La verità di Harry sulla divisa nazista alla festa da ragazzo: «Tutta colpa di mio fratello» – La foto
Il principe Harry scarica la colpa sul fratello William e sulla cognata Kate Middleton per lo scandalo dell’uniforme nazista indossata dal duca di Sussex quando aveva 20 anni, quando nel 2005 partecipò a una festa in costume a tema «Coloni e nativi». Lo rivela nella sua nuova autobiografia dal titolo Spare che uscirà a breve, citata dal New York Post. Qui racconta i dettagli dell’episodio ricordando come quel giorno era indeciso tra l’uniforme da pilota o l’uniforme nazista. «Ho chiamato William e Kate e ho chiesto loro cosa pensavano. Mi hanno detto l’uniforme nazista. E poi hanno riso». Harry ha raccontato diversi episodi nel libro, tra cui quando è stato «attaccato fisicamente» dal fratello William. Lo scontro tra i due risale al 2019 a Londra a causa di una lite scoppiata per la decisione di Harry di sposare Meghan Markle. William reagì definendo l’attrice «difficile e maleducata». Harry respinse le accuse, dicendo al fratello che ripeteva a pappagallo la narrativa dei media su sua moglie. La discussione si è poi accesa finché Harry è «stato preso per la collottola, strappato della catenina, e buttato a terra». Non solo. Il fratello gli avrebbe poi chiesto di non raccontarlo a Meghan e così fece inizialmente. Ma la moglie notò i graffi e Harry le raccontò la verità.
Il risentimento di Harry
«È successo tutto così in fretta. Sono atterrato sulla ciotola del cane, che si è rotta sotto la mia schiena, i pezzi mi hanno tagliato. Sono rimasto lì per un momento, stordito, poi mi sono alzato in piedi e gli ho detto di uscire», racconta nel libro. Come riporta il Guardian, il filo conduttore dell’autobiografia è il risentimento di Harry nell’essersi sempre sentito una sorta di ruota di scorta. Tanto che all’inizio del testo racconta di un episodio che vede protagonista il padre Re Carlo in cui avrebbe detto alla principessa Diana nel giorno della nascita di Harry: «Meraviglioso! Ora mi hai dato un erede e uno di riserva: il mio lavoro è finito». Il titolo del libro, infatti, deriva da un vecchio detto nei circoli reali e aristocratici: che un primo figlio è un erede dei titoli, del potere e della fortuna, e un secondo è un ricambio, nel caso in cui dovesse accadere qualcosa al primogenito.
Harry apre uno spiraglio a Re Carlo: «Ma la palla è nel loro campo»
Resta comunque aperta la partecipazione di Harry all’incoronazione formale del padre Re Carlo e della regina Camilla prevista per il 6 maggio. Una presenza che risulterebbe come simbolo riconciliatore. Lo ha riferito lo stesso Harry in un’anticipazione di una delle due interviste televisive concesse in vista del lancio del libro. «Ci sono molte cose che possono accadere fra ora e maggio», ha dichiarato il duca di Sussex in merito. «La porta è sempre aperta, ma la palla è nel loro campo. C’è molto di cui discutere e io spero davvero che essi abbiamo la volontà di sedersi e di parlare», ha poi precisato.
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