L’allarme di Guido Crosetto sul debito italiano: «La Bce ha troppo potere, i suoi errori ci mettono a rischio»
L’allarme degli economisti europei sul debito italiano scuote il governo Meloni. Mentre il panel del Financial Times indica nel Belpaese l’anello debole del Vecchio Continente, quest’anno scadono a Roma titoli per 400 miliardi. E anche Francoforte ha deciso di cominciare a ridurli. Ma il ministro della Difesa Guido Crosetto lancia l’allarme. Attaccando proprio l’Eurotower. «Le condizioni economiche del Paese rischiano di peggiorare se verranno a mancare le “tutele esterne” che hanno aiutato negli ultimi anni», esordisce in un’intervista a Repubblica. «Per questo fatico a comprendere le ragioni che hanno spinto la Bce a cambiare politica sugli acquisti dei titoli di Stato europei. Oltretutto in un momento già economicamente molto complesso, per certi versi drammatico, come quello che sta attraversando il mondo e l’Ue in particolare».
20 miliardi
Crosetto rimarca che quest’anno l’Italia spenderà 20 miliardi in più per pagare gli interessi del debito pubblico. E segnala che senza l’inflazione al galoppo e i tassi si sarebbero fatti maggiori investimenti nell’economia e si sarebbe scongiurato l’aumento delle accise. E sostiene che basti «il buon senso della massaia per capire che alcune decisioni provocano effetti negativi perché amplificano la crisi. Quando Draghi lanciò il whatever it takes, la situazione economica e sociale era enormemente migliore di quella a cui stiamo andando incontro. A maggior ragione oggi non c’era alcuna ragione per una stretta». Il ministro della Difesa contesta anche l’indipendenza politica di Francoforte: «L’Europa deve porsi il tema di come coniugare le rilevanti decisioni politiche, assunte in modo indipendente dalla Bce e dall’Eba, con quelle che prendono la Commissione europea e i governi nazionali. Abbiamo lasciato a organismi indipendenti e che rispondono solo a sé stessi, la possibilità di incidere sulla vita dei cittadini e sull’economia. In modo superiore alla Commissione europea e soprattutto ai governi nazionali. È legittimo chiedersi quanto sia giusto?».
Lo scostamento di bilancio
Ma Crosetto è anche possibilista sullo scostamento di bilancio. «Prenderemo atto di quello che accadrà. Nella consapevolezza che non abbiamo la stessa possibilità di indebitamento che hanno avuto Draghi o Conte, né i tassi bassi che ha avuto Renzi. Dobbiamo ricostruire il Paese. Intervenendo anche sulle situazioni di debolezza e di povertà eccessive per non farle tradurre in drammi familiari». Infine, sulla possibile sostituzione del direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera prima dice che «è una decisione che spetta a Giorgetti». Poi però tiene il punto (e il machete): «Ognuno si sceglierà i propri collaboratori, come hanno fatto tutti. Non è che Draghi, Conte o Renzi possono scegliere e la Meloni o Giorgetti no. E poi siamo seri. Parliamo di 30-40 persone, non di cambiare tutta la Pubblica amministrazione».
Leggi anche:
- L’allarme degli economisti europei: «Coi tassi in aumento l’Italia è l’anello debole dell’Eurozona»
- Manovra, via libera definitivo al Senato. Giorgetti: «Missione compiuta, tiene insieme sguardo al futuro e stabilità dei conti»
- L’avvertimento Ue all’Italia: «Conti a rischio col debito così alto, ancora troppi giovani senza lavoro»
- Il discorso di Gentiloni per annunciare il nuovo piano Ue: «Sostenere la crescita e ridurre il debito siano imperativi complementari» – Il video
- Patto di Stabilità addio, Gentiloni: «Vogliamo crescita e stabilità». Come funziona il piano Ue “su misura” per ridurre il debito pubblico