipario al Teatro del Casinò della città ligure sui 12 concorrenti della finale di Sanremo Giovani: Gianmaria, Giuse The Lizia, Maninni, Mida, Olly, Sethu, Shari e Will, Colla zio, Fiat 131, Noor e Romeo & Drill. Sarà ancora una volta Amadeus, per la quinta volta consecutiva alla guida del festival, a condurre la gara che permetterà a sei giovani artisti emergenti l’accesso al palco dell’Ariston a inizio febbraio.

Lo speciale Sanremo 2023

I testi delle canzoni

ANNA OXASali (Canto dell’anima) | ARTICOLO 31 – Un bel viaggio | ARIETE – Mare di guai | COLAPESCE E DIMARTINOSplash | COLLA ZIO – Non mi va | COMA_COSEL’addio | I CUGINI DI CAMPAGNA – Lettera 22 | ELODIEDue | GIANLUCA GRIGNANI – Quando ti manca il fiato | gIANMARIA – Mostro | GIORGIA – Parole dette male | LAZZA – Cenere | LDA – Se poi domani | LEO GASSMANN – Terzo cuore | LEVANTE – Vivo | MADAMEIl bene nel male | MARA SATTEI – Duemilaminuti | MARCO MENGONIDue vite | MODÀ – Lasciami | MR. RAIN – Supereroi | OLLY – Polvere | PAOLA e CHIARA – Furore | ROSA CHEMICAL – Made in Italy | SETHU – Cause perse | SHARI – Egoista | TANANAITango | ULTIMO – Alba | WILL – Stupido

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Pioggia di missili su tutta l’Ucraina. L’allarme di Kiev: «La Russia vuole distruggere la nostra rete elettrica»

16 Dicembre 2022 - 14:17 Redazione
76 razzi lanciati da Mosca in una mattina: il governo annuncia chiusure d'emergenza dell'energia in tutto il Paese

L’Ucraina è da questa mattina, venerdì 16 dicembre, di nuovo sotto il fuoco di bombardamenti da parte della Russia. Secondo quanto riportano le autorità di Kiev, le forze di Mosca hanno lanciato 76 missili e attacchi con i droni. 60 missili sarebbero stati intercettati. Ad essere colpita la capitale, ma anche molte altre città nel nord, nel sud, nell’ovest e nel centro del Paese. Due persone sono morte e cinque, tra cui due bambini, sono rimaste ferite in uno degli attacchi sulla città di Kryvyi Rih, nella regione meridionale del Dnipro. Dall’inizio di questa settimana la Russia ha aumentato il numero ed intensità dei suoi raid sull’Ucraina, con un obiettivo ben chiaro, secondo le autorità ucraine: distruggere la rete elettrica del Paese, così da infliggere tormenti alla popolazione mentre avanza il gelo dell’inverno e distrarre le attenzioni di Kiev dai fronti di battaglia, dove le forze di Mosca sono da settimane in seria difficoltà. Strategia che inizia a dare i suoi grotteschi frutti. L’agenzia ucraina per l’energia elettrica Ukrenergo ha dichiarato lo stato di emergenza dopo che gli attacchi missilistici di stamattina hanno provocato un calo di oltre il 50% del consumo energetico. Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio di presidenza di Kiev, ha dichiarato che in tutto il Paese si sta procedendo alla chiusura d’emergenza dell’energia elettrica. A Kharkiv, nel nord dell’Ucraina, la rete elettrica sarebbe completamente in panne. Ieri l’Economist aveva scritto, citando fonti di alto livello di Kiev, che la Russia si sta preparando a lanciare un nuovo attacco su vasta scala contro l’Ucraina.

Il sostegno dell’Ue

Proprio nelle ore in cui l’Ucraina torna di nuovo sotto attacco, dai governi europei arriva un nuovo segnale concreto di sostegno. L’Ue ha adottato formalmente infatti il nono pacchetto di sanzioni contro la Russia, che prevede l’inserimento nella blacklist europea di nuovi politici e alti funzionari di Mosca, ma anche di banche, oltre a nuove restrizioni sugli scambi commerciali tra Russia e Paesi Ue – secondo quanto annunciato la scorsa settimana dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «In risposta alla continua guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e alla gravità dell’attuale escalation contro i civili e le infrastrutture civili, il Consiglio Ue ha adottato oggi un nono
pacchetto di nuove misure volte ad aumentare la pressione sulla Russia e sul suo governo», ha fatto sapere l’organo che rappresenta gli Stati membri dell’Unione.

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Qatar 2022, Infantino: «Il miglior mondiale di sempre». Sui diritti umani: «Liberi di esprimere opinioni ma godiamoci calcio»

16 Dicembre 2022 - 13:51 Redazione
Il presidente della Fifa Gianni Infantino fa un primo bilancio sulla Coppa del Mondo 2022 in Qatar

All’antivigilia della finale Argentina-Francia, il presidente della Fifa Gianni Infantino fa un primo bilancio sulla Coppa del Mondo 2022 in Qatar, definendola «l’edizione migliore di sempre». Per il numero uno della Fifa questo Mondiale ha infatti «mostrato una forza di coesione enorme», tanto da far «diventare il calcio veramente globale» con «la prima squadra africana in semifinale, la prima donna arbitro, oltre tre milioni di spettatori allo stadio, 5 miliardi davanti alla tv. L’atmosfera è stata gioiosa. Un successo incredibile». Infantino si è poi detto convinto che l’eredità non-calcistica di questi Mondiali dovrebbe essere trovata in «una migliore conoscenza del mondo arabo». Il mondo intero, per il presidente, «ha – infatti – scoperto il mondo arabo che non conosceva o, al contrario, conosceva ma solo per quello che veniva loro presentato. I qatarini hanno aperto le loro porte a tutti e chi è stato qui tornerà al suo Paese e lo potrà raccontare: questa è l’importante eredità non calcistica che questo Mondiale lascerà».

«Liberi di esprimere opinioni ma godiamoci calcio»

In conferenza stampa il presidente della Fifa ha inoltre risposto alle domande sul divieto per i capitani delle squadre di indossare una fascia arcobaleno con la scritta One Love, in solidarietà con i diritti delle persone Lgbtq+ repressi in Qatar. «Ognuno è libero di esprimere e proprie convinzioni, in modo rispettoso, – ha detto Infantino – ma quando si tratta del campo di gioco bisogna proteggere il calcio». «Tutti quei miliardi di persone che stanno guardando i Mondiali in tv, forse, hanno i loro problemi. Vogliono solo passare 90 minuti o 120 minuti, o 120 minuti con i rigori senza dover pensare ad altro che godersi un momento di piacere, gioia ed emozione, ecco cosa dobbiamo fare: dobbiamo dare loro un momento della loro vita in cui possono dimenticare i loro problemi e godersi il calcio… al di fuori della partita ognuno può esprimere le proprie opinioni come vuole, ma diamoci questo momento di gioia per goderci la partita», ha concluso.

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La lezione della 18enne Jolanda Renga agli hater. «Io brutta? Conta altro nella vita: il cuore e l’anima» – Il video

16 Dicembre 2022 - 12:51 Redazione
La figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga risponde su TikTok alle cattiverie rivoltele sul suo aspetto fisico

«Ciao sono io, la figlia brutta». Inizia così il video di denuncia di Jolanda Renga, figlia del cantautore Francesco e dell’attrice e presentatrice televisiva Ambra Angiolini, che con un video pubblicato su Tik Tok ha voluto dare una vera e propria lezione agli hater. Dopo aver pubblicato alcuni screenshot di vari commenti social negativi relativi al suo aspetto fisico, la 18enne ha risposto alle cattiverie che le sono state rivolte. «”Sei brutta” è una cosa che mi dicono sempre fin da piccola – racconta -: quando mi vedo allo specchio, quando mi vedo nelle foto mi dico “sei brutta”, “hai il naso brutto”, “il sorriso brutto”, “le gambe brutte”, tutto brutto». Jolanda Renga racconta di essersi imbattuta in quei commenti «per caso» e «devo dire – continua – ci sono rimasta molto male». «Quindi al posto di dirmi così, ho deciso di chiedermi scusa. Scusa perché ho dato alle parole di queste persone tanta importanza e quindi ho deciso anche di fare anche un discorso generale al riguardo: il mio sogno per fortuna non è essere bella e neanche la sosia dei miei genitori. In realtà il mio desiderio più grande nella vita è fare delle cose che contano, cose importante, mi piacerebbe di tentare di migliorare un po’ il mondo».

Per la giovane, infatti, le cose importanti «sono quelle che non si possono vedere», quindi – sottolinea – «tengo molto di più alla mia anima che alla mia faccia, al mio aspetto. Perché questo non resterà per sempre, invece il mio cuore e la mia anima saranno quelli per tutta la vita e quindi preferisco che quelli siano belli e puliti». Poi il consiglio a tutti coloro che si «sentono come me»: «vorrei dirvi che siete tanto speciali e finché avrete sempre cura e rispetto degli altri, brillerete sempre di una luce diversa. Le persone buone, gentili, sono belle davvero. Non permettete a quelle persone di cambiare questa parte così speciale e unica e imparate invece ad apprezzarla e renderla un punto di forza», ha concluso. Tra i commenti di risposta anche quello commosso del padre, Francesco Renga, che le ha replicato su TikTok: «Ogni giorno che ti guardo vivere, ogni cosa che dici, ogni gesto che fai… tutto della tua vita mi restituisce il senso stesso dell’Esistenza».

Foto copertina: INSTAGRAM/JOLANDA RENGA | Ambra Angiolini con la figlia Jolanda

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Coppa del mondo di sci, doppietta azzurra a St. Moritz: vince Curtoni, seconda Goggia

16 Dicembre 2022 - 12:46 Redazione
Goggia, che conduce la classifica di Coppa del mondo, ha subito un infortunio alla mano sinistra: è stata portata in ospedale per capire se potrà partecipare alla gara decisiva di domani

È una giornata di soddisfazioni per lo sci azzurro. Nella discesa della Coppa del mondo di sci a St. Moritz, in Svizzera, sui primi due stalli del podio sono salite le italiane Elena Curtoni e Sofia Goggia. La valtellinese, che ha sciato comunque in modo impeccabile, è stata avvantaggiata dalle condizioni meteo: ha chiuso la gara con un vantaggio di 0.29 su Goggia e 0.73 sulla svizzera Corinne Suter, entrambe partite quando ormai aveva iniziato a nevicare. È stato un finale agrodolce per Goggia, sciatrice bergamasca già vincitrice di tre Coppe del mondo e in lizza per la riconquista del titolo: con la gara di oggi ha allungato a quota 280 punti, seguita proprio da Suter a -80 e da Curtoni a -126. Tuttavia, durante la discesa, ha riportato una forte contusione alla mano sinistra per aver sbattuto violentemente contro il palo di una porta. Dopo un controllo medico ai piedi della pista, Goggia è stata portata in ospedale a St. Moritz, per un approfondimento con la risonanza magnetica: la leadership nella classifica di Coppa del mondo potrebbe essere compromessa se non sarà in grado di gareggiare domani, 17 dicembre, nella discesa 2 di St. Moritz.

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