Meloni fa infuriare il capo dei vescovi umbri per il siluramento di Legnini: «Deve spiegarci perché, è uno schiaffo ai terremotati»
È durissima la protesta del vescovo di Norcia-Spoleto, monsignor Renato Boccardo, dopo la decisione del governo Meloni di sostituire Giovanni Legnini con il senatore di Fratelli d’Italia Guido Castelli come commissario per la ricostruzione post sisma in Umbria. La mancata conferma di Legnini, per Boccaro, è «uno schiaffo alle popolazioni terremotate», e pur assicurando di non aver nulla contro il nuovo commissario, aggiunge come la nomina sia più «figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente». Il presidente della Conferenza episcopale umbra rincara poi chiedendo spiegazioni a palazzo Chigi: «Il governo ci spieghi il senso di questo avvicendamento, visti i risultati ottenuti in questi anni dal commissario Legnini, che ha dimostrato di essere persona seria e capace».
Le proteste diplomatiche dal centrodestra umbro
Sono più pacate le reazioni della presidente della Regione Umbria e del sindaco di Norcia. La leghista Donatella Tesei e il primo cittadino forzista Nicola Alemanno salutano comunque con dispiacere Legnini. Dalle parole della governatrice traspira il rammarico per la sostituzione di Legnini: «Ha fatto molto bene. Insieme abbiamo velocizzato la ricostruzione. Ci sono stati finora degli ottimi e concreti risultati ed è necessario continuare a essere efficaci. Bisogna proseguire il lavoro di squadra che abbiamo fatto». Tesei, ad ogni modo, si dice convinta che Castelli possa «continuare nella ricostruzione con lo spirito attuale. È una persona – conclude – che conosce la metodologia e il territorio, che ha esperienza e capacità». Dello stesso avviso il sindaco Alemanno: «Anche l’amico Castelli è membro della cabina di coordinamento sisma, nell’ambito della quale ha apportato un fattivo ed importante contributo. Insieme si potrà continuare a lavorare per il futuro del centro Italia».
Gli elogi del sindaco di Norcia per Legnini
Il primo cittadino di Norcia, però, spende una lunga serie di elogi per Legnini: «Al commissario, con il quale abbiamo condiviso e vissuto due anni particolarmente intensi e decisivi per la ricostruzione del Centro Italia, va un grande e sincero grazie. Grazie per essersi messo a disposizione, per aver ascoltato gli amministratori, per aver reso concrete le istanze dei territori ed essersene fatto portavoce ed alfiere in prima persona nei confronti del governo e del parlamento. Non sono stati due anni semplici – ricorda ancora Alemanno – e la nomina di Legnini avvenne quando il mondo stava per affrontare una delle emergenze più complicate dell’ultimo secolo e inaspettate quale è stata la pandemia. Con Legnini però, quando tutto si era fermato, in sede di Cabina di coordinamento sisma non abbiamo perso un solo istante. C’era il cantiere più grande d’Europa da ricostruire – conclude Alemanno – e ci siamo incontrati, seppur da remoto, quotidianamente per accelerarne l’iter».
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