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La passione per il volo e una carriera brillante: chi era Fabio Altruda, il pilota dell’Eurofighter precipitato a Trapani

14 Dicembre 2022 - 14:32 Redazione
Di origini campane, nei prossimi giorni il giovane ufficiale dell'Aeronautica sarebbe dovuto tornare a casa per trascorrere le feste natalizie con i suoi cari

Solo 33 anni e una passione per il volo a cui aveva deciso di dedicare la vita. Fabio Antonio Altruda, originario di Caserta, è il giovane pilota trovato morto poche ore fa dopo che l’Eurofighter che stava guidando è precipitato mentre rientrava alla base di Trapani Birgi. Ufficiale dell’Aeronautica, Altruda si era formato come pilota in Campania. Prima nella scuola militare Nunziatella di Napoli e poi nel 2007, nel corso Ibis 5° dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, era infine atterrato nella base siciliana nel 2021 nel 37esimo Stormo di Trapani come Pilota combat ready su velivolo Eurofighter. Nella sua carriera aveva partecipato più volte a operazioni fuori dai confini nazionali in attività di air policing Nato. Un compito importante che anche in questi mesi di conflitto in Ucraina vede coinvolti diversi caccia del 37° Stormo. Giovanissimo, eppure con una grande esperienza acquisita, il pilota contava centinaia di ore di volo effettuate proprio a bordo di uno di quei caccia che nella giornata di ieri, 13 dicembre, gli è costato la vita. Mentre colleghi e amici riempiono le bacheche social di ricordi commossi e saluti increduli, l’Areonautica militare ha avviato un’inchiesta che ora avrà il compito di accertare quello che è successo negli attimi in cui la torre di controllo della base siciliana ha perso i contatti con il 33enne, e il perché dal caccia non sia arrivata nessuna richiesta di soccorso.

«Un pilota non muore mai»

«È stato mio allievo durante il corso di diritto della navigazione aerea. Cieli blu caro Fabio», scrive uno dei suoi ex istruttori Antonio De Rosa in suo ricordo, «che tu possa riposare in pace vicino ai colleghi che nei miei 38 anni di Aeronautica ho conosciuto ed ho visto purtroppo cadere. Sono vicino ai suoi familiari e soprattutto ai suoi genitori straziati dal dolore per la perdita di un figlio tanto amato». Celibe, Altruda aveva lasciato la sua regione d’origine per sposare la terra siciliana che da poco più di un anno lo aveva accolto. La sua famiglia è invece rimasta a Cardito, in provincia di Napoli, dove il 33enne sarebbe dovuto tornare per trascorrere insieme ai cari le feste natalizie. Nella base siciliana il pilota aveva trovato la sua seconda casa, conquistando in brevissimo tempo tutti i colleghi, oggi increduli per ciò che è accaduto. Il tweet ufficiale dell’Aeronautica ha raccolto la commozione di tutti gli allievi e i piloti che hanno conosciuto il giovane: «Cieli Blu Fabio. Un grande dolore ha stretto il cuore di tutti noi, abbiamo sperato fino all’ultimo di ricevere una buona notizia». E ancora: «Un pilota non muore mai, vola solo più in alto».

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SPORTCalcioGianluca VialliNazionale italianaTumori

Vialli lascia la Nazionale per curare il tumore: «Devo superare questa fase della malattia»

14 Dicembre 2022 - 14:30 Redazione
Il 58enne combatte contro un tumore al pancreas da 5 anni

Gianluca Vialli, ha annunciato la sua assenza alle prossime gare degli Azzurri e ha lasciato l’incarico da capo delegazione della Nazionale italiana. «Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri», ha dichiarato con una nota alla Figc. «L’obiettivo – ha detto – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia». Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha espresso vicinanza a Vialli in questa fase: «Gianluca è un protagonista assoluto della Nazionale e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d’animo, all’Azzurro e all’affetto di tutta la famiglia federale sono convinto tornerà presto. Può contare su ognuno di noi, perché siamo una squadra, dentro e fuori dal campo».

La malattia

Il 58enne Vialli, che da diverso tempo vive a Londra, combatte contro un tumore al pancreas da cinque anni. Nel 2017 gli arrivò la diagnosi e da lì ha sempre condiviso il suo percorso senza nascondere le paure derivanti dalla malattia. In un’intervista con Alessandro Cattelan aveva confessato di aver «paura di morire». Disse: «Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita». E anche questa volta, nel triste «arrivederci» alla Federazione lancia uno spiraglio di speranza: si ferma, ma solo per poter «essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi».

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Caos in Perù, 4 giovani italiane sono bloccate su un bus da oltre 24 ore: «Siamo senza soldi, cibo e acqua» – I video

14 Dicembre 2022 - 14:08 Ygnazia Cigna
Si tratta di Giulia Opizzi, Martina Meoni, Federica e Lorenza Zani: l'ambasciata italiana è in contatto con la polizia locale

Quattro italiane si trovano bloccate da oltre 24 ore su un autobus assieme ad altri passeggeri cileni, americani, colombiani, argentini, giapponesi e olandesi. La destinazione doveva essere la Bolivia. Il mezzo era partito dal Perù e, al momento, si trova fermo nel villaggio di Checacupe a causa di una protesta politica avvenuta dopo il tentato golpe. C’è una fila di diversi chilometri di mezzi incolonnati. Le italiane Giulia Opizzi, Martina Meoni, Federica e Lorenza Zani, sono tutte giovani, tra i 21 e i 33 anni. Tre sono romagnole e una di Firenze. La 21enne è una giovane turista cesenaticense che sul suo account Instagram sta denunciando la situazione e ha lanciato un appello: «Siamo senza soldi, senza acqua, senza riuscire a contattare i famigliari, senza servizi igienici. Il dialogo con i manifestanti sembra impossibile nonostante i vari tentativi». E ha aggiunto: «La nuova prima ministra non intende ascoltare il popolo e non è a conoscenza della situazione attuale fuori dalle città».

L’ambasciata inizia a muoversi

La giovane sta chiedendo nelle storie di condividere il suo appello, e sta riportando le condizioni in cui si trovano. In una di queste ha mostrato le condizioni igieniche del bagno, pieno di carta igienica e sporco. Intanto, il comune di Cotignola (Ravenna) si è attivato con l’ambasciata italiana del luogo. E fonti diplomatiche riferiscono che i diplomatici a Lima si sarebbero già attivati e sono in contatto con la polizia del posto. Il Paese è nel caos dopo che una settimana fa c’è stato un colpo di stato interno da parte dell’ex ministro Castillio che ha sciolto il congresso. Sono così scoppiate le manifestazioni in tutto il Paese. «C’è gente che non ha più soldi per mangiare, persone che non riescono a tornare a casa, a prendere un aereo perché cancellati», ha raccontato la 21enne.

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La teoria del complotto della luciferasi e vaccini luminescenti per tracciare le persone

14 Dicembre 2022 - 13:51 Juanne Pili
I vaccini non ci rendono tracciabili con gli ultravioletti

Circola in diverse condivisioni Facebook (per esempio qui, e qui), l’idea che i vaccini contro il nuovo Coronavirus conterrebbero una sostanza bio-luminescente nota come luciferasi. Questa narrazione No vax è vagamente ispirata a dati reali, ma riguardanti studi sulla bio-distribuzione condotti sui topi. Ci eravamo imbattuti già nella luciferasi in precedenti analisi (qui e qui), perché legata indirettamente ad altre narrazioni complottiste sui vaccini Covid.

Per chi ha fretta:

  • La luciferasi viene è stata usata negli studi di bio-distribuzione sui topi in sostituzione della Spike, antigene che i vaccini Covid fanno produrre alle cellule.
  • Non ha senso sostenere che i vaccini contengono luciferasi.
  • Il filmato che si accompagna a queste condivisioni parla di grafene nei vaccini, altra bufala già abbondantemente smentita.

Analisi

Abbiamo davanti un minestrone No vax, dove si cerca di spaventare la gente usando termini già sentiti che possono suscitare ansia in un pubblico scarsamente informato:

LAMPADE A LUCE VIOLA
Sconvolgente ma temo che sia vero.
Negli USA è già pieno di lampioni a luce viola, pure nelle strade di ingresso o uscita dalle città, circonvallazioni, superstrade.
Hanno già iniziato anche in alcune città europee.
Per altro i sieri contengono luciferasi, sostanza rilevabile appunto tramite luce viola, detta anche luce nera o ultravioletta.

La narrazione è molto confusa. C’è chi parla di «luce nera», termine che indica le lampade ultraviolette. Il filmato in oggetto parla di grafene (bufala di cui abbiamo già un’ampia rassegna di articoli), ma il testo si riferisce alla luciferasi, un bio-marcatore che dovrebbe rendere i vaccinati luminescenti se sottoposti a luce ultravioletta.

Cos’è la luciferasi

Abbiamo incontrato la proteina luciferasi nelle nostre precedenti analisi, quando si utilizzava nelle ricerche pre-cliniche, soprattutto sui topi. Questa sostanza sostituisce la Spike vera e propria, riuscendo a simularne il funzionamento. Doveva insomma simulare l’azione dell’antigene di SARS-CoV-2, che i vaccini fanno produrre alle cellule. Ne avevamo trattato a seguito di uno studio Pfizer per il Governo giapponese giapponese. La bio-luminescenza della luciferasi permette di vedere la bio-distribuzione che la vera Spike potrebbe avere in un organismo. Questo è stato chiarito dall’Ema il 25 maggio 2021 in un comunicato.

Come è stato realizzato il filmato

Il filmato allegato a questo genere di condivisioni è un accrocchio di screen ad articoli e clip, che non mostrano mai presunti vaccinati a cui – per esempio – si illumina il braccio nel sito di iniezione. La fonte è il canale Telegram Vincent Sanders Channel. In basso a destra troviamo il riferimento al sito Web dove sono state montate le clip: Clideo.com, cosa che suggerisce la totale origine amatoriale del contenuto.

Conclusioni

La narrazione in oggetto fa riferimento a vaccini luminescenti per via della luciferasi, ma il filmato a cui si accompagna parla del grafene. In entrambi i casi si tratta di bufale complottiste già ampiamente smentite.

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No! L’aumento dei casi di tumore e i vaccini per il Covid non sono correlati

14 Dicembre 2022 - 13:47 Antonio Di Noto
I no vax citano degli studi che si sono conclusi ben prima che il primo caso di Covid venisse diagnosticato

«Il 2023 sarà un anno devastante e i primi segnali sono già in vista». Così si conclude un post su Facebook che con un’immagine evidenzia una presunta differenza tra i dati dei fact checker, che smentiscono ogni correlazione dei vaccini contro il Covid con il cancro, e un articolo della Cnn, che avverte di un aumento dei casi di tumore tra gli under 50. Tra i due articoli, così come tra i vaccini e il cancro, però, non c’è alcuna correlazione.

Per chi ha fretta:

  • Un articolo della Cnn cita due studi e tratta di un incremento dei casi cancro nella fascia under 50.
  • I no vax lo usano per sostenere che l’incremento sia causato dai vaccini.
  • Non c’è nessuna prova. Gli studi si sono conclusi ben prima che il primo caso di Covid venisse diagnosticato

Analisi

Questo è quello che si legge nella descrizione di uno dei post su Facebook che condividono l’immagine:

«EPIDEMIA DI CANCRI DA “VACCINI” COVID. I FACT CHECKERS, DI CUI RICORDEREMO TUTTI I NOMI E COGNOMI, AFFERMAVANO CHE NON C’ERANO PROVE… ORA STA ESPLODENDO UNA PREOCCUPANTE “EPIDEMIA” DI CANCRI ESTREMAMENTE AGGRESSIVI E VELOCI NEGLI IN(o)CULATI COVID VAX. IL 2023 SARÀ UN ANNO DEVASTANTE E I PRIMI SEGNALI SONO GIÀ IN VISTA»

L’articolo di Reuters

L’articolo di Reuters nega che esista una correlazione tra i vaccini contro il Covid e il cancro. Lo fa contattando la protagonista di uno dei casi presi ad esempio dai complottisti per sostenere la loro tesi. La donna, malata di cancro, nega che vi sia una correlazione tra la sua malattia e il vaccino, così come evidenziato dal medico che la segue. Inoltre, viene fatto notare come tra l’inoculazione e la diagnosi sia passato circa un mese. Se fosse stato il vaccino a causarlo, sarebbe impossibile che la massa tumorale sia stata individuata così presto.

Gli studi che contraddicono chi li condivide senza leggerli

Il pezzo della Cnn, invece, cita due diversi studi che analizzano i possibili motivi dell’aumento nei casi di cancro tra i pazienti under 50. Il primo appare sulla rivista specializzata Nature Reviews Clinical Oncology. Si tratta di una revisione delle cause che sono state associate all’aumento dell’incidenza per il periodo 2002-2012. L’ultimo anno del campione, quindi, precede di ben sette anni l’insorgenza del primo caso diagnosticato di Covid-19, e di addirittura otto anni l’inoculazione dei primi vaccini. Chiaramente, non può esistere nessuna correlazione tra lo studio e il Covid.

Il secondo studio, sebbene più recente, non può essere collegato ai vaccini contro il Covid per la stessa ragione. L’articolo di Frank Sinicrope pubblicato sul New England Journal of Medicine considera l’incidenza del cancro al colon nel lasso di tempo tra il 1995 e il 2016, mentre ne osserva la mortalità tra il 1970 e il 2017. Di nuovo, non può esistere una correlazione con il Covid, dato che all’epoca non erano stati diagnosticati casi di infezione dal virus negli esseri umani.

Conclusioni:

Un’immagine sui social media mette in correlazione l’incremento dell’insorgenza dei casi cancro tra gli under 50 e i vaccini contro il Covid. Tuttavia, lo fa senza fondamento, dato che entrambi gli studi menzionati nell’articolo della Cnn usato per sostenerlo si riferiscono a un arco temporale conclusosi anni prima della diagnosi del primo caso di Covid nell’essere umano.

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Questo tweet che parla di frode alle elezioni americane non è stato fatto dalla cognata di Biden: l’account è un fake

14 Dicembre 2022 - 13:44 Ludovica Di Ridolfi
La vera Hallie non ha alcun profilo Twitter, fanno sapere dalla fondazione per cui lavora

Non è una novità che i sostenitori di Donald Trump provino a delegittimare il risultato delle elezioni che lo hanno visto sconfitto da Joe Biden. Quel che di volta in volta sorprende è la fantasia che usano per alimentare la loro narrazione. Tra false dichiarazioni e furti di identità, anche stavolta hanno provato a rivendicare il risultato mai raggiunto, chiamando in causa persino una parente dell’attuale presidente Usa.

Per chi ha fretta:

  • Circolano sui social gli screenshot di alcuni tweet attribuiti alla nuora di Joe Biden, Hallie
  • I contenuti dei messaggi ricalcano la narrazione della destra americana e denunciano frodi nelle ultime elezioni
  • L’account però risulta un fake, ed è stato attualmente sospeso: la vera Hallie non ha alcun profilo Twitter, fanno sapere dalla fondazione per cui lavora

Analisi

«Il presidente Trump ha vinto quelle elezioni e tutta la mia famiglia lo sa»: questo è quello che si legge nel testo di un tweet screenshottato e diffuso sui social. La presunta autrice del post, da quello che desumiamo vedendo il nome utente, sarebbe Hallie Biden (vedova di Beau, uno dei figli del leader statunitense). Il suo presunto endorsement al leader repubblicano è stato accolto con entusiasmo e sprezzante ironia dai sostenitori del tycoon. «È la vedova di Joe Biden e cognata di Rimbambiden. Nel tweet, dice a fine Agosto che Trump ha vinto le elezioni e che tutta la famiglia Biden lo sa… Il suo account Twitter è stato sospeso!», si legge ad esempio in questo post.

Gli utenti di TikTok e Facebook hanno condiviso anche altri screenshot di post provenienti dal presunto account, alcuni dei quali includono affermazioni infondate sugli abusi sessuali e sulla legittimità delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020. Altri menzionano l’altro figlio di Joe Biden, Hunter, che è uscito con Hallie dopo la morte di Beau per cancro al cervello nel 2015. Peccato che a prendere le distanze da quanto scritto sul web sia stata la stessa Hallie. In un’e-mail al sito Afp, infatti, un portavoce della Beau Biden Foundation, il cui consiglio è presieduto da Hallie Biden, ha detto che la pagina mostrata online non le appartiene. Non solo il profilo mostrato non farebbe capo a lei, ma Hallie non avrebbe proprio un account Twitter: «Qualsiasi account che porta il suo nome è fraudolento», è la conclusione dell’e-mail.

Se oggi cercassimo il profilo dei tweet sopracitati, registrato sul social con il nickname di @HallieBiden, notiamo che è stato attivo fino al 29 agosto 2022. Era stato creato nello stesso mese, non aveva il badge blu tipico dei profili verificati che fanno capo ai personaggi pubblici, e in meno di trenta giorni aveva attirato quasi 20mila followers. Le versioni archiviate dell’account mostrano che ha pubblicato numerose affermazioni false e non verificate sulle frodi alle elezioni, sui presidenti Biden e Obama e sulle loro famiglie. Successivamente lo hanno sospeso per aver violato le regole della piattaforma, che vietano il furto d’identità. Sebbene il presunto post risalga a quest’estate, è tornato a far discutere non solo per i pomposi annunci di Twitter riguardo le intenzioni della piattaforma a voler rimuovere gli account falsi dopo l’avvento di Elon Musk.

Conclusioni

Il tweet che circola attribuito alla nuora di Joe Biden, Hallie, è falso. La donna non ha nessun profilo Twitter, e il portavoce della fondazione di cui presiede il consiglio ha affermato che «Qualsiasi account che porta il suo nome è da ritenersi fraudolento».

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Cristina D’Avena alla festa di Fratelli d’Italia? La scelta non piace ai fan e Twitter si scatena

14 Dicembre 2022 - 13:41 Redazione
La cantante è tra gli ospiti dei festeggiamenti per i dieci anni del partito, celebrati a Roma dal 15 al 18 dicembre

Sarà Cristina D’Avena una degli ospiti speciali i festeggiamenti per i 10 anni di Fratelli d’Italia, celebrati a Roma dal 15 al 18 dicembre. «Cristina ha una forte simpatia per lei», ha dichiarato la sorella Clarissa D’Avena, sorella e manager della cantante. E, poco tempo fa, la cantante aveva raccontato: «Ho visto, anni fa, un video in cui Meloni cantava Memole. Ho saputo che mi segue: una volta eravamo a una trasmissione e lei si entusiasmò quando le dissero che nel blocco seguente sarei arrivata io. Con lei canterei volentieri, magari Mila e Shiro o Memole, appunto». La coppia, però, probabilmente non avrà modo di incontrarsi sul palco. Secondo quanto riporta Il Foglio, il concerto è attesto tra domani e venerdì, ma la premier sarà ancora a Bruxelles per impegni europei. Una scelta, quella della cantante, che non è piaciuta a molti fan. Spesso etichettata come «icona gay»,

La polemica su Twitter e la delusione della comunità Lgbt+

D’Avena ora è sotto attacco da molti fan, soprattutto su Twitter. «Prima Lorella Cuccarini, poi Heather Parisi. Ora Cristina D’Avena. Uno ad uno crollano tutti i miei miti da bambina», cinguetta un utente. «Cristina D’Avena che va a cantare alla festa di Fratelli d’Italia è l’ennesima prova della totale incapacità del gay italiano di scegliersi icone dignitose del ruolo», ironizza un altro. E un altro ancora: «Pure Cristina D’Avena. Incredibile come tutti sono paladini della comunità LGBTQ+ poi supportano partiti che ci metterebbero in croce».

Come sarà organizzato l’evento

Tra le figure del governo spiccano i nomi del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini. In apertura alla festa ci sarà anche il vignettista Osho per quella che FdI ha definito una serata di «svago». il responsabile organizzativo del partito Giovanni Donzelli ha infatti annunciato che non si tratta di «un momento di confronto con gli altri, quello lo rimandiamo ad Atreju. Abbiamo deciso di parlare poco di noi, del partito. Vogliamo festeggiare parlando degli italiani. Sono solo i primi dieci anni e poi proseguiremo per i prossimi decenni». Il responsabile ha, inoltre, spiegato che la piazza sarà divisa in due: una parte sarà dedicata a un mercatino solidale natalizio, un presepe vivente e a spazi per bambini, l’altra parte vedrà una tensostruttura per i dibattiti dei politici, alla quale «prenderà parte tutto il governo e tutta la maggioranza di centrodestra». Meloni giungerà ai festeggiamenti romani sabato.

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FACT-CHECKINGAbortoAlimentazioneComplottiFeti

No! Non ci sono cellule fetali nei prodotti alimentari

14 Dicembre 2022 - 13:17 Juanne Pili
La propaganda conservatrice e anti-aborto dei ViVi. Secondo loro ci sarebbero cellule fetali umane anche negli alimenti

Torniamo a trattare di «cellule fetali». Stavolta non nei vaccini, come ci hanno abituato certe frange No vax, ma «usate in modo nascosto in prodotti di punta» e che «possono provocare malattie. Parliamo di alimenti e bevande che si acquistano al supermercato. Forse non è un caso se tali narrazioni vengano fatte circolare via Facebook dalla setta complottista dei ViVi (V_V), per esempio qui e qui. Cerchiamo di capire come ci sono arrivati e perché si sbagliano. Come suggeriscono gli hashtag che accompagnano le condivisioni (#FUCKAGENDA2030 e  #CO2STOCAZZO), sembra un tentativo maldestro di fare “benaltrismo”, suggerendo che avremmo ben altri problemi rispetto a quelli dovuti al cambiamento climatico. Ricordiamo infatti che i ViVi hanno condiviso in Rete anche contenuti negazionisti della responsabilità umana nel riscaldamento globale.

Per chi ha fretta:

  • La narrazione si basa sull’uso di una linea cellulare derivata da un singolo feto nel 1973 illustrato in un brevetto.
  • Tali cellule dunque sono cloni e non derivano direttamente da dei feti.
  • Nessuna di queste cellule finisce in alimenti o bevande.

Analisi

Allegato a queste condivisioni troviamo un filmato, che si apre con le seguenti parole:

Il sistema ti offre prodotti eticamente e biologicamente insani con l’inganno!!! La multinazionale Senomyx produce insaporitori da cellule renali Hek293 di feti abortiti. Fonte Cbs News, 06 2011. La multinazionale Senomyx vende i suoi insaporitori a Nestlè, Pepsi e Kraft. Attenzione quindi!!! Come vedi il sistema: Wef, Onu, Oms, Èlites, opera contro di noi in modi diversi, nascosti, e criminali!!! 

Lotta contro i “poteri forti” o propaganda conservatrice?

Seguono le immagini tratte dal post di un blog, intitolato Cellule di feto abortito per creare aromi alimentari, del febbraio 2021. Riportiamo giusto l’introduzione, perché è emblematica di come questa setta complottista – ben lungi dal fare la rivoluzione contro i “poteri forti” -, sembri invece esserne l’ancella, veicolando la propaganda dei peggiori conservatorismi: si va dalla paura del progresso (attraverso la demonizzazione dei vaccini a mRNA di nuova generazione) al negazionismo del cambiamento climatico (organico alle lobbie dei combustibili fossili), per finire con l’elogio dei movimenti pro vita e anti-aborto.

Per molti anni gli anti-abortisti hanno messo in guardia da una nuova tecnologia – spiega l’autore -,  che utilizza cellule di feti abortiti nel processo di lavorazione per dare più sapore, dolce o salato a cibi e bevande. […] L’obiettivo primario per molte di queste aziende, è quello di rendere saporiti cibi e bevande e al contempo quello di ridurre il contenuto di zucchero e sale, riducendo i costi. Mentre la Senomyx si rifiuta di rivelare i dettagli del processo, le sue applicazioni brevettate indicano che parte del segreto ha che fare veramente con l’uso di cellule renali umane, note come HEK293, che derivano da neonati abortiti.

Il filmato si conclude con una serie di manifesti dei ViVi (V_V).

Cellule fetali nella Pepsi?

Come spiegavamo già in un articolo del gennaio 2022 analizzando le narrazioni su vaccini prodotti con feti abortiti (ricordiamo ch’è una bufala in voga negli ambienti pro-life), la linea di cellule HEK-293 deriva da un singolo feto, abortito spontaneamente nel 1973. Sono cloni. Per tanto è scorretto anche solo definirle “cellule fetali”. Ritenere che delle donne debbano essere indotte ad abortire ogni volta che si deve fare un esperimento è una assurdità. Per altro queste cellule si usano per verificare negli esperimenti in vitro, la presenza di un patogeno – e così isolarlo -, o altri effetti del farmaco che si sta sperimentando. Non ha alcun senso pensare che ogni vaccino sia composto da cellule HEK-293.

Come spiegano i colleghi di Facta in un articolo dell’ottobre scorso, l’azienda biotech Senomyx non ha fatto altro che presentare nel 2008 una richiesta di brevetto dove si elencano i «metodi ricombinanti per esprimere un recettore funzionale del gusto dolce». Ed è nell’abstract che leggiamo un riferimento alla linea cellulare HEK-293:

In forme di realizzazione preferite i metodi di espressione utilizzeranno cellule HEK-293 che esprimono anche stabilmente Gα15. Questi metodi danno origine a recettori eteromerici e composizioni contenenti che sono utili nei saggi per identificare nuovi dolcificanti e modulatori di dolcezza.

Anche in questo caso capiamo che le HEK-293 non finiscono negli alimenti, ma servono per produrre il dolcificante in oggetto. La Pepsi, che firmò un contratto con Senomyx, dovette smentire pubblicamente nell’aprile 2012 la presenza di cellule fetali nella sua bevanda. Tali accuse vennero mosse proprio da una associazione anti-abortista americana: la Children of God for Life. Lo stesso discorso vale per tutte le altre aziende citate nella narrazione più recente, ammesso che abbiano tutte ancora un contratto in corso con la Senomyx.

Conclusioni

Alcuni attivisti della setta complottista ViVi (V_V) si sono fatti portavoce (più o meno consapevolmente) di una vecchia campagna denigratoria da parte di una associazione anti-abortista americana, nei confronti di Pepsi e Senomyx, risalente a dieci anni fa, basata sulla totale ignoranza riguardo a cosa sono realmente le cellule HEK-293.

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Manovra, Italia promossa a metà: l’Ue boccia il governo su Pos, pensioni e contante, ma «raccomandazioni complessivamente rispettate»

14 Dicembre 2022 - 13:15 Redazione
La premier Giorgia Meloni soddisfatta per il giudizio di Bruxelles. Ma su lotta all'evasione fiscale e riforme strutturali la Commissione chiede uno sforzo maggiore

L’Italia rispetta complessivamente le raccomandazioni per il 2023, ma ci sono alcune misure «non in linea» con quanto richiesto dall’Ue sulla lotta all’evasione fiscale. È un giudizio negativo, almeno in parte, quello della Commissione europea che ha valutato il documento di finanza pubblica presentato dal governo Meloni alle istituzioni comunitarie. L’innalzamento del tetto alle transazioni in contanti, che invece di abbassarsi a mille euro passerebbe da 2 a 5mila euro, viene bocciato. E così anche la cancellazione delle cartelle esattoriali inferiori ai mille euro, che viene considerata «equivalente a un condono». E poi il limite a 60 euro per le transazioni con il Pos, sotto al quale gli esercenti possono rifiutarsi di accettare il pagamento elettronico, che ora il governo vorrebbe abbassare a 40 euro ma nella sostanza poco cambia. Infine, «il rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022». Nella sua valutazione, la Commissione ha ricordato gli impegni presi dall’Italia negli ultimi giorni, e le sollecitazioni delle istituzioni europee per «ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema». Nell’ottobre 2021, l’esecutivo Draghi aveva presentato un progetto di legge delega per soddisfare le richieste dell’Unione europea, in cui erano inseriti i principi chiave per una riforma del sistema fiscale italiano. «Tuttavia la legge delega non è stata approvata dal Parlamento», ricorda Bruxelles. «Il progetto di bilancio prevede misure che non sono coerenti con le precedenti raccomandazioni specifiche per il Paese» scrive, in sintesi, la Commissione, sottolineando che l’Italia «non ha ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022» e invitando il governo ad agire.

La reazione italiana

Nonostante il giudizio negativo su alcune misure, la valutazione dell’Ue è generalmente positiva. «La bozza di bilancio dell’Italia rispetta le raccomandazioni dell’Ue per il 2023», scrive il vice presidente della Commissione Ue Dombrovskis, «l’Italia dovrebbe tuttavia tenere sotto controllo la spesa corrente, mantenere il ritmo delle riforme e degli investimenti, e indirizzare meglio le misure energetiche». Anche la presidente del Consiglio ha commentato il giudizio dell’Ue. «Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio espresso dalla Commissione europea sulla legge di bilancio – ha fatto sapere la premier Giorgia Meloni – una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta». Da Bruxelles, è il commissario italiano all’Economia Paolo Gentiloni a spiegare la portata dei rilievi posti dalla Commissione sulla manovra italiana. «Ci possono essere alcune misure specifiche che possono riguardare o aver riguardato obiettivi del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire, capovolgere», dice il commissario riferendosi ai pagamenti digitali, ma poi sottolinea come in generale quello presentato sia un «giudizio complessivo positivo, con alcuni rilievi critici». Anche il ministro italiano all’Economia, Giancarlo Giorgetti vede il bicchiere mezzo pieno. «La Commissione ha promosso la nostra manovra giudicandola “in linea”, siamo nella metà dei paesi europei che sono dalla parte giusta», ha commentato il ministro, «abbiamo smentito i gufi nazionali: serietà e responsabilità pagano e continueranno a essere alla base di ogni nostra decisione».

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14 Dicembre 2022 - 13:00 Redazione
Secondo l'inchiesta di Politico ci sarebbe proprio l'intesa sul traffico aereo alla base del sistema di corruzione che ha sconvolto Bruxelles

«Intendo chiedere alla Commissione europea di informarci rapidamente sul processo di ratifica in corso dell’accordo Ue-Qatar sull’aviazione e di farci sapere quando è previsto l’inizio della procedura di approvazione». Così la presidente della commissione Trasporti dell’Eurocamera, l’eurodeputata francese dei Verdi Karima Delli in una lettera rivolta ai membri della sua commissione, visionata dall’agenzia di stampa Ansa. «Propongo inoltre di desecretare tutte le dichiarazioni decisionali prese durante la riunione dei coordinatori relative al Qatar», continua Delli, «concedere il consenso a questo accordo in questa fase potrebbe essere difficile». Lo scandalo del Qatargate starebbe dunque spingendo gli eurodeputati a rivedere l’accordo di accesso di Qatar Airways con l’Ue. Da giorni Bruxelles è scossa dalle accuse secondo cui l’emirato del Golfo ha acquisito influenza nel Parlamento europeo con più di 1,5 milioni di euro in pagamenti sospetti. Ora l’eurodeputata Kelli, citata da Politico, lancia un allarme che potrebbe rivelarsi il vero motivo del sistema di corruzione favorito dal Qatar e che ha coinvolto tra tutti l’ex vicepresidente del parlamento Eva Kaili.

Secondo quanto riferito da Politico, gli accordi sul trasporto aereo avrebbero molto più peso di quanto si sia creduto finora nell’interferenza del Qatar in Ue. «L’emirato avrebbe indebitamente influenzato i negoziati per l’accordo sul trasporto aereo siglato nel mese di ottobre del 2021 con l’Unione europea», spiega la rivista, che sottolinea come questa sarebbe una delle cause della tentata corruzione esercitata dal Qatar nei confronti dell’Ue. «Il Qatar potrebbe aver interferito nelle deliberazioni interne del Parlamento sull’accordo sull’aviazione», scrive la stessa Kelli nella mail citata da Politico. Ma perché l’urgenza di corrompere sull’intesa aerea? L’accordo sull’aviazione UE-Qatar, siglato il 18 ottobre del 2021, fu pesantemente criticato dalle compagnie aeree europee e dai sindacati Ue che temevano la concorrenza sleale dei collegamenti aerei di Qatar Airways verso destinazioni asiatiche o dai diretti concorrenti del Golfo di Qatar Airways, i cui collegamenti con l’Europa rimangono limitati. Alle critiche cercarono di mettere un freno i vertici comunitari, secondo i quali l’accordo avrebbe garantito «opportunità per entrambe le parti». Ma i tentativi di promozione potrebbero non essere bastati.

In cosa consiste l’intesa sull’aviazione

L’intesa al centro dell’inchiesta di Politico e possibile ragione del Qatargate è stata siglata nel 2021 e non ancora ratificata. La mediazione trovata garantisce a Qatar Airways un accesso illimitato al mercato dell’Ue. In cambio le compagnie aeree dell’Ue ottengono un accesso illimitato al mercato del Qatar. La differenza nello scambio sta nel fatto che il mercato dell’Unione Europea è composto da 450 milioni di persone, quello del Qatar da soli 2,9 milioni. La trattativa sostituisce la serie di accordi bilaterali che erano in vigore fino a quel momento ed è stato sempre venduto dai suoi sostenitori come un modo per garantire una concorrenza leale e standard lavorativi comuni. Questo però non è servito a evitare la pioggia di critiche e la condanna da diverse parti del settore dell’aviazione europea.

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No! Quest’uomo che festeggia per la liberazione di Cherson non è un militare di Kiev

14 Dicembre 2022 - 12:53 Ludovica Di Ridolfi
Si tratta in realtà di un 33enne di Cherson di nome Andriy

Ha iniziato a circolare un video su Facebook, targato Afp, dove un uomo parla alla telecamera della sua felicità in merito alla liberazione della città di Cherson dalle truppe russe. Ma la testimonianza è stata presto strumentalizzata per diffondere ancora una volta la narrazione anti-ucraina secondo cui i cittadini del territorio invaso, così come i feriti dagli attacchi delle truppe nemiche, non siano altro che figuranti, attori pagati per mettere in cattiva luce il Cremlino. Studiamo dunque la clip e il suo protagonista.

Per chi ha fretta:

  • Il video dove un residente di Cherson esulta per la liberazione della città ucraina è diventato il pretesto per promuovere ancora una volta la narrazione che presenta l’invasione russa come una mera messinscena orchestrata dai media occidentali.
  • Si fa leva sulla presunta «vera identità» del protagonista del video, che non sarebbe chi dice di essere.
  • Ad essere falsa è questa insinuazione, come dimostrano i profili social dell’uomo e la Guardia Nazionale ucraina.

Analisi

«In un video, uno pseudo-residente di Cherson si dichiara felice di essersi “liberato” dai russi. Il Chersonian felice e liberato è stato interpretato da Pondin Evgeny Nikolaevich, che vive a Kiev. È il comandante di una compagnia della Guardia Nazionale, unità militare 3030». Questa frase accompagna la condivisione su Facebook di un video, della durata di 25 secondi. In esso viene ripreso un uomo sorridente che stringe in mano una piccola bandiera ucraina e parla con la telecamera.

La narrazione, rilanciata anche dai media russi, è volta a dimostrare «l’illusione del sostegno alla liberazione di Cherson da parte dell’esercito ucraino». E il primo modo per farlo è mettere in dubbio l’identità del testimone intervistato nel servizio dell’Afp.

Lo stesso giorno, lo stesso uomo, ha rilasciato un’intervista anche alla troupe del canale televisivo Nastoyastchee vremya. «Al momento non abbiamo elettricità, internet, comunicazione, riscaldamento. Ma non abbiamo russi. Ed è per questo che siamo felici», afferma l’uomo. Che viene presentato come un residente locale di nome Andriy.

I colleghi di StopFake.org, utilizzando la tecnologia di riconoscimento facciale, sono riusciti a trovare diversi profili di quest’uomo sui social network. Su questo portale di incontri, per esempio, viene confermato che il nome dell’uomo è Andrii, ha 33 anni e vive a Cherson (e spera di incontrare una donna di età compresa tra 18 e 45 anni)

Per ottenere ulteriori conferme, hanno chiamato anche l’unità militare 3030 della Guardia Nazionale dell’Ucraina, ovvero il reparto al quale i complottisti hanno attribuito l’appartenenza dell’uomo. Che ha categoricamente smentito la notizia secondo cui avrebbe lavorato per loro.

Conclusioni

La notizia secondo cui l’uomo intervistato che esulta per la liberazione di Cherson sarebbe in realtà un militare di Kiev è da ritenere falsa. Il nome che gli viene attribuito non corrisponde alla sua vera identità, e la smentita ufficiale è arrivata anche dalla Guardia Nazionale Ucraina.

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14 Dicembre 2022 - 12:44 Felice Florio
Parlando all'Aula di Palazzo Madama, la presidente del Consiglio accusa l'Europa di essere «miope sulle grandi scelte strategiche»

Dopo il giro di interventi e repliche di ieri, 13 dicembre, a Montecitorio, questa mattina Giorgia Meloni è a Palazzo Madama per le comunicazioni del governo sul Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre. I temi affrontati dal capo dell’esecutivo sono gli stessi: dal ruolo dell’Italia nello scacchiere geopolitico alla guerra in Ucraina. Con una novità: un accento marcato sul coinvolgimento dei Balcani nelle istituzioni dell’Unione europea. «Le Nazioni dei Balcani occidentali sono storicamente amiche, si fidano di noi, e l’Italia può giocare un ruolo da protagonista nella regione. Ribadirò al Consiglio europeo di favorire l’adesione delle Nazioni dell’area all’Unione europea, credo che sia utile per l’Europa, per la stabilità, e che una concreta possibilità di adesione sia lo strumento più forte per tenerle ancorate ai nostri valori». La presidente del Consiglio crede che «l’allargamento – dell’Unione – comporterebbe un maggiore protagonismo e centralità per l’Italia. La raccomandazione al Consiglio europeo di concedere lo status di candidata alla Bosnia Erzegovina è un piccolo tassello su cui domani possiamo fare un passo avanti».

Rispondendo alle dichiarazioni di Tatjana Rojc, senatrice del Pd di lingua slovena, Meloni sottolinea che la sicurezza dei Balcani occidentali è un priorità per il governo, «particolarmente oggi quando le conseguenze del conflitto ucraino impattano su una regione con problemi di stabilità. C’è un tentativo ulteriore messo in campo dalla Russia di destabilizzazione, e c’è l’interesse dell’Europa, in particolare dell’Italia, alla stabilizzazione». In generale, l’invito rivolto ai senatori dalla presidente del Consiglio e di non portare avanti una sottovalutazione del ruolo dell’Italia nel mondo. «In questo ultimo mese mi sono trovata al cospetto dei leader dei maggiori paesi internazionali e ho sempre più l’impressione che per questa nazione il problema siamo noi, siamo noi quelli che non hanno consapevolezza di quanto l’Italia sia considerata nel resto del mondo. È un problema tutto italiano».

Il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo

La leader di Fratelli d’Italia ricorda che questo tema è emerso già in campagna elettorale, «quando strumentalmente qualcuno sosteneva che con un governo a guida Meloni, un governo di centrodestra, l’Italia sarebbe stata isolata nel mondo come se fosse davvero possibile isolare una nazione fondatrice della Ue, della Nato e con un ruolo fondamentale nel Mediterraneo». A tal proposito, Meloni rivendica il ruolo di capofila dell’Italia con un piano per l’Africa, e imputa all’Europa «l’errore di indietreggiare dalla sua capacità di influenza sull’Africa, andando in ordine sparso per difendere interesse nazionali. Questo è figlio dell’Italia che ha indietreggiato in quel contesto». Ma anche dell’Europa, accusata da Meloni anche per un certo immobilismo sulla risposta alla crisi energetica: «È stata incapace di trovare in tempi rapidi una soluzione efficace sulla vicenda energetica. C’è in ballo la tenuta del sistema produttivo, delle imprese e delle famiglie».

La premier candida l’Italia a diventare un hub di approvvigionamento energetico per l’intera Unione e ricorda il finanziamento europeo «da oltre 300 milioni» per collegare Italia e Tunisia. «Io sto dialogando con tutti i paesi del Nordafrica e del fronte mediterraneo per rafforzare la nostra capacità di fare da interfaccia. È una grande occasione anche se sapremo utilizzare le risorse del Pnrr». Per un’Europa tacciata di essere miope nelle grandi scelte – il riferimento è agli interessi nazionali dei singoli Paesi in materia di gestione della crisi energetica -, Meloni ritiene che sia mancata una triangolazione Francia e Germania. «Il tavolo – europeo – ha barcollato anche perché le gambe erano due. Ora la situazione è cambiata e consente a noi di giocare un ruolo diverso». Ma ciò, per Meloni, non vuol dire che debba esserci un’Europa di Serie A e una di serie B: «Che messaggio diamo alla Russia quando diciamo che la Polonia non è nostra amica?».

L’ironia sulla posizione dei 5 stelle sulla guerra in Ucraina

A proposito di aggressione russa in Ucraina, il capo dell’esecutivo ribadisce la ferma volontà di sostenere Kiev, anche con l’invio di armamenti. E fa ironia sul Movimento 5 stelle: «Si può proporre un Reddito di cittadinanza ai russi per convincerli a ritirare le truppe?». Rispondendo al senatore grillino Pietro Lorefice, ricorda che «l’invio delle armi è stato deciso da precedente governo, con il M5s alla guida. A nome dell’Italia voglio ringraziare il Movimento 5 stelle per il sostegno che ha dato al popolo ucraino. Contano i fatti più delle parole». La premier, poi, continua a incalzare i 5 stelle: «Tutti vogliono la pace. Non siamo contenti del conflitto ucraino. Siccome tutti lavorano per la pace, voi sembrate avere soluzioni che io non ho. Vorrei foste più concreti, che mi aiutaste a capire cosa intendete quando parlate di negoziati. Al di là di quelli che pensano che sventolando la bandierina colorata si possa ottenere la pace. Potete cortesemente spiegarmi i contenuti? L’Ucraina deve arrendersi perché questo ci consente di ottenere la pace? Non sono d’accordo che Ucraina deve arrendersi, ma se voi ce lo dite almeno abbiamo chiara la posizione del M5s. Oppure, come scritto nella vostra risoluzione, chiedete l’immediato ritiro delle truppe russe: potete dirci come si possono convincere i russi? Si può proporre loro un Reddito di cittadinanza? Oppure ritenete che si debba riconoscere la giurisdizione russa sui territori annessi e oggetto di referendum che considero illegittimi? La questione è seria, bisogna scendere nel concreto».

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