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Francesco Totti, Ilary Blasi e le segnalazioni dell’antiriciclaggio: «Soldi a Monte Carlo e alle società di scommesse online»

04 Gennaio 2023 - 09:31 Redazione
francesco totti ilary blasi antiriciclaggio
francesco totti ilary blasi antiriciclaggio
Prestiti infruttiferi a pensionate di Anzio e un milione di euro nel Principato

Nella guerra tra Francesco Totti e Ilary Blasi spunta anche l’antiriciclaggio. L’ex calciatore è stato infatti oggetto di alcune SOS (segnalazioni di operazioni sospette) da parte delle strutture preposte dell’istituto di credito a cui ha affidato i suoi guadagni. A parlarne oggi è La Verità in un articolo a firma di Giacomo Amadori. Il documento risale all’agosto scorso. Riguarda un prestito infruttifero per la somma di 80 mila euro inviata sul conto di una pensionata di Anzio. Il conto è cointestato con la figlia A.M., dipendente della società Sport e Salute controllata dal ministero dell’Economia. Lo stesso giorno la 45enne gira i soldi al marito D. M. Lui è un dipendente del ministero dell’Interno considerato in stretti rapporti con Totti.

Bonifici e guadagni

Il conto è alimentato «da bonifici domestici (tutti in favore di D. M.) rivenienti da società operanti nel settore delle scommesse online». Tra queste la Malta limited terrestre, la Malta limited online e la Sa.Pa. Srl. 15 trasferimenti per un totale di circa 87 mila euro. Ma di segnalazioni ce ne sono anche altre. Una riguarda due conti del giocatore. Uno cointestato con Blasi e l’altro con Manuel Zubiria Furest, ex team manager della A.S. Roma. Ci sono anche altri bonifici nei confronti di società proprietarie di casinò di Las Vegas. Qui i funzionari parlano di cinque assegni bancari e un bonifico intestati alla Société financière et d’encaissement (Sfe) con sede a Monte Carlo. Pagati tra agosto 2018 e gennaio 2020. Per complessivi 1,305 milioni di euro, «apparentemente per finanziare le giornate che il noto personaggio ama trascorrere nella casa da gioco del Principato».

I dubbi dell’antiriciclaggio

Per l’antiriciclaggio «permangono forti dubbi in merito alla reale destinazione del denaro inviato alle varie case da gioco internazionali». E questo perché la Sfe di Monte Carlo «sembrerebbe svolgere anche un’attività bancaria». E «non è quindi chiaro se il denaro inviato sia destinato solo al gioco oppure ad altro». In un altro passaggio puntualizzano anche che «la stessa società è stata nominata in alcuni recenti scandali che hanno coinvolto personaggi politici». C’è poi un’altra segnalazione del 2018, che porta a circa 3 milioni di euro la cifra attenzionata, e di due bonifici per complessivi 160mila euro inviati al solito D.M. con causale «prestito in amicizia con vincolo di restituzione entro 24 mesi».

Le spiegazioni di Totti

«Il cliente», spiegano i risk manager, «ha riferito che trattasi di pagamenti che lo stesso effettua per le sue giornate trascorse al casinò di Monte Carlo essendo appassionato del gioco d’azzardo» precisano i risk manager. Sarebbe quindi lo stesso ex calciatore ad ammettere di essere un accanito scommettitore, giustificando così la continua necessità di contanti. Trasferiti come prestiti infruttiferi agli amici e ai loro parenti o quelli ritirati negli anni precedenti allo sportello.

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