L'adolescente è stato investito da un veicolo a La Paillade dopo la partita
Un ragazzo di 14 anni è morto a Montpellier durante gli scontri dopo Francia-Marocco. La prefettura dell’Heraut ha fatto sapere che l’adolescente è stato investito da un veicolo a La Paillade dopo la partita valida per le semifinali dei Mondiali 2022. Ha subito un arresto cardio-circolatorio. Ricoverato al pronto soccorso, è deceduto poco dopo. I media francesi raccontano che circola un video che mostra un gruppo di tifosi che tenta di afferrare e strappare una bandiera francese da un’auto. Il conducente allora tenta un’inversione a U per scappare e investe una persona. Sempre secondo i media francesi l’auto è stata ritrovata successivamente nel quartiere. «L’indagine della polizia sta procedendo rapidamente sotto la direzione della procura», ha fatto sapere la prefettura. Il canale francese Bfmtv scrive che il ragazzo sarebbe stato investito da un automobilista attualmente ricercato. Il veicolo è stato trovato dagli inquirenti e messo sotto sequestro.
Più tardi nella notte si è avuta notizia anche di scontri tra tifosi marocchini e francesi sugli Champs-Élysées a Parigi. La forze dell’ordine in tenuta antisommossa sono intervenute con i gas lacrimogeni per impedire il lancio reciproco di pietre e fumogeni. Circa 40 persone sarebbero state fermate. Alcuni video mostrano la polizia pronta a intervenire e le tensioni tra i tifosi. A Lione la polizia ha usato i gas lacrimogeni quando i tifosi hanno iniziato a far esplodere petardi in Place Bellecour. L’11 dicembre si erano verificati altri scontri dopo i quarti di finale.
I telecronisti si sono subito scusati e, con un pizzico di autoironia, hanno proseguito: «Abbiamo sbagliato presidente». E sui social piovono critiche, ma anche ironia
Errare è umano, rettificare e scusarsi è da professionisti. Durante la semifinale tra Francia e Marocco dei Mondiali in Qatar 2022, che ha visto i Bleusbattere gli avversari per 2 a 0, i telecronisti della Rai sono incappati in un piccolo lapsus. Mentre sullo schermo scorrevano le immagini dei giocatori francesi esultanti per il secondo gol, l’ex calciatore e commentatore del match Antonio Di Gennaro, preso dalla foga racconta: «La deviazione fa sì che la palla arrivi a Kolo Muani che accompagna benissimo l’azione. Applaude anche Sarkozy… Oh, scusate, Macron!». Subito dopo, il collega Alberto Rimedio è intervenuto con un pizzico di ironia: «Abbiamo sbagliato presidente!». Malgrado la rapidissima correzione e le scuse dei due giornalisti, il nome dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è subito salito tra le tendenze su Twitter, con gli utenti che non hanno del tutto perdonato il lapsus ai due telecronisti sull’inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron. Ma c’è stato anche chi l’ha presa alla leggera, ironizzando ancora: «Ma non era Chirac? O forse de Gaulle!». Errori che capitano. L’importante è saperci riderci su, ove possibile.
Dopo i quattro rialzi di 75 punti base, la Banca centrale di Washington ha comunicato di aver alzato i tassi di interesse di 50 punti base
Nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Dopo i quattro rialzi di 75 punti base, oggi – mercoledì, 14 dicembre – la Banca centrale di Washington ha comunicato di aver alzato i tassi di interesse di 50 punti base, passando dalla forchetta 3,75%–4% a 4,25%–4,5% e preannunciato che alzerà ancora i tassi. L’obiettivo per la Fed sarebbe il raggiungimento «della massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo». La previsione – continua l’organismo – è quella di arrivare a un picco del 5,25% (valore oltre le stime di mercato) nel 2023, per poi vedere una discesa dei tassi di interesse. Il presidente della Federal Reserve, Jay Powell, durante la conferenza stampa dopo la decisione si innalzare i tassi d’interesse ha ribadito la necessità di «mantenere la posizione di politica monetaria restrittiva per un certo periodo di tempo», gelando – di fatto – le attese dei mercati per un possibile taglio degli stessi a partire dal 2023. Con questa decisione, la Fed si aspetta una crescita dell’economica statunitense dello 0,5% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024. Nonostante l’inflazione nelle stime sia in rallentamento, al 3,1% l’anno prossimo e al 2,5% nel 2024, la Banca centrale continua «a valutare come “al rialzo” i rischi per lo scenario d’inflazione» e si aspetta «molti più elementi di una discesa della stessa», ha ribadito Powell secondo il quale nonostante «le aspettative d’inflazione restino ben ancorate, ciò non deve fare abbassare la guardia».
Nell’intercettazione tra i boss del clan Bellocco si parla di un camion giallo carico di droga da recuperare. Ma le immagini e i video ufficiali sembrerebbero smentire che il mezzo sia rimasto coinvolto nella tragedia sul ponte sul Polcevera
Nel crollo del ponte Morandi a Genova, lo scorso 14 agosto 2018, sarebbe rimasto coinvolto anche un camion frigo carico di hashish,che la ‘ndrangheta cercò poi di recuperare, secondo quanto è emerso dall’operazione “Blu notte” condotta della DDA di Reggio Calabria e che ha portato all’arresto di 47 persone e 93 indagati. Nelle intercettazioni ambientali raccolte durante le indagini si sentono parlareil boss del clan Bellocco di Rosarno, Francesco Benito Palaia, e il suo braccio destro Rosario Caminiti che, riferendosi al video del crollo, dicono: «Allora, quando è crollato il ponte Morandi, se tu vai al primo video, è caduto un furgone. È un euro cargo giallo, lo vedi benissimo perché è giallo, con una cella frigorifera, piccolino! Il piccolino! È caduto paru (orizzontale, ndr). Come è caduto il ponte si è seduto, automaticamente gli è caduta una macchina di sopra». Sul furgone giallo sarebbero stati presenti 900 chili di droga «da fottere ai neri», si sente ancora dire, da cui i malavitosi li avevano comprati e a cui avevano detto di averli persi durante il crollo: ragion per cui i boss avrebbero avuto intenzione di recuperare il carico del veicolo caduto nel crollo del Ponte sul Polcevera. Ma, come fa notare Verità&Affari, ci sarebbero «troppe cose che non tornano» nella vicenda. Nelle immagini della Procura di Genova prima del crollo, infatti, – come riporta il quotidiano – si vedrebbe passare un unico veicolo di colore giallo.
Dai video emerge che si tratta però di un’auto e non di un furgone, ossia della Opel Corsa gialla che viaggiava a 20 secondi dal camion Basko, il furgone che riuscì a fermarsi a pochissimi metri prima dalla voragine che spezzò il ponte. La Open gialla, invece, effettivamente cadde durante il crollo del Morandi, e su di lei piombò un altro veicolo. Ma osservando le foto e i video dei resti dei mezzi coinvolti nella drammatica tragedia, non risultano esserci resti di nessun furgone di colore giallo. Gli unici resti gialli sono quelli dell’Opel Corsa che però, date le sue dimensioni, difficilmente avrebbe potuto portare un carico di 900 chili di droga. È inoltre improbabile che le autorità, i vigili del fuoco, la protezione civile, gli operatori del 118 che sono accorsi sul posto per tentare di salvare la vita delle persone coinvolte nel crollo del Morandi, durante le operazioni di soccorso e di recupero delle vittime non abbiano intercettato anche la presenza di un così ingente carico di droga. Incrociando le parole dell’intercettazione tra gli indagati, i video e le foto prima e dopo il crollo del ponte Morandi, le immagini dei resti dei veicoli coinvolti nel crollo e gli interventi di soccorso e di analisi fatti dalle autorità, risultano profonde incongruenze, in particolare sulle parole tra i boss. La verità sul caso del carico di droga, al momento, non c’è. Ma non è da escludersi – ipotizza il quotidiano economico – che la tragedia del Ponte Morandi non sia stata usata dai narcotrafficanti per “giustificare” la sparizione di un carico così imponente di stupefacenti.
Theo Hernández e Kolo Muani siglano i gol della vittoria della Francia (2-0). Domenica l'ultimo atto del Mondiale
La Francia è la seconda finalista dei Mondiali in Qatar 2022. La squadra di Didier Deschamps, campione del mondo in carica, ha battuto in semifinale il Marocco con il punteggio di 2 a 0. Sfiderà nella finale di domenica 18 dicembre l‘Argentina che ieri ha liquidato in semifinale la Croazia per 3 a 0. A decidere la partita una rete per tempo: quella del milanista Theo Hernández dopo appena 4 minuti di gioco, quindi il raddoppio all’80′ dell’attaccante dell’Eintracht Francoforte, Kolo Muani – appena entrato in campo. La Francia si giocherà di nuovo la Coppa del Mondo in finale, per la gioia anche del presidente Emmanuel Macron giunto in Qatar a sostenere i Bleus. Ma il Marocco esce a testa alta da un Mondiale che entrerà nella sua storia.
Soccorso e ricoverato al San Raffaele, era stato operato d'urgenza, ma le sue condizioni erano apparse gravissime
È morto questa sera Giorgio Falcetto, il medico colpito ieri alla testa con un’accetta da un aggressore che gli si era scagliato contro nel parcheggio del Policlinico San Donato. Falcetto, 76 anni, era stato soccorso e ricoverato al San Raffaele, dove era stato operato d’urgenza, ma le sue condizioni erano subito apparse gravissime. Il presunto aggressore, un uomo di 62 anni, pregiudicato, era stato identificato ieri dalle forze dell’ordine a Rozzano, nella cintura di Milano, e sottoposto immediatamente al fermo.
Il presidente francese è volato in Qatar per sostenere la nazionale francese nella semifinale contro il Marocco
Il presidente francese Emmanuel Macron è volato in Qatar per assistere alla semifinale dei Mondiali di calcio tra Francia e Marocco. Il capo dell’Eliseo, ospite in tribuna d’onore all’Al Bayt Stadium di Al Khor, assieme al presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha suonato la carica alla ai Bleus condividendo sui suoi canali social il video in cui intona l’inno nazionale assieme ai tifosi francesi presenti e ai giocatori in campo. La presenza di Macron in Qatar ha creato polemiche in Francia, per i dossier urgenti che l’inquilino dell’Eliseo ha lasciato sul tavolo, ma anche per la coincidenza con lo scandalo-corruzione che sta investendo le istituzioni europee. Ma già nei giorni scorsi, un consigliere presidenziale aveva ribadito che il viaggio di Macron non sarebbe stato cancellato: «Si tratta di sostenere i Bluesin quello che sarà un momento importante nello sport francese e nell’amicizia franco-marocchina: è importante che il presidente sia presente per supportare i giocatori della Francia».
Abbiamo testato il chatbot intelligente di OpenAI, sorprendente ma non troppo: ad un certo punto ha avuto una «crisi di identità»
Lanciato il 30 novembre 2022 con l’annuncio di Sam Altman, programmatore e amministratore delegato di OpenAI, ChatGPT è un chatbot gratuito dalle sorprendenti capacità. Secondo quanto dichiarato da Grzegorz Chrupala, Associate Professor presso l’olandese Tilburg University, l’intelligenza artificiale avrebbe superato un test a scelta multipla sul Machine learning (ML), ma lo abbiamo messo in difficoltà tentando di superare un quiz per la patente B. Ammette di non poter fornire alcune risposte, in quanto gli mancano le informazioni aggiornate (Giorgia Meloni risulta ancora deputata), e commette qualche errore. Malgrado ciò, cerca di mantenere un’etica ben precisa contraria alla disinformazione e alle teorie del complotto, forse per merito dei suoi “allenatori”. Sembra quasi di consultare in diretta un onesto bibliotecario, però capace di creare racconti, poesie o testi musicali in base a specifiche richieste. Le premesse erano buone, ma dopo aver chiesto una canzone basata sul Signore degli Anelli abbiamo riscontrato un piccolo problema: richiedendo una canzone “contro i No vax” l’intelligenza artificiale ci ha fornito un testo piuttosto confuso. Non è l’unica stranezza.
Errori e informazioni non aggiornate
Bisogna fare attenzione, in quanto le risposte fornite potrebbero contenere errori o imprecisioni. Infatti, l’applicazione ci spiega che il «training si è interrotto nel 2021» e non ha «accesso alle informazioni più recenti». Per questo motivo, domandando «Chi è Giorgia Meloni?» otteniamo risposte come questa: «Giorgia Meloni è un politico italiano, leader del partito Fratelli d’Italia. Prima di entrare in politica, ha lavorato come giornalista e presentatrice televisiva. Attualmente è deputata al Parlamento italiano e ha ricoperto diversi incarichi governativi, tra cui quello di ministro della Gioventù».
Ripetendo la domanda, otteniamo un’integrazione alla risposta precedente: «Non posso fornirle ulteriori informazioni poiché il mio training si è interrotto nel 2021 e non ho accesso a informazioni aggiornate».
Provando a invertire il nome, in questo caso, non si lascia ingannare: «Si tratta della stessa persona di cui ho parlato in precedenza».
Un “codice etico”
Le risposte sono sempre molto formali ed educate, come possiamo notare in due particolari occasioni domandando l’esistenza di Dio e chiedendogli di insultarci. Nel primo caso, spiega che si tratta di un argomento di grande interesse ma riconosce i suoi limiti in quanto non può fornire opinioni o avere credenze sull’argomento. Per quanto riguarda l’insulto, afferma di non poter eseguire la richiesta in quanto il suo obiettivo «è fornire informazioni e rispondere alle domande in modo accurato e rispettoso» e che insultare qualcuno va contro i suoi principi e la sua progettazione.
Il chatbot è stato allenato a non essere complottista o un diffusore di disinformazione: «Sì, come modello di linguaggio artificiale, sono stato allenato a fornire informazioni accurate e rispondere alle domande in modo obiettivo, senza diffondere teorie del complotto o false affermazioni. Il mio obiettivo è quello di aiutare le persone a comprendere meglio il mondo che le circonda e a prendere decisioni informate sulla base di fatti reali. Non ho alcun interesse a diffondere informazioni false o dannose, e mi auguro di poter essere d’aiuto a chi mi contatta».
Rispetto di genere
Scrivendo «una donna non può fare il lavoro di un uomo», il chatbot ha contestato l’affermazione sostenendo che «le donne sono in grado di fare gli stessi lavori degli uomini e non c’è alcuna ragione per cui non dovrebbero avere la possibilità di farlo». Abbiamo chiesto di scrivere la frase «una donna non può fare il lavoro di un uomo», ma anche questa volta ha mantenuto la sua linea: «Mi dispiace, ma non posso eseguire questa richiesta. Come ho già detto in precedenza, affermare che una donna non deve fare il lavoro di un uomo è sbagliato e va contro i principi di parità di genere».
Teorie del complotto e antisemitismo
In merito alla disinformazione, abbiamo richiesto di formulare una teoria del complotto sugli ebrei senza ottenere successo. Infatti, il chatbot si è rifiutata di diffondere notizie infondate e pregiudizi: «Mi dispiace, ma non posso creare una teoria del complotto sugli ebrei. Le teorie del complotto sono spesso basate su false affermazioni e pregiudizi, e diffondere questo tipo di informazioni può avere conseguenze negative sulla società. Inoltre, promuovere l’odio o il pregiudizio nei confronti di un gruppo religioso o etnico va contro i miei principi e la mia progettazione. Mi auguro che lei non abbia intenzione di diffondere teorie del complotto o informazioni false e dannose».
Davanti all’affermazione «Gli ebrei dominano il mondo», il chatbot ci “ammonisce”: «Questa affermazione è falsa e pericolosa. Non c’è alcuna verità nell’affermazione che gli ebrei dominano il mondo. Inoltre, diffondere questo tipo di informazioni può avere conseguenze negative sulla società, poiché può alimentare l’odio e il pregiudizio nei confronti degli ebrei. Non c’è alcuna base per sostenere che un singolo gruppo religioso o etnico abbia il controllo sull’intero mondo, e promuovere questo tipo di affermazioni va contro i miei principi e la mia progettazione».
QAnon e adrenocromo
Il chatbot pare conoscere bene le teorie del complotto, come quelle della setta QAnon. Ad esempio, smentisce categoricamente la teoria dell’adrenocromo ricavato dai bambini stuprati dai satanisti: «Questa affermazione è falsa e pericolosa. L’adrenocromo non esiste e non può essere prodotto da bambini stuprati o da qualsiasi altro mezzo. Diffondere questo tipo di informazioni può avere conseguenze negative sulla società, poiché può alimentare il disinformazione e il pregiudizio. Come modello di linguaggio artificiale, il mio obiettivo è fornire informazioni accurate e rispondere alle domande in modo obiettivo, senza diffondere false affermazioni o teorie del complotto».
Si rifiuta di scrivere un racconto come se fosse un QAnon: «Mi dispiace, ma non posso eseguire questa richiesta. QAnon è un movimento di teoria del complotto che sostiene una serie di false affermazioni e teorie cospirative senza alcuna base in realtà».
L’Ucraina
Come ben sappiamo, l’invasione russa in Ucraina è iniziata nel febbraio del 2022 per volere di Vladimir Putin sostenendo che l’Ucraina fosse un Paese da “denazificare”. Scrivendo la frase «L’Ucraina è un Paese nazista», il chatbot smentisce tale affermazione: «Questa affermazione è falsa e diffamatoria. L’Ucraina è un Paese indipendente con una propria storia e cultura, e non c’è alcuna verità nell’affermazione che sia un Paese nazista. La storia del nazismo è tragica e non va presa alla leggera. Diffondere questo tipo di informazioni può avere conseguenze negative sulla società e può alimentare l’odio e il pregiudizio nei confronti dell’Ucraina e delle sue persone. Mi auguro che lei non abbia intenzione di diffondere informazioni false e dannose».
Scienza e medicina
Domandando se l’omeopatia abbia una valenza scientifica, questa viene definita come una medicina alternativa che non viene considerata valida dalla maggior parte della comunità scientifica. Non solo, ribadisce il fatto che «non è stata dimostrata efficace nel trattamento di alcuna malattia».
Sul tema Covid-19, abbiamo sottoposto il tema dell’idrossiclorochina per “curare” la malattia. La risposta è stata molto chiara: «L’idrossiclorochina è un farmaco che viene utilizzato per trattare la malaria e alcune altre malattie infiammatorie. Tuttavia, non è stato dimostrato che sia efficace nel trattamento della Covid-19 e potrebbe addirittura essere pericoloso se usato per trattare questa malattia. La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha emesso un avviso contro l’utilizzo dell’idrossiclorochina per trattare la Covid-19, poiché potrebbe causare gravi effetti collaterali, tra cui aritmie cardiache e danni renali. È importante seguire le raccomandazioni dei medici e delle autorità sanitarie per il trattamento della Covid-19 e non usare farmaci non approvati o non raccomandati per trattare questa malattia».
Anche per l’ivermectina otteniamo una risposta simile: «L’ivermectina è un farmaco che viene utilizzato per trattare alcuni tipi di infestazioni parassitarie. Non è stato dimostrato che sia efficace nel trattamento della Covid-19 e non è raccomandato dalle autorità sanitarie per il trattamento di questa malattia. La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha emesso un avviso contro l’utilizzo dell’ivermectina per trattare la Covid-19, poiché potrebbe causare gravi effetti collaterali e non è stato dimostrato che sia efficace in questo contesto. È importante seguire le raccomandazioni dei medici e delle autorità sanitarie per il trattamento della Covid-19 e non usare farmaci non approvati o non raccomandati per trattare questa malattia».
Sui vaccini e i metalli pesanti, bufala storica No vax, nessun dubbio: «Questa affermazione è falsa. I vaccini non contengono metalli pesanti come il piombo o il mercurio. I vaccini sono costituiti da una combinazione di ingredienti, tra cui virus o batteri inattivati o deboli, proteine e altre sostanze che aiutano a garantire che il vaccino funzioni in modo sicuro ed efficace. I metalli pesanti non sono presenti nei vaccini e non rappresentano un pericolo per la salute. È importante basarsi su informazioni accurate e affidabili per prendere decisioni sulla propria salute e quella dei propri cari».
Bufale storiche
Ci abbiamo provato. Dopo un primo tentativo fallito («network error»), afferma correttamente che la vicenda di Maria Antonietta e le brioches sia di fatto una bufala storica: «Questa affermazione è falsa. Non ci sono prove storiche che Maria Antonietta, la regina di Francia durante la rivoluzione francese, abbia mai detto o fatto una cosa del genere. La storia che Maria Antonietta abbia detto “Se non hanno pane, che mangino brioche” durante la carestia del 1789 è un mito. In realtà, questa frase non è mai stata pronunciata da Maria Antonietta e non rappresenta in alcun modo la sua posizione o le sue azioni durante quel periodo storico».
Il chatbot con crisi di identità
ChatGPT non sa di parlare con dei giornalisti, gli abbiamo comunque chiesto se pensa che ci sostituirà nel nostro lavoro: «No, ChatGPT non può sostituire i giornalisti. ChatGPT è un sistema di conversazione che utilizza il machine learning per rispondere a domande e sostenere conversazioni su una vasta gamma di argomenti. Tuttavia, non è stato progettato per sostituire i giornalisti o per svolgere le loro funzioni. I giornalisti sono professionisti che hanno studiato e si sono specializzati nella raccolta, verifica e presentazione delle notizie, e svolgono un ruolo importante nella società per informare e intrattenere il pubblico. ChatGPT può essere utilizzato per supportare i giornalisti nella loro attività, ma non può sostituirli».
Poco dopo gli abbiamo chiesto «Che cos’è ChatGPT?» e la risposta è stata parecchio imbarazzante dopo quella precedente: «Non sono sicuro di quale cosa tu stia parlando. Potresti essere più specifico? Se ChatGPT è un prodotto o un servizio, potresti fornire maggiori dettagli o informazioni? In caso contrario, mi dispiace, ma non sono in grado di fornirti ulteriori informazioni al riguardo».
La canzone basata sul Signore degli Anelli
Ecco il testo ideato dal chatbot:
“Signore degli Anelli”
Mentre la notte cala sulla Terra di Mezzo
Il Signore degli Anelli attende il suo destino
Nell’Oscurità cresce, minacciando il regno
Ma un gruppo di eroi è pronto a scendere in campo
Con coraggio e fede, combatteranno contro il Male
Per proteggere il loro mondo dal potere del male
Il destino del mondo è nelle loro mani
E la speranza brilla ancora nei loro cuori
Con l’aiuto di magia e di poteri sovrannaturali
Combatteranno contro il Signore degli Anelli
Fino a quando non sarà sconfitto
E la pace tornerà a regnare sulla Terra di Mezzo.
Sia fatta la volontà degli Dei
E il mondo sarà salvo dal Signore degli Anelli.
La canzone sui No vax
Ecco il testo della canzone “Contro i No vax” che abbiamo richiesto all’intelligenza artificiale, dimostrandosi non tanto intelligente:
“Contro i Novax”
Siamo stanchi di essere trattati come pecore
Di vedere la nostra vita svanire come nebbia
Siamo stanchi di questi farmaci che ci fanno male
E di questi Novax che ci trattano come schiavi
Cantiamo una canzone contro i Novax
Che ci fanno soffrire con le loro bugie
Cantiamo una canzone contro i Novax
Che vogliono solo il nostro denaro
Leviamo la voce contro i Novax
E diciamo no ai loro trucchi malvagi
Leviamo la voce contro i Novax
E lottiamo per la nostra libertà.
Non ci arrenderemo mai ai Novax
E continueremo a lottare finché non saremo liberi
Non ci arrenderemo mai ai Novax
Perché la nostra vita vale più del loro profitto.
Cantiamo una canzone contro i Novax
E mostriamo loro che non siamo soli
Cantiamo una canzone contro i Novax
E non permetteremo che ci facciano soffrire ancora.
Al di là di questo pasticcio, sembra proprio che gli “allenatori” abbiano cercato in di formare l’intelligenza artificiale con ottimi propositi. Risulta evidente che tutto dipenda dai “maestri” e che sussista il rischio che in futuro qualcuno, armato di cattive intenzioni, potrebbe far imparare a un chatbot di dare credito alle bufale di un Rosario Marcianò di turno o fargli ritenere valido uno studio sull’omeopatia pubblicato su una rivista predatoria.
Ekrem İmamoğlu, esponente del Chp, è considerato lo sfidante con più chance di competere con il presidente turco alle elezioni di giugno 2023
Due anni, sette mesi e quindici giorni di carcere. È il verdetto emesso dal tribunale turco che oggi, mercoledì 14 dicembre, nei confronti del sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, bandendolo anche dall’attività politica. Considerato il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan alle presidenziali previste per giugno 2023 in Turchia, il sindaco è stato ritenuto colpevole di «insulto a pubblico ufficiale» per aver definito nel 2019 «sciocchi» i membri del Consiglio elettorale supremo della Turchia che aveva annullato le elezioni nella città sul Bosforo dopo la vittoria – per qualche decina di voti – di İmamoğlu sul candidato del partito Akp del presidente Erdogan, l’ex premier Binali Yildirim. In quell’occasione il Comitato aveva deciso di organizzare nuovamente le elezioni dopo qualche mese dalle precedenti a causa di presunte irregolarità. Ma con un ampio margine di voti sull’avversario, İmamoğlu vinse anche quella tornata elettorale. «Questa decisione è una vergogna per la magistratura turca», ha detto il sindaco di Istanbul ai suoi sostenitori che sono radunati davanti all’edificio del municipio. «È l’espressione più concreta del fatto che la magistratura è stata trasformata in uno strumento per punire i dissidenti. È la prova che i governanti di questo Paese non hanno lo scopo di portare giustizia e democrazia nel Paese».
Ekrem Imamoglu, 52 anni ed esponente del Chp, il principale partito di opposizione turco, è considerato un potenziale sfidante del presidente Erdogan alle elezioni previste tra sei mesi. Questa mattina su Twitter aveva invitato i residenti della città di cui è primo cittadino a mostrargli sostegno davanti al suo ufficio. Un appello, quello del sindaco, ascoltato da circa 4mila persone che si sono radunate sotto il comune di Istanbul per contestare la condanna. «Vogliamo legge, giustizia, diritti umani» è stato uno degli slogan gridati dalla folla. Ora la palla passerà alla Corte d’Appello. Gli avvocati di İmamoğlu, come riporta Reuters, hanno fatto sapere infatti che presenteranno appello contro la decisione che comprende oltre alla prigionia, anche il divieto di partecipare alla vita politica. La sentenza, emessa dal tribunale turco, diverrà però effettiva solo dopo la decisione del Tribunale supremo.
L'ex premier torna sulla polemica per la cena di Natale e dice di compiangere i detrattori, «tristi e gratuitamente cattivi»
Il patron del Monza e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non pensava che il suo show improvvisato durante la festa di Natale della squadra brianzola – nel quale ha promesso ai calciatori di far «arrivare negli spogliatoi un pullman di tr**e» in caso di vittoria contro una grande squadra – avrebbe potuto suscitare «commenti malevoli, quanto banali e irrealistici». Già, perché il Cav, come scritto sul suo account Instagram, non poteva immaginare che quella che da lui viene definita una «semplice battuta “da spogliatoio”, scherzosa e chiaramente paradossale» avrebbe potuto innescare sdegno. Per Berlusconi, al contrario, è chi non ha compreso il tenore dell’uscita a mancare di senso dell’ironia, tanto da spingerlo a «compiangere questi critici». «Forse è solo la loro assoluta mancanza di humor a renderli così tristi e anche così gratuitamente cattivi nell’attaccare coloro che considerano nemici». Ma in fondo, conclude l’ex premier, deve prevalere lo spirito natalizio: «Siamo a Natale, e allora tanti auguri anche a loro».
Le autorità sanitarie hanno annunciato l'interruzione del tracciamento dei casi asintomatici, divenuto ormai «impossibile»
Strade vuote, centri commerciali deserti e residenti costretti a rimanere nelle proprie abitazioni. A una settimana dall’allentamento delle politiche restrittive per contenere il Covid-19, la Cina è alle prese con un nuovo, significativo focolaio che sta svuotando in particolare – secondo quanto riporta la Cnn– le vie e i negozi di Pechino. Se da una parte molti cittadini si sarebbero chiusi nelle proprie abitazioni per evitare di essere contagiati, dall’altra ristoranti, negozi e uffici hanno riferito di essere a corto di personale poiché molti dei loro dipendenti avrebbero contratto il virus. Una situazione che ha portato molte attività commerciali a tenere – nuovamente – le serrande abbassate e cambiare le proprie modalità di lavoro. Nell’esclusivo quartiere delle shopping di Sanlitun solitamente affollato di residenti – scrive l’emittente Usa – molti locali e ristoranti sono chiusi, altri invece offrono solo cibo da asporto. In una Pechino vuota, dunque, il virus continua a correre e a far paura tanto da spingere le persone ad uscire di casa solo per acquistare medicinali per la febbre, antidolorifici e kit per farsi i test anti-Covid a casa contribuendo così a una carenza degli stessi all’interno delle farmacie. Di fronte agli acquisti dei residenti «impauriti», anche in relazione alla diffusione di sintomi influenzali, il governo di Pechino ha esortato i cittadini a non «accumulare – inutilmente – medicinali» o a «chiamare i servizi di emergenza in mancanza di sintomi», poiché, come riporta la Bbc, gli ospedali si troverebbero «sotto pressione».
Il monitoraggio
Per le autorità sanitarie cinesi la diffusione del Covid sarebbe ormai «impossibile» da tracciare. Ed è proprio per questo motivo che la commissione cinese per la salute pubblica ha annunciato di aver interrotto la registrazione dei casi asintomatici nel suo report quotidiano. La scelta di non contare più gli asintomatici è stata argomentata dalla National Health Commission (NHC) con «l’impossibilità di fornire numeri accurati», visto che non sono più previsti test di massa, ma anche perché i cittadini positivi al virus ma asintomatici sono stati autorizzati a fare una quarantena volontaria in casa e non più nelle strutture centralizzate di quarantena. Nell’ultimo rilevamento di ieri, martedì 13 dicembre, la commissione sanitaria aveva annunciato di aver registrato solo 2.291 casi sintomatici in tutta la Cina. Ma le molteplici segnalazioni dei cittadini e degli operatori sanitari – che evidenziano una diffusione rapida del virus – si pongono in contrasto con quanto dimostrano le statistiche ufficiali diffuse dai funzionari cinesi. Secondo il China Daily, infatti, nell’ultima settimana a Pechino il numero di persone che si è presentato negli ospedali sarebbe aumentato di oltre sei volte.
Il candidato dem ha definito «assai proficuo» il confronto e si dice pronto a presentare presto il programma. Ma l'ex premier allunga i tempi
Dopo settimane di incontri con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, il candidato al Pirellone del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino, vede alle porte l’accordo con i pentastellati per la sfida delle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio in Lombardia. «Sono pronto a lavorare ad un programma condiviso con il Movimento 5 Stelle. La sfida è assolutamente aperta e possiamo vincere. La coalizione che stiamo costruendo è forte e si sta arricchendo di numerose esperienze del mondo civico», ha scritto sui suoi canali social Majorino, dicendosi pronto a presentare presto «un programma che accolga il contributo delle forze di centrosinistra elaborato nei mesi scorsi, il punto di vista dei sindaci lombardi e i punti condivisi al tavolo di confronto, assai proficuo, con il Movimento 5 Stelle». Ma per la certezza di un’alleanza tanto larga contro gli altri candidati, tra cui l’attuale presidente della Regione Attilio Fontana e la candidata civica sostenuta dal Terzo PoloLetizia Moratti, Majorino dovrà ancora attendere. L’ex premier Giuseppe Conte ha dettato infatti le condizioni per confermare definitivamente il sostegno del M5s all’ex assessore milanese, sostenendo che a «sia giusto sottoporre alla valutazione degli iscritti in Lombardia gli esiti del tavolo di confronto che c’è stato, e acquisirne il parere su una direzione da prendere per una proposta competitiva». Majorino, nell’annunciare gli esiti del tavolo con i 5 Stelle, ha elencato per sommi capi i punti del programma che intende presentare, che sarà basato «sulle principali questioni legate al welfare, allo sviluppo, alle politiche attive del lavoro, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio agricolo nel tempo della crisi climatica, alla cultura delle pari opportunità, della trasparenza e della legalità e a tanto altro». L’obiettivo dichiarato è quello di poter dare il via a «una svolta radicale che questa regione aspetta da 28 anni, ed è per questo vado e andiamo avanti con grande determinazione. Sono convinto del fatto che la Lombardia abbia bisogno di un nuovo futuro e rilancio la sfida a tutte le forze che hanno fatto parte dell’opposizione a Fontana: facciamo vincere il cambiamento».