Finanziamenti ai parlamentari, Bonelli: «Non ho oscurato nessuna donazione, è la Camera a farlo»
La risposta all’articolo pubblicato da Open, che pone il problema della scarsa pubblicità dei finanziamenti ai parlamentari, arriva da Angelo Bonelli, leader dei Verdi. Con le dichiarazioni dei redditi, in questi giorni – c’è tempo fino a marzo – gli eletti stanno pubblicando anche le donazioni ricevute nell’ambito della campagna elettorale. Dei contributi si presenta documentazione completa anche nella corte di Appello corrispondente al Collegio per il quale si compete (dove i cronisti possono eventualmente estrarre copia) ma la legge del 2014 sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ha previsto che sul sito della Camera di appartenenza si pubblicasse la dichiarazione dei redditi degli eletti e i contributi ricevuti, «per ogni importo superiore alla somma di 3.000 euro annui, nonché con l’indicazione degli eventuali contributi ricevuti a titolo di liberalità di singolo importo superiore a 500 euro», limite che con la “Spazzacorrotti” sarebbe stato abbassato a 5 euro. Sul sito della Camera, però, queste donazioni appaiono oscurate: «Il direttore di Open, Franco Bechis, ha scritto che ho oscurato i nomi dei finanziatori della mia campagna elettorale! Non è vero ! Ecco l’elenco che ho consegnato alla Camera di chi ha contribuito per un totale di 3.390 €. Contributi di amici da 20 a 200€ e uno di mille», scrive Bonelli. Che assicura di aver consegnato tutto senza coprire alcunché. Ad oscurare i nomi avrebbero poi proceduto gli uffici di presidenza di Montecitorio, adducendo ragioni di privacy, sebbene il “bollettino” con gli stessi dati, in formato cartaceo, sia a disposizione di tutti gli elettori e senza elementi oscurati (la legge di riferimento è la 441 del 1982). Sul sito del Parlamento italiano, inoltre, è facile rintracciare i contributi versati da singoli cittadini ai partiti, anche per cifre minime, con tanto di nome e cognome.
January 5, 2023