Moira Ferrari, l’allenatrice della ginnastica a processo per uno schiaffo: «Ma era a fin di bene»
L’allenatrice Moira Ferrari, direttrice della Gymnasium di Treviso, va a processo per uno schiaffo. Mentre Emanuela Maccarani dell’Accademia di Desio finisce indagata per maltrattamenti, il giudice dell’udienza preliminare veneto ha deciso di mandare a giudizio Ferrari con l’accusa di abuso di mezzi di correzione. Si tratta del primo processo dallo scoppio dello scandalo che ha travolto la ginnastica ritmica. L’episodio contestato risale al 2017. E riguarda uno schiaffo dato a una ginnasta di 8 anni «in virtù dell’affetto che provavo per lei. Per attirarne l’attenzione e per evitare che si infortunasse cadendo di nuovo dalla trave», come ha spiegato Ferrari. Che è direttrice tecnica e coach di livello nazionale. E sui social network si definisce come «personal coach del benessere».
Violenze fisiche e psicologiche
Dice che il suo era «un gesto a fin di bene». E sostiene di essersi scusata formalmente con i genitori della bimba. Ma loro «sono venuti meno alla loro parola invece di ricomporre la questione». E l’hanno denunciata alla giustizia sportiva e penale. La procura del Coni aveva comminato un mese di squalifica senza ascoltare i testimoni. Ma un socio della palestra aveva scritto al presidente Gherardo Tecchi segnalando «comportamenti in contrasto con il codice etico messi in atto dalla allenatrice Moira Ferrari nei confronti di piccole atlete e in particolare di violenze fisiche e psicologiche». Tecchi non ha mai risposto alla missiva. Nel 2012 tre ex allieve avevano denunciato comportamenti violenti da parte degli allenatori. L’indagine venne archiviata. Domani intanto la procura di Federginnastica notificherà i provvedimenti nei confronti delle allenatrici di Desio. Alcuni consiglieri, fa sapere oggi il Corriere della Sera, sono pronti a chiedere le dimissioni del presidente.
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