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Il 2022 visto da TikTok: ecco perché non è (più) solo la piattaforma della Generazione Z

14 Dicembre 2022 - 12:29 Ygnazia Cigna
«TikTok è generalista. Io ho follower di ogni età», racconta a Open il creator Gabriele Vagnato che conta quasi 4 milioni di follower

Non più solo balletti. Samantha Cristoforetti, eventi musicali e cinematografici, BookTok, e sport. Sono stati questi i grandi protagonisti di TikTok nel 2022. E la piattaforma riferisce che quest’anno «è stata sancita una nuova era dell’intrattenimento» sulla stessa. La missione di Samantha Cristoforetti è stata apprezzata da oltre 6,6 milioni di persone, a cui l’astronauta ha voluto dedicare diversi momenti di interazione in diretta esclusiva su TikTok. Nato dal desiderio di condivisione di una cerchia di appassionati, #BookTok ha invece portato a coinvolgere sempre più persone nel mondo della lettura, dando così anche una nuova spinta al settore dell’editoria. L’hashtag #BookTokItalia conta oltre 1,3 miliardi di visualizzazioni, cresciute del 422% rispetto a fine anno scorso. Il mondo della cultura si sta così ritagliando una grande fetta di spazio nella piattaforma più utilizzata dai giovani (ma non solo). In questo fenomeno rientra anche il cinema, con gli hashtag #CinemaTok e #DietroLeQuinte che hanno raggiunto  rispettivamente 1.2 miliardi e 2.7 miliardi di visualizzazioni tra gli appassionati di film e serie Tv. Ma non è solo la cultura a crescere. A entrare nel vortice della piattaforma è stato anche lo sport. Nell’ambito, l’argomento più seguito è stato #TikTokCalcio, con un hashtag da 9,4 miliardi di visualizzazioni che raccoglie i momenti rilevanti dei calciatori, video amatoriali e tutorial. 

«TikTok? È generalista, ha tutti i contenuti»

«TikTok è una delle poche piattaforme che parla a tutte le generazioni», chiarisce a Open Gabriele Vagnato, noto creator che conta quasi 4 milioni di follower. «A me capita la signora 50enne, il ragazzino di 13 anni, la ragazza di 18. E parla a tutti perché ha tutte le tipologie di contenuti». Un racconto in controtendenza, rispetto alla narrazione comune sulla piattaforma che tende ad associarla alla Generazione Z. Per Vagnato, invece, si tratta di una «piattaforma generalista». E questo, a suo dire, sarebbe dovuto al fatto che ha puntato tutto sui contenuti e sulle modalità di ideazione. «Prima le piattaforme erano passive, spiega Vagnato, aspettavano che gli altri andassero a caricare i propri temi. Mentre TikTok ha lanciato dei trend, degli argomenti e ha detto: “Ditemi cosa avete da dire”». È d’accordo anche Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali di TikTok Italia, che ci tiene a sottolineare quali tipologie di contenuti sono circolati soprattutto quest’anno.

Sensibilizzare divertendo: l’impatto dei creator nella società

«I creator riescono a sfatare molti tabù, a rompere le barriere e avvicinare le persone anche trattando argomenti di nicchia o scomodi», dichiara Mannheimer che spiega come TikTok stia avendo un impatto sociale rilevante. Il 2022 è stato anche l’anno delle prime elezioni politiche su TikTok. «Noi abbiamo cercato di adottare un approccio che potesse rispettare i criteri della democrazia e abbiamo ideato un centro elezioni della piattaforma con alcune indicazioni». Il centro ha raggiunto i 900mila accessi. Sono diversi i temi che su TikTok hanno spopolato e che su altre piattaforme facevano, invece, fatica ad emergere, dalla salute mentale all’educazione sessuale ed ecologica. E i dati confermano: solo i trend #EcoFashion e #SecondaMano, nei quali viene dato spazio alla creatività sostenibile, hanno raggiunto rispettivamente oltre 52 e 39 milioni di visualizzazioni

Le prospettive per il 2023 

A breve si chiuderà il sipario sul 2022, che ha visto Khaby Lame diventare il primo creator al mondo su TikTok, e iniziano già a delinearsi quelle che saranno le tendenze per il 2023. «Intrattenimento, sempre più su misura e personalizzato, vissuto come stimolo a interagire e creare. Più spazio e tempo a sé stessi e il desiderio di leggerezza cominciano già a farsi largo tra i contenuti in piattaforma», dicono da TikTok Italia. Infine, «la centralità delle community, come luogo di ritrovo, condivisione, scambio, laboratorio di idee, stimolo e supporto reciproco e, perché no, per portare un cambiamento nella propria vita». Queste le previsioni, ma per il momento TikTok resta una piattaforma altamente imprevedibile.

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Ginnastica, il racconto del padre di un’ex atleta: «Percosse e danni alla colonna vertebrale. Denunciai ma fu inutile»

14 Dicembre 2022 - 12:09 Giada Giorgi
Nel 2018 Sergio Marchetti portò gli abusi subìti dalla figlia minorenne sul tavolo della Federazione, ma il procuratore cominciò a indagare su di lui

Parla di percosse e di un danno alla colonna vertebrale con cui tuttora fare i conti, Sergio Marchetti, il padre di Giada, ex ginnasta di una squadra agonistica di ritmica, vittima di presunte violenze fisiche e psicologiche da parte della sua allenatrice. Dopo il terremoto che negli ultimi mesi ha scosso la Federginnastica e il mondo della ritmica, l’uomo si è deciso nuovamente a chiedere giustizia per quanto subìto dalla figlia. Una richiesta d’aiuto che Marchetti aveva provato a fare già nel 2018, con le accuse rivolte verso l’ex insegnante della figlia allora minorenne, insieme alla mamma di un’altra giovane atleta. «Se mentre la ginnasta sta su con la gamba alta per fare quella che si chiama in gergo una “sgambata” l’allenatrice le fa uno sgambetto dicendole “non si fa così”, facendola cadere sull’osso sacro provocando un problema alla colonna che ancora oggi Giada si porta dietro, si deve parlare di percosse», spiega Marchetti a Repubblica, riportando uno dei tanti episodi vissuti dalla figlia. «Una bambina di 11 anni non si rende conto in quel momento che quella è una percossa, che potrebbe aver ricevuto delle lesioni alla colonna, vivendo il gesto come normalità. Io ho scoperto tutto dopo», spiega ancora il padre.

Pochi giorni fa, quando Giada, ora 17enne, ha confessato l’ennesima violenza psicologica subita durante il suo passato da atleta, Marchetti ha deciso di tornare a parlare e di mettere a disposizione della stampa una registrazione dell’attuale procuratore scelto dalla Federazione per svolgere le indagini sulle vessazioni denunciate dalle atlete. Michele Rossetti, che dopo essere stato a Desio ha dichiarato di non aver trovato nessuna ipotesi di illecito, nel 2018 non ritenne grave che un’allenatrice avesse colpito con una clavetta un’allieva, procurandole alcuni lividi. A confermare questa ricostruzione, è anche la nota vocale dell’allenatrice accusata di violenze: «Oggi il procuratore federale si è esposto con me e il mio avvocato dicendo che avrebbe potuto archiviare, perché ha capito che razza di persona è Marchetti, ma dato che il padre della ragazzina sta rompendo molto le scatole non se l’è sentita di archiviare perché avrebbero potuto riaprire il caso in futuro». Risultato: tre mesi di sospensione dati dichiaratamente per placare gli animi e nulla più.

«Le dicevano che i suoi genitori l’avevano abbandonata»

Ma il padre «rompiscatole» ha deciso di tornare alla carica e di raccontare in un video tutta la verità sulle presunte sofferenze inflitte alla figlia. Oltre alle violenze fisiche ci sarebbero stati non pochi maltrattamenti psicologici da parte dell’allenatrice accusata: «I tuoi genitori ti hanno abbandonata qui, non ti vogliono e neanche io ti ho scelta, sei niente», sono solo alcune delle parole riferite da Marchetti. I genitori di Giada hanno saputo solo dopo tutto quello che la giovane atleta era stata costretta a vivere. «Mi commuovo a pensarci, nostra figlia ci ha detto “mamma, papà, io non vi dicevo quello che accadeva veramente e mi facevo forza perché volevo fare ginnastica e soprattutto perché non volevo crearvi un dispiacere”». L’uomo ripercorre tutta la strada fatta assieme alla figlia, tornando alla scelta che lei prima di tutti decise di prendere a 11 anni trasferendosi lontano da casa con l’obiettivo di inseguire il suo sogno: «La ginnastica era la sua vita». Dopo mesi di allenamenti durissimi la giovane aveva cominciato a dare al padre segnali di essere al limite della sopportazione. E’ stato a quel punto che Marchetti decise di riportare la figlia a casa.

«Dopo la denuncia la procura cominciò a indagare su di me»

L’azione successiva della famiglia di Giada fu quella di denunciare alla Procura federale quanto appreso dalla ginnasta: «Ritenevamo che avesse tutti gli strumenti le ragazzine minorenni», spiega il padre, «ma a un certo punto arrivammo ad avere difficoltà anche ad accedere agli atti. Riuscii soltanto con molta insistenza e con l’aiuto di più avvocati». Quello che l’uomo riferisce di aver scoperto all’apertura del fascicolo è che il procuratore Rossetti stava indagando sulla sua vita, «convocando tutte le insegnanti di mia figlia da quando aveva 4 anni fino a quel momento. Ricordo che vennero chiamate a testimoniare delle mamme che fecero racconti di parte con lo scopo di dimostrare che io ero una cattiva persona. Qualcuna di loro oggi mi ha chiesto anche scusa». Il padre di Giada riferisce di un processo quindi non più volto a dimostrare la verità dei fatti denunciati ma incentrato sulla sua persona e sul suo ruolo di genitore. «Questo procedimento durò quasi due anni, il risultato finale è che mia figlia ha smesso di fare ginnastica per sempre. Ma posso dire che ha dimostrato di essere più forte di me. Ora balla ed è felice. Il messaggio che voglio far arrivare alle altre ragazze è questo: fatevi coraggio, pensate al domani, perché potete farcela».

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Mondiali nuoto, argento azzurro nella staffetta 4×50 mista. Mora: record italiano anche nei 100 dorso

14 Dicembre 2022 - 11:48 Redazione
Alla competizione in vasca corta a Melbourne il quartetto azzurro si è aggiudicato il nuovo primato europeo

Altri due record, europeo e italiano, nella seconda giornata dei campionati del mondo di nuoto in vasca corta di Melbourne. Dopo la medaglia d’argento nella staffetta 4×50 mista vinta dal quartetto azzurro composto da Lorenzo Mora, Nicolò Martinenghi, Silvia Di Pietro e Costanza Cocconcelli, Mora torna in vasca e vince il suo secondo argento della giornata nei 100 dorso, con un tempo di 49.04, arrivando dietro all’americano Ryan Murphy che vince in 48.50. È così secondo con record italiano. Il quartetto azzurro si è aggiudicato il nuovo primato europeo con il tempo di 1’36″01. Oro e record del mondo per gli Stati Uniti in 1’35″15. Bronzo al Canada (1’36″93) dopo le squalifiche di Olanda e Germania.« Volevo arrivare a 48, ma 49.04 va benissimo. Ho fatto un brutto arrivo, ma mancano ancora tante gare e sono contentissimo. Il mondiale dell’anno scorso è stato un misto di sorpresa e riconoscimento per il lavoro fatto. Adesso è consapevolezza perché sto lavorando tantissimo da vent’anni. Anche se oggi non sono pienamente soddisfatto, ci penserò con calma quando saranno finite le gare», ha dichiarato Mora ai microfoni di RaiSport.

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Vespa-Buster Keaton con i Jalisse: la scena surreale da Fiorello – Il video

14 Dicembre 2022 - 11:08 Redazione
Il conduttore e giornalista non sembra felicissimo

In questo spezzone tratto da Viva Rai2! di Fiorello possiamo ammirare la faccia di Bruno Vespa mentre ascolta i Jalisse. Il gruppo è stato escluso per il 26esimo anno consecutivo dal Festival di Sanremo. Il conduttore di Rai1 ha un volto che non sembra esattamente entusiasta durante l’esecuzione. Tanto da ricordare gli attori dei film muti.

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Lo show di Berlusconi a Monza: «Se vincono contro le grandi squadre faccio arrivare negli spogliatoi un pullman di tr…» – Il video

14 Dicembre 2022 - 10:46 Redazione
Il presidente alla festa di Natale della squadra brianzola

Il presidente del Monza (e non solo) Silvio Berlusconi torna a fare show. Alla festa di Natale della squadra brianzola il senatore e leader di Forza Italia ha parlato del cambio in panchina in modo piuttosto originale: «Abbiamo trovato un nuovo allenatore capace di stimolare i ragazzi. È bravo, simpatico, gentile, stava nella primavera. Io ci ho messo una stimolazione in più. Ho detto ai ragazzi che se vincono contro una grande squadra faccio arrivare negli spogliatoi un pullman di troie». Il nuovo allenatore del Monza si chiama Raffaele Palladino e ha sostituito Giovanni Stroppa alla guida della prima squadra dopo l’inizio non esaltante di campionato. Attualmente il Monza è 14esimo in classifica con 16 punti.

Video da Niccolò Schira su Twitter

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Qatargate, la polizia belga pubblica la foto del milione e mezzo di euro sequestrato

14 Dicembre 2022 - 10:20 Redazione
Secondo le indagini le banconote provengono dal Belgio

La Police fédérale belga ha pubblicato sul suo account Twitter la foto del milione e mezzo di euro sequestrato a eurodeputati e collaboratori parlamentari nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione dal Qatar. Intanto il quotidiano francese Les Echos scrive che le indagini si concentrano sulla provenienza delle banconote sequestrate agli indagati. La pista, infatti, potrebbe portare a rintracciare la banca e il conto corrente di provenienza del denaro. Parte delle banconote trovate in casa degli indagati sarebbe stata ritirate in Belgio: «Gli investigatori si sono concentrati sulla ricerca della loro provenienza, secondo fonti vicine al caso, confermate dal portavoce dell’ufficio del procuratore federale», scrive il quotidiano.

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Tumori, da Moderna arriva il vaccino anti-cancro: la svolta terapeutica con la tecnologia a mRna

14 Dicembre 2022 - 09:52 Giada Giorgi
Somministrato assieme al farmaco Keytruda di Merck, i risultati della fase 1 e 2 della sperimentazione registrano un calo della mortalità al 44%

Centrale nella produzione dei vaccini contro Covid-19, la tecnologia RNA ora è risultata efficace contro una grave forma di cancro alla pelle, il melanoma, se usata insieme a un secondo farmaco contro il tumore. A farlo sapere è l’azienda Moderna, tra le principali protagoniste della lotta al Covid e ora impegnata nella sperimentazione del vaccino anti-cancro. Secondo quanto riportano i ricercatori dell’azienda statunitense, insieme al trattamento Keytruda di Merck, il vaccino sperimentale mRNA-4157-V940 ha dimostrato di funzionare dando esiti positivi nei pazienti in lotta contro il melanoma. Il nuovo prodotto per ora ha superato la fase 1 e 2. Per il prossimo anno i due colossi, Moderne e Merck, dovranno procedere con l’importante fase 3 di sperimentazione clinica: E cioè quella che in cui viene valutato il rapporto rischi/benefici su un gran numero di pazienti.

I test

I test finora sono stati eseguiti su 157 persone con melanoma allo stadio 3 o 4 che si erano già sottoposte a interventi chirurgici. Ad alcuni pazienti sono state somministrate 9 dosi del vaccino anti-cancro sperimentale di Moderna, insieme al farmaco Keytruda di Merck, con una cadenza di tre settimane per un anno. Altri invece hanno ricevuto solo il trattamento di immunoterapia Keytruda. I risultati hanno rivelato come la combinazione del vaccino Moderna e del farmaco Merck ha ridotto il rischio di ricaduta o morte del 44% rispetti allo sola immunoterapia. Sugli effetti collaterali invece, la combinazione vaccino e farmaco ha provocato il 14,4% di esiti gravi rispetto al 10% del solo trattamento con Keytruda.

I risultati

«Si tratta di risultati molto incoraggianti nel campo del trattamento del cancro», ha detto l’amministratore delegato di Moderna Stephane Bancel, «la tecnologia a mRNA è stata trasformativa per il Covid. E ora, per la prima volta, abbiamo dimostrato il potenziale di mRNA in test sul melanoma». Anche da Merck l’idea è quella di una possibile nuove frontiera per la cura del cancro. «È un enorme passo avanti nell’immunoterapia», ha sottolineato Eliav Barr, responsabile dello sviluppo clinico globale e direttore medico della società con sede in New Jersey. La terapia attraverso vaccini pensati ad hoc contro il cancro potrebbe essere secondo gli esperti una delle speranze più accreditate per la lotta contro i tumori nel prossimo futuro. Dopo molti fallimenti sul campo, secondo la direttrice dell’Uw Medicine CancerVaccine Institute di Seattle, dottoressa Mary Nora Disis, la sperimentazione dei vaccini anti cancro si troverebbe «a un importante punto di svolta». La prospettiva dichiarata è che «nei prossimi cinque anni possano arrivare molte soluzioni».

Che cos’è la tecnologia a mRna e da quanto si studia

Lo studio della tecnologia a mRna dura da decenni. A differenza del Dna, molecola a doppio filamento e quindi stabile, l’RNA, anche conosciuto come acido ribonucleico, in natura si ritrova più frequentemente come un singolo filamento che lo rende facilmente degradabile. E’ il maggiore responsabile dei processi di codifica, decodifica, regolazione ed espressione dei geni. In particolare l’Rna messaggero ricopre un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’essere umano. Perché contiene e trasporta preziose informazioni genetiche alle cellule, che accenderanno poi il processo di trasformazione in proteine. Per questo intorno agli anni ’90 nasce l’intuizione degli scienziati di utilizzare l’Rna messaggero a scopo terapeutico. Introducendo cioè all’interno delle cellule una precisa informazione fornita dall’mRna al fine di produrre una proteina terapeutica. La sperimentazione non è stata affatto facile. I ricercatori hanno dovuto combattere contro l’instabilità dell’Rna e la sua tendenza a degradarsi velocemente, con il rischio che la molecola venisse demolita prima ancora di arrivare a destinazione. Un ostacolo superato dagli esperti grazie alle nuove nanotecnologie che hanno permesso di inglobare le delicate molecole di RNA all’interno di piccolissime bolle di grasso, in grado così di raggiungere la destinazione ancora perfettamente integre. Dopo anni di studi, nel 2000 BionTech e Moderna hanno allargato ancora un po’ di più gli orizzonti della ricerca scientifica provando a utilizzare la piattaforma a mRna per lo sviluppo di vaccini contro agenti patogeni infettivi, ottenendo subito risultati inaspettati.

La differenza con il vaccino anti Covid

La maggior parte delle persone nel mondo ha cominciato a conoscere la tecnologia mRna con l’avvento dei vaccini per combattere Covid-19. Oltre che per il suo differente scopo, il prodotto anti cancro che gli scienziati Usa stanno portando avanti si differenzia da quello conosciuto durante la lotta al virus per la sua azione sul sistema immunitario dei pazienti. Mentre i vaccini a mRNA per Covid-19 stimolano la risposta immunitaria per proteggere l’organismo dal virus, attuando così un’opera di prevenzione, il vaccino a mRNA per i tumori stimola il sistema immunitario dei pazienti ad attaccare le cellule tumorali, fungendo da vera e propria terapia per la malattia. Da qui la doppia potenzialità della tecnologia a mRna, in grado di scatenare sia una risposta anticorpale per combattere l’agente patogeno sia una risposta cellulare.

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Calenda da Kiev: «L’Ucraina fa resistenza, sottoscrivo la linea Meloni. Conte? Dice cretinate sulle armi»

14 Dicembre 2022 - 09:19 Redazione
Il leader del Terzo polo: toglierle agli ucraini non significa pace ma resa

Quella dell’Ucraina è resistenza contro un invasore. La linea di Meloni? Ok al 100%. Mentre Giuseppe Conte dice cretinate e ha posizioni qualunquiste. In collegamento da Kiev, dove oggi ha pubblicato l’allarme antiaereo per il bombardamento, il leader di Azione Carlo Calenda parla a Mattino 5 della guerra. «La situazione è molto difficile: Nelle regioni più vicine alla guerra è proprio drammatica. Non c’è più elettricità e il governo sta dicendo che ci può essere il collasso della rete. È un Paese sotto attacco», esordisce il leader del Terzo Polo. «Anche in ospedale, la prima cosa che ti dicono è “a noi servono armi”. Perché vogliono combattere e non finire sotto il giogo russo. Questa cosa – e lo dico agli amici di sinistra che cantano ‘Bella ciao‘ – si chiama ‘resistenza’. Lo vogliono gli ucraini, non c’è un ucraino che non vuole combattere», conclude. La linea di Conte sull’invio di armi invece «è una cretinata totale. Perché levare le armi agli ucraini non vuol dire cercare la pace ma la resa. Conte non faccia propaganda sulla pelle degli ucraini. È opportunismo. Sa che una larga parte degli italiani associano alla guerra ai rincari della bollette e non ne possono più. Si chiama qualunquismo». In precedenza, in un’intervista al Messaggero, Calenda aveva detto di voler sottoscrivere al «cento per cento» il sostegno della premier: «Su questo la linea di Meloni coincide con la nostra».

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Il 34enne accusato di aver ucciso i genitori ad Agrigento con una mannaia da macellaio

14 Dicembre 2022 - 08:52 Redazione
Salvatore Sedita fermato stamattina. Per i vicini ha problemi psichici

Si trova in stato di fermo Salvatore Sedita, l’uomo di 34 anni accusato di avere ucciso ieri sera i suoi genitori a Racalmuto. Nella notte il pm di turno Gloria Andreoli e il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella hanno firmato il fermo di indiziato di delitto. La coppia di coniugi, Giuseppe Sedita, 66 anni, e Rosa Sardo, 62, è stata trovata ieri pomeriggio. A rintracciare i corpi è stata una delle figlie della coppia. Erano distesi a terra in salotto in una pozza di sangue. Per Giuseppe, operaio forestale, ieri era l’ultimo giorno di lavoro e in famiglia da tempo organizzavano una cena per festeggiare il pensionamento. L’arma utilizzata per il duplice omicidio potrebbe essere una mannaia da macellaio, trovata vicino ai corpi nel soggiorno dell’abitazione. Secondo i primi accertamenti l’omicidio sarebbe avvenuto molto prima del ritrovamento dei corpi: il sangue, presente in tutta la stanza, era rappreso. Ma sarà l’autopsia a chiarire l’ora della morte. Per i vicini Salvatore ha problemi psichici.

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Malika Ayane e le piazze in festa per il Marocco ai Mondiali: «Siamo maghrebini e milanesi»

14 Dicembre 2022 - 08:30 Redazione
La cantante: «Ho visto anche tanti marocchini napoletani e di altre città»

La cantante italo-marocchina Malika Ayane non potrà vedere oggi la semifinale del Mondiale Francia-Marocco perché sarà impegnata a recitare in “Cats“, dove interpreta Grizabella. Ma in un’intervista al Quotidiano Nazionale oggi parla delle piazze italiane in festa per il Marocco. Parlando di una squadra «molto rappresentata dai figli di seconda generazione di immigrati. È bello sognare per un attimo che anche gli outsider possano compiere imprese eccezionali». Poi parla dei festeggiamenti a Milano e in altre città italiane: «Poiché viaggio spesso mi è capitato di seguire i Mondiali in vari Paesi del mondo e devo dire che niente come il calcio – anche più della musica e dello spettacolo in generale – porta la gente a sentirsi vicina, a sentirsi parte di qualcosa. A me piace il fatto che tanti marocchini milanesi siano usciti a festeggiare. Ho visto anche tanti marocchini napoletani e di altre città. Sono tanti i cittadini italiani provenienti da altri Paesi». E secondo l’artista questo tipo di festeggiamenti contribuisce a combattere il razzismo: «Quando l’Italia ha vinto gli Europei sembrava che avessimo trovato la formula dell’elisir di lunga vita, tanto diffusa era la gioia. Quando succede qualcosa di positivo per una comunità, come un risultato sportivo, questo alza l’autostima. Non risolve il problema del razzismo, ma chi lo subisce può ricevere un’iniezione tale di fiducia in se stesso che rende il problema un po’ meno pesante. Ma è un effetto solo su chi subisce il razzismo, chi è cretino lo rimane. Se non si educano i figli e la società a staccarsi da una presunta superiorità non si risolverà mai il problema».

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Il comandante russo a Donetsk: «Abbiamo le armi nucleari per sconfiggere la Nato» – Il video

14 Dicembre 2022 - 07:54 Redazione
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Alexander Khodakovsky, comandante delle forze militari russe di stanza a Donetsk, in Ucraina, ha dichiarato alla televisione di stato russa che Mosca non ha le risorse per sconfiggere la Nato ma ha le armi nucleari per vincere la guerra. Le immagini circolate su Twitter sono state rilanciate dalla Cnn. Nel video Khodakovsky a un certo punto, parlando con il giornalista in studio, dice: «L’escalation può essere solo una e noi non abbiamo le risorse per sconfiggere la Nato ma abbiamo le armi nucleari per quello».

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La storia della classifica delle dottorande “hot” all’università di Palermo: «Fuori il patriarcato dagli atenei»

14 Dicembre 2022 - 07:32 Redazione
La protesta di Non una di meno a Unipa

Una classifica hot delle dottorande. Fatta circolare da un collega e denunciata tramite lettera anonima. Comincia così la storia che ha coinvolto l’università di Palermo. Il caso risale al febbraio scorso, ma è venuto alla luce dopo le proteste di “Non una di Meno – Palermo“. Un dottorando di ricerca del dipartimento Seas (scienze economiche, aziendali e statistiche) stila una classifica delle colleghe «in base alla bellezza fisica». Viene segnalato al coordinatore del dottorato che lo costringe a scusarsi con le persone citate nella lista. E chiede anche alle interessate se intendono procedere con la segnalazione per il procedimento disciplinare. Non riceve indicazioni in questo senso e considera chiusa la vicenda. La prorettrice all’Inclusione dell’ateneo Beatrice Pasciuta racconta che la storia torna d’attualità dopo la pubblicazione della “lettera anonima” che riguarda la classifica delle dottorande hot su un blog. E che l’università ha intenzione di intraprendere un’azione giudiziaria contro la risorsa online perché usa il marchio dell’ateneo e avrebbe diffamato il rettore.

La protesta di “Non una di meno”

Intanto però il Collettivo Medusa, gruppo di 30 allieve che monitora casi del genere, annuncia un’assemblea pubblica sul caso. «La mancanza di un dibattito rende la vicenda ancora più grave – dice all’edizione palermitana di Repubblica Anna Taibi, studentessa di Beni culturali -. Non basta istituire prorettorati alle Politiche di genere e inaugurare panchine rosse per lavare via le responsabilità dell’ambiente accademico. La lista delle studentesse che sarebbe circolata sui gruppi WhatsApp è solo una delle tante vicende che ogni giorno studentesse e docenti si ritrovano a contrastare. C’è vergogna, paura di andare contro il sistema predominante. Molte studentesse non conoscono il sistema per la segnalazione anonima dell’Università. E, se la risposta è il silenzio, di certo non sono spinte a denunciare». Invece “Non una di meno – Palermo” ha affisso uno striscione davanti alla facoltà di Economia: “Fuori il patriarcato da Unipa“. E hanno indetto un’assemblea per il 21 dicembre. «Vorremmo dire alla studentessa e alle sue colleghe finite nella lista sessista che non sono sole – fanno sapere le attiviste -. L’accaduto non può essere ignorato né sminuito. È il sistema che va cambiato e combattuto: dal divario retributivo uomo-donna ai pregiudizi e alle offese sessiste nelle aule».

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