Giorgia Meloni irriconoscibile nel suo profilo alla Camera. Questa volta il suo staff sembra avere abusato di Photoshop
Giorgia Meloni ha scelto una foto profilo davvero irriconoscibile per la sua scheda deputato sul sito della Camera per la XIX legislatura. Più che una immagine dell’attuale premier sembra un Avatar scelto per stare nel mondo virtuale. Solo i colori sono quelli della Meloni, ma tutto il resto dalla espressione al sorriso alla pelle liscissima sembra appartenere ad altri tempi. O – diranno i maligni- a un intervento assai profondo di Photoshop su una immagine originaria.
Sono anni per altro che ogni manifesto o foto ricordo della Meloni si accompagna a lunghe polemiche sempre sui social su un abuso di “ritocchini” con appositi programmi. Lunghe polemiche nel lontano 2014 sulle foto di alcuni manifesti prima delle elezioni europee. E lei reagì negando qualsiasi intervento di software. «Ogni volta che esce un manifesto con un a foto decente tutti a dire che è ritoccata», twittò all’epoca rilanciando: «È ufficiale: il mondo mi considera una cozza»…
La trovata intenerì perfino un pubblico difficile come quello dei social, e tutti a dirle che non era affatto una cozza, anzi. Ma proprio per questo non c’era bisogno di Photoshop. Ma lei niente, negava ostinatamente, replicando anche a molti commentatori. Nel 2018 però la polemica si è riaccesa grazie a un manifesto per le elezioni politiche dove la sua immagine appariva particolarmente giovanile. E tante altre volte la Meloni-Photoshop ha provocato piccole tempeste mediatiche.
L’ultimo caso è avvenuto durante la recente campagna elettorale e un comizio a Palermo divenuto virale, perché con il programma di ritocco fotografico era stata allungata la piazza del comizio per farla sembrare una adunata oceanica, ma con la modifica erano stati allungati anche i piedi della Meloni tanto da farli sembrare un paio di sci. Questa volta però lei non era davvero colpevole, come ha certificato proprio il fact checking di Open: il ritocco era stato mal fatto da burloni con programmi alla buona, e certo non dal suo staff. Assolta. Ma ora chi ha messo questa foto sul sito della Camera?
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